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Visualizza Versione Completa : Scoperto nuovo esopianeta troppo grande per la stella a cui appartiene



Enrico Corsaro
03-05-2015, 19:21
La scoperta australiana di uno strano esopianeta orbitante una stella fredda a 500 anni luce di distanza da noi sta mettendo a dura prova le attuali teorie sulla formazione planetaria....
leggi tutto... (http://www.astronomia.com/2015/05/03/scoperto-nuovo-esopianeta-troppo-grande-per-la-stella-a-cui-appartiene/)

Sloop93
03-05-2015, 21:02
Sull'articolo viene usata la parola "gonfio".
Dunque devo immaginarmelo come un grosso ellissoide del diametro di Giove, ma con dimensioni simili a Saturno? Un pianeta roccioso così non riesco ad immaginarmelo davvero.

Enrico Corsaro
03-05-2015, 21:24
In realtà la traduzione l'ho fatta io, con gonfio intendo che il pianeta e' poco denso, cioè grande rispetto alla massa che ha. In questo caso ha la massa di Saturno, quindi più piccola di quella di Giove, ed ha invece le dimensioni di Giove, cioè è ancora meno denso di Giove.

Sloop93
03-05-2015, 21:28
Dunque è fatto di materia poco densa, io sapevo per esempio (magari mi sbaglio) che Saturno ha una densità tale da, ipoteticamente parlando, galleggiare sull'acqua.

Immagino che ora la sfida sia capire come si sia creato un pianeta così grande e poco denso, e soprattuto roccioso.

Enrico Corsaro
03-05-2015, 21:34
Si per Saturno e' vero, nel senso che la densità e' inferiore a quella dell'acqua. In realtà non e' specificato che il pianeta in questione sia roccioso e quasi sicuramente non lo è. Per quanto ne sappiamo, quando i pianeti diventano così grandi e' perché catturano gas intorno ad un nucleo solido, un po' come con i pianeti gassosi del nostro sistema solare. I pianeti rocciosi di solito si contraddistinguono per densità simili a quella dei pianeti terrestri, e per dimensioni non troppo grandi ( fino a 3-4 raggi terrestri). Capiranno meglio di che tipo di pianeta si tratta dallo studio della sua atmosfera.

Sloop93
03-05-2015, 21:37
Infatti mi sembrava strano che fosse roccioso, ho detto una stupidaggine mea culpa, sono sempre interessantissime queste notizie.

bertupg
08-05-2015, 14:11
Se ho capito bene, nell'articolo si legge che le teorie non riescono a spiegare come si possa essere formato così grande e/o avvicinato a tal punto alla propria stella. Mi viene il dubbio: ma non si considera mai la possibilità di eventi "fortuiti", come, ad esempio, il passaggio ravvicinato di un altro corpo (una nana bruna?) in tempi remoti e di cui al momento non vi è altra traccia? Voglio dire: se si trovasse un'intera classe di pianeti di caratteristiche simili, allora ok, sono da rivedere i modelli che non riescono a spiegarli.
Non escludo che possa anche essere una questione di percezione soggettiva, o di distorsione dovuta al linguaggio divulgativo (non sarebbe la prima volta!), ma sembra quasi ci sia una "ossessione" per far rientrare ogni minimo caso nella teoria, quando ogni giorno anche restando qui sulla Terra, possiamo assistere a fenomeni che appaiono esulare ampiamente dai modelli solo per coincidenze fortuite, figuriamoci nel nostro universo infinitamente più vasto! :awesome:

Enrico Corsaro
09-05-2015, 00:32
Ciao @bertupg (http://www.astronomia.com/forum/member.php?u=82), il discorso che poni è effettivamente una considerazione interessante.
Siamo piuttosto sicuri che pianeti di grosse dimensioni (e già un pianeta come la Terra lo è, figuriamoci uno come Giove) in modo molto ma molto improbabile sono soggetti a vagare nello spazio senza una stella. Questo perchè un pianeta non può formarsi da solo, ma si forma in un disco protoplanetario che è tenuto insieme dalla forza gravitazionale della stella al suo centro, e poi perchè per far si che un pianeta sfugga all'attrazione gravitazionale della stella madre serve un evento di grosse proporzioni, una esplosione della stessa stella al limite, oppure un fortissimo impatto con un altro corpo, ma si tratta di eventi altamente poco probabili e sconosciamo in alcun modo le dinamiche che ne seguirebbero.
In modo ancora più improbabile eventuali pianeti vaganti solitari possono essere soggetti a essere catturati. Le stelle anche se sono tante, sono altamente disperse nello spazio circostante.

Non dobbiamo pensare ai pianeti come se fossero dei corpi minori del sistema solare, come asteroidi, piccole lune, o comete, che a causa della loro piccola massa possono essere soggetti a fenomeni come pulling gravitazionali che li fanno deviare dalle loro orbite Kepleriane portandoli anche in alcuni casi a sfuggire dal sistema solare. I pianeti, per la loro grande dimensione, devono essersi formati insieme alla stella, nello stesso disco protoplanetario. Solo così si può spiegare un tale livello di accrescimento ed un moto orbitale stabile.
Inoltre, non sorprende che i modelli non riescano a spiegare casi come questo. Ancora ad oggi abbiamo una idea di solo il 2% dei possibili scenari planetari, per cui c'è ancora tantissimo da capire e studiare in merito e senz'altro i modelli cambieranno ancora notevolmente negli anni a seguire ;).

Cagnaccio
09-05-2015, 14:44
interessantissimo

se giove avesse avuto un pò più di massa sarebbe diventato una stella, ma non ne aveva abbastanza per innescare reazioni nucleari.
sarebbe plausibile dire che questo gigante gonfio, poco denso e per niente roccioso, sarebbe potuto diventare una stella formando quindi un sistema binario con HATS-6?

DarknessLight
09-05-2015, 16:05
Ma infatti!! Questo sembra proprio un "quasi - sistema binario". Cioè, una "quasi - nana bruna" che orbita intorno ad una nana bruna...

Non ho la minima idea di come si formino i sistemi stellari binari, ma mi pare che nell universo non siano affatto rari (anzi).
Perché questo non potrebbe essere spiegato negli stessi termini allora, dato che ci somiglia molto?

Enrico Corsaro
09-05-2015, 16:25
Certamente si, il pianeta è prossimo ad essere una stella, ma non lo è perchè altrimenti sarebbe stato direttamente visibile. Le nane brune, per quanto poco luminose, emettono comunque una buona quantità di luce nell'infrarosso.
I sistemi binari sono estremamente comuni, intorno al 50% di tutte le stelle. La formazione avviene similmente a quella di una stella singola, in cui la nube di formazione stellare si fraziona in due sezioni, le quali poi danno origine alle due protostelle.