Perché (non) si deve avere paura degli asteroidi

Il titolo è volutamente ambiguo, proprio per dimostrare come la problematica degli impatti di corpi celesti con la Terra abbia risvolti ben diversi a seconda dei tempi scala, delle certezze che si richiedono e degli interventi necessari a scongiurarli.

Esistono più di mille oggetti asteroidali, classificati come NEA, in grado di colpire teoricamente la Terra nel loro futuro e con diametri superiori al chilometro. asteroidi di queste dimensioni sono in grado di causare effetti su scala globale, tali da essere avvertiti in qualsiasi parte del mondo. Anche se può sembrare difficile che corpi celesti così piccoli siano tanti pericolosi, per comprenderlo basterebbe pensare che l’energia in gioco è devastante e dipende essenzialmente dalla velocità d’impatto che figura al “quadrato” nella formula dell’energia cinetica. Mediamente tali velocità sono dell’ordine di qualche decina di chilometri al secondo e, per oggetti di queste dimensioni, non vengono minimamente ridotte dall’attraversamento dell’atmosfera. Le conseguenze più gravi vanno da quelle locali (cratere mediamente venti volte più grande dell’asteroide impattante, maremoto se l’urto avviene in acqua, terremoti, incendi, ecc.) a quelle globali, legate principalmente al sollevamento di polvere in grado di oscurare la luce solare per periodi anche prolungati (mesi o anni).

Ben più numerosi sono gli oggetti con dimensioni dell’ordine di poche centinaia di metri, che pur non arrivando a catastrofi globali, sono pur sempre in grado di distruggere piccole o medie nazioni. Se ne stimano decine e decine di migliaia. I più grandi (maggiori del chilometro) sono oggi quasi tutti conosciuti, mentre la maggior parte dei più piccoli non sono ancora stati scoperti. Oggetti inferiori ai 100 metri sarebbero comunque mediamente distrutti durante l’attraversamento dell’atmosfera, sempre che non siano essenzialmente metallici. Tuttavia, il fatto di conoscere le loro orbite o di non conoscerle affatto, non cambia di molto il problema di fondo, che avrebbe bisogno di un approccio ben più generale e razionale, in modo da coinvolgere pesantemente i governanti e le istituzioni mondiali e non solo gli addetti ai lavori.

Rischio impatto

Figura 1. Il numero di oggetti (logaritmo del numero) a rischio d’impatto con la Terra che sono più grandi di un certo diametro (o magnitudine assoluta). Fino a circa 1 km, sono stati quasi tutti scoperti. Per dimensioni minori si usano stime legate in parte al numero dei crateri lunari e in parte a modelli fisici. Ad esempio: oggetti maggiori di 100 metri dovrebbero essere compresi tra 10000 e più di 100000 (a seconda del modello usato). Le frecce indicano la posizione nel diagramma di un oggetto come quello caduto 65 milioni di anni fa (a destra) e quello dell’esplosione della Tunguska (a sinistra) – ingrandisci

Mi spiegherò meglio. I NEA sono asteroidi inseriti su orbite dette “caotiche”, ossia tali da non potere essere calcolate con una certa esattezza per più di poche decine o al massimo un centinaio di anni. Essi possono avere passaggi ravvicinati con i pianeti interni o essere immessi in orbite risonanti: in queste condizioni non è assolutamente possibile stabilirne l’evoluzione futura. Tutto quello che si può fare, è un discorso di tipo essenzialmente statistico, a meno che non sia previsto un incontro catastrofico nel giro di poche decine d’anni. La statistica è molto chiara a proposito e ci dice che “in media” un asteroide più grande di un chilometro cade sulla Terra ogni milione di anni. Ben più frequenti sono gli urti con oggetti più piccoli, pur sempre devastanti se superiori ai 100 metri di diametro. Ne deriva un dato a prima vista assurdo: la probabilità che ha ciascuno di noi di morire a causa della caduta di un asteroide non è molto diversa da quella di morire in un incidente aereo. In realtà, la motivazione è semplice: in un incidente aereo perdono la vita un centinaio di persone, ma i disastri capitano purtroppo varie volte ogni anno. La caduta di un asteroide avviene su tempi scala molto più lunghi, ma se dovesse succedere i morti si calcolerebbero a milioni se non a miliardi. Un rischio di tipo “non politico”, perché quasi certamente non tocca né la classe dirigente attuale, né i loro figli, né i loro nipoti e pronipoti. I dinosauri, però, (ma non solo loro) ci insegnano qualcosa.

Tuttavia, noi non siamo dinosauri e abbiamo sicuramente una tecnologia quasi pronta a combattere questo pericolo cosmico. Per agire positivamente, però, è essenziale non perdere tempo e partire con le contromisure molti anni prima dell’evento. E qui sta il vero problema! La probabilità di un impatto, proprio per la difficoltà di stabilire l’orbita di un oggetto in condizioni “caotiche”, rimarrà comunque sempre molto aleatoria, magari scendendo e crescendo con inaspettate variazioni. Quale governo o quale istituzione internazionale si assumerebbe la responsabilità di spendere milioni e milioni di euro per compiere un’azione di salvataggio se la probabilità rimanesse sempre piuttosto bassa oppure cambiasse continuamente? La colpa sarebbe automaticamente data agli scienziati e alla loro incapacità di calcolare un’orbita precisa. Eppure senza andare “il loco” e mettere un trasmettitore che indichi costantemente la posizione del “killer” spaziale, non si potrebbe mai avere la precisione necessaria. Gli esperti saprebbero che non si può ottenere di meglio, ma i politi avrebbero altro a cui pensare.

Inoltre, pur ammettendo di volere passare all’azione, per esempio con un “trattore gravitazionale” (come spiegato nella Fig. 2), la deviazione dell’oggetto pericoloso comporterebbe un lento e costante cambiamento del luogo d’impatto, prima di poterlo scongiurare del tutto.

Il trattore gravitazionale

Figura 2. Il trattore gravitazione T (un’astronave di una certa massa) viene sistemato vicino all’asteroide (A) da deviare e i suoi motori mantengono fissa la posizione. Per effetto della mutua gravitazione, non potendo spostarsi il trattore, si sposterà l’asteroide. Ovviamente si muoverà solo di pochi centimetri e in tempi piuttosto lunghi, ma se l’operazione avvenisse molti anni prima dell’impatto sarebbe sufficiente a modificarne l’orbita e scongiurare la sua caduta sulla Terra.

Ma cosa direbbero o farebbero le Nazioni che non sono toccate da questa sottile linea di rischio? E se il continuo spostamento del punto di caduta si fermasse su una nazione “scomoda”, adducendo come scusa che la manovra ha subito un intoppo tecnico irrisolvibile? Oppure ancora, se l’asteroide non fosse in realtà pericoloso, ma lo diventasse proprio perché deviato appositamente? Chi si prenderebbe questa responsabilità e chi la darebbe a qualcun altro?

Rischio impatto per l’asteroide Apophis

Figura 3. la sottile linea rossa rappresenta l’insieme dei possibili punti d’impatto di un certo asteroide. Il trattino perpendicolare alla linea è il luogo di massima probabilità. Se il trattore gravitazionale attirasse verso di sé l’asteroide, come illustrato in Fig. 2, il punto d’impatto si sposterebbe verso destra (o verso sinistra) fino a uscire dalla sfera terrestre. La figura rappresenta il caso di Apophis com’era stato ipotizzato prima che le nuove osservazioni scongiurassero l’impatto del 2036.

Come si vede la politica è il vero guaio nella difesa dagli asteroidi “killer” (come piace normalmente chiamare i fattori naturali, quali valanghe, nebbia, pioggia, terremoti, uragani, maremoti, ecc.). Purtroppo, aspettare di avere la certezza dell’impatto significherebbe non avere più tempo a disposizione per eseguire azioni di salvataggio. Le azioni alla “Deep Impact” o alla “Armageddon” sono solo fantasie da film.

Siamo di fronte a una vera assurdità: siamo incapaci di prevenire i terremoti e ci dobbiamo accontentare di prevenirli in qualche modo con costruzioni antisismiche (quando si riesce) o di soccorrere i feriti e contare i morti. Ma siamo altrettanto incapaci di agire preventivamente quando un evento si annuncia da solo molto tempo prima.

Speriamo solo che l’odore della Terra non piaccia più ai nostri amici NEA….

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23 Commenti

  1. Recentemente, non sò se l’ha saputo Profe, è avvenuto il caso, negli USA, di quel Dentista che ha avuto il tetto dello studio distrutto da un oggetto… Sono riusciti a stimarne le dimensioni?

  2. beh, credo che per una eventualità catastrofica di questa portata, il problema sia mondiale, non di certo di ogni singola nazione, no?
    E comunque, nell’ eventualità, sappiate che noi c’abbiamo Bertolaso. Contro di lui non c’è catastrofe che tenga.
    Comunque, per un asteroide di un chilometro una serie di esplosioni nucleari non sarebbero sufficienti a deviarne (almeno in parte) la traiettoria?

  3. @ vito
    ciao vito,
    la strategia delle esplosioni nucleari per deviare astreodi o comete non è la più corretta che ci sia, ti spiego: c’è il rischio di far esplodere in più parti l’oggetto in questione, causando così una moltitudine di oggetti che molto probabilmente continueranno a viaggiare sulla rotta dell’oggetto “primario”, così anzichè un cratere, se ne creerebbero diversi, con spiacevoli conseguenze.
    una delle teorie più accreditate è l’effetto trattore spaziale, che consiste nel mettere in orbita “ferma o geostazionaria” attorno a un asteroido una navicella di notevoli dimensioni, questa grazie alla forza di gravita, con molta lentezza, devierrebbe l’oggetto, il punto debole di questa teoria è che ci vorrebbe molto tempo per realizzarla, sia per deviarlo che per arrivarci, se si tratta di settimane, dopo l’individuazione non ci rimane molto da fare, occorrebe sapere anni prima.
    un’altra sfrutterrebbe vele solari aggangiate direttamente all’asterodie per deviarlo, e un’altra ancora nel posizionare un motore a propulsione ionica che devierebbe certamente l’oggetto.

  4. @enzo
    si enzo, ho risposto prima di aver letto l’articolo…. 🙄
    non farmi il cazziatone però 😉
    comunque il discorso di esplosioni nucleari vale anche per gli asteroidi di un kilometro circa o forse i frammenti prodotti potrebbero bruciarsi nell’atmosfera?
    e per quanto riguarda le radiazioni prodotte…non si sà se quest’ultime ricadono sul nostro pianeta? non è mai stato fatto un test atomico nello spazio?

  5. @stefano,
    la frammentazione è pericolosa perchè non si può sapere come e se si romperà l’oggetto. Bisognerebbe sapere com’è fatto dentro (al trattore invece non interessa perchè lui lavora solo sulla massa, sia che l’oggetto sia di panna montata o di ferro…). Magari lo si scheggia in due o tre aprti e gli effetti non cambiano, anzi, magari….
    Inoltre gli ordigni nucleari hanno un altro problema: se non si riesce a decidere chi manda il trattore, pensi che sia più facile scagliare nello spazio degli ordigni atomici: chi li manda? Pensi che l’ONU possa decidere cose del genere? Le risoluzioni ONU vengono applicate ai paesi di serie B, ma quelli ricchi, come ad esempio Israele, se ne fregano bellamente…

  6. Esistono studi reali sul trattore spaziale? Non oso immaginare che massa debba avere, e credo si debba mantenere comunque a debita distanza dall’asteroide, affinché i getti del motore non annullino la risultante asteroide-trattore!
    Magari, più semplicemente, a seconda della direzione in cui punta rispetto alla terra, sarebbe sufficiente una esplosione laterale, o una spintarella per farlo accelerare, affinchè sfiori la terra e non la prenda in pieno…

  7. In un Libro, secondo me molto carino “Breve storia di (quasi) tutto” di Bill Bryson viene trattato questo tema.
    Il succo del suo discorso è questo: il problema c’è ma quand’anche ce ne accorgessimo in generale sarebbe troppo tardi per fare qualcosa, a questo si aggiungono eventuali corpi celesti in arrivo che non abbiamo ancora scoperto….
    Questo apre interessanti riflessioni…

  8. @Vito,
    si, sono stati fatti e anche accuratamente. La massa può anche non essere troppo grande: se rimane fermo a causa dei motori riuscirà comunque a spostare lievemente l’asteroide, solo che impiegherà più tempo. Se hai notato la figura, i getti dei motori non toccano l’asteroide… Non si tratta e non si vuole esplosione, ma solo un lento e continuo spostamento dell’asteroide verso il trattore. a mano a mano che la sua posizione cambia, cambia anche il tempo che impiegherà a raggiungere la Terra ed ecco che quindi durante la manovra la sua posizione di ipotetico impatto continua a spostarsi lungo la linea rossa dell’altra figura. Fino a che la sfiorerà e la mancherà del tutto. Comunque prima si fa l’operazione, meglio è: basta uno spostamento piccolissimo e si spende meno energia…

  9. @ Enzo, complimenti per l’articolo, tutto molto chiaro! Ho solo una curiosità… A parità di dimensioni con gli asteroidi citati nell’articolo, consideriamo ad esempio un diametro di qualche chilometro, anche una cometa in collisione con la Terra attraverserebbe l’atmosfera senza sgretolarsi?? Lo chiedo perchè con questo articolo mi è tornata alla mente l’immagine della tremenda collisione della Shoemaker-Levy su Giove! Anche se immagino che questa avesse un diametro molto maggiore di qualche chilometro… 🙄
    Pensavo che, considerando la natura stessa della composizione di una cometa, essendo la Terra molto più vicina al sole rispetto a Giove e considerando l’attrito con l’atmosfera terrestre, a differenza di un asteroide roccioso o metallico, questa possa essere molto meno pericolosa poichè tenderebbe a sgretolarsi più facilmente…
    @ Alberto Rieppi
    Parlando di libri, l’argomento del trattore gravitazionale è trattato, se non ricordo male, in uno splendido libro di Isaac Asimov intitolato ‘Nemesis’. Ve lo consiglio.

    Grazie mille in anticipo e sempre i migliori complimenti ad Astronomia.com.

  10. @Ivan,
    sicuramente le comete tendono a sgretolarsi di più. E quindi mentre si pensa che un asteroide di 40-50 metri riesca comunque ad arrivare a terra, ci vuole teoricamente una cometa di 100-200 metri per superare l’atmosfera. Se andiamo però su diametri molto più grandi, allora la differenza è minima e arrivano entrambi… Tieni poi conto che le comete sono meno dense, ma arrivano con velocità più grandi (anche 70 km/sec) e quindi con energia anche maggiore.

  11. Ma dai…qualche tempo fa avevo visto un video in cui Margherita Hack parlava di questo trattore spaziale come possibile soluzione per deviare la traiettoria di pianetini pericolosi come Apophis…lì per lì mi son messo a ridere e ho pensato “stavolta l’ha sparata proprio grossa la Hack, sarà l’età!”… Il problema è che lei parlava di PIANETINI e io alla parola PIANETINO ho sempre associato qualcosa delle dimensioni tipo di Cerere… L’idea di costruire un’astronave tanto grossa da poter muovere anche solo di qualche cm un pianetino mi pareva davvero assurda…e ora che me lo son ritrovato qui in questo sito ho sgranato gli occhi!

    Comunque ho appena guardato le dimensioni di Apophis e risultano essere circa 0.35 Km, il tutto sembra decisamente più fattibile ora (anche se non sono ancora proprio proprio convinto al 100%…)! Scusa Hack se ho dubitato di te! 😀

  12. @lampo,
    quando margherita parla di asterodi, spesso dice cose non proprio esatte e per lo più recuperate dalle notizie dei media scientifici. Tuttavia, questa volta ha ragione! Pianetino è tutto ciò che va da Cerere fino a …. quello che vuoi (anche un millimetro, ma di solito si parla di qualche metro), basta che giri intorno al Sole. hanno fatto calcoli accurati e la cosa può funzionare, basta avere il tempo… Fidati!!! 😉

  13. le nazioni si dovrebbero fare un’analisi di coscienza e non aspettare che succeda qualcosa perchè potrebbero essere guai seri….qui non si parla di un terremoto locale…qui si tratta della sopravvivenza della vita terrestre e anche della nostra pellaccia…
    io una mia idea me la son fatta
    si potrebbe costruire una generazione di satelliti messi in vare orbite, magari in quelle lagrange, che servano per monitorare costantemente lo spazio intorno a noi.

  14. Enzo , eccellente articolo…bravo.
    Concordo praticamente con tutto quello che dici…..governi imbelli compresi.

    Tuttavia , io mi sono fatto una mia idea….e faccio presente che seguo regolarmente la orbite dei ‘new entries’ sui siti specializzati relativi.

    Esistono 2 modelli :
    1. tutti i NEO noti con le orbite che variano nel tempo
    2. tutti i NEO o gli IMPACTORS che ancora non si conoscono.

    Perchè non si conoscono ? Perchè non hanno ancora subito urti da altri corpi e quindi non hanno un’orbita deviata e ‘sinistra’ (cioè pericolosa).

    Un qualsiasi asteroide della fascia ‘main asteroid belt’ tra marte e giove se ne sta tranquillo nella sua ben stabilizzata orbita + o – risonante con quella di giove (o marte)….quando all’improvviso una cometa ? o un altro intruder lo urta….ed a questo punto il tranquillo asteroide si dirige con estrema velocità verso la nostra orbita e magari nel punto quando passa la terra.

    Questo secondo modello è quello che penso dovrebbe preoccuparci di più ,
    perchè è difficile cercare rimedi (spinte ? trazioni ? H bombs ? vele solari ‘) quando si ha poco tempo a disposizione…in fatti penso che ce ne accorgeremmo non tanto presto…nonostante i vari software e telescopi di ultima generazione di spaceguards …etc…

    Di fronte a tale imprevisto pericolo dovremmo avere un sistema ‘provato sul campo’…e non teorizzato…con modelli di fisica e mat. + o – esatti(approssimati ? ).

    Chi farà la prima prova ??? Chi si prende la responsabilità di un test vero ???

    Il problema è concreto nonostante le belle teorie di statistica propinateci e da improbabili ‘Torino scale’ suggli ‘effetti’ che non tiene conto dell’angolo di impatto….

    Sappiamo tutti i limiti di funzioni statistiche che prescindono da (ignorano ) troppi parametri al contorno….e che comunque NON sono estrapolabili al futuro specialmente al modello 2 che è veramente basato su eventi casuali …statisticamente NO descrivibili.

    Ammiro la tua conclusione ….speriamo che i NEO noti e quelli ‘ ignoti ‘ (vedi modello 2) incrocino la ns orbita quando la terra è da un’altra parte…..

    ‘croos the fingers…touch the wood’….NON aspettare che qualche coraggioso goverche faccia il test.
    :mrgreen:

  15. @Claudio,
    cerco di riponderti punto a punto..
    i NEO sono tutti simili (anche se si dividono in gruppi) perchè prima o poi un Aten diventa un Apollo e un Apollo un Amor e via dicendo. le loro orbite sono sempre caotiche. Quelli che si conoscono sono i più luminosi e quelli più piccoli che ci sono passati vicini. Per scoprire tutti quelli più piccoli ci vorrebbero telescopi dedicati di grande diametro. Si sta cercando di costruirli, ma ci vogliono fondi.
    No, le comete non c’entrano… Gli steroidi o sono nelle risonanze o non lo sono. Quelli nelle risonanze possono venire trasportati dinamicamente fino a noi. Chi rifornisce le risonanze di frammenti sono le collisioni mutue tra gli asteroidi, che continuano a verificarsi.
    Le spinte o gli urti di quel genere che dici tu è solo fantascienza. Un urto non può spingere direttamente un oggetto in rotta di collisione (l’enrgia orbitale è troppo grande). Può solo dargi un colpetto che magari lo inserisce nella risonanza vicina e lì comincia una lunga evoluzione orbitale.
    I problemi politici ci sono, ovviamente, ma non riguardano le azioni all’ultimo momento…almeno per oggetti superiori al chilometro che sappiamo benissimo dove si trovano momento per momento. Per i più piccoli molto è ancora da fare: prima di tutto scoprirli, prima che loro scoprino noi…

  16. Concordo con molte delle risposte , tuttavia sembrano un pò generiche quando sottintendi gli Apollo , Atena…etc…., ovvia la risposta sulle ‘spintarelle’ che deviano…
    chi mai lo ha messo in discussione ???
    Io guardo poco i fiction moovies.

    NON menzioni alcun test ….sei un matematico che ha infinita fiducia nei ‘modelli ‘ ???

    NON concordo affatto quando dici “I problemi politici ci sono, ovviamente, ma non riguardano le azioni all’ultimo momento…almeno per oggetti superiori al chilometro che sappiamo benissimo dove si trovano momento per momento”….

    NON sono affatto tutti noti gli PHA e il numero aumenta continuamente , Potresti dare una occhiata a : Spaceweather.com 6 February, 2010 ‘On February 6 ,2010 there were 1094 potentially hazardous asteroids’ ma esattamente 1 mese dopo lo stesso sito dichiara (e dà i riferimenti sia dei parametri orbitali che delle orbite di incrocio con la nostra) ‘On March 6, 2010 there were 1105 potentially hazardous asteroids’.

    Sono sicuro che se vai tra 1 mese trovi il numero dei PHA aumentato.

    Anche se i pezzi grossi sono tuuti noti, Non abbiamo un singlo sistema di deviazione testato e validato.

    Sono d’accordo sulle orbite instabili……..come potrebbe essere altrimenti ??

    Sono anche personalmente in forte disaccordo con quelli che sostengono che se un asteroide viene rotto in vari pezzi…questi restino in rotta di collisione con la terra……non dipende dalla distanza con la terra ??

    Nessuno ha mai parlato (credo) di angolo di impatto ed ‘effetti distruttivi’ e non ho mai trovato una differenziazione sugli ‘effetti distruttivi’ tra i metallici e quelli meno densi.

    Io proverei a sponsorizzare un bel test con vele o altro….dato che sono ++ che scettico sulla validità in questi casi dei modelli math….e sulla validità concreta delle diverse teorie di deviazione.

    👿

  17. Claudio,
    cosa intendi per risposte “generiche”???? Questa è la realtà dei fatti! Sulle spintarelle sei stato a tu a parlare di urti da parte di comete…. non io…
    Cosa intendi poi con “test”… e che sono un matematico che crede ai modelli…e a cosa dovrei credere? Non capisco proprio cosa intendi dire….
    Ho paura che tu faccia parecchia confusione. Una cosa sono i PHA più grandi di 1 km (e quelli sono circa un migliaio e si conoscono quasi tutti) e un’altra cosa sono quelli più piccoli, che sono sicuramente centinaia di migliaia. e che vengono scoperti continuamente. Ma, scusa, lo hai letto il mio articolo ?
    E poi ti assicuro che l’angolo di impatto ha ben poca importanza, a meno che non sia quasi radente. A e piacciono molto gli asteroidi e fai bene a leggere e studiare, ma io li seguo da quaranta e più anni e stai tranquillo che un po’ di esperienza me la sono fatta…. :mrgreen: :mrgreen:

  18. Le risposte definite ‘generiche’ si riferiscono al tono dell’articolo , che giustamente NON è dedicato ad esperti.

    Comunque le cosidette ‘spinte’ nella fascia principale (non solo da parte di comete) NON sembrano probabili , ma sono tuttavia possibili…NON è affatto chiaro perchè vengano definite ‘fantascienza’ .

    Cosa ne sappiamo della fascia degli asteroidi (main belt) e di come – quando possibili urti avvengano ?? Non credo ci sia un singolo telescopio capace di vedere cosa accada lì ….le poche immagini di ‘Vesta’ (il + grande della fascia) sono veramente ‘scarse’, a meno che tu che studi asteroidi da 40 anni non abbia migliori immagini di quelle sui siti NASA.

    Probabilmente anche il Numero degli asteroidi della main belt è basato + su inferenza che su misure.

    Per ‘test’ ,o in italiano ‘prova’ , si intende in questo caso una prova e validazione di un sistema di deviazione astratto pensato a terra .

    Normalmente si dovrebbe eseguire su un asteroide non pericoloso e misurare gli effetti di variazione dell’orbita….ma ora tutti fanno calcoli di spinte …..di altre cose…di orbite etc…..ma nessuna prova vera a parte il piccolo ‘deep impact’ sulla cometa Tempel 1….che non era certo pensato per deviare o cambiare orbite o altro ma era senza dubbio un esempio di ‘TEST’….

    Angolo di arrivo : NON sono d’accordo ne’ con te ne’ con la ‘Torino scale’ , che giudico generica e confusionaria.

    L’angolo di impatto così come il luogo dell’impatto : oceani ? terre emerse ?? sono altrettanto importanti come la velocità relativa tra i due corpi.

    Risultato nessuno ne parla e tantomeno ne parla la cosidetta ‘Torino scale’.

    Nessuno parla della densità e metallicità dell’impactor in relazione agli effetti ma tutti fanno questa magica distinzione del 1 Km di diametro… : seguono la Torino scale ??

    Un 700m metallico (tipo M) ed angolo di di impatto ‘sinistro’ è secondo me MOLTO piu pericoloso di un ‘tipo C’ di 1,5 Km (carbonaceo-condritico)…o almeno può esserlo a parità di velocità di impatto.

    Questa ‘soglia’ del 1 Km di diametro (qualsiasi tipo) suona un pò magica ed alquanto ‘generica’…..questa è la mia opinione almeno.

    Del resto l’evento di Tunguska NON mi smentisce…almeno sull’angolo di impatto e sulla densità….anche se le prove sull’evento di Tunguska sono anch’esse scarsissime e basate su modelli e tanta inferenza….e comunque era un 50m ????

    NOTA : io non ho nulla contro i matematici….ma un sano ‘test’ lo capisco meglio…dato anche il tipo di lavoro che faccio.

    Auguri alla ‘Torino scale’ spero ne facciano una un pò meno generica….probabilità di impatti compresa :mrgreen:

  19. @Claudio,
    temo che non ci si capisca…. So benissimo che gli asteroidi si urtano tra loro (se guardi la mia bibliografia su internet vedrai che ho studiato per almerno 20 anni l’evoluzione collisionale e le loro conseguenze). Ma una cosa è la loro continua interazione e un’altra l’essere spinti da una cometa… La ptrobabilità che una cometa di passaggio (non ovviamente a basso periodo) urti un asteroide è insignificante. Il numero di asteroidi è basato ovviamente su estrapolazioni di ciò che conosciamo. Fino alla mag. 15.5 (assoluta) li conosciamo tutti. Tu pensi che la NASA o altre agenzie facciano una missione solo per provare un eventuale sistema di difesa con quello che costa? Sei un ingenuo… Deep Impact aveva lo scopo principale di sollevare materiale dalla cometa e non di vederne gli effetti sullo spostamento. La Torino Scale è sicuramente una scala molto rozza, fatta essenzialmente per i giornalisti (quella più seria è la Palermo Scale che tu conoscerai molto bene). Il luogo di impatto (acqua o terra) è sicuramnete importante come la composizione chimica (chi mai lo ha negato?…anzi!), mentre l’angolo di impatto è molto meno significativo (quando è molto basso l’effetto è che l’energia rilasciata è pari ad un urto con un oggetto meno massiccio). Quando si tratta con la statistica (tipo Torino o Palermo Scale) si parla di energia d’impatto, che ovviamente dipende sia dalla massa che dalla velocità, in altre parole l’energia cinetica d’impatto. Ovviamente (ma non sei certo tu a scoprirlo, scusa) un oggetto con meno massa è più velocità potrebbe avere maggiore energia di uno più massiccio e meno veloce. L’importante è comunque l’energia rilasciata. Ovviamente 1km ha un significato statistico, preso per una densità media e una velocità media, come in tutti gli approcci di questo tipo. La Torino scale non è fatta per gli scienziati, ma solo per la stampa e la gente comune. La realtà degli studi è ben altra. Tu hai un’idea troppo vaga di quanto si sia fatto e si stia facendo sugli asteroidi.
    Posso darti un consiglio: se sai l’inglese, vatti a leggere gli articoli che troverai sui libri Asteroids 1, 2 e quello di palermo del 2001. O quelli su Icarus…. E non certo solo quelli divulgativi che devono per forza rimanere in superficie. Poi capirai che molto è stato fatto…. 😉

  20. @Enzo.
    Mi arrendo prof. Grazie per i references (si l’inglese lo parlo-leggo correntemente).
    Ti faccio comunque notare -ribadendoli i miei dubbi sulle teorie attuali :
    1) Deflessione:
    a) vela a vento solare …pura ed astrata teoria…per una parte dell’orbita la vela spinge dalla parte giusta e nell’altra direzione ??? Una specie di vela per natanti che si orienta col boma ??? Dove starà mai l’albero che la vincola all’asteroide …Rampini ??? Segue la probabile rotazione dell’asteroide ???
    b) Motori ionici (come quello di ‘deep space’) …’we must be jocking’direbbero in inglese…..cioè non scherziamo…. ettogrammi di spinta
    c) Altri tipi di motori ?? …ci portiamo il carburante a 0.3 – 0.5 AU ??? Agganciamo con rampini ???……Una specie di ‘fiction moovie’ !!! Gli asteroidi come detto ruotano su se stessi …’in genere’.

    Io sono ancora d’accordo con Oppeneimer : meglio una buona bomba….nonostante la moda attuale di parlare di ‘deflessioni morbide’
    ‘I pezzi (ammesso che quelli della bomba NON siano bravi)…ricadranno sulla terra’ ….una specie di metropolitan legend….tanto in voga.

    Colpisci al momento opportuno (lontano) e in modo appropriato e lo devii per sempre…sparalo sul sole….la stella non si offende visto che fagocita spesso comete.

    TEST : nessuno mai lo fara’ …concordo…noi siamo una specie …solo reattiva ai problemi…solo che se ‘ l’improbabile problema ‘ si presentasse…sono convintissimo che saremmo veramente nei guai……altro che teoretiche deflessioni ‘morbide’.

    Questo è quello che penso io……..il Prof.sei tu e con tanta esperienza in questo settore.

    Ciao

    😀