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Visualizza Versione Completa : Report "Vintage" ripescato: l'ECLISSE TOTALE del 1999 ...!



Valerio Ricciardi
02-09-2015, 22:54
Ebbene si, dalle pieghe di un hard disk da 40 Gb (:D per dare un'idea della vetustà) dato per schiattato, al cui contenuto grazie a un amico supergeek ho potuto riaccedere dopo anni, alla ricerca di files dimenticati ma non irrilevanti, è saltato fuori un racconto, non mio, a del caro amico Fabrizio Virgilio, inerente la nostra "eroica" trasferta in Ungheria a caccia della totalità di un torrido ma variamente perturbato 11 agosto 1999...

La condivido con voi non per il valore scientifico (nullo), ma per un "come eravamo" prima dei tempi del digitale e delle ottiche cinesi con value for money rassicurante anche per il c.d. ceto medio...

alla vostra salute!. :biggrin:

PARTE PRIMA (sennò supero i 10000 caratteri...)

* * * * * * * * *

LA MIA ECLISSE
(Racconto molto lungo e poco serio)

del dr. Fabrizio Virgilio

LA SCELTA
Allora, questa eclisse? Dove l'andiamo a vedere? Domanda spinosa e angosciante. A metà giugno ci troviamo con una lunga lista di soluzioni fornita dall'Associazione Romana Astrofili (PS: grazie, Fausto). Alla fine le possibilità sono solo quattro:
1. vacanza in Austria o in Ungheria o in Romania (comunque vacanza "stanziale con eclisse");
2. vacanza al Terminillo a fare niente (e chissenefrega dell'eclisse);
3. la visione in volo dal Concorde (per soli quattro milioni di lire…);
4. una iniziativa dal titolo minaccioso: "Una eclisse in pullman GT", organizzata dall'Associazione Ravennate Astrofili Rheyta per 120.000 Lire. Obiettivo: vedere l'eclisse ad ogni costo!

Decidiamo per la quarta: vuoi mettere la noia del volo in Concorde con un bel viaggio di 10 ore in torpedone? Contattiamo Claudio e Luigi dell'A.R.A.R. che si rivelano disponibili e organizzati al di là di ogni lecita aspettativa.

LA PARTENZA
Arriviamo alle 15.30 di martedì al luogo dell'appuntamento: il piazzale antistante la camera mortuaria dell'ospedale di Ravenna… alla faccia della superstizione!!! Scarichiamo la nostra "esigua" attrezzatura:
- fotocamera "usa e getta" (Marina)
- fotocamera compatta Yashica autofocus (Roberta)
- due corpi Contax, cinque obiettivi, tre cavalletti, un binocolo, rotaie metalliche e due tubi di neoprene!? (Fabrizio)
- MTO 1100 (un bestione verde oliva), MTO 500, due corpi Pentax, un cavalletto normale e un cavalletto pesante come una vagonata di tubi Innocenti (Valerio)
- metri quadri di mylar variamente montato.
Scopriamo che la destinazione (Ungheria) è stata decisa in base a previsioni meteo elaborate da una nostra amica, che raramente ci azzecca! Decidiamo di tacere su questo "dettaglio" (scusa Luigi), tanto cosa cambierebbe? Il miglior sito meteo (Meteo France) è andato in palla… e quindi nessuno è in grado di dare previsioni attendibili. In ogni caso si prevede tempo schifoso un po' ovunque.
Cominciano ad arrivare i pullman per caricare il gruppone (200 persone!). All'arrivo del terzo pullman Valerio comincia a gridare: "Prendiamo quello, prendiamo quello! E' un pullman da un miliardo e tre!". Il pullman da un miliardo e tre partirà con un'ora e mezza di ritardo: alle 19.00, dopo che ci siamo fatti tre ore a boccheggiare sul piazzale 38/90 (38° C, 90% umidità).
E via! Di corsa in Ungheria!
Dopo dieci minuti siamo fermi nel traffico.

IL VIAGGIO
Il viaggio si svolge senza problemi, interrotto solo dai necessari "Piss Stop" (simili ai Pit Stop della formula 1, solo che non si cambiano le gomme).

PISS STOP N° 1: Dintorni di Venezia.
L'umidità può raggiungere il 120%? Fabrizio lo chiede a due dotte zanzare tigre. Per tutta risposta viene punto e comincia a gonfiarsi.

PISS STOP N° 2: Autostrada del Tarvisio, prima del confine con l'Austria.
All'orizzonte si vedono dei bagliori azzurrini, come se fossero lampi… ma non possono essere lampi, sono sicuramente fuochi d'artificio, o flash di macchine fotografiche…

PISS STOP N° 3: Autostrada del Tarvisio, dopo il confine con l'Austria.
Sono lampi, sono lampi! Cade qualche goccia. Senza dubbio è un fenomeno locale (qualcuno lo cataloga come "tipicamente alpino"), in Ungheria sarà bello.

Al confine con l'Ungheria
Piove a dirotto. Restiamo fermi davanti alla dogana per un tempo infinito. Ci perdiamo due partecipanti, che pretendevano di passare il confine con la patente.
Un ragazzo del nostro pullman è troppo lento a tirare fuori il passaporto e viene riempito di insulti ungheresi da una guardia di confine: magari gli avrà detto "bricconcello, sii più lesto", ma il tono era decisamente più minaccioso.

PISS STOP N° 4. In Ungheria, subito dopo il confine.
Continua a piovere a dirotto. Le nuvole sono alla stessa quota del nostro morale, e cioè a terra. Al confine ci siamo riuniti con gli altri, e quindi possiamo vedere altre 150 facce con la nostra stessa espressione: "Abbiamo sbagliato tutto?"

LA RICERCA DEL SITO
Sotto una pioggia più leggera ci dirigiamo verso la destinazione prescelta: un posto di nome Szombathely (si legge "sbombatelli", e rende bene il nostro umore del momento).
Ogni tanto smette di piovere, poi ricomincia. All'orizzonte (ma solo lì) si vedono fettine di sereno.
Ci fermiamo in un'area di servizio lungo la strada, forse più per stanchezza che per altro.
L'unico pregio che ha è quello di avere un grosso piazzale ed un campo di granturco a sud. Il bar, completo di buffet (scritto "bufé", con tanto di accento) è chiuso.
Il nostro autista decide che deve fare colazione subito e, dato che pioviggina e fa freddo, decidiamo di risalire sul pullman: ci trascina in una comica ricerca del cibo, in locali degni del film "Gatto nero, gatto bianco". Dopo circa 40 minuti di manovre in stradine minuscole e conversazioni alla Totò e Peppino con i locali, torniamo (digiuni) al "bufé" (ormai aperto), dove troviamo i nostri compagni ben rifocillati.
In compenso le nuvole si sono alzate, non piove più… speriamo bene!

Valerio Ricciardi
02-09-2015, 22:55
PARTE SECONDA (con foto ricordo recuperata e scansionata alla fine... ci sono anch'io)

* * * * * * * *

'O MIRACOLO!
Alle 10 circa il cielo si apre di botto! In Ungheria ci sono le nuvole a motore? Le nostre preghiere sono state esaudite? Abbiamo avuto ****? Chissà.
Nel giro di pochi secondi sul piazzale cresce una foresta di cavalletti di tutte le dimensioni, a cui sono appesi gli strumenti più svariati: dal rifrattore apocromatico al fondo di bicchiere.
In questa foresta saltellano e cinguettano decine di esemplari di "Astrophilus Garrulus" che si scaldano al sole e occhieggiano negli strumenti altrui; questo è un tipico comportamento sociale della specie Astrophilus, e corrisponde più o meno allo spulciamento reciproco dei primati. Tutti si recano da Luigi e Claudio a manifestare contentezza e sottomissione (sbirciando il Sole con i loro telescopi).

IL CONTATTO
Il cielo è quasi perfettamente sereno. Il seeing è più che passabile.
L'eccitazione cresce: ognuno comincia ad "apparecchiare" meglio le proprie cose.
Alle 11.26 l'urlo belluino di Luigi: "Contatto!".

LA PARZIALITA'
Persino la parzialità è degna di nota: c'è un gruppo di macchie che sembra messo apposta per rompere la monotonia del disco solare.
Le poche piante intorno a noi proiettano tante piccole mezzelune.
Man mano che ci si avvicina alla totalità, la luce si fa sempre più "strana", più livida. Cominciamo a sentire una leggera brezza, la temperatura cala. A pochi minuti dalla totalità cominciano ad esserci i primi "effetti psicologici": alcuni si sentono tesi, angosciati, altri hanno la pelle d'oca, qualcuno per rompere la tensione grida: "Ecco, la fine del mondo!".

LA TOTALITA''
Negli ultimi cinque minuti la luminosità comincia a precipitare, e con lei la temperatura. La tensione è fortissima. La totalità si avventa su di noi all'improvviso, tra le nostre grida.
Ci sono le ombre volanti (ma non si vedono nella nostra parte del piazzale).
E poi in successione/confusione: l'urlo "via i filtri!", l'anello di diamante, i grani di Bailey, qualcuno accende due lampadine a sinistra e a destra del Sole (Venere e Mercurio).

Il Sole non c'è più. Al suo posto un buco nero: il cielo è assurdo, scuro allo zenit e chiaro tutt'intorno a noi.

La cosa più incredibile e che tutto il cielo, tutto l'universo sembra andare a convergere nel buco nero. E' solo l'effetto della corona ma è devastante, fa più impressione vederlo ad occhio nudo che attraverso gli strumenti.

In ogni caso a terra l'attività è frenetica. Scattare foto, guardare col binocolo, a occhio nudo, scattare altre foto, E' FINITA! Come, è già finita? E sì, bisogna rimettere i filtri. Ma quanto è durata? Due minuti e venti secondi. Cosa? Venti secondi, vorrai dire, i due minuti chi se li è fregati? Non è possibile!

IL RESTO
Il resto? Quale resto? Appena torna la luce la tensione cala di botto: passiamo qualche minuto a gareggiare a chi esibisce la pelle d'oca più evidente, e gli unici commenti sull'eclisse sono del tipo: "Hai visto che roba?" (e ci mancherebbe pure che non ho visto!).
Valerio ci racconta di aver visto, attraverso il suo bestione verde, una piccola protuberanza già presente sollevarsi un poco ma percettibilmente dalla superficie del Sole durante la totalità e poi iniziare lentamente a ricadervi prima del terzo contatto. Non sappiamo se è possibile, ma in questo momento potrebbe anche raccontarci di aver visto Paperino inseguire Cip e Ciop e noi ci crederemmo.
Pochi minuti dopo il ritorno alla parzialità le nuvole a motore ungheresi tornano di gran carriera, ma riescono solo a velare sporadicamente il sole. Ne approfittiamo per finire i rullini.
Una ragazza del nostro pullman ha cercato di riprendere l'eclisse con la telecamera. La parte video non è esaltante: si vede una palla luminosa sfrecciare avanti e indietro per lo schermo. In compenso la traccia audio è da ricordare… all'arrivo della totalità si sentono un centinaio di voci gridare tutte insieme, come se avessero buttato i pullman pieni di gente giù per la discesa delle montagne russe!
Prima di ripartire, la classica foto del "gruppo vacanze Ungheria", riunito davanti ai pullman. Luigi, incaricato di fare il mitico scatto, si gioca il suo prestigio di capobranco chiedendo: "Che tasto devo premere?" e viene sommerso dal classico verso di disapprovazione di 200 Astrophilus: "Buuu!"

IL RITORNO
Non c'è molto da dire sul ritorno: ormai totalmente appagati (o completamente distrutti?) ci sorbiamo anche una gigantesca fila sull'autostrada Metz-Tarvisio, senza lamentarci troppo. Unica grande delusione: Valerio scopre che il pullman da un miliardo e tre è costato solo ottocento milioni…
Arriviamo alla sospirata camera mortuaria alle 3,30 della mattina di giovedì. Chi abita a Ravenna va a letto di corsa, noi ci sorbiamo cinque ore di E45 per andare al Terminillo.

LE FOTO
Valerio: con il gigantesco MTO1100 ha fatto ottime foto della parzialità (alcune leggermente sottoesposte) e FANTASTICHE foto della totalità. Da libro di astronomia le foto delle protuberanze e dei grani di Bailey.

Fabrizio: con mezzi molto più limitati (un 400 mm modello "tubo di stufa") non è riuscito a fare grandi cose. Alcune foto sovraesposte. Interessanti un paio di foto della corona esterna, il resto è noia.

Roberta e Marina: dotate di attrezzature più agili si sono date alla caccia di "Astrophilus Garrulus" con ottimi risultati. Sono riuscite da immortalare molti esemplari di questa strana razza, in tutti gli atteggiamenti più significativi: un lavoro di grande rilievo. Sono state appena convocate da Piero Angela per presentare le loro foto a Quark.


Cieli ungheresi a tutti,
Fab.

I PROTAGONISTI
Claudio (Zellermayer)
Fabrizio (Virgilio)
Fausto (Porcellana)
Luigi (Candiano)
Marina (Pallini)
Roberta (Gavrilovich)
Valerio (Ricciardi)

PS: Vabbè, questa è fatta. Prossima eclisse il 21 giugno 2001 in Madagascar: Claudio, quanto ci vuole per arrivare ad Antananarivo in pullman?

NDVR (son già passati sedici anni... :cry: )

zanzao
03-09-2015, 00:30
Bellissimo racconto. Beati voi per aver vissuto un evento simile.

Checco Lauro
03-09-2015, 00:51
Una storia davvero molto bella, un evento incredibile come un eclisse totale è quasi indescrivibile! Grazie per avere pubblicato la tua avventura ;)

etruscastro
03-09-2015, 08:50
bellissimo!!!

Marcos64
03-09-2015, 09:01
Che bella avventura! Mai visto cosi' tanti astrofili tutti insieme :)
Il racconto poi e' squisito, gran penna!

Marcos64
03-09-2015, 09:07
Secondo me, Valerio Ricciardi, dovresti scavare ancora un po' in quel vecchio hard disk,
sa mai che salti fuori qualche altra perla come questa!

Valerio Ricciardi
03-09-2015, 10:28
Che bella avventura! Mai visto cosi' tanti astrofili tutti insieme :)
Il racconto poi e' squisito, gran penna!

Riferirò! :)

Salvatore
03-09-2015, 12:04
Bellissima avventura...
Cosa si è fatto per 20 secondi di magia.

garmau
03-09-2015, 13:26
.......magia......

crusca
03-09-2015, 13:36
Bellissima storia!
Avvincente scritta con stile e poi il piacere del gruppo così numeroso e unito.
Grazie dei momenti "magici" condivisi.

Valerio Ricciardi
03-09-2015, 13:48
Bellissima avventura... Cosa si è fatto per 20 secondi di magia.

In realtà proprio due minuti e venti secondi circa, che sembraron venti secondi perché il tempo volo'.

Posso dire che poiché difficilmente è inarrivabile - nell'arco della vita di una persona - poter vedere una totalità a una distanza umanamente raggiungibile senza essere nababbi, grazie anche ai voli low cost, andrebbe considerato un must.

Mio padre e mia madre presero un treno a ora antelucana per andare a vedere da Roma la totalità del 15 febbraio 1961 a Terni; io credo che stante la mia età troppo infantile (un anno e quattro mesi) mi avran lasciato senz'altro dalla nonna materna. In ogni caso, non ne ho ricordi di sorta (se non il racconto che mi fece anni dopo mio padre).

Io ho già potuto vedere quella del 1999, ed è un ricordo che ancora mi fa venire i brividi, come quando conquistai per la prima volta l'equilibrio senza rotelle in bicicletta, o come quando col mio primo telescopietto (autocostruito a 12 anni) vidi Giove come una pallina con quattro piccole stelline circa allineate, o come... :oops: bé, restiamo in un ambito di privacy, và :biggrin: .

Mi riservo di donare a moglie e figlio questa esperienza prima che il primo voli via dal nido.

giapetus
14-09-2015, 17:11
Bellissimo questo post sull'eclisse 1999, davvero un bel resoconto, grazie Valerio Ricciardi, a volte sbirciando nei vecchi hard disk escono delle piacevoli e complimenti all'autore per la bravura con cui ci rende partecipi di questa bella avventura di altri tempi. L'ho letta un paio di volte perchè interessante e divertente. Penso che l'autore, con il suo talento a raccontarci di questa esperienza di vita avrebbe addirittura potuto scriverci un romanzo, raccontando dettagliatamente l'intera vicenda dall'attesa del viaggio sino al ritorno a casa. Bella l'idea di allegare una foto... che gruppo!
Ricordo anch'io quell'eclisse che vidi dal mio posto di lavoro, anche se solo parziale fu un'esperienza indimenticabile, proprio da pelle d'oca. Come passa il tempo..:cry:.
Quando c'è la prossima eclisse totale?

Valerio Ricciardi
14-09-2015, 17:18
Beh, se sei dalle parti di Sumatra e Borneo già il 9 marzo prossimo non rammento se anulare o totale, ma ce n'è mi pare prestissimo una... :biggrin:

Marcos64
14-09-2015, 17:19
Strano che il GraG no abbia organizzato un volo! :)

etruscastro
14-09-2015, 17:45
a dir la verità ho mio zio che ha casa con giardino nella zona... l'ho proposto ai miei soci... :rolleyes:

giapetus
14-09-2015, 18:25
Beh, se sei dalle parti di Sumatra e Borneo già il 9 marzo prossimo non rammento se anulare o totale, ma ce n'è mi pare prestissimo una... :biggrin:

Chissà se organizzano una carovana di pullman con quella del vostro racconto?...
Tu che fai?.... aspetti il pullman da un miliardo e tre?....;)