PHIL53
21-09-2015, 15:13
Scappando dal caldo umido del litorale laziale e deciso a testare il sito segnalato come Campo Felice (Rocca di Cambio) arrivo sul posto nel primo pomeriggio. Il sito può in effetti essere utile in caso di forti venti sud-occidentali ma i rilievi in quella direzione sono anche un imponente ostacolo visuale per cui, rapidamente decido di risalire il tunnel che mi riporta sulla Piana di Campo Felice, in questa stagione “felicemente” deserta !
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Come al mio solito inizio l’installazione con calma, ben prima del tramonto, cercando le migliori soluzioni per il bilanciamento in altezza del Sumerian ora appesantito a prua dal cercatore ottico 8x50 parallelo al preziosissimo Telrad (e verificata l’importanza di posizionare la base bene in bolla grazie ai piedini regolabili!)
Rapida collimazione con Cheshire e laser, approfitto dello spicchio di Luna e del vicino Saturno nel crepuscolo per allineare i cercatori.
Malgrado le mie speranze in un cielo “dolomitico” (siamo ad oltre 1.500 m.) velature alte spazzolano il cielo e il loro movimento da SW non promette grandi miglioramenti…Poche leggere raffiche di vento mi suggeriscono di soprassedere alla vestizione dei truss con il tubino di Lycra tanto più che, da solo, non ho alcun rischio di luci importune.
Inizio le osservazioni con M71 A.G. da 8,30 nella Freccia (facile da individuare da Gamma e Delta visibili ad occhio nudo) che ricordavo come un insignificante globulare visto nel Dobson 8” ma che nel 12” cambia decisamente aspetto ! Una forma romboidale di brillanti stelline che giustamente gli inglesi definiscono Angel Fish cluster, privo di nucleo centrale. Mi è apparso come un ammasso transgender, via di mezzo tra un globulare e un A.Aperto.
Dopo ricerca infruttuosa della planetaria NGC 6790 (sarà per il prossimo giro !) continuo rimanendo in zona con due piccolo globulari: NGC 6760 da 9.10 nell’Aquila e NGC 6712 da 8.20 nello Scudo, a sud di M11.
Risalgo verso il Delfino, ed a poca distanza angolare dalla “coda” ecco NGC 6934 (o molto più semplicemente C47 !!), un altro piccolo globulare da 8.90 che ai miei occhi appare con un aspetto “cometoso” e solo spingendo con gli ingrandimenti a 170x comincio a separare qualche stellina della sua periferia.
Disegnando un arco che passi da Altair alla base della Freccia e proseguendo oltre, si arriva ad una delle “stars” della visione binoculare, il famoso asterismo dell’ Attaccapanni (raccomandato a chi non lo conosca !): all’estremità orientale dello stesso, ecco un simpatico ammasso aperto NGC 6802, da 8.80, al centro di un mini quadrato di Pegaso di stelline. La scarsa visibilità me lo fa meglio apprezzare in visione distolta…
Ora le velature sono state sostituite (o forse si accompagnano) con dispettose nuvolette esibizioniste che sembrano divertirsi a passare davanti all’oculare per farsi notare !
Comunque, decido di andare sul facile e provo M27 con il filtro OII…uno spettacolo, si distingue chiaramente il “torsolo di mela” su un fondo cielo bello nero !
Tornando ad ovest dell’Aquila e appoggiandomi sul A.A. NGC 6755 da 7,50 tento il vicino NGC 6756 da 11.00, solo per la soddisfazione di individuarlo
(a differenza di etruscastro, io gli oggetti preferisco vederli senza lacrimare dallo sforzo !).
Una simpatica planetaria da 9.00 (NGC 6572) da trovare in prossimità di una linea Rasalhague (Ofiuco) e Lambda Aql (la coda dell’Aquila) appare come un dischetto di colore “uraniano”.
Le nuvole cominciano veramente a rompere…faccio ancora in tempo a giustificare l’installazione del cercatore ottico grazie al quale trovo facilmente Urano lì dove doveva essere (formando un triangolo equilatero con altre 2 stelle) malgrado lo avessi vanamente cercato con il solo Telrad qualche tempo fa a M. Romano e concludo con un’ultima occhiata con l’oculare a largo campo da 26mm su NGC 457 (la Libellula oppure E.T. cluster) e il Doppio Ammasso di Perseo, un tripudio di pietre preziose di colori diversi.
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Come al mio solito inizio l’installazione con calma, ben prima del tramonto, cercando le migliori soluzioni per il bilanciamento in altezza del Sumerian ora appesantito a prua dal cercatore ottico 8x50 parallelo al preziosissimo Telrad (e verificata l’importanza di posizionare la base bene in bolla grazie ai piedini regolabili!)
Rapida collimazione con Cheshire e laser, approfitto dello spicchio di Luna e del vicino Saturno nel crepuscolo per allineare i cercatori.
Malgrado le mie speranze in un cielo “dolomitico” (siamo ad oltre 1.500 m.) velature alte spazzolano il cielo e il loro movimento da SW non promette grandi miglioramenti…Poche leggere raffiche di vento mi suggeriscono di soprassedere alla vestizione dei truss con il tubino di Lycra tanto più che, da solo, non ho alcun rischio di luci importune.
Inizio le osservazioni con M71 A.G. da 8,30 nella Freccia (facile da individuare da Gamma e Delta visibili ad occhio nudo) che ricordavo come un insignificante globulare visto nel Dobson 8” ma che nel 12” cambia decisamente aspetto ! Una forma romboidale di brillanti stelline che giustamente gli inglesi definiscono Angel Fish cluster, privo di nucleo centrale. Mi è apparso come un ammasso transgender, via di mezzo tra un globulare e un A.Aperto.
Dopo ricerca infruttuosa della planetaria NGC 6790 (sarà per il prossimo giro !) continuo rimanendo in zona con due piccolo globulari: NGC 6760 da 9.10 nell’Aquila e NGC 6712 da 8.20 nello Scudo, a sud di M11.
Risalgo verso il Delfino, ed a poca distanza angolare dalla “coda” ecco NGC 6934 (o molto più semplicemente C47 !!), un altro piccolo globulare da 8.90 che ai miei occhi appare con un aspetto “cometoso” e solo spingendo con gli ingrandimenti a 170x comincio a separare qualche stellina della sua periferia.
Disegnando un arco che passi da Altair alla base della Freccia e proseguendo oltre, si arriva ad una delle “stars” della visione binoculare, il famoso asterismo dell’ Attaccapanni (raccomandato a chi non lo conosca !): all’estremità orientale dello stesso, ecco un simpatico ammasso aperto NGC 6802, da 8.80, al centro di un mini quadrato di Pegaso di stelline. La scarsa visibilità me lo fa meglio apprezzare in visione distolta…
Ora le velature sono state sostituite (o forse si accompagnano) con dispettose nuvolette esibizioniste che sembrano divertirsi a passare davanti all’oculare per farsi notare !
Comunque, decido di andare sul facile e provo M27 con il filtro OII…uno spettacolo, si distingue chiaramente il “torsolo di mela” su un fondo cielo bello nero !
Tornando ad ovest dell’Aquila e appoggiandomi sul A.A. NGC 6755 da 7,50 tento il vicino NGC 6756 da 11.00, solo per la soddisfazione di individuarlo
(a differenza di etruscastro, io gli oggetti preferisco vederli senza lacrimare dallo sforzo !).
Una simpatica planetaria da 9.00 (NGC 6572) da trovare in prossimità di una linea Rasalhague (Ofiuco) e Lambda Aql (la coda dell’Aquila) appare come un dischetto di colore “uraniano”.
Le nuvole cominciano veramente a rompere…faccio ancora in tempo a giustificare l’installazione del cercatore ottico grazie al quale trovo facilmente Urano lì dove doveva essere (formando un triangolo equilatero con altre 2 stelle) malgrado lo avessi vanamente cercato con il solo Telrad qualche tempo fa a M. Romano e concludo con un’ultima occhiata con l’oculare a largo campo da 26mm su NGC 457 (la Libellula oppure E.T. cluster) e il Doppio Ammasso di Perseo, un tripudio di pietre preziose di colori diversi.