Visualizza Versione Completa : Nottate di Luna piena
riccardorela
23-06-2016, 02:32
Dopo periodi di pesantissima astinenza dovuta al meteo inclemente (ed è dire poco) finalmente qualche notte eccellente: beh sì, c'è la luna piena, ma lo spazio per le osservazioni non manca. Luogo di osservazione Podenzana, dal piazzale fuori casa.
Quindi domenica e lunedì con il Mak a perdermi nell'osservazione dei pianeti protagonisti, con Saturno risolto alla perfezione, divisione di Cassini molto ben definita, superficie del pianeta con le tenui fasce ben percepibili e qualche suo satellite danzante nei dintorni (non ho approfondito quali fossero, ma nell'insieme un vero spettacolo).
Marte pure ben visibile, anche se non con la perfezione di Saturno, con ombreggiature di superficie calotta ben distinta.
Poi ancora, spostandosi verso est e verso lo zenit, magnifica Albireo, splendida (certo con i 30 cm del Dob è un altro mondo), colori ben distinti, arancio e azzurro e viaggio verso la costellazione della Lyra per ammirare le (quasi) gemelle ε1 ed ε2 Lyrae e uno sguardo a δ1/δ2 Lyrae pure arancio azzurro.
Risolta la nebulosa ad anello M57 tra Sheliak e Sulafat, nonostante il chiarore del cielo.
Utilizzati gli oculari ES6,7 e TSED5 sui pianeti, idem sulle doppie con aggiunta dello zoom Baader che se l'è cavata in modo eccellente. Larghi campi con ES34 molto godibili e luminosi, compreso una mezz'ora abbondante sulla luna, in chiusura, a perdermi soprattutto nel suo panorama generale e abbagliante, dettagli pochi ma spettacolo tanto. Oltretutto passavano nuvole molto veloci, nonostante il cielo soprastante terso, che davano al tutto un fascino incredibile. Inutile dire che tutto ciò è stato l'epilogo a causa della cecità completa post-luna :shock:
Serate tutto sommato splendide e appaganti, pochi oggetti osservati ma per lunghi tempi. Trovo che rimanere su un "oggetto" per 20 minuti e oltre, anche dovendo sempre spostare manualmente il telescopio per seguirlo, piano piano faccia sì che la "raccolta dati" da parte dell'occhio formi un'immagine finale molto ricca, certamente non fotografica, ma un ottimo compromesso.
Ovviamente il Mak150 su Amazon basic rende molto "pionieri" nella ricerca e soprattutto nel riuscire a centrare nell'oculare ciò che si vorrebbe vedere: una vera impresa! :razz:
Allo zenit poi diventa pura avventura. Ma non disdegno "cacciare i pesci con le mani" :cool:
Detto questo provvederemo presto ad un sostegno degno di questo nome.
Ma ora viene il bello ;) . L'Amazon basic, se per il Mak proprio non va, invece è eccellente per il binocolo: ritorno dunque alle origini con il "vecchio" carissimo Olympus 12x50 EXPS I. Splendido strumento!
(continua)
Finalmente qualche timido report comincia a risorgere dalle nebbie del periodo buio, grazie !
Se torni dalle parti della Lira, ti consiglio di T Lyrae, una stellina piccola e non facile da rintracciare (grosso modo in posizione speculare alle Epsilon rispetto a Vega), ma che ti ricompenserà con un colore rosso intenso.
riccardorela
11-07-2016, 02:26
Della serie "meglio tardi che mai" il seguito del post.
La notte in cui ho iniziato a scrivere la prima parte era un momento di pausa "cervicale" tra una fase e l'altra dell'osservazione con il binocolo (Olympus 12x50 EXPS I) su cavalletto Amazon basic.
Serata calma e piacevole di Luna piena, estiva ma non caldissima. Ottimo seeing, umidità molto bassa, quasi nulla. Ottima serata per le osservazioni, soprattutto con binocolo e per oggetti adeguati. Inizio ore 24 circa.
Costellazione della Lyra
Ovviamente molto prossima allo zenit, Vega domina in tutto il suo splendore, turbolenza pressoché asente, tanto da farla apparire perfetta nella sua tonalità bianco azzurra. Delicatissima e accecante.
Passaggio sulla doppia/doppia \epsilon Lyrae, ovviamente solo doppia per il mio strumento, posizionata a est-nordest di Vega: entrambe due "fari" bianchi ben distinti di magnitudine pressoché identica. In realtà sono quattro 2+2, risolte con il Mak, comunque tutte bianche.
ζ Lyrae, a sud est di Vega, doppia con separazione inferiore a \epsilon, ma comunque ben risolta. Entrambe di un bianco caldo, quasi giallino, anche se dovrebbero essere più colorate.
\delta Lyrae, risolta già a occhio nudo, \delta1 di colore arancio, gigante rossa e \delta2 di magnitudine leggermente inferiore ma molto brillante, di colore azzurro. Il tutto contornato da stelle appena visibili (minime minime) parte dell'ammasso aperto di cui \delta fa parte.
\gamma Lyrae Sulafat, altro vertice del rettangolo oltre a ζ e \delta, più luminosa e a sud di Vega. Bella: altro diamante nel cielo. Belle nello stesso campo anche Hip 93017 doppia non risolta e nettamente più piccola Hip 93073.
Ed eccoci a \beta Lyrae sistema binario ad eclisse, che appare come una stella molto brillante, bianca.
Vista la presenza della Luna e la classe dello strumento, nulla da fare per M56 ed M57, neanche percepibili.
Però il binocolo è proprio fatto per osservare le stelle, perché appaiono brillanti e inserite nei loro sistemi. Il largo campo offre visioni incomparabili di campi tempestati di pietre preziose di vari colori sparse su un magnifico velluto nero anche se molto illuminato dalla Luna.
Dopo la pausa per la prima parte del post, verso le 2 e 30, proseguiamo con la costellazione Cygnus
Bella, splendida padrona del cielo estivo, allo zenit (quanta sofferenza per il collo, ma ne vale la pena). Altra protagonista del Triangolo estivo con la sua Deneb insieme a Vega e Altair.
Ma la prima non può essere che Albireo \beta Cygni, bellissima doppia giallo oro intenso, quasi arancio con la sua compagna azzurra, molto molto distanti tra loro ma apparentemente compagne.
A parte al binocolo, la prima volta che la vidi con un telescopio fu lo scorso anno, dalle parti di Manciano, prima con un Apo da 150mm e poi con l'appena ritirato Dob da 12": e ripeto e confermo splendide e piccine con il binocolo, splendide e ben distinte con il 150, ma incredibili, grandi e accecanti con i loro colori intensi con il Dob. Due diamanti indimenticabili.
Una scorsa panoramica sulla struttura della costellazione non può che affascinare nella zona compresa tra η e \gamma, zona ricchissima di ammassi stellari. Oltretutto zona molto ricca della Via Lattea che offre uno spettacolo unico (tra i tantissimi "unici") alla vista.
Passaggio quindi ai dintorni con 61 Cygni, partendo da Gienah, \epsilon Cygni, verso 54 Cygni (\lambda) e da lì deviando verso 61 Cygni o Stella di Bessel. Variabile rotante, doppia con entrambe di colore arancio, decisamente vicine ma risolte.
Ultima delle osservazioni 16 Cygni, nella parte nord della costellazione, molto vicina a \theta Cyg, la più settentrionale della struttura del Cigno. Doppia molto stretta con componenti di colore giallo.
Ripeto, questa è una zona talmente ricca di stelle che c'è letteralmente da perdersi in un mondo che pare tutto un ammasso stellare, soprattutto tra la \beta e la \gamma, e poi le nubi opache e i vuoti incredibili.
Solo il binocolo offre queste visioni imperdibili di quello che ci circonda. E pensare che ciò che si vede è solo una parte infinitamente piccola di ciò che realmente c'è, fa amare sempre di più anche la più piccola gemma colorata che si può cogliere guardando il cielo.
Ebbene sì, la Luna è stata protagonista della chiusura delle "danze", verso le 4 del mattino in un mondo surreale e quasi all'alba ormai molto vicina.
riccardorela
11-07-2016, 02:36
Dimenticavo: PHIL53
ho osservato T Lyrae due giorni fa con il Mak. Veramente una rossa da sballo! Grazie della "dritta" ;)
Ottimo Riccardo, una descrizione appassionata e appassionante di splendidi sistemi stellari!
Chissà quali meravigliose descrizioni ci riporterai quando avrai dotato il Mak 150 di un supporto adeguato.;)
Ma la prima non può essere che Albireo \beta Cygni, bellissima doppia giallo oro intenso, quasi arancio con la sua compagna azzurra, molto molto distanti tra loro ma apparentemente compagne.
A parte al binocolo, la prima volta che la vidi con un telescopio fu lo scorso anno, dalle parti di Manciano, prima con un Apo da 150mm e poi con l'appena ritirato Dob da 12": e ripeto e confermo splendide e piccine con il binocolo, splendide e ben distinte con il 150, ma incredibili, grandi e accecanti con i loro colori intensi con il Dob. Due diamanti indimenticabili.
No, ma dai, ma è impossibile, mi fai crollare le mie certezze: vuoi dire che con un portaombrelli (anzi, peggio ancora, con un malfamato truss) incollimabile, ingestibile, sicuramente con ottiche pietosamente lavorate, sicuramente coperte da strati geologici di sporco, martoriato dal seeing per via del diametro e che oltretutto (è scoperta recente) si ammacca solo a sfiorarlo, hai riportato una visione di Albireo superiore al sacro Apo da 150?!?!?
Impossibbbile! Inammissibbbile! Inaccettabbbile! :D:D:D
P.S.: non me ne voglia nessuno, non c'è intento polemico, era solo l'occasione per fare della bonaria ironia;)
Marcos64
11-07-2016, 14:10
Ahahahah! Anch'io quando ho letto sta cosa, momenti cado dalla seggiola! :)
riccardorela
11-07-2016, 14:18
Dobson forever ☺ e con cognizione di causa!
Ovviamente ho trovato il Mak 150 eccellente ed estremamente versatile. Ma lontano anni luce (nel senso più letterale del termine) dal Dob.
La luce, la dimensione dello specchio è determinante. Anche qualche nottata recente fatta qui a casa, lo ha dimostrato. A parità di cielo adeguatamente buio nulla vince il diametro.
Poi chiaramente, visto che il buio vero non c'è per lunghi periodi, ci sono strumentazioni più adeguate. Però quando metto in opera il Dob so per certo che sarà una nottata indimenticabile.
In realtà amo tutti i buoni strumenti, ognuno per ciò che può dare.
Il binocolo ad esempio è insostituibile per spazzolare i grandi campi stellari e come diceva il noto spot "le stelle sono tante milioni di milioni"... 😉
Certo, magari un apo da 30 cm... 😎😎😎 ma poi c'è il Dob da 50...
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La luce, la dimensione dello specchio è determinante. Anche qualche nottata recente fatta qui a casa, lo ha dimostrato. A parità di cielo adeguatamente buio nulla vince il diametro.
Poi chiaramente, visto che il buio vero non c'è per lunghi periodi, ci sono strumentazioni più adeguate. Però quando metto in opera il Dob so per certo che sarà una nottata indimenticabile.
Non posso che concordare, per quanto attiene all'osservazione di oggetti che richiedano come "conditio sine qua non" cielo buio e diametro.
Ho chiaramente fatto dell'ironia, per buttare sul ridere tanti preconcetti sui dobson tutti in una frase, ma confesso che in realtà sono rimasto (piacevolmente) stupito da quanto dici sull'osservazione di stelle doppie.
Ancor più del confronto con un apo da 150, strumento che sulle doppie, a sentire chi ci ha osservato, non dovrebbe avere rivali.
Volevo chiederti per quando ne avrai tempo e voglia, un parallelo su target hi-res (luna, pianeti, doppie strette) tra Mak 150 e Dobson 12" in condizioni "casalinghe", quindi con IL medio e seeing decente ma senza andare a cercare la serata perfetta.
etruscastro
11-07-2016, 16:04
come dico sempre... il diametro logora chi non lo ha!
riccardorela
12-07-2016, 02:26
Gitt: La sera che abbiamo osservato Albireo e molto altro era una serata divulgativa prima visuale e poi astrofoto passata alla Svolta a Manciano, primi di novembre 2015, un fine settimana di cielo splendido con venti da Nord, umidità zero e seeing spettacolare. Lo strumento era uno Skywatcher Esprit 150ED 1050 di focale con oculari Pentax. Muoversi intorno all'agriturismo e andare verso le piazzole era veramente complicato: non si vedeva letteralmente nulla, neanche dove passavano i piedi. Buio totale e solo luce di stelle. Quindi serata magica per il Dob. Bellissima Albireo già abbondantemente a ovest, era la prima volta che la osservavo al telescopio e con lo Skywatcher era veramente splendida, separazione perfetta e stelle puntiformi e colorate. Dopo mi sono spostato sul Dob ed ho voluto rivederla, ho utilizzato un Vixen LVW 13mm e lo "wow" uscito prima si è ripetuto: colori vividissimi, intensi e una luce fantastica. È proprio la luce il fattore il fattore "plus". Tieni conto comunque che la stessa notte la nebulosa Velo, vista prima con l'APO 150 e poi con il Dob, era pure relativamente molto ben visibile nella sua completezza, ma sul Dob era magica.
La serata tipo per il confronto di cui parli si è presentata la scorsa Luna nuova ed ho confrontato i due strumenti proprio su Marte e Saturno. Il primo, molto luminoso, l'ho risolto meglio con il Mak e oculare ES6,7, ho provato con 5mm ma era troppo spinto e io amo le visioni nitide, piuttosto meno ingrandite ma nitide. Stessi oculari sul Dob davano una immagine molto più luminosa, troppo, a scapito dei dettagli. Un po' meglio con una maschera di Hartmann che mi sono costruito, con i tre fori da 100mm e che riduce il diametro del Dob a circa 173mm: la diminuzione di luce era favorevole alla visione di Marte.
Diverso per Saturno, solitamente più risolvibile, decisamente meglio con il Dob! La separazione di Cassini molto più evidente e più nitida che con il Mak.
Personalmente credo che anche la qualità degli specchi faccia la sua parte, ma anche la tipologia di strumento ritengo che con la sua semplicità strutturale, renda sicuramente di più. Meno passaggi e giri fa la luce e meno ostacoli incontra prima di arrivare all'occhio e meglio è.
Poi certamente, come dicevo, se il confronto fosse con un ipotetico rifrattore da 300, ma anche 250... beh se ne potrebbe riparlare ;););)
Sulla Luna ancora il confronto diretto non l'ho fatto, ma magari aspetterò una calante avanzata... montare ora il Dob no... troppo caldo e se lo devo fare lo faccio senza Luna. Per quanto mi sia capitato di osservarla con il Dobson e l'ho trovata spettacolare, soprattutto con la riduzione di diametro.
riccardorela, sei stato chiarissimo, un vero e proprio report nel report!
Per curiosità sono andato a vedere quanto costa l'apo 150 di cui parli:
su TS.de è "offerto" alla modica somma di 5699€, cui va aggiunto il costo di una robusta montatura per sorreggere i 16Kg circa del sistema completo (14,75Kg di tubo, più anelli, più barra, più diagonale, più cercatore), quindi una EQ6 o una NEQ6, per altri 1200-1400€, parlando del nuovo.
Che dire, penso che hai fatto molto bene a comprarti l'Aquarius 12";)
riccardorela
12-07-2016, 10:49
Certamente! Non avevo considerato l'aspetto economico né quello della versatilità di trasporto, ma solo gli strumenti e le loro capacità.
Sappiamo bene che economicamente parlando il Dob è imbattibile in rapporto alle prestazioni. Ma anche l'aspetto trasporto non è da sottovalutare. Un rifrattore di quelle dimensioni a parte il peso è anche bello grande e altrettanto la montatura non scherza. Quindi entrambi richiedono ugualmente un bel bagagliaio (il 12 truss smontato peraltro sta sul sedile posteriore e occupa solo un paio di posti tutto compreso).
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Parlando di truss smontati, ho appena misurato e pesato il mio Sumerian Alkaid 300mm: tralasciando i truss che sono riposti in un astuccio morbido per canne da pesca, tutto il telescopio sta in un parallelepipedo di 38 x 55 x 19 cm con di 18.6 kg di peso...non esattamente le misure bagaglio in cabina di Ryanair, ma quasi...
http://www.foto-astronomia.it/applicazione/image/2016_07_12/181_DSCN3372.JPG
http://www.foto-astronomia.it/applicazione/image/2016_07_12/1330_DSCN3370.JPG
Tra l'altro, dalla recensione di Cherubino sul TEC160, ho avuto una conferma indiscutibile, vista la serietà e competenza del relatore, che un apo triplet 160 spaziato in aria ha tempi veramente lunghi di acclimatamento: a fronte di un gradiente termico di soli 4 gradi tra interno dell'osservatorio ed esterno, l'OTA ha impiegato ben un'ora per andare in temperatura.
Immaginiamoci di portare in quota un simile strumento, quando abitualmente (escluso i mesi invernali) ci sono 10-15 gradi di differenza tra la pianura e un sito sui 1200-1500 mt (per non parlare dei 2000-2500 alpini d'estate). Non andrebbe mai in temperatura, perchè non è aperto e non ha un sistema di ventilazione.
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