La nostra bolla nell’Universo

Questo argomento mi sembrava troppo “ghiotto” per non parlarne. Ho fatto in fretta a scriverlo per non affaticare troppo l’occhio. Un po’ di logica, in mezzo all’illogicità della MQ, ci voleva proprio. Per le risposte, però, abbiate pazienza…

Uno dei risultati più sconvolgenti degli ultimi anni si riferisce sicuramente alla scoperta dell’accelerazione dell’espansione dell’Universo. E’ stato anche dato il Nobel per questo risultato, ottenuto attraverso l’osservazione delle supernove di tipo Ia nelle galassie abbastanza lontane (fuori dal nostro gruppo locale).

Per spiegare questa evidenza sembra necessario introdurre l’energia oscura, un “qualcosa” che tenda a favorire un’espansione più netta di quella prevista dai modelli precedenti. E’ ovvio che la quantificazione di questo effetto si ripercuote sulla costante di Hubble (di cui abbiamo parlato spesso) e che determina la velocità di espansione dell’Universo (oltre che la sua stessa età). In realtà, la determinazione della costante di Hubble attraverso metodi diversi (ad esempio attraverso le osservazioni delle supernove o analizzando il rumore cosmico di fondo) porta a risultati abbastanza discordanti (un dieci per cento di differenza). Non voglio entrare nelle tecniche di determinazione, ma resta il fatto che l’imprecisione sembrerebbe un po’ troppo alta per essere dovuta solo a errori di misura. Ecco, allora che ha ripreso vigore un’ipotesi puramente “teorica” e non confermata da alcun tipo di osservazione: la bolla di Hubble.

bolla di Hubble
Visione artistica della nostra bolla, circondata da filamenti più densi, quelli che, in realtà, appaiono nella distribuzione degli ammassi galattici su grande scala. Fonte: Wessel Valkenburg/Falcon

Un’ipotesi non così strana come può sembrare a prima vista. L’Universo locale (quello osservabile) è considerato omogeneo, ma, in realtà sappiamo benissimo che non lo è. Basta guardare la distribuzione degli ammassi galattici. Tuttavia, nello Spazio non esistono solo le galassie, ma vi è gas intergalattico che può essere più o meno denso. Sebbene estremamente rarefatto, zone di densità maggiore o minore creerebbero forti variazioni di gravità su grande scala. E se noi fossimo all’interno di una vasta zona a bassa densità? Una vera e propria “bolla”? Cosa causerebbe questa zona relativamente vuota? Beh, sicuramente gli oggetti ai suoi confini verrebbero attratti violentemente dalle zone esterne a maggiore densità, causando una vera e propria fuga delle galassie esterne rispetto a noi. Questa azione gravitazionale “locale” si sommerebbe all’espansione vera e propria dell’Universo. L’ipotesi potrebbe risolvere l’apparente accelerazione dell’Universo senza dover chiedere aiuto all’energia oscura. La costante di Hubble, ottenuta con la radiazione cosmica di fondo si riferirebbe al valore medio dell’Universo, mentre quella ottenuta dalle supernove di tipo Ia si riferirebbe a un Universo “vicino”, gravitazionalmente accelerato.

Recentemente, un gruppo di ricercatori di Heidelberg, tra cui alcuni italiani, ha simulato al computer una situazione che vede la nostra galassia al centro di una bolla sferica, i cui bordi vanno ben al di là del nostro gruppo locale. Il risultato spiegherebbe almeno un 25% della discordanza tra le due misure ottenute per la costante di Hubble. Non molto, in verità. Tuttavia, il modello si sta rifinendo, assumendo una forma non sferica e i ricercatori cercheranno di eliminare del tutto la differenza residua.

Una visione nuovamente geocentrica del Cosmo? Perché mai noi dovremmo essere in una posizione “diversa” dal resto dell’Universo locale? Sicuramente qualcosa che crea un senso di fastidio e di obsoleto. Tuttavia, vale anche una considerazione opposta: perché mai l’Universo dovrebbe essere perfettamente omogeneo e a densità costante? Insomma, una ricerca puramente teorica, ma non per questo meno interessante. Da un lato sarebbe una spiegazione che semplificherebbe la situazione, eliminando o quantomeno riducendo di molto l’importanza dell’energia oscura. Dall’altro, però, mi ricorda certi modelli numerici in cui a furia di cambiare un poco i vari parametri si poteva ottenere ciò che si voleva. Mah… staremo a vedere. Resta, comunque, un fatto importante: se tutti i vari arrangiamenti al modello e alle simulazioni al computer saranno fatti con “giudizio”  e  si ottenesse ancora una discordanza importante, la necessità di un entità sconosciuta (energia oscura) sarebbe praticamente accertata.

Chi vuole saperne di più può leggere l’articolo originario QUI. Inoltre, una bella rinfrescata sulla legge di Hubble, e sulla sua costante “variabile” con il tempo, non fa mai male.

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15 Commenti    |    Aggiungi un Commento

  1. Già operativo Vincenzo, complimenti!!!!

    p.s. non riesco a leggere l'articolo, quando clicco su "leggi ancora" da un errore.

  2. Citazione Originariamente Scritto da tony70xx Visualizza Messaggio
    Già operativo Vincenzo, complimenti!!!!

    p.s. non riesco a leggere l'articolo, quando clicco su "leggi ancora" da un errore.
    io lo leggo... però è già la seconda volta che capita... eppure seguo sempre lo stesso procedimento... Boh?!

  3. Citazione Originariamente Scritto da Stefano Simoni Visualizza Messaggio
    Ora dovrebbe andare, lo avevi rimesso in bozza e sul portale non c'era più
    si vede che un occhio solo fa quello che vuole...

  4. ci vuoi davvero bene, nonostante tutto non sei riuscito a non darci questa ghiottoneria....Davvero accattivante, anche se, dopo la MQ non è facile ridiscendere coi piedi per terra, ma è un salutare esercizio al cosidetto comune senso della realtà. Però, a questo proposito, riallacciandosi al fatto spesso citato che di solito le soluzioni, le regole dell'universo sono molto semplici ed efficaci, non è che tutto questo dover "adattare i numeri", ripensare alla possibilità di una nostra posizione privilegiata o almeno diversa , è un pò una forzatura? Certo a volte le deroghe sono necessarie ma...sono spesso un sassolino nella scarpa

  5. Citazione Originariamente Scritto da manuela Visualizza Messaggio
    ci vuoi davvero bene, nonostante tutto non sei riuscito a non darci questa ghiottoneria....Davvero accattivante, anche se, dopo la MQ non è facile ridiscendere coi piedi per terra, ma è un salutare esercizio al cosidetto comune senso della realtà. Però, a questo proposito, riallacciandosi al fatto spesso citato che di solito le soluzioni, le regole dell'universo sono molto semplici ed efficaci, non è che tutto questo dover "adattare i numeri", ripensare alla possibilità di una nostra posizione privilegiata o almeno diversa , è un pò una forzatura? Certo a volte le deroghe sono necessarie ma...sono spesso un sassolino nella scarpa
    come, forse, faccio trapelare... anch'io la penso come te. Non mi piacciono i modelli basati solo su cosa si vuole dimostrare. Tuttavia, la visione a grande scala dell'Universo conosciuto dimostra che la densità della materia non è costante e quindi potrebbe anche essere vero... Bisognerebbe valutare la probabilità di essere in una zona così particolare (se è poi così particolare... non possiamo ancora misurare lo "spessore" del gas intergalattico). Prendiamo ad esempio Urano. A prima vista sembrerebbe impossibile che un pianeta così grande abbia subito un urto tale da farlo ruotare di 90°. Eppure...

  6. Grande il nostro Long John Silver!! (in verità l'unico Long John Silver è sulla copertina dell'omonimo singolo dei Jefferson Airplane del '72..)

    L'ipotesi della Bolla locale è più che plausibile, l'universo deve presentare un certo grado di disomogeneità anche se non giustifica del tutto l'inflazione, quello che adesso chiamiamo energia oscura un giorno avrà un nome (o più nomi!)


    P.s. Non affaticarti! Abbiamo bisogno di te!

    Se qualche volta noi, i tuoi discepoli, diciamo qualche castroneria, ti prego, chiudi un occhio!!