La Costellazione della Gru

Ebbene sì, esiste anche la costellazione della Gru! Non la conosciamo bene perché è una costellazione perlopiù australe, ma che riesce anche a fare capolino sul nostro orizzonte: proseguiamo con la lettura per capire quali meraviglie del cielo contiene al suo interno

Questa serie di articoli fa uso del Simulatore di costellazioni in 3D, descritto in questo articolo. Se si dovessero riscontrare problemi nel caricamento delle pagine, scaricare manualmente l’ultima versione di JRE (Java Runtime Environment) all’indirizzo:
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La Gru

La costellazione della Gru
La costellazione della Gru

Nelle belle nottate estive, se osserviamo verso sud, possiamo notare la ben nota Fomalhaut, l’α del Pesce Australe, che campeggia in una zona di cielo povera di stelle brillanti, vicinissima a costellazioni ben più note quali il Capricorno e l’Aquario, anch’esse povere di stelle luminose (come lo sono invece ad esempio Orione o l’Orsa Maggiore).

Ebbene, proprio sotto al Pesce Australe, c’è la nostra Gru con la sua stella principale α, Al Na’ir, che sarebbe ben visibile e riconoscibile (grazie alla magnitudine 1.7), ma che alle nostre latitudini al massimo rasenta l’orizzonte.

Grazie a Stellarium possiamo perciò contemplare la Gru nella sua interezza, scoprendo che è tra l’altro una costellazione abbastanza grande come dimensioni.

l'applet 3D della costellazione
l’applet 3D della costellazione

Per mezzo dell’applet 3D vediamo le stelle componenti della costellazione, che si distaccano dal foglio virtuale, come iniziamo a girarlo (grazie alle frecce destra e sinistra), mentre cliccando “f” il disegno non cambia, visto che già viene disegnata in modo abbastanza comprensibile.

Vedremo che la costellazione presenta molti oggetti deep sky e conosceremo a breve tre stelle grandi ed altrettante vicine: in ogni caso si tratta di oggetti celesti come sempre davvero spettacolari.

Le rappresentazioni antiche e moderne della Gru sono abbastanza ovvie: secondo Hevelius (si trova in alto a sinistra)

la rappresentazione della Gru secondo Hevelius
la rappresentazione della Gru secondo Hevelius

e secondo Stellarium

la rappresentazione della Gru secondo Stellarium
la rappresentazione della Gru secondo Stellarium

Le stelle giganti della Gru

confronto tra le stelle della Gru ed altre più note e grandi
confronto tra le stelle della Gru ed altre più note e grandi

Osservando il diagramma qui a fianco (realizzato come sempre dal sottoscritto con l’aiuto di Illustrator) notiamo con piacere tre stelle parecchio grandi, se non altro rispetto a quelle due disegnate in basso (le famosissime Rigel e Aldebaran, anche in questo caso sconfitte), ma ovviamente e nettamente più piccole di quei mostri stellari (incontrati nel corso delle puntate) dei quali vediamo solo una piccola parte.

Iniziamo dalla più grande, una supergigante rossa di classe  spettrale M5, la β Gru, che è nientemento che 171 volte il nostro Sole. Anche se è niente rispetto agli altri mostri stellari (da T Cep con un diametro di 540 volte il Sole fino a VY CMa con le sue 2100 volte), è comunque spaventosa! Con il solito ausilio dei miei amici galattici (vabbé… Celestia) vediamo subito il paragone con il nostro Sole, che letteralmente scompare nel paragone.

I miei amici Grugiganti, mi hanno infatti inviato una foto del loro grande astro, dalla distanza di 10 UA, per avere un confronto con la nostra nana gialla dalla distanza del pianeta Saturno: da restare senza fiato, cosa che ai miei simpatici amici capita molto spesso, dato che l’atmosfera del loro pianeta Noair è molto rarefatta.

La seconda stella per dimensioni è la δ2 Gru, il cui diametro è 100 volte quello del Sole: si tratta dunque di una supergigante rossa, di classe spettrale M4. Niente male nemmeno lei!

Vista da 10 UA, la stella è ancora una volta imponente ed impressionante, ancora una volta a confronto con quel puntino luminoso (quasi invisibile) sulla destra che è il Sole alla stessa distanza: potete immaginare i commenti dei miei amici Gruisti, che hanno la particolarità di essere molto alti con le gambe esili e di abitare in case poste sempre a non meno di 100 metri dal terreno sottostante, in cima a grossi tralicci. Le loro abitazioni fortunatamente sono molto stabili e non oscillano, dato che il loro pianeta non è battuto da venti. Dimenticavo che anche il loro pianeta si chiama Noair, dimostrando la loro poca fantasia.

Tornando seri, anche la terza stella per ordine di grandezza, la gigante rossa semi-regolare π1 Gru, di classe spettrale S5, fa la sua bella figura, dall’alto del suo diametro pari a 82 volte quello del sole e perciò ben più grande di Rigel.

Potevo dimenticarmi dei miei amici Pigrui ? Ovviamente no! Potete immaginare quante volte li ho sollecitati per farmi mandare una foto del loro grande astro dalla distanza di 10 UA, praticamente la distanza del loro piccolo pianeta roccioso che loro chiamano Indolenzua (no, non è un refuso, lo chiamano proprio così).
Vabbé… torniamo a cose più serie.

Le stelle vicine della Gru

All’interno di questa simpatica costellazione troviamo ben tre stelle la cui distanza è inferiore alla soglia di 60 anni luce (al) dal nostro Sole: la più vicina è la stella denominata Gliese 832, una stellina di $magnitudine$ 8.1 e classe spettrale M1, che si trova alla piccola distanza di 16.1 al da noi.

Dalla foto inviatami dai miei amici, possiamo vedere che il nostro Sole è una stellina di $magnitudine$ 3 in un $campo$ stellare contenente stelle dell’Orsa Maggiore da un lato, Castore, Polluce e Procione dall’altro e non lontano dalla famosissima e vicina α Centauri: la nostra stella la chiamano Sun mentre le altre stelle citate sono per loro Castor, Pollux e Procyon.
Dimenticavo di dire che hanno una strana usanza : alle cinque del pomeriggio, interrompono qualsiasi cosa stiano facendo, per bere una tazza di una strana bevanda calda e profumata. Paese che vai, usanze che trovi! E dimenticavo che le loro automobili a 7 ruote hanno la guida con i 3 volanti sulla destra: non so proprio da chi abbiano preso queste abitudini, i miei amici Ingliesi.

La seconda stella per vicinanza si trova molto più distante, a 44 al dal nostro Sole: si tratta di una stella di classe G1 (perciò della stessa famiglia del nostro astro diurno) , denominata HIP 110109 , che in teoria potremmo vedere ad occhio nudo, avendo una $magnitudine$ pari a 5.

La terza stella (HIP 107649) è invece situata ad una distanza di 51 al ed è anche lei della stessa famiglia del Sole, stavolta di classe spettrale G2,con una $magnitudine$ ancora pari a 5.

Per una strana coincidenza, anche il nostro Sole, visto dalle parti di queste due stelle, presenta la stessa $magnitudine$ e si trova in entrambi i casi vicinissima al Grande Carro: i miei amici Centodiecicentonovi e Centosetteseicentoquarantanovi (detti Novi1 e Novi2 rispettivamente), mi hanno inviato due foto, delle quali mostro solo la prima, visto che il $campo$ stellare è praticamente lo stesso.

Oggetti deep sky

La costellazione della Gru presenta parecchi oggetti interessanti: ricordo che tutte le foto sono state scattate dall’HST.

Iniziamo con una galassia a spirale barrata molto suggestiva, la NGC 7424

la splendida galassia a spirale barrata NGC 7424
la splendida $galassia$ a spirale barrata NGC 7424

poi abbiamo una $galassia$ a spirale, la NGC 7213

la $galassia$ a spirale $NGC$ 7213
la $galassia$ a spirale NGC 7213

seguita dalla $galassia$ a spirale, la NGC 7140

la $galassia$ a spirale $NGC$ 7140
la $galassia$ a spirale NGC 7140

Qui invece abbiamo un $campo$ stellare ricco di galassie tra le quali ne spiccano due, una quasi al centro (IC5264, una $galassia$ a spirale) ed una più in alto verso destra (la IC1459, una $galassia$ ellittica)

$campo$ stellare ricco di calassie, con al centro la IC5264 e la IC1459
$campo$ stellare ricco di calassie, con al centro la IC5264 e la IC1459

Vediamo ora un’altra bella $galassia$ a spirale barrata, la NGC 7418

la $galassia$ a spirale barrata $NGC$ 7418
la $galassia$ a spirale barrata NGC 7418

ed infine chiudiamo con un’altra $galassia$ a spirale barrata, la NGC 7421

la $galassia$ a spirale barrata $NGC$ 7421
la $galassia$ a spirale barrata NGC 7421

Nomi di stelle e visibilità

Tra le stelle della Gru, solo tre hanno ricevuto nomi, poco conosciuti

  • Al Na’ir (α Gru): quella brillante
  • Gruid (ß Gru): significato ignoto ma evidentemente collegato alla Gru
  • Deneb Hut (γ Gru): coda del Pesce Australe, in quanto anticamente faceva parte di quella costellazione.

Per quanto riguarda la visibilità della costellazione, ho già detto che alle nostre latitudini si vede difficilmente e solo se l’orizzonte è libero: ai primi di settembre, alle ore 21, si trova bassa sull’orizzonte SudEst, per culminare a Sud a fine ottobre con Al Na’ir che rasenta l’orizzonte, ed infine ancora più bassa sull’orizzonte SudOvest ai primi di dicembre.

Buone osservazioni, anche se difficoltose e limitate nel tempo!

 

Informazioni su Pierluigi Panunzi 458 Articoli
Classe 1955, sono nato e vivo a Roma, laureato in Ingegneria Elettronica, in pensione dopo aver lavorato per anni nel campo del software, ma avrei voluto laurearmi in Astronomia. Coltivo la passione per l’astronomia dal giorno successivo allo sbarco dell’uomo sulla Luna, maturando un interesse sempre crescente per la Meccanica Celeste, il moto dei pianeti, la Luna e i satelliti. Da molti anni sono divulgatore scientifico e in passato ho presieduto a serate astronomiche organizzate a Roma e paesi vicini. Da parecchi anni mi sto perfezionando nell’astrofotografia grazie all’auto-regalo di varie apparecchiature digitali

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