La costellazione del Serpente

La costellazione del serpente è facilmente visibile nei cieli estivi, facilmente individuabile quando con un minimo di pratica e di occhio si trova il bellissimo Scorpione, sopra il quale troneggiano Ofiuco e le due parti del Serpente.

Questa serie di articoli fa uso del Simulatore di costellazioni in 3D, descritto in questo articolo. Se si dovessero riscontrare problemi nel caricamento delle pagine, scaricare manualmente l’ultima versione di JRE (Java Runtime Environment) all’indirizzo:
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Una costellazione tagliata in due

la costellazione del Serpente divisa in due
la costellazione del Serpente divisa in due

Si tratta dell’unico caso di una costellazione suddivisa in due parti distinte, separate da quella di Ofiuco: fin dall’antichità si raffigurava il gigante Ofiuco (il Serpentario), che tiene ben saldo tra le sue braccia un serpentone, la cui testa è sulla destra mentre la coda è sulla sinistra di Ofiuco stesso. All’atto della suddivisione della volta stellata in costellazioni, la comunità astronomica aveva deciso di dividere in due il Serpente, mantenendo unica la costellazione e soprattutto la nomenclatura ufficiale, proprio come se si trattasse di una costellazione non frammentata.
Si può anche trovare qualche volta una denominazione di Serpens Caput e di Serpens Cauda, rispettivamente per la testa e la coda, ma non sono riconosciute ufficialmente.

Il Serpente in 3D

l'applet del Serpente
l'applet del Serpente

Com’é consuetudine, andiamo a conoscere questa costellazione con il nostro programma 3D che la rappresenta su di un foglio di carta che noi possiamo ruotare a piacimento (con le frecce destra e sinistra) per andare a vedere dietro al foglio di quanto si distaccano dal foglio stesso tutti i puntini in base alla loro distanza in anni luce: non mi stancherò mai di sottolineare che questa è una rappresentazione volutamente approssimata, con l’unico scopo di spiegare visivamente il fatto che tutte le stelle del cielo sono poste a distanze assolutamente differenti, rispetto alla distanza comune, sempre uguale, che il nostro occhio stima per tutte quante.

Nel Serpente sono presenti quattro stelle la cui distanza è inferiore a 60 anni luce: ricordo che questa è una distanza che ho preso come riferimento per segnalare “stelle vicine” al Sistema Solare ed è praticamente quella da cui il nostro Sole assume una magnitudine pari a 6 e perciò inizia ad essere invisibile ad occhio nudo. La più vicina a noi è la stella γ Ser, posta a 37 anni luce, mentre successivamente troviamo λ Ser a 40 al, ψ Ser a 48 al ed infine 39 Ser a 57 anni luce. Come consuetudine, approfittando della conoscenza di amici astronomi sparsi qua e là per l’universo, vi posso mostrare come ed in quale zona del cielo si vede il Sole, essendomi recato in prossimità di ognuna di queste stelle. Mentre solo fra tantissimi anni riusciremo forse (e lo spero!) ad arrivare fisicamente nelle vicinanze di altre stelle, per ora mi accontento della mia astronave virtuale Celestia, che da sempre ci accompagna in questi viaggi affascinanti anche se un po’ bizzarri…

La prima tappa del viaggio è presso i miei spiritosi amici Gammaseri, che vagamente conoscevano il nostro Sole, dato che da loro appare appena di quinta $magnitudine$, situato in una zona del cielo in vicinanza prospettica di Sirio, Procione e Rigel. Più o meno simile è la visuale che si presenta gli amici Lambdaseri, mentre i simpaticissimi Psiseriosi vedono un Sole molto debole, ancora più distante da Rigel, così come i Trentanoveseriani per i quali il nostro Sole è diventato di sesta $magnitudine$.

Stelle parecchio grandi

confronto tra stelle del Serpente e altre note
confronto tra stelle del Serpente e altre note

In questa costellazione troviamo una stella monster ed altre quattro un po’ più piccole, ma sempre molte volte più grandi del nostro Sole. Nel nostro consueto diagramma possiamo vedere in confronto con altre stelle più famose (ma di solito molto più piccole!) ed altri veri mostri stellari incontrati nel corso delle varie puntate: se vi ricordate quanto detto sulla stella VY CMa, capirete meglio perché nel diagramma questa stella appare rappresentata solo come un arco, visto che non c’entra minimamente nel foglio!

Iniziamo dalla prima stella, la più grande, τ4 Ser, una gigante rossa grande ben 236 volte la nostra nana gialla: i miei amici Tauserioni mi hanno consigliato, ma già è mia consuetudine, di riprendere la loro stella da una distanza di 10 UA. In questa foto vediamo un astro rosso-arancione che copre più di 11° del cielo. Un po’ più rossastra è invece la stella 47 Ser che da 10 UA mostra un diametro apparente di poco più di 5°, essendo il suo raggio pari a 99 volte quello del Sole, il che non è per niente poco. Successivamente troviamo τ1 Ser, con un diametro di 80 volte, che non ho fotografato perché i Tauserini (a differenza dei già citati Tauserioni) che io conosco se n’erano andati in ferie.

Tornando seri, troviamo k Ser con un diametro di 67 volte e chiudiamo con ρ Ser, di “appena” 41 volte il nostro Sole.

Oggetti deep sky

La costellazione del Serpente presenta tre oggetti notevoli che ora vi mostro, così come sono stati ripresi dal potentissimo HST.

L'ammasso globulare M5
L'ammasso globulare M5

Il primo oggetto è un globular cluster, noto fin dai tempi di Messier, che l’ha catalogato al quinto posto, denominandolo perciò M5: cliccando sulla foto si potrà vedere un’immagine ad alta definizione dell’ammasso stellare, ricchissimo di stelle multicolori.

L'ammasso aperto M16 (Eagle Nebula)
L'ammasso aperto M16 (Eagle Nebula)

Il secondo oggetto è un open cluster (ammasso aperto) catalogato come M16 da Messier e altrimenti noto come Eagle Nebula, praticamente una fornace di stelle in formazione.

Una meraviglia chiamata Hoag's Object
Una meraviglia chiamata Hoag's Object

L’ultimo oggetto che ho scelto nel Serpente è il cosiddetto Hoag’s Object, dal nome dello scopritore: dalla foto si vede che si tratta di una galassia particolare, ad anello, composta da stelle molto giovani, che circondano un nucleo di stelle molto più vecchie. Davvero affascinante.

La rappresentazione nel tempo …

… del Serpente non ha mai provocato grossi grattacapi agli artisti che si sono cimentati nel raffigurare un rettile saldamente tenuto dal bravo Ofiuco:

il Serpente secondo Hevelius
il Serpente secondo Hevelius

Hevelius lo mostra non molto contento di essere quasi stritolato dalla possenti mani del Serpentario, mentre nell’Uranometria

il Serpente nell'Uranometria
il Serpente nell'Uranometria

il serpente è raffigurato da solo, con un corpo giustamente sinuoso. Infine in Stellarium

il Serpente secondo Stellarium
il Serpente secondo Stellarium

è presente una rappresentazione in cui un giovanotto appare stavolta giustamente perplesso (come minimo) nel tenere a bada un serpentone inquietante.

I nomi delle stelle

In questa costellazione, tutto sommato dotata di stelle non molto brillanti, poche di queste hanno ricevuto un nome

  • Unukalhai (α Ser): nome arabo, il collo del serpente
  • Nasak Shamiya I e II (β e γ Ser): nome che significa confine settentrionale
  • Nasak Yamani I e II (δ ed ε Ser): nome che significa confine meridionale
  • Alya (θ Ser): la coda del serpente

Visibilità della costellazione

Chiudiamo la puntata imparando insieme quando e dove poter osservare questa costellazione doppia.

Alle nove di sera, la testa del Serpente comincia ad affiorare sull’orizzonte orientale nella seconda decade di aprile. La culminazione a Sud per le due parti della costellazione avviene a distanza di un mesetto l’una dall’altra: la testa appare alta a meridione nella seconda metà di luglio, mentre la coda la ritroviamo nella stessa posizione subito dopo Ferragosto.
A fine ottobre, la coda del Serpente appare ormai bassa sull’orizzonte occidentale a cavallo tra l’ultima decade di ottobre e l’inizio di novembre.

Ora che sapete dove si trova e quando poterla trovare nel cielo, vi auguro buone osservazioni.

 

Informazioni su Pierluigi Panunzi 459 Articoli
Classe 1955, sono nato e vivo a Roma, laureato in Ingegneria Elettronica, in pensione dopo aver lavorato per anni nel campo del software, ma avrei voluto laurearmi in Astronomia. Coltivo la passione per l’astronomia dal giorno successivo allo sbarco dell’uomo sulla Luna, maturando un interesse sempre crescente per la Meccanica Celeste, il moto dei pianeti, la Luna e i satelliti. Da molti anni sono divulgatore scientifico e in passato ho presieduto a serate astronomiche organizzate a Roma e paesi vicini. Da parecchi anni mi sto perfezionando nell’astrofotografia grazie all’auto-regalo di varie apparecchiature digitali

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