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Red Hanuman
02-05-2015, 19:35
Quei primi dettagli di Plutone
Nelle ultime immagini di Plutone scattate dalla sonda New Horizons della NASA, che raggiungerà il pianeta nano a metà luglio, si scorgono per la prima volta vaghi dettagli della superficie, tra cui una macchia bianca che potrebbe essere una calotta polare
di Stefano Parisini


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Prima immagine a colori di Plutone e Caronte ripresa dalla sonda New Horizons con la camera “Ralph” il 9 aprile 2015 da una distanza di circa 115 milioni di chilometri. Crediti: NASA/Johns Hopkins University Applied Physics Laboratory/Southwest Research Institute


Non sarà la sorpresa del navigante che finalmente scorge la vagheggiata terra, poiché si conosce da anni il momento – a metà del prossimo luglio – dell’arrembaggio al pianeta nano Plutone da parte del vascello spaziale New Horizons della NASA. Ma già il viaggio di avvicinamento è un dono, il lento svelarsi di un freddo mondo lontano, il voluttuoso definirsi di fattezze solo intraviste.


Dopo la prime istantanea a colori di Plutone e Caronte del 9 aprile scorso (qui sopra), nelle ultime immagini scattate da New Horizons con la fotocamera LORRI (Long-Range Reconnaissance Imager) da una distanza attorno ai 113 milioni di chilometri, si cominciano a intravedere le asperità della superficie ghiacciata di Plutone. Si tratta ancora di “macchie”, alcune più chiare e altre più scure, ma già sufficienti agli scienziati per lanciarsi in interpretazioni, dopo averle ripulite e abbellite con una tecnica chiamata deconvoluzione. In particolare nel team scientifico di New Horizons si scommette se una zona più luminosa possa essere o meno una calotta polare.


«Mano a mano che ci avviciniamo al sistema di Plutone cominciamo a vedere delle caratteristiche interessanti, come una regione brillante vicino al polo visibile di Plutone. Questo segna veramente l’inizio della grande avventura scientifica per capire questo oggetto celeste enigmatico», dice John Grunsfeld della Direzione missioni scientifiche della NASA.


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Questa animazione mostra una serie di immagini di Plutone e Caronte riprese dalla camera LORRI a bordo di New Horizon in 13 momenti differenti tra il 12 e il 18 aprile 2015, quando la navicella spaziale si trovava tra i 111 e i 104 milioni di chilometri dalla sua destinazione finale. Crediti: NASA/Johns Hopkins University Applied Physics Laboratory/Southwest Research Institute


Nelle immagini è stata catturata anche la più grande luna di Plutone, Caronte, che ruota attorno (anzi, assieme) in 6,4 giorni. Il tempo di esposizione di un decimo di secondo, utilizzato per creare ciascuna immagine che compone la sequenza, era troppo corto per rilevare quattro lune molto più piccole e più deboli, che non risultano quindi visibili benché siano nel campo di vista.


«Dopo aver atteso per i nove anni durante i quali la sonda ha attraverso lo spazio, è ora stupefacente vedere Plutone prendere consistenza sotto i nostri occhi, trasformandosi da mero puntino luminoso fino a diventare una vera e propria terra da esplorare», ha detto Alan Stern, responsabile scientifico di New Horizons presso il Southwest Research Institute di Boulder, in Colorado. «Queste immagini incredibili sono le prime in cui possiamo cominciare a scorgere dettagli su Plutone, e ci stanno già mostrando che Plutone ha una superficie complessa».


Le immagini che la sonda spaziale invierà a Terra miglioreranno notevolmente mano a mano che New Horizons si approssimerà al suo ormai imminente appuntamento estivo con il sorvolo di Plutone.


«Possiamo solo immaginare quali sorprese ci attendono quando New Horizons passerà a circa 12.500 chilometri sopra la superficie di Plutone quest’estate», ha dichiarato Hal Weaver, progettista della missione presso la Johns Hopkins University.


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Ecco come vengono migliorate le immagini grezze ottenute da LORRI su New Horizons. Crediti: NASA/Johns Hopkins University Applied Physics Laboratory/Southwest Research Institute

Articolo originale QUI (http://www.media.inaf.it/2015/04/30/quei-primi-dettagli-di-plutone/).

NeOFiTa
02-05-2015, 22:55
Il mio ultimo post promesso :D
http://notizie.tiscali.it/articoli/scienza/11/12/tracce-vita-plutone-hubble.html
magari può interessare ;) ciao

DarknessLight
03-05-2015, 01:05
Occhio però che "scoperte molecole organiche" non significa "scoperta vita". Dal metano alla cellula c'è n'è di strada da fare...

Ecco gli articoli originali:
http://m.space.com/14006-planet-pluto-organic-molecules-hubble-photo.html

http://www.popsci.com/science/article/2011-12/hubble-spots-complex-carbon-compounds-possibly-organics-plutos-surface

Parlano di molecole organiche come amminoacidi, composti azotati e idrocarburi semplici. Non di vita.
Mi sa che c'è un errore di traduzione... ;)

Sloop93
03-05-2015, 12:06
Un sogno che si realizza sin da qundo ero piccolo e leggevo dei pianeti del nostro Sistema Solare e mi domandavo perchè non ci fossero foto di plutone, finalmente sapremo com'è fatto. Finalmente!

NeOFiTa
03-05-2015, 13:16
Punti di vista.. In fondo se ci si pensa anche il lievito per fare il pane.. È una forma di vita.. Sono d'accordo con l'entusiasmo di Sloop93 anche io sono curioso di vedere finalmente Plutone come è ;)

Sloop93
03-05-2015, 13:37
Dopo un infinito viaggio di 9 anni, finalmente sapremo com'è il pianeta. Paradossalmente, conosciamo meglio il resto del Cosmo che non Plutone, nemmeno l'Hubble è riuscito a rendere i dettagli del pianeta tanto è lontano.

DarknessLight
03-05-2015, 14:12
I lieviti sono funghi, quindi direi proprio che sono esseri viventi.
Le molecole viste su Plutone per quello che se ne sa sono solo molecole semplici. Non certo vita.
È presto per cantare vittoria.
Però chissa: a quanto pare le simulazioni mostrano che esiste un oceano a 135 chilometri sotto la superficie: magari questo oceano è popolato da unicellulari...
Ma poi pensa a quanti satelliti nel sistema solare sono candidati allo fatidico ruolo di portatori di vita: anche su Europa si presume sia possibile che esistano organismi semplici: però occhio alle fonti!! I giornalisti ci lucrano su queste speculazioni...

Pierluigi Panunzi
03-05-2015, 17:34
ricordo a tutti che per Chimica Organica si intende quella branca della Chimica che si occupa dei composti del Carbonio, contrapposta alla Chimica restante che si identifica come Inorganica.

il Carbonio è, sì, un costituente della "vita", ma lo sono anche l'Azoto, l'Ossigeno e l'Idrogeno (tanto per citare alcuni elementi chimici, che costituiscono ad esempio le proteine) ma di carbonio sono composte molecole quali quelle del gas Metano, che di vitale non ha proprio nulla!

inutile dire che sull'aggettivo Organico si sente sempre parlare a sproposito da parte di persone non proprio informate, che ovviamente mirano al sensazionalismo.

Se si utilizzasse la dizione "Chimica del Carbonio" e "(...) sono state trovate molecole contenenti Carbonio (...)" nessuno se ne interesserebbe più di tanto :sad: