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Red Hanuman
10-06-2015, 19:43
Luci su Cerere, il mistero continua
Giungono dalla sonda Dawn della NASA nuove immagini con dettagli senza precedenti, a una risoluzione di 410 metri per pixel. E una mappa in temperatura ottenuta dalle osservazioni in infrarosso. Maria Cristina De Sanctis (INAF): «Ci aspettiamo a breve nuove scoperte»
di Marco Malaspina


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Le macchie più brillanti presenti sul pianeta nano Cerere. Immagine scattata dalla sonda Dawn della NASA il 6 giugno 2015. Crediti: NASA/JPL-Caltech/UCLA/MPS/DLR/IDA


Sempre più vicino, sempre più in dettaglio. Il pianeta nano Cerere, il primo mai raggiunto da una sonda spaziale, è avvolto ormai da qualche settimana nelle spire sempre più strette dell’orbiter Dawn della NASA. Ma continua a custodire gelosamente i suoi segreti. Uno su tutti: la natura di quella coppia di chiazze bianchissime che si stagliano sul fondo d’un cratere di 90 km di diametro.


Nonostante il livello di dettaglio senza precedenti delle ultime immagini, scattate da 4400 km di distanza dal suolo e con una risoluzione pari a 410 metri per pixel, le due macchie misteriose – in realtà, si tratta di una miriade di punti brillanti più piccoli – non hanno ancora una spiegazione certa. Tanto che la NASA ha persino messo online un sondaggio, rivolto a chiunque voglia partecipare, che permette di scegliere fra vulcani, geyser, rocce, ghiaccio, depositi di sale o “altro” – e proprio quest’ultima, al momento, è la scelta più gettonata…


«Quei punti luminosi, nella configurazione in cui li osserviamo, fanno di Cerere qualcosa di unico rispetto a tutto ciò che abbiamo visto fino a ora nel Sistema solare. Il team scientifico è al lavoro per comprenderne l’origine. La spiegazione più probabile, almeno nella mia testa», dice il principal investigator della missione Dawn, Chris Russell, di UCLA, «è che si tratti di riflessi da superfici di ghiaccio, ma come team continuiamo a considerare ipotesi alternative, come quella che si tratti di sale. Le osservazioni più ravvicinate consentite dalla nuova orbita, nonché le immagini da più punti di vista, ci permetteranno di determinare presto la natura di questo fenomeno enigmatico».


Un ottimismo, questo di Russell, condiviso anche dalla responsabile dello strumento VIR (lo spettrometro a bordo di Dawn, fornito dall’ASI sotto la guida scientifica dell’INAF), Maria Cristina De Sanctis, dell’Istituto di Astrofisica e Planetologia Spaziale dell’INAF di Roma: «L’aumentata risoluzione ci permette di vedere dettagli della superficie che prima erano molto sfuggenti. Le osservazioni dall’orbita Survey, in cui siamo entrati questi giorni, prevedono risoluzioni ancora più elevate e ci forniranno le prime risposte a molti dei quesiti sorti dall’analisi dei primi dati a bassa risoluzione. Le prossime immagini, quindi, saranno ancora più interessanti e ci aspettiamo nuove scoperte a breve».
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Immagini in ottico e infrarosso di una porzione dell'emisfero nordi di Cerere ottenute il 16 maggio 2015 dallo spettrometro VIR a bordo della sonda Dawn. Crediti: NASA/JPL-Caltech/UCLA/ASI/INAF
Crediti: NASA/JPL-Caltech/UCLA/ASI/INAF


Ed è proprio dallo spettrometro italiano VIR che potrebbero arrivare informazioni dirimenti sulla natura dei punti luminosi. Questo grazie alla sua capacità di osservare non solo in banda ottica ma anche in infrarosso, come testimonia l’immagine qui a fianco, ottenuta da VIR il 16 maggio scorso da una distanza di 7.300 km: rappresenta una regione dell’emisfero settentrionale di Cerere, restituita in bianco e nero (in alto), a colori autentici (in mezzo) e infine come mappa in temperatura (in basso), con i pixel più chiari corrispondenti alle zone più fredde e i più scuri a quelle più calde, ottenuta grazie ai dati in banda infrarossa.


Per saperne di più:


Leggi la press release NASA (http://www.nasa.gov/jpl/bright-spots-shine-in-newest-dawn-ceres-images)
Rispondi al sondaggio sulla natura delle chiazze misteriose (http://www.jpl.nasa.gov/dawn/world_ceres/)


Guarda su INAF-TV il servizio sui crateri di Cerere:


https://www.youtube.com/watch?v=x-7GDHydA68

Articolo originale QUI (http://www.media.inaf.it/2015/06/10/mistero-luci-cerere-orbita-survey/).

zeppo
10-09-2015, 11:19
Nuova immagine ravvicinata... che cosa saranno?!?

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Valerio Ricciardi
11-09-2015, 08:24
Un articolo di Paolo Centofanti:

Le macchie di Cerere rimangono un mistero anche in alta risoluzione

di Paolo Centofanti - 10/09/2015

La sonda spaziale Dawn in orbita intorno al pianetino Cerere ha scattato nuove immagini ad altissima risoluzione del cratere Occator e le sue misteriose macchie luminose. Ma il mistero della loro origine e composizione resta.

La sonda spaziale Dawn è impegnata in una nuova mappatura del pianeta nano Cerere e ha scattato le fotografie a oggi più definite del misterioso cratere Occator, contraddistinto dalle misteriose macchie luminose, che sono state avvistate sin dalle prime fasi di avvicinamento della missione della NASA. La nuova fotografia, che ha una risoluzione di 140 metri per pixel ed è stata ottenuta combinando immagini a diverse esposizioni, rivela in maggior dettaglio i depositi di materiale apparentemente bianco sul fondo del cratere, ma la composizione e l'origine di queste macchie rimane a oggi ancora un mistero.

Bisognerà attendere il completamento dell'analisi geologica e chimica della regione per confermare quale delle teorie attualmente formulate è quella corretta. Il materiale riflettente potrebbe essere costituito da ghiaccio proveniente dall'interno del pianetino, portato in superficie da fenomeni di criovulcanismo, ma potrebbe trattarsi anche di un deposito di sali prodotto o portato alla luce da impatti di meteoriti. Il cratere Occator è ampio e profondo, con pareti verticali alte anche 2000 metri. Dal 9 settembre, Dawn ha iniziato un terzo ciclo di sorvoli a 1,470 chilometri di quota del lato illuminato di Cerere, dal quale verrà realizzata una mappa da una terza prospettiva della superficie del pianetino, che permetterà di realizzare una mappa topografica tridimensionale. Cerere è il corpo celeste più grande che orbita nella fascia di asteroidi tra Marte e Giove ed è il secondo obiettivo visitato da Dawn nella sua missione; il primo era stato l'asteroide gigante Vesta.

fonte: http://www.dday.it/redazione/17573/le-macchie-di-ceres-rimangono-un-mistero-anche-in-alta-risoluzione