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Visualizza Versione Completa : Ancora sulla sfera di Hubble ?



Vincenzo Zappalà
05-01-2013, 07:17
Avevo detto che mi sarei fermato... ma non posso non concludere ciò che avevo iniziato. Ho notato che la sfera di Hubble ha posto qualche problema e allora vorrei rappresentarla nel contesto del nostro "vecchio amico" cono di luce. Forse aiuta a superare gli ultimi scogli (spero...). Poi mi fermo, lo prometto...
leggi tutto... (http://www.astronomia.com/2013/01/05/ancora-sulla-sfera-di-hubble/)

Red Hanuman
05-01-2013, 08:28
Avevo detto che mi sarei fermato... Poi mi fermo, lo prometto...
Se lo fai, me ne vado.... :sneaky:

givi
05-01-2013, 08:34
Perfetto, non importa se solo qualitativo, la parte quantitativa probabilmente non la seguirei.

" Poi mi fermo, lo prometto…"

E perchè mai?

Vincenzo Zappalà
05-01-2013, 08:54
Perfetto, non importa se solo qualitativo, la parte quantitativa probabilmente non la seguirei.

" Poi mi fermo, lo prometto…"

E perchè mai?

non siete in tanti ad aver voglia di sforzare un poco le meningi... Non vorrei annoiare gli altri che sono molti di più, temo ...:meh:

Vincenzo Zappalà
05-01-2013, 08:55
Se lo fai, me ne vado.... :sneaky:

dai... potresti benissimo darmi il cambio ;)

Tra parentesi... ti convince la spiegazione? O è troppo semplicistica?

Red Hanuman
05-01-2013, 11:21
dai... potresti benissimo darmi il cambio ;)

See.... Vuoi dire che ti posso passare il cambio dei vestiti, dopo la doccia... Spiritosone.... :biggrin:


Tra parentesi... ti convince la spiegazione? O è troppo semplicistica?

Direi che ci siamo, come al solito. La cosa strana è che, per quanto mi riguarda, la spiegazione mi viene addirittura spontanea (e tridimensionale). Che dici, debbo cominciare a cercare uno psichiatra veramente buono?:confused::whistling:

skorpio
05-01-2013, 12:38
non siete in tanti ad aver voglia di sforzare un poco le meningi... Non vorrei annoiare gli altri che sono molti di più, temo ...:meh:

io ci sto provando... ovvio che non avendo le basi, comprendo a malapena i concetti elementari... ma leggo e rileggo più volte e tento la comprensione...
ah... se avessi fatto astronomia all'università... un sogno!

carlo2002
06-01-2013, 22:56
E' dura capire, per voi che avete studiato probabilmente risulta spontaneo, ma non è così semplice riuscire a visualizzare la realtà da quegli schemi.

Però quello che mi fa sballare è la sensazione di enormità di tutto ciò ed incomincio seriamente a chiedermi che senso ha tutto questo.

Cercare risposte in una fede religiosa lo trovo insufficente.

Vincenzo Zappalà
07-01-2013, 05:34
E' dura capire, per voi che avete studiato probabilmente risulta spontaneo, ma non è così semplice riuscire a visualizzare la realtà da quegli schemi.

Però quello che mi fa sballare è la sensazione di enormità di tutto ciò ed incomincio seriamente a chiedermi che senso ha tutto questo.

Cercare risposte in una fede religiosa lo trovo insufficente.

Caro Carlo,
non disperare... cercherò di rendere ancora più semplici certi concetti. Tuttavia, hai ragione. Il senso di enormità aumenta con la comprensione graduale dei fenomeni dell'Universo. Il fatto stesso che tu ti renda conto che siamo di fronte a spazi ben lontani dalla nostra realtà quotidiana è un passo netto in avanti. Fidati!

Ben altro discorso è il "perchè"... La cosa migliore è non chiederselo, dato che forse non esiste proprio una risposta. L'Universo esiste senza nessun motivo o disegno preordinato. E' già meroviglioso capire come ha agito e come si è evoluto. Non è così fondamentale voler sapere la ragione, se mai esiste. Probabilmente, la nostra mente non è ancora in grado di capire e forse non lo sarà mai, sempre che ci sia qualcosa da capire. E' così... perchè è così!

La ricerca disperata di una motivazione perr l'esistenza di un Universo è legata strettamente al bisogno di avere un Qualcuno in cui credere. E' un modo per risolvere il problema. Esiste il tutto perchè una volontà superiore l'ha creato. Punto e a capo. E' un modo come un altro per darsi una ragione che la mente non riesce a trovare. La religione in fondo serve a questo, a trovare risposte a ciò che è al di là del comprensibile.

Io ho risolto il problema a modo mio e mi sento profondamente "credente". Io credo nell'Universo, nella sua esistenza, nella sua bellezza e armonia. Le mie preghiere sono la ricerca di comprenderlo sempre di più e l'ammirazione dei risultati. Come per un Dio, non sento il bisogno di chiedere perchè esiste. Credo, ammiro e cerco di seguire tutto il suo fantastico lavoro. Accetto le sue leggi e riesco a sentimi piccolo e umile. L'umiltà intellettuale è la più grande dote che abbiamo e che cerchiamo, tuttavia, di nascondere dietro a false mire di potere e di arroganza. A volte l'uomo che non vuol vedere e capire l'Universo mi fa un po' pena e tenerezza. Abbassa gli occhi, cerca di non vedere, prova continuamente a convincersi che è lui la "cosa" più importante, rifiuta il confronto e la comprensione. Si crea alibi, tra i quali anche la religione (è inutile pensarci, basta che creda a chi ha creato tutto e che avrà avuto le sue buone ragioni...). E' un modo per nascondere e zittire la mente. Osservando e studiando l'Universo, invece, si cresce intellettualmente e si diventa umili e fraterni, si mira proprio verso ciò che abbiamo paura di diventare per falso orgoglio o per paura. Per me, al posto di una messa o di una preghiera, basta uscire e guardare il cielo. Lasciare libera la mente e poi rientrare e ricominciare a studiare.

Se ci pensi bene è fede immensa anche questa... ma fede che stimola la mente e non l'addormenta...

Vedrai che tra non molto, tra un'arrabbiatura e l'altra ;), scriverà la favola dell'astrofisica, alla portata di tutti, bambini e persone che non hanno avuto la fortuna di studiare. Non è mai troppo tardi per capire ciò che in fondo siamo noi stessi: l'Universo! Sarebbe assurdo pensare che l'Universo sia alla portata di solo poche menti elette. Non sarebbe all'altezza dell'Universo. Ciò che esiste e di cui siamo attori come tutto il resto DEVE essere comprensibile. Basta trovare le giuste parole...

Caro carlo,
ti ringrazio per l'impegno e per il senso di umiltà che hai manifestato: sei sulla buona strada!!!!

P.S.: ho visto che hai cancellato una domanda. Probabilmente avevi già risolto la svista che avevi scritto. Ribadisco soltanto: 4.5 miliardi di anni è l'età, ma la distanza è solo poche centinaia di Anni Luce. Quindi noi e l'altro sistema ci vediamo con un piccolo sfasamento dovuto a questa distanza percorsa dalla luce. Noi lo vediamo giovane e lui ci vede vecchi...

SVelo
11-01-2013, 11:38
Ben altro discorso è il "perchè"... La cosa migliore è non chiederselo, dato che forse non esiste proprio una risposta. L'Universo esiste senza nessun motivo o disegno preordinato. E' già meroviglioso capire come ha agito e come si è evoluto. Non è così fondamentale voler sapere la ragione, se mai esiste. Probabilmente, la nostra mente non è ancora in grado di capire e forse non lo sarà mai, sempre che ci sia qualcosa da capire. E' così... perchè è così!

La ricerca disperata di una motivazione perr l'esistenza di un Universo è legata strettamente al bisogno di avere un Qualcuno in cui credere. E' un modo per risolvere il problema. Esiste il tutto perchè una volontà superiore l'ha creato. Punto e a capo. E' un modo come un altro per darsi una ragione che la mente non riesce a trovare. La religione in fondo serve a questo, a trovare risposte a ciò che è al di là del comprensibile.
Io ho risolto il problema a modo mio e mi sento profondamente "credente". Io credo nell'Universo, nella sua esistenza, nella sua bellezza e armonia. Le mie preghiere sono la ricerca di comprenderlo sempre di più e l'ammirazione dei risultati. Come per un Dio, non sento il bisogno di chiedere perchè esiste. Credo, ammiro e cerco di seguire tutto il suo fantastico lavoro. Accetto le sue leggi e riesco a sentimi piccolo e umile. L'umiltà intellettuale è la più grande dote che abbiamo e che cerchiamo, tuttavia, di nascondere dietro a false mire di potere e di arroganza. A volte l'uomo che non vuol vedere e capire l'Universo mi fa un po' pena e tenerezza. Abbassa gli occhi, cerca di non vedere, prova continuamente a convincersi che è lui la "cosa" più importante, rifiuta il confronto e la comprensione. Si crea alibi, tra i quali anche la religione (è inutile pensarci, basta che creda a chi ha creato tutto e che avrà avuto le sue buone ragioni...). E' un modo per nascondere e zittire la mente. Osservando e studiando l'Universo, invece, si cresce intellettualmente e si diventa umili e fraterni, si mira proprio verso ciò che abbiamo paura di diventare per falso orgoglio o per paura. Per me, al posto di una messa o di una preghiera, basta uscire e guardare il cielo. Lasciare libera la mente e poi rientrare e ricominciare a studiare.

Se ci pensi bene è fede immensa anche questa... ma fede che stimola la mente e non l'addormenta...

Mi vedo totalmente in questo tuo pensiero, grazie per averlo esposto perché mi ci sono rispecchiata inconsapevolmente :)

alexander
27-03-2013, 18:41
La ricerca disperata di una motivazione perr l'esistenza di un Universo è legata strettamente al bisogno di avere un Qualcuno in cui credere. E' un modo per risolvere il problema. Esiste il tutto perchè una volontà superiore l'ha creato. Punto e a capo. E' un modo come un altro per darsi una ragione che la mente non riesce a trovare. La religione in fondo serve a questo, a trovare risposte a ciò che è al di là del comprensibile.

Io ho risolto il problema a modo mio e mi sento profondamente "credente". Io credo nell'Universo, nella sua esistenza, nella sua bellezza e armonia. Le mie preghiere sono la ricerca di comprenderlo sempre di più e l'ammirazione dei risultati. Come per un Dio, non sento il bisogno di chiedere perchè esiste. Credo, ammiro e cerco di seguire tutto il suo fantastico lavoro. Accetto le sue leggi e riesco a sentimi piccolo e umile. L'umiltà intellettuale è la più grande dote che abbiamo e che cerchiamo, tuttavia, di nascondere dietro a false mire di potere e di arroganza. A volte l'uomo che non vuol vedere e capire l'Universo mi fa un po' pena e tenerezza. Abbassa gli occhi, cerca di non vedere, prova continuamente a convincersi che è lui la "cosa" più importante, rifiuta il confronto e la comprensione. Si crea alibi, tra i quali anche la religione (è inutile pensarci, basta che creda a chi ha creato tutto e che avrà avuto le sue buone ragioni...). E' un modo per nascondere e zittire la mente. Osservando e studiando l'Universo, invece, si cresce intellettualmente e si diventa umili e fraterni, si mira proprio verso ciò che abbiamo paura di diventare per falso orgoglio o per paura. Per me, al posto di una messa o di una preghiera, basta uscire e guardare il cielo. Lasciare libera la mente e poi rientrare e ricominciare a studiare.

Se ci pensi bene è fede immensa anche questa... ma fede che stimola la mente e non l'addormenta...



Come al solito girellando tra coni di luce e sfere di hubble all’interno del sito mi sono ritrovato a leggere questo interessantissimo commento che in passato mi ero perso…

Non è la prima volta che anche io penso a cose di questo tipo.

Quel qualcuno di cui tu parli prende diversi nomi a seconda delle varie religioni…
Ad esser sinceri se sostituivi al tuo commento la parola Universo con Dio nessuno si sarebbe accorto che non parlavi di religione! :)
In fondo anche la tua è una forma di religione, solo in forma diversa da quelle “storiche” dell’umanità!.
In passato scienza e religione erano considerate inscindibili, chissà che in futuro le nuove scoperte scientifiche non porteranno ancora ad una visione di quel tipo rivisitando il concetto di separazione tra Dio e Universo come fu fatto in passato con i concetti di spazio e tempo! :)
Dio e Universo cozzano come gravità e meccanica quantistica ma chissà.. in futuro potremmo trovare il modo di risolvere queste nostre limitazioni di interpretazione..

Questo risolverebbe tra l’altro anche diversi paradossi come la presenza di un Dio onnipotente ed eterno all’interno di una struttura che invece ha avuto un’origine e, pur non avendo confini, ha il NULLA al di fuori…
Tra l’altro se non sbaglio ci sono già diverse interpretazioni filosofiche che vogliono vedere l’umanità come la creazione dell’universo che desidera conoscere e capire se stesso…

L’unica cosa è che per unire Dio e Universo bisognerebbe accettare che l’Universo abbia una forma di coscienza di se stesso.

Diciamo che è meglio non spingersi oltre altrimenti rischio grosso! :)

davide1334
27-03-2013, 21:16
eh interessante questione,qua si toccano quegli affascinanti e labili confini tra il fisico e metafisico...comunque già che hai ritirato su il thread mi spingo un pò oltre su territori alquanto discutibili,se non vere e proprie pippe mentali,provando però a mantenere un filo più o meno realistico scientificamente parlando:
nella stessa maniera in cui non ha senso scientificamente chiedersi cosa c'era prima o chi,come e perchè abbia fatto iniziare il tutto dal big bang, il fatto dell'espansione e della sfera di hubble è un fattore che ci preclude una parte-non si sa quanto ampia- di universo(quello non osservabile) ....è plausibile pensare che in esso potrebbero risiedere elementi che vanno oltre le nostre conoscenze attuali o è molto più probabile che si tratti solo di altro spazio dove regna più o meno la stessa "uniformità" di quello che invece riusciamo ad osservare?

Red Hanuman
27-03-2013, 22:18
eh interessante questione,qua si toccano quegli affascinanti e labili confini tra il fisico e metafisico...comunque già che hai ritirato su il thread mi spingo un pò oltre su territori alquanto discutibili,se non vere e proprie pippe mentali,provando però a mantenere un filo più o meno realistico scientificamente parlando:
nella stessa maniera in cui non ha senso scientificamente chiedersi cosa c'era prima o chi,come e perchè abbia fatto iniziare il tutto dal big bang, il fatto dell'espansione e della sfera di hubble è un fattore che ci preclude una parte-non si sa quanto ampia- di universo(quello non osservabile) ....è plausibile pensare che in esso potrebbero risiedere elementi che vanno oltre le nostre conoscenze attuali o è molto più probabile che si tratti solo di altro spazio dove regna più o meno la stessa "uniformità" di quello che invece riusciamo ad osservare?
Per me, l'ultima che hai detto.... ;)