Visualizza Versione Completa : The Reference Catalog of galaxy SEDs
Vinceniello
12-02-2017, 10:51
Ciao a tutti, nella mia azione quotidiana di ricerca di informazioni sono arrivato a conoscere questo sito:
http://rcsed.sai.msu.ru/
Un vero pozzo senza fine, ci sono catalogate un universo di galassie :awesome:(scusate il gioco di parole ma è più forte di me) con una moltitudine di informazioni e dati scientifici.
La questione è proprio questa, per chi come me è un semplice appassionato e che magari non va d'accordo con l'inglese ma molto curioso, risulta complicatissimo capire a cosa si riferiscono molti di quei dati. Anche se il sito cerca di dare gli strumenti per poter essere capito credo che uno scalino intermedio possa essere d' aiuto a tanti.
Non mi aspetto di decifrarli ed analizzarli per arrivare a conclusioni (immagino che ci voglia una preparazione di tipo universitaria) ma almeno sapere a cosa servono e come vengono usati sarebbe già un passo avanti notevole.
A tale proposito ho aperto questa discussione sperando che qualche Astrofisico di buna volontà o chi ne sa più degli altri di tanto in tanto ci possa spiegare a cosa servono quella moltitudine di dati così da essere più consapevoli di cosa stiamo osservando realmente al di là di un batuffolino di stelle.
Approfitto anche per ringraziare la comunità scientifica che , almeno in questo settore, si prodiga notevolmente per fare in modo che il sapere sia alla portata di tutti e non di un privilegio per alcuni.
Grazie mille
Enrico Corsaro
12-02-2017, 11:44
Ottimo spunto Vinceniello, grazie per il post.
Di base cataloghi di questo tipo vengono realizzati in tutti i campi dell'astrofisica, ed è una delle priorità anche per la maggior parte delle agenzie che finanziano la ricerca, cioè quella di creare una interfaccia che permetta a chiunque di vedere i dati ottenuti da progetti e missioni dedicate, e di poterli eventualmente utilizzare per fare dei propri studi.
I dati forniti per oggetto sono numerosi e spesso molto tecnici e specifici, cioè di difficile comprensione per chi non è del mestiere, ma anche non noti a chi si occupa di ricerca in altri campi dell'astrofisica.
Quello che ti viene fornito è essenzialmente un profilo dettagliato di ogni galassia sotto il punto di vista spettroscopico e fotometrico. Possiamo eventualmente chiarire insieme il significato di determinati parametri, ma non ho il tempo francamente di farti adesso un manuale che ti spieghi ogni simbolo ed ogni valore che compare.
Prendiamo ad esempio una pagina di riferimento come questa per NGC 60 (http://rcsed.sai.msu.ru/catalog/588015508734214286). Cosa vorresti sapere di preciso?
Red Hanuman
12-02-2017, 12:29
Vinceniello, non mi ricordo se ti sei presentato...:whistling:
Vinceniello
12-02-2017, 15:00
Vinceniello, non mi ricordo se ti sei presentato...:whistling:
Ciao. Mi sono presentato nel forum il 4 di gennaio nell'apposita sezione.
Mi chiamo Vincenzo e sono sempre stato appassionato di astronomia ma solo da poco possiedo un telescopio e posso dedicare un po di tempo a questa mia passione.
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Vinceniello
12-02-2017, 18:23
Ottimo spunto Vinceniello, grazie per il post.
Di base cataloghi di questo tipo vengono realizzati in tutti i campi dell'astrofisica, ed è una delle priorità anche per la maggior parte delle agenzie che finanziano la ricerca, cioè quella di creare una interfaccia che permetta a chiunque di vedere i dati ottenuti da progetti e missioni dedicate, e di poterli eventualmente utilizzare per fare dei propri studi.
I dati forniti per oggetto sono numerosi e spesso molto tecnici e specifici, cioè di difficile comprensione per chi non è del mestiere, ma anche non noti a chi si occupa di ricerca in altri campi dell'astrofisica.
Quello che ti viene fornito è essenzialmente un profilo dettagliato di ogni galassia sotto il punto di vista spettroscopico e fotometrico. Possiamo eventualmente chiarire insieme il significato di determinati parametri, ma non ho il tempo francamente di farti adesso un manuale che ti spieghi ogni simbolo ed ogni valore che compare.
Prendiamo ad esempio una pagina di riferimento come questa per NGC 60 (http://rcsed.sai.msu.ru/catalog/588015508734214286). Cosa vorresti sapere di preciso?
Per cominciare ti ringrazio della disponibilità.
Cosa voglio sapere della pagina presa in esame???? bhe! perchè non cominciare dalla parte in alto a sinistra :razz:
SDSS J001558.24-001812.6 -- è la catalogazione della galassia? e se sì, in stellarium non mi pare ci sia il catalogo SDSS .... che acronimo è?
la lettera J cosa indica? noto che i numeri successivi sono gli stessi che stanno sulle foto in basso quindi suppongo che j sia il filtro utilizzato per vedere la galassia ed i numeri successivi le coordinate, se ci ho azzeccato che sistema di coordinate sono?
poi mi piacerebbe sapere le tre immagini sotto, sono palesemente la stessa galassia, in bande diverse? qual'è la differenza?
Per il momento mi fermo qua:sbav:
Ti ringrazio anticipatamente.
Enrico Corsaro
12-02-2017, 20:56
SDSS J001558.24-001812.6 -- è la catalogazione della galassia? e se sì, in stellarium non mi pare ci sia il catalogo SDSS .... che acronimo è?
la lettera J cosa indica? noto che i numeri successivi sono gli stessi che stanno sulle foto in basso quindi suppongo che j sia il filtro utilizzato per vedere la galassia ed i numeri successivi le coordinate, se ci ho azzeccato che sistema di coordinate sono?
Andiamo con ordine.
Il nome J001558.24-001812.6 è composto da 3 parti.
J00 è riferito all'epoca in calendario Giuliano in cui sono calcolate le coordinate dell'oggetto. Nello specifico J sta per Julian Date e 00 sta per l'epoca 2000, che è l'anno di riferimento in calendario Giuliano.
Il resto è riferito alle coordinate celesti. 1558.24 è l'ascensione retta e 1812.6 la declinazione (coordinate celesti classiche, come quelle che usi per trovare i pianeti del nostro sistema solare). L'ascensione retta è riportata nella forma: prime due cifre minuti, seconde due cifre secondi (con decimali di secondo dopo la virgola). La declinazione è invece espressa in: prime due cifre primi di grado, seconde due cifre secondi di grado (con decimali di secondo di grado dopo la virgola).
SDSS sta per Sloan Digital Sky Survey, una campagna osservativa atta a mappare tutti gli oggetti visibili nel cielo e a catalogarli in base alle loro caratteristiche osservative. Non lo trovi in stellarium perchè SDSS non è uno standard per oggetti celesti. Lo trovi nel catalogo che hai riportato perchè comprende tra le varie campagne anche SDSS.
poi mi piacerebbe sapere le tre immagini sotto, sono palesemente la stessa galassia, in bande diverse? qual'è la differenza?
Per le immagini sotto ne parliamo appena trovo il tempo, anche perchè devo prima vedere io stesso di cosa si tratta.
Vinceniello
12-02-2017, 22:26
Grazie mille. Partire bene è importante e adesso so almeno a cosa si riferiscono quella mole di dati.
Aspetto con ansia di sapere le immagini cosa ci dicono di preciso.
La tua spiegazione è un contributo preziosissimo.
Inviato dal mio HUAWEI VNS-L31 utilizzando Tapatalk
Enrico Corsaro
13-02-2017, 12:10
poi mi piacerebbe sapere le tre immagini sotto, sono palesemente la stessa galassia, in bande diverse? qual'è la differenza?
Rieccomi.
Le tre immagini presenti raffigurano in ordine partendo dall'alto:
1) La SED (Spectral Energy Distribution) della galassia. La SED è sostanzialmente il flusso di energia elettromagnetica osservato (cioè l'energia emessa per unità di tempo, di intervallo di frequenza, e per unità di superficie) in funzione della lunghezza d'onda.
2) Il dettaglio dello spettro della Galassia, in cui sono prese di riferimento alcune righe di emissione fondamentali, mostrato in colore nero, messo a confronto con lo spettro sintetico (artificiale) mostrato in rosso. Il confronto tra osservato e teorico ci permette di ricavare tutte le varie abbondanze degli elementi associati alle righe che osserviamo. Una riga rappresenta una transizione atomica o molecolare, cioè una emissione di quanti di fotoni. Più una riga è intensa, più l'emissione è elevata e dunque più è l'abbondanza di un particolare elemento che consente la transizione.
3) Un particolare diagramma a 3 dimensioni che raffigura la posizione della galassia NGC 60 rispetto a quello che conosciamo su un campione di più di 300 mila galassie. In particolare vediamo raffigurato l'intensità della riga di emissione OIII (Ossigeno terzo) rispetto all'H beta (riga di Balmer beta), in funzione dell'intensità della riga di emissione NII (Azoto secondo) rispetto all'H alfa (la riga di Balmer alfa, la più famosa). In colore invece è l'intensità (o larghezza equivalente) della riga dell'H alfa.
Vinceniello
13-02-2017, 14:03
WuaW. E' una cosa seria! Grazi mille. Non nego che devo leggerle e rileggerle per afferrare tutti i concetti. Mi prendo qualche giorno per sedimentare queste informazioni poi ritornerò con altre domande :D
Vinceniello
14-02-2017, 14:48
Rieccomi.
Le tre immagini presenti raffigurano in ordine partendo dall'alto:
1) La SED (Spectral Energy Distribution) della galassia. La SED è sostanzialmente il flusso di energia elettromagnetica osservato (cioè l'energia emessa per unità di tempo, di intervallo di frequenza, e per unità di superficie) in funzione della lunghezza d'onda.
2) Il dettaglio dello spettro della Galassia, in cui sono prese di riferimento alcune righe di emissione fondamentali, mostrato in colore nero, messo a confronto con lo spettro sintetico (artificiale) mostrato in rosso. Il confronto tra osservato e teorico ci permette di ricavare tutte le varie abbondanze degli elementi associati alle righe che osserviamo. Una riga rappresenta una transizione atomica o molecolare, cioè una emissione di quanti di fotoni. Più una riga è intensa, più l'emissione è elevata e dunque più è l'abbondanza di un particolare elemento che consente la transizione.
3) Un particolare diagramma a 3 dimensioni che raffigura la posizione della galassia NGC 60 rispetto a quello che conosciamo su un campione di più di 300 mila galassie. In particolare vediamo raffigurato l'intensità della riga di emissione OIII (Ossigeno terzo) rispetto all'H beta (riga di Balmer beta), in funzione dell'intensità della riga di emissione NII (Azoto secondo) rispetto all'H alfa (la riga di Balmer alfa, la più famosa). In colore invece è l'intensità (o larghezza equivalente) della riga dell'H alfa.
Se ho capito bene:
Le prime tre "foto" in serie sono la stessa porzione di universo vista nella banda ultra violetta, visibile ed infrarosso.
queste evidenze vengo analizzate, misurate, sovrapposte con vari parametri di misura sia spaziali che temporali che energetici (per lo piu spettro elettromagnetico).
Successivamente alcuni di questi dati, quelli basilari vengono riportati subito sotto tipo: ID dell'oggetto osservato (galassia),ID spettro ecc. poi classiche coordinare A/R, lo spostamento verso il rosso ecc.
Quindi questi dati vengono nuovamente analizzati ma con dei punti di riferimento, ovvero oggetti simili di cui siamo sicuri di conoscerne le proprietà in modo da poter avere un paragone reale (in termini di misure), un pò come si fà con le stelle variabili.
Spero di averci capito qualche cosa e non stò vaneggiando!! :wtf:22570
Enrico Corsaro
15-02-2017, 22:35
Le prime tre "foto" in serie sono la stessa porzione di universo vista nella banda ultra violetta, visibile ed infrarosso.
Si, l'ultima nel vicino infrarosso per l'esattezza.
Successivamente alcuni di questi dati, quelli basilari vengono riportati subito sotto tipo: ID dell'oggetto osservato (galassia),ID spettro ecc. poi classiche coordinare A/R, lo spostamento verso il rosso ecc.
Quindi questi dati vengono nuovamente analizzati ma con dei punti di riferimento, ovvero oggetti simili di cui siamo sicuri di conoscerne le proprietà in modo da poter avere un paragone reale (in termini di misure), un pò come si fà con le stelle variabili.
Spero di averci capito qualche cosa e non stò vaneggiando!! :wtf:
Si direi che ci siamo. Il senso di un catalogo è, oltre a fornire tutta una serie di caratteristiche e proprietà di un oggetto, caratterizzarlo anche in base a dei parametri considerati e riconosciuti come riferimento e standard in quel determinato campo. Questo ci aiuta a collocare l'oggetto in un contesto più ampio e a confrontarlo con ciò che già conosciamo.
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