Le costellazioni della Mosca e dell’Ottante

In questa puntata conosceremo due costellazioni australi: la prima, la Mosca, è ricca di oggetti celesti, mentre la seconda è particolarmente povera. ma ha una posizione strategica in cielo.

Questa serie di articoli fa uso del Simulatore di costellazioni in 3D, descritto in questo articolo. Se si dovessero riscontrare problemi nel caricamento delle pagine, scaricare manualmente l’ultima versione di JRE (Java Runtime Environment) all’indirizzo:
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La Mosca

la costellazione della Mosca
la costellazione della Mosca

Dal diagramma di Stellarium possiamo capire che si tratta di una costellazione australe formata da un gruppetto di stelle abbastanza deboli (dalla 3a magnitudine in giù), perciò poco appariscente, se non avesse dei vicini illustrissimi che permettono di individuarne la collocazione in cielo: la meravigliosa Croce del Sud e la coppia α e β Cen permettono di sapere in ogni istante dove guardare. Peccato che dalle nostre latitudini non sia mai osservabile, così come i suoi vicini illustri. Il nome latino è Musca, che al genitivo fa Muscae, da leggersi con la “c” dolce (e non musche), quando citiamo le stelle della costellazione.

l'applet 3D della costellazione
l’applet 3D della costellazione

Cliccando sull’animazione a fianco, possiamo come al solito lanciare l’applet tridimensionale che permette di vedere quanto le poche stelle della Mosca si stacchino dalla piccola mappa stellare virtuale, non appena la ruotiamo premendo le frecce destra e sinistra: una manciata di stelle abbastanza lontane e premendo “f” possiamo vedere la rappresentazione che H.A.Rey aveva ideato, francamente però con poco successo.

Le rappresentazioni di Hevelius

la Mosca secondo Hevelius
la Mosca secondo Hevelius

e di Stellarium

la Mosca secondo Stelalrium
la Mosca secondo Stelalrium

invece ci mostrano questo insetto, così come lo conosciamo.

la copertina di un album dei Peral Jam
la copertina di un album dei Pearl Jam

Come vedremo fra breve, un oggetto deep sky della Mosca è stato addirittura usato per un album dei Pearl Jam, Binaural, nella cui copertina appare questo bell’oggetto celeste: provate a chiederne notizie ai vostri amici musicofili, con i quali potete sfoggiare le vostre conoscenze astronomiche citando la costellazione di appartenenza dell’oggetto.

Qualche stella interessante

Questa piccola costellazione presenta al suo interno una delle stelle vicine al nostro Sole, Gliese 440 (nota anche come HIP 57367) che con la sua piccola distanza di 15 al si colloca addirittura al quarto posto nell’elenco delle stelle più vicine al Sole, dopo Proxima e Alfa Centauri e la Van Maanen Star: si tratta di una nana bianca della rara classe spettrale DQ6. I miei amici Accordatori Muscali mi hanno inviato la foto del nostro Sole, così come appare dal loro pianeta Musicale: la nostra nana gialla è posta in una zona di cielo ricca di stelle boreali, di Cassiopea e di Cefeo, in mezzo alle quali spicca una prezzemolina eccellente, proprio Alfa Centauri, in virtù del fatto che è anche lei vicina a noi e si trova praticamente lungo la linea immaginaria che congiunge il Sole alla Gliese 440: dimenticavo che i miei amici sono chiamati così perché stanno tutto il tempo con il diapason in mano ad accordare i propri strumenti, riempiendo così il silenzio del loro allegro pianeta con i tling a 440 Hz.

il confronto fra le stelle della Mosca ed altre note
il confronto fra le stelle della Mosca ed altre note

Nel diagramma di confronto tra le poche stelle della Mosca ed altri mostri stellari, ho inserito un paio di stelle niente male: la più grande è ε Mus, una gigante rossa di classe spettrale M5 e visibile anche ad occhio nudo (è di 4a $magnitudine$), il cui diametro è di 116 volte quello del nostro Sole: i miei amici Muscolini mi hanno inviato la foto del loro astro dalla distanza di 10 UA, distanza dalla quale appare ancora una volta minaccioso e abbacinante. A dispetto del nome, gli indigeni hanno l’aspetto tipico degli alienini dei film di fantascienza, magri, diafani e con un grosso testone nel quale troneggiano due grandi occhi: mi hanno spiegato che alcuni di loro erano stati chiamati per interpretare se stessi nei nostri film e da allora nell’immaginario collettivo l’aspetto degli alieni è quello, mentre sappiamo che non è proprio vero, come ho segnalato nel corso delle varie puntate. Quello che nessuno può immaginare che la loro lingua nativa è il francese.

L’altra stella grande è μ Mus, di classe K4 (la stessa di Aldebaran) grande 41 volte il nostro Sole, ma molto più grande della stella più brillante del Toro: i miei amici Musoni ne sono contenti, ma tutto sommato non lo danno da vedere, essendo per loro natura un po’ antipatici.

Ma lasciamo i miei amici alle loro caratteristiche e abbandoniamo le facezie, per tuffarci nello spazio profondo.

Oggetti deep sky

All’interno di questa costellazione troviamo cinque oggetti molto interessanti, fotografati dal meraviglioso HST: cliccando la foto potremo vedere la versione a risoluzione maggiore.

Inizio con la stupenda e inconsueta nebulosa planetaria a spirale denominata NGC 5189, candidata per il desktop del nostro PC.

la strepitosa $NGC$ 5189
la strepitosa NGC 5189

poi passiamo al globular cluster NGC 4833, pieno di stelle

il globular cluster $NGC$ 4833
il globular cluster NGC 4833

e ad un altro globular cluster davvero affascinante, NGC 4372

il globular cluster $NGC$ 4372
il globular cluster NGC 4372

Eccoci invece alla cosiddetta Engraved Hourglass Nebula (la nebulosa Clessidra Intarsiata), MyCn 18, una nebulosa planetaria con un bellissimo ma inquietante occhio azzurro al suo interno

la Engraved Hourglass Nebula
la Engraved Hourglass Nebula

e terminiamo con un altro strano oggetto, non a caso denominato Dark Doodad Nebula (nebulosa dell’oggettino scuro)

la Dark Doodad Nebula
la Dark Doodad Nebula

Dopo aver ricordato che la Mosca non è mai visibile nei nostri cieli e che nessuna delle sue stelle è stata battezzata, passiamo ad una costellazione decisamente povera ma importante.


L’Ott­ante

la costellazione dell'Ott­ante
la costellazione dell’Ott­ante

Si tratta della costellazione australe per eccellenza, trovandosi al suo interno il Polo Sud Celeste e perciò essendo la controparte dell’Orsa Minore: a differenza della più illustre costellazione, l’Ott­ante presenta solo stelline di luminosità inferiore alla 4a $magnitudine$. La stella Polare del sud attualmente non è nemmeno così visibile ed utile alla navigazione: per la cronaca si tratta di una stellina di $magnitudine$ 5.45, σ Oct.

Per una delle stranezze dell’Astronomia, la stella più brillante della costellazione non è α Oct, ma bensì ν Oct, di $magnitudine$ 3.8.

l'applet 3D della costellazione
l’applet 3D della costellazione

Cliccando sull’animazione a fianco, si aprirà la rappresentazione 3D della costellazione, ma non aspettiamo di trovare una rappresentazione migliore di quella ufficiale, un anonimo triangolo. Accontentiamoci come sempre di ruotare il foglio virtuale con le frecce destra e sinistra e scoprire così che le stelle componenti sono tutte molto lontane da noi, a parte una piccola eccezione.

Una stella vicina ed un paio grandi

Tra le caratteristiche della costellazione dell’Ott­ante posso segnalare la stella HIP 113229 (nota anche come LHS 531), di classe spettrale G2 come il nostro Sole e distante da noi 28 al: i miei amici Ottantenni mi hanno inviato la foto del Sole visto dal loro pianeta Villarzil. Come ci si può aspettare il Sole appare in una zona di cielo in cui c’è la stella Polare, le stelle dell’Orsa Maggiore e del Drago, mentre non ci si aspetta la presenza della solita Alfa Centauri, che anche in questo caso nello spazio tridimensionale si trova lungo il percorso tra la nosta stella e la citata HIP 113229.

Dicevo dei miei amici: traggono il loro nome dal fatto che il loro pianeta ha la caratteristica particolare di trovarsi in una bolla temporale in cui il tempo stesso non scorre. Dato che sono tutti coetanei, rimangono costantemente dei Peter Pan adulti, senza invecchiare ma nemmeno ringiovanire: un gravissimo inconveniente per loro è che agli appuntamenti arrivano sempre con ore o giorni di ritardo, non accorgendosi del fatto, visto che i loro orologi sono sempre fermi. Inutile dire che fare l’orologiaio da loro è un’attività pochissimo redditizia e gli abitanti sono rassegnati a tenere un oggetto inutile ai polsi (ne hanno quattro, dato che hanno quattro braccia: tre destre e una sinistra).

confronto tra le stelle dell'Ott­ante ed altre note
confronto tra le stelle dell’Ott­ante ed altre note

Dal diagramma di comparazione tra le stelle dell’Ott­ante ed altre conosciute nel corso dell puntate, vediamo che ce ne sono un paio abbastanza grandi: la maggiore è ε Oct, una gigante rossa di classe M6, avente un diametro di ben 83 volte quello del nostro Sole.

L’altra stella che ho riportato è invece una bella gigante gialla di classe stellare G8, π2 Oct, avente un raggio pari a 74 volte la nostra nana gialla. Data la rarità, mi sono subito recato dai miei amici Pidueotti per vedere l’aspetto della loro stella Giotto dalla grande distanza di 10 UA, che ricordo essere la distanza di Saturno dal Sole. Anche in questo caso la loro stellona brilla di una luce molto intensa, ma non appare così inquietante come le altre giganti rosse che abbiamo incontrato nelle scorse puntate.

Dopo aver visto la rappresentazione di un ottante da parte di Stellarium

l'Ott­ante secondo Stellarium
l’Ott­ante secondo Stellarium

chiudiamo con questa costellazione che purtroppo non presenta alcun oggetto deep sky da potervi mostrare.

 

Informazioni su Pierluigi Panunzi 458 Articoli
Classe 1955, sono nato e vivo a Roma, laureato in Ingegneria Elettronica, in pensione dopo aver lavorato per anni nel campo del software, ma avrei voluto laurearmi in Astronomia. Coltivo la passione per l’astronomia dal giorno successivo allo sbarco dell’uomo sulla Luna, maturando un interesse sempre crescente per la Meccanica Celeste, il moto dei pianeti, la Luna e i satelliti. Da molti anni sono divulgatore scientifico e in passato ho presieduto a serate astronomiche organizzate a Roma e paesi vicini. Da parecchi anni mi sto perfezionando nell’astrofotografia grazie all’auto-regalo di varie apparecchiature digitali

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