Il piccolo naviglio

L’amicizia non ha dimensioni e nemmeno limiti. Una piccola favola e niente più.

La cometa era una piccola e malandata astronave galattica di seconda generazione. Raggiungeva a malapena e con gran fatica il limite critico di cento volte la velocità della luce, ma non era ancora predisposta per il superamento di questa fondamentale barriera. Veniva perciò utilizzata all’interno della Via Lattea per trasporto di carichi che non richiedessero una consegna troppo rapida.

Non ve ne erano più tante come lei: chi appena poteva, acquistava un moderno modello di quarta o quinta generazione, che senza alcun problema poteva spostarsi ad ipervelocità da una galassia all’altra del nostro super ammasso locale. Ormai non avevano nemmeno un prezzo proibitivo ed il compratore avrebbe velocemente ammortizzato la spesa sfruttando la rapidità delle consegne. Tuttavia, il proprietario della $Cometa$ era un tipo eccentrico, un vecchio “lupo del Cosmo”, e non voleva nemmeno sentir parlare di motori a neutrini o addirittura a muoni. Lui era convinto che avrebbe potuto fare tutto e bene anche con la sua obsoleta “carretta” dello spazio. Non aveva molto lavoro, ma riusciva a vivere decorosamente, anche perché la maggior parte del tempo lo trascorreva a bordo, dove le esigenze e le necessità erano veramente modeste. Formavano comunque una bella coppia e la piccola astronave era fiera di servire un “marinaio” così esperto.

Entrambi stavano bene da soli, senza troppi contatti con il resto dell’universo conosciuto. I loro colleghi erano sempre pronti a deriderli ed a prenderli in giro. Non che la cosa gli importasse molto, ma preferivano non avere a che fare con l’arroganza e la stupidità. Mentre continuavano nelle solite lunghe e apparentemente monotone traversate, spesso vedevano sfrecciargli accanto le più sofisticate astronavi da crociera, quelle che raggiungevano in poche settimane la galassia di Andromeda ed i suoi famosi pianeti dedicati al divertimento più sfrenato. Tra questi il più ambito in assoluto era Daran VI, piccolo corpo celeste celebre per le notti brave e per la visione apocalittica dell’immenso buco nero centrale, vicinissimo ed incombente.

Quasi sempre le modernissime e lussuose “colleghe” rallentavano quando la incontravano e le mandavano qualche frecciata maligna: “dai, vienimi dietro che ti guido nello spazio-porto di Daran VI. Finalmente potrai divertirti un po’…” Altre la deridevano più apertamente: “lumaca che non sei altro. Di questo passo non riuscirai mai ad uscire dalla Via Lattea … ah, ah, ah !” Altre ancora acceleravano al massimo investendola con le radiazioni della spinta neutrinica che la facevano sobbalzare a lungo. Ci voleva tutta la sua esperienza di anni ed anni per mantenere la rotta. Non rispondeva mai e non riusciva nemmeno ad odiarle. In fondo ne aveva compassione: non sarebbero durate a lungo sotto quelle tensioni terrificanti che dovevano subire. D’altra parte erano costruite proprio per dare il massimo in tempi brevi. Poi sarebbe uscito un nuovo modello con potenzialità ancora più grandi e gli armatori non se lo sarebbero fatto scappare. Andava un po’ meglio con le super-navi da trasporto. In fondo facevano lo stesso mestiere, anche se con ben maggiore rapidità. Tuttavia era proprio dalle più maleducate tra loro che spesso subiva le cattiverie più grandi. In questi casi la $Cometa$ spegneva le turbine protoniche e le lasciava passare mostrando tutta la sua indifferenza.

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3 Commenti

  1. Bravissmo Professore: in tempi di dura presenza di arroganti ed arrogantelli, non poteva che “partorire” un si’ ben fatto racconto.
    Chi va’ piano va’ sano e va’ lontano e soprattuttoammira il paesaggio e scopre tante cose nuove.
    In più l’arroganza non paga e non deve mai pagare, deve finire questa epoca di sapientoni arroganti ed nsipidi, di vessatori verso chi fa con calma e precisione il propriolavaoro o porta avanti il proprio hobby o cura tranquillamente la propria famiglia.
    Grazie comunque come al solito per l’ottimo racconto.

  2. Condivido quello che dice l’amico MarioFiori e aggiungo che basterebbe arrendersi alla vita e lasciare che sia, senza voler sempre controllare gli eventi ma solo viverli.
    E le sorprese arrivano sempre.
    Oggi si riparte bene grazie all’amico 😳 grazie a Enzo! 😉

  3. @Ivonne e per tutti,
    avete visto che bella “intrusione” abbiamo avuto sui Maya? Forse è uno dei fan do Jacob o magari è … lui stesso!!! Mistero!!! Non sono riuscito a non rispondergli subito e mi scuso con Pierluigi se l’ho preceduto. Penso comunque che sia in perfetta sintonia con me!! 😉