Hai sentito il terremoto?

Gli effetti dei terremoti monitorati e studiati grazie al contributo della popolazione.

20 maggio 2012
Mappa del terremoto in Emilia del 20 maggio 2012

Anche se qui ci si dedica ad argomenti astronomici, considerando i recenti eventi, voglio segnalare per chi non lo conoscesse, un utile sito www.haisentitoilterremoto.it  curato dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV).

I visitatori che vi accedono, compilando il questionario macrosismico, danno vita, grazie ai loro contributi volontari, a un mezzo utilissimo per la ricerca in sismologia e per ricevere informazioni sugli eventi sismici. Dal 2007 ad oggi, sono stati compilati quasi 300.000 questionari, elaborate oltre 3.500 mappe di terremoti e registrati oltre 14.000 iscritti. Gli utenti sono informati, tramite e-mail, ogni volta che si verifica un terremoto vicino alla loro zona di residenza.

Attraverso una specifica procedura basata su calcoli statistici, i dati sono raccolti ed elaborati in tempo reale. Grazie alla tempestività e alla numerosità delle risposte della popolazione, le mappe degli effetti dei sismi sono disponibili in breve tempo.

Il sito è stato recentemente aggiornato e tra le maggiori novità si possono segnalare le informazioni per ogni singolo terremoto, organizzate in una pagina dedicata: mappe macrosismiche sia in gradi Mercalli che nella Scala Europea, mappa della percezione acustica, grafico dell’attenuazione, numero dei questionari compilati nel tempo ed altro. E’ inoltre possibile consultare la mappa dei questionari compilati nell’ultima ora in tutto il territorio italiano, che può essere utile per monitorare in tempo reale la percezione dei terremoti da parte della popolazione.

Informazioni su Gabriella Bernardi 75 Articoli
Laurea in Fisica e master in divulgazione scientifica, ha lavorato presso l’Alenia Spazio di Torino (missione Rosetta), passando poi a tempo pieno alla divulgazione scientifica, soprattutto nel campo astronomico. La sua attività principale è quella di giornalista freelance per riviste e periodici, anche on-line, che alterna con altre attività in campo divulgativo come la collaborazione alla realizzazione del Planetario e Museo dell’Astronomia e dello Spazio di Pino Torinese o l’attività di animatrice in piccoli planetari e mostre. Attualmente partecipa anche al programma di informatizzazione e digitalizzazione dell’archivio di lastre fotografiche dell’Osservatorio Astronomico di Torino. Recentemente le è stato assegnato il premio giornalistico per la divulgazione scientifica “Voltolino”.

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8 Commenti    |    Aggiungi un Commento

  1. Io vivo a Pesaro,nelle Marche e anche qui si è sentito molto piano,verso le 4:05 di mattina,l'ho sentito anch'io e non ho dormito più per tutta la notte .......

  2. Concedetemi lo spazio per una polemica, visto che si parla di terremoto!
    Non capisco come abbiano fatto a classificare come zona a basso rischio sismico l'area della Pianura Padana interessata dai recenti eventi sismici. Per quanto la Pianura Padana in sé sia una fossa di avampaese, quindi una zona teoricamente a basso rischio sismico, in realtà la struttura crostale profonda dell'intera area è alquanto complessa, e tale da non permettere di liquidare la zona come "a basso rischio".
    Il fatto che ci siano stati terremoti di magnitudo simile, non dovrebbe meravigliare più di tanto. In profondità vi è un contatto tettonico tra il sistema degli Appennini ed il basamento sul quale poggia l'intera pianura, dovuto alla collisione tra di Adria (la Placca Africana), e la Placca Euroasiatica, che si esplica con la subduzione di quest'ultima, lungo la cosiddetta linea Insubrica.
    Gli Appennini costituiscono un orogeno in piena fase formazionale, con sismicità continua ed intensa, localizzata lungo l'intera dorsale della penisola, ma con maggior densità nel tratto centro-meridionale. Era dunque abbastanza prevedibile che, anche nel tratto più a nord, ci si potesse aspettare un sisma! Certo, i terremoti sono impossibili da prevedere, lo sappiamo, ma mi chiedo come sia stato possibile comunque sottostimare il rischio nel corso della microzonazione sismica dell'intera area. Il fatto che non ci fossero eventi significativi dal 1506, ha indotto a credere forse che il rischio fosse a tal punto diminuito, da dimenticare la complessità del sistema strutturale?
    Se, alla situazione geologica, aggiungiamo poi il fracking e la subsidenza del suolo, causate dall'estrazione (in passato) del gas presente nel sottosuolo padano, direi che l'errore di stima diviene ancora più allarmante, no?
    Ma non sarebbe la prima volta che questo accade, in Italia...
    A parziale rassicurazione (se è possibile, in certi casi), va detto che lo schema tettonico dell'intera area è tale da non permettere comunque eventi sismici di intensità superiore ai 5.9-6 gradi della scala Richter. Purtroppo però, trattandosi di una zona in cui abbondano città e paesi di enorme interesse storico, sono tantissimi gli edifici antichi, progettati con criteri che non tenevano minimamente conto del rischio sismico.
    Pertanto, ragionando in termini "Mercalli", un terremoto di entità pari a 5.8 gradi della scala Richter, provocherebbe comunque danni che, in zone edificate con criteri più moderni (e, soprattutto, antisismici), non avrebbero alcun riscontro.
    Il problema è, fondamentalmente, proprio questo.
    In aree quali il Giappone e la California, costantemente interessate da fenomeni sismici piuttosto importanti, una scossa di tale grado non provoca mai (tranne in casi fortuiti) vittime e devastazioni come quelle che, puntualmente, si riscontrano in Italia!
    Ma come si fa a paragonare paesi così diversi tra loro, per storia e cultura? In Italia, è vero, abbiamo migliaia di centri storici di notevole interesse e che, in quanto tali, non potranno mai essere difesi attivamente in caso di terremoto. Tuttavia, è anche vero che qui si costruisce con criteri anti-sismici del tutto inadeguati, al contrario di quel che si vorrebbe far credere.
    Lasciando perdere il caso di L'Aquila e del cemento ottenuto con l'impiego di acqua di mare (solo in Italia si vedono certe cose!), basta dire che, mentre in Giappone le norme antisismiche prevedono che un edificio debba sopportare valori di accelerazione al suolo pari a 4/10 dell'accelerazione gravitazionale, in Italia la normativa antisismica impone limiti inferiori ad 1/10 di g.
    Poi ci si lamenta se la casa dello studente, progettata secondo i "più moderni criteri antisismici" (criteri, ovviamente, tutti italiani...) sia crollata miseramente nel corso di un sisma che, non avrebbe minimamente preoccupato una struttura analoga, ma realizzata secondo i criteri giapponesi o californiani.
    E' ovvio che in Italia, pur sapendo quanto i terremoti possano essere devastanti, la lezione non viene mai recepita! Fino a quando continueremo a sottostimare i rischi, a costruire secondo criteri del tutto inidonei, a fare i furbi sul materiale, non lamentiamoci se, ad ogni scossa di terremoto, ci scappano morti e danni di proporzioni devastanti!
    Se si ascoltassero più i geologi, e meno gli ingegneri (che spesso sono convinti di poter costruire tutto, indipendentemente da tutto), forse qualcosina inizierebbe a cambiare.
    Nel frattempo, possiamo solo accontentarci...

  3. Citazione Originariamente Scritto da Dr.Eastwing Visualizza Messaggio
    Concedetemi lo spazio per una polemica, visto che si parla di terremoto!
    materiale, non lamentiamoci se, ad ogni scossa di terremoto, ci scappano morti e danni di proporzioni devastanti!
    Se si ascoltassero più i geologi, e meno gli ingegneri (che spesso sono convinti di poter costruire tutto, indipendentemente da tutto), forse qualcosina inizierebbe a cambiare.
    Nel frattempo, possiamo solo accontentarci...
    Effettivamente un terremoto di questa magnitudo non è considerato devastante, anzi...
    Più che colpa degli ingegneri, secondo me, è colpa di un sistema (diciamo tipo lobby) che si basa sulla massimizzazione del profitto. Ognuno persegue il suo interesse: le imprese vogliono più soldi possibili, meno controlli e diminuire al massimo i costi. Ciò trova terreno fertile nella corruzione, anche questa tutta italiana, secondo me. E' tutto un giro, quindi. La nostra mentalità è ancora davvero arretrata...