Archeologia stellare

Lo studio delle stelle simili al Sole dopo la loro “morte” (Nane Bianche) ci sta mostrando la presenza di importanti “rovine” di pianeti rocciosi. Se esistono delle rovine dove tutto è finito è molto probabile che vi siano costruzioni ancora funzionanti dove le stelle sono ancora in attività. Il numero di Terre potrebbe essere ben più grande di quanto ipotizzato finora.

Un gruppo internazionale ha scoperto evidenze molto forti che i pianeti rocciosi siano piuttosto frequenti nella nostra galassia. Per ottenere questo risultato non si sono studiate le stelle “vive”, ma solo quelle “morte”, che in qualche modo potrebbero mostrare meglio i segni della loro passata “civiltà”. Facciamo un esempio banale? Se la vita della Terra scomparisse a causa di una tragedia naturale o di autodistruzione, cosa cercherebbero i futuri alieni in visita da noi? Ovviamente, le rovine della nostra civiltà.

Lo stesso è quello che ha fatto l’Università di Leicester. Ha usato i dati dello Sloan Digital Sky Survey (SDSS) che ha analizzato nell’infrarosso più di 100 milioni di oggetti ottenendo anche lo spettro per circa un milione di essi. La scelta del team scientifico si è rivolto alle Nane Bianche, l’ultimo stadio delle stelle simili al Sole, dopo la loro trasformazione in giganti rosse e le conseguenti esplosioni. Tutto distrutto intorno ad esse? Ovviamente sì, soprattutto se parliamo di oggetti rocciosi e vicini. Ma i pezzi degli ex pianeti rocciosi, se vi fossero stati, dovrebbero “contaminare” lo spettro di queste stelle morenti.

Archeologia stellare

Le atmosfere delle Nane Bianche sono infatti formate da gas leggeri, quali idrogeno e elio. Segnali di materiali pesanti come calcio, magnesio e ferro sono sicuramente prove di inquinanti esterni, rovine provenienti dalla distruzione planetaria. Ma le Nane Bianche rappresentano lo stadio finale di circa il 90% delle stelle della Via Lattea e quindi le percentuali di stelle morte con detriti possono essere estrapolate alla maggioranza delle stelle vive della galassia.

Per decenni si pensava che queste contaminazioni provenissero dal mezzo interstellare. Oggi la ricerca di Leicester, analizzando in dettaglio la posizione, il moto e lo spettro delle Nane Bianche, ha dimostrato che non può più essere una teoria valida. L’unica fonte di metalli nella loro atmosfera deve dipendere dai detriti di pianeti rocciosi.

Lo studio indica che dal 3 al 20 % delle nane Bianche mostra queste “rovine” archeologiche. Tutto ciò implica che la stessa proporzione dovrebbe esistere anche nelle stelle che finiranno in tale modo la loro vita. Non solo altri Soli, ma anche stelle un po’ più grandi come Vega e Fomalhaut potrebbero aver formato sistemi planetari con pianeti rocciosi. Ma vi è di più. I segnali chimici analizzati hanno mostrato spesso la presenza di acqua! Non solo pianeti rocciosi allora, ma anche pianeti “abitabili” o magari addirittura “abitati”.

I detriti potrebbero in realtà essere solo dovuti alla caduta di asteroidi sulla stella, ma il fatto stesso che siano esistiti ed esistano mattoni primordiali (come gli asteroidi), contenenti metalli pesanti e acqua, è un segno chiarissimo che in mezzo a loro vi siano stati e vi siano anche veri pianeti rocciosi e abitabili. Proprio come succede da noi.

L’archeologia stellare ci dà quindi una prova indiretta, ma molto pesante, che pianeti come la Terra siano molto frequenti e solo da scoprire. Anche se ancora elusivi a causa delle tecniche a disposizione, prima o poi faranno la loro comparsa e sentiremo sempre più “vicine” le altre stelle della galassia. Poi basterà scoprire come metterci in contatto… Una sciocchezza!!

L’articolo originario può essere scaricato gratuitamente QUI

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8 Commenti

  1. Affascinante a dir poco! 😀
    Una domanda per gli esperti: in caso di morte violenta di una stella invece (quindi di supernova), che fine fanno i pianeti che le orbitavano attorno?
    Di un sistema planetario simile al nostro per esempio, cosa resterebbe?

  2. Siamo davvero ad un passo! Nei prossimi 5 – 10 anni ci riusciremo? Ieri ho rivisto il film “contact”, bel film, a parte il finale fantascientifico! Forse sarà l’unico modo per avere un “contatto”, chissà…

  3. certo che sentirla cosi, sembrano cose facili, e se anche si scoprisse un esopianeta MOLTO simile alla terra come potremmo metterci in contatto con i suoi eventuali abitanti (sempre che la loro tecnologia sia sufficientemente avanzata). domanda1. per comunicare nelle distanze immense ci vogliono migliaia di anni per un botta e risposta, come si fa allora?? domanda2. ci rendiamo conto che se la terra avesse le dimensioni di 1cm la luna disterebbe 30cm e la stella piu vicina a noi (con possibile sistema planetario) disterebbe 40mila km.? credo che neppure gli alieni siano riusciti a navigare lo spazio profondo. è una cosa che ad opinione mia vicina all’impossibilita. sempre che la fisica non ci offra scorciatoie inimmaginabili. SPERO NELLO SVEGLIARMI UN GIORNO E SAPERE DI NON ESSERE SOLO NELL’UNIVERSO.

  4. 🙁 ..azz….un pò malinconico, anche se molto interessante, quest’articolo.
    M’immagino i resti di pianeti, pezzi rocciosi vaganti nello spazio, con sopra rovine di città di qualche civiltà. Magari erano così avanzati da poter fuggire prima dell’esplosione del loro sole verso qualche altra stella…Forse ci riusciremo anche noi?? 😐

  5. Sicuramente affascinante Enzo, sembra chiaro che se vi sono resti planetari “di tipo ,diciamo, terrestre”, intorno a stelle esplose e “declassate” a nane bianche, ci saranno pianeti simili intorno a stelle ancora integre.
    Sono sempre fiducioso che non siamo soli e che, in qualche modo, un contatto ci sarà, ma dovremo scoprire ancora molte cose, con perizia, dedizione, metodo scientifico e pure un pizzico di fantasia, che non guasta, fa’ sognare e sentir bene, senza esagerare con UFO e dintorni, con Jakob e dintorni.
    @ Moreno
    Spero anche io che se c’erano speriamo che siano fuggiti. Impegnamoci fino da ora a scoprire come fare, senza perderci in insulse chiacchere, in litigi “terreni” senza senso: il problema sembra lontanissimo, ma studiare stimola la mente, crea scienza , amplia gli orizzonti, affascina ed aiuta risolvere i problemi e vivere meglio.

  6. Il grande scinziato Hokins ha dichiarato che perchè non sapiamo come la pensano,intanto accontentiamoci delle nuove scoperte visto l’articolo citato, pianeti intorno a nane bianche ci danno un’ulteriore prova della possibile presenza di altre civilltà

  7. Chiedo scusa ma dovè finita la prima parte del mio commento
    ammetto di essere un pò pasticciona forse devo ancora imparare
    a scrivere

  8. Mi son sempre posto questa domanda: può essere che nella fase di espansione della stella i pianeti vengano allontanati, respinti su altre orbite o espulsi totalmente dal sistema? A rigor di logica non dovrebbe succedere, visto che la materia della stella è sempre quella… però espandendosi la stella non rallenta un po’ per il solito discorso del pattinatore che allarga le braccia?