riccardorela
02-08-2017, 20:46
Zona osservativa Podenzana, 009°57’E - 44°12’N.
Con l’arrivo della AZEQ5 si è presentata l’occasione di una serata con il Mak 150 finalmente su un supporto degno di questo nome.
I preparativi di giorno, e lo “studio” del funzionamento che si è rivelato molto semplice e intuitivo.
Le foto del set up quasi al completo:
25262
25263
Inizio osservazione dopo il necessario e dovuto lungo acclimatamento dell’ottica, visto le temperature notevoli, alle ore 0,30 ( in realtà siamo al 29 luglio... ma tutto iniziò il 28 ;) )
Seeing medio, Via Lattea ben visibile, bassa umidità in ulteriore diminuzione durante la nottata, ottima trasparenza (non ho strumenti di misura ma la serata era sicuramente ottimale).
Cielo con osservabilità migliore a Nord-Est/Est/Sud-Est, il Sud e l’Ovest sono di solito abbastanza inquinati anche se non questa sera e a Nord la collina mi chiude la visibilità al di sotto dei 35°.
Utilizzo della montatura in AZ, stazionamento con la polare (anche se non necessario, ma per questione di buon “punto di partenza”) e poi con il metodo “brightness star” sul cielo di Nord-Est
Il sistema propone Deneb come prima stella da centrare in manuale e poi Arturo che viene ricercata automaticamente e con pochissimo errore. Centratura fatta a 360x con 5mm.
Ho usato il go-to solo per affinare la centratura del soggetto, peraltro quasi mai necessaria, ma ho preferito la ricerca manuale con red-dot, quando utilizzabile, e con l’aiuto splendido dei motori a velocità variabile.
Guide usate: Stellarium, Reiseatlas. Ho voluto anche informarmi bene sulle caratteristiche di ogni soggetto osservato e riportarle nel report.
Zona scelta per l’osservazione Sagittario/Scudo/Aquila e dintorni.
Oculari utilizzati ES 34mm 68° (53x/CR 1,28°)/Maxivision 24mm 82° (75x/CR 1,09°)/ES 18mm 82° (100x/CR 0,82°)/ Nagler 13mm 82° (138x/CR 0,59)/ES 6,7mm 82° (269x/CR 0,31°)/TS ED 5mm 60° (360x/CR 0,17°)
Ho affiancato anche il binocolo, Olympus EXPS I 12x50, su Amazon basic.
In ordine di osservazione:
M25 (IC 4725) Ammasso stellare aperto, distante circa 2000al e piuttosto giovane (pare circa 90mln di anni), diametro reale circa 19al.
Binocolo: ben risolto, visibili alcune delle sue componenti principali e in linea di massima anche la sua forma “)-(” (più o meno...)
Mak150: con il 34mm ampia visuale, ben maggiore della sua estensione apparente di circa 40’. Moltissime le stelle visibili e molto brillanti, eccellente la visione della sua forma globale. Ancora più definito e risolto il campo stellare con il 24mm.
M22 (NGC6656) Globulare, distante circa 10.500al (pare “scheggiare via” a circa 144 Km/sec), vecchio quasi quanto l’universo (età stimata 12mld di anni), diametro reale circa 97al.
Binocolo: visibile come nebulosità, non risolto.
MAK 150: con il 18mm magnificamente risolto almeno nelle sue componenti principali. Decine di stelle, immerse nella nebulosità globale, rendono magica la visione d’insieme. Del resto contiene decine di migliaia di stelle e anche una planetaria che pare risolvibile con un 12”, ci proverò sotto un cielo adeguato, prima o poi...
M23 (NGC6494) Ammasso stellare aperto, circa 2150al da noi, età stimata circa 220/300mln di anni), diametro reale circa 15-20al.
Binocolo: ben visibile ma con risoluzione appena intuibile.
MAK 150: osservato con il 18mm, vista la dimensione apparente di circa 27’, quindi ben compreso nel campo visuale, ben risolto e ricco di “gemme” ne ho contate circa 120.
M21 (NGC6531) Ammasso stellare aperto, circa 4200al, età stimata circa 4,6mln di anni (un ragazzino), diametro reale non facilmente definibile vista la sua collocazione in un campo ricchissimo di stelle.
Binocolo: ben visibile ma con risoluzione appena intuibile.
MAK 150: osservato con il 24mm, per stare sul sicuro anche se non è molto vasto, ho contato circa 34 stelle, ma i confini in effetti non sono ben definibili.
M24 (Nube stellare del Sagittario) Distante circa 10000al e con un diametro molto approssimato di circa 350al, appena intuibile a occhio nudo, la visione con il binocolo lascia senza parole: una miriade di stelle che si addensano e si fondono in una ulteriore nuvola di stelle. semplicemente incantevole. Con il MAK, oculare da 34mm diventa un’esplosione di gemme e a seguito di una lunga osservazione (ci sono rimasto “dentro” almeno una ventina di minuti) si percepiscono le gemme di colori diversi che la compongono. In realtà gli ammassi sarebbero NGC 6603 e IC 4715 ma in realtà è una fusione unica e immensa. Anche qui da ritornarci con il Dob, senza dubbio.
M18 (NGC6613) Ammasso stellare aperto, circa 4900al da noi, età stimata circa 32mln di anni, diametro apparente circa 9’ d’arco, circa 17al di diametro reale.
Binocolo: si vede perché si sa dove guardare ma in realtà è ben mimetizzato dalla grande nube di stelle che lo circonda.
MAK 150: osservato con il 18 mm risulta ben risolto nelle sue componenti bianco-azzurre, non è poi così notevole, ma molto piacevole da osservare, comunica una sensazione di spazi immensi e liberi.
M17 (Omega Nebula, NGC 6618) Nebulosa ad emissione a circa 6000al, regione HII, “nursery” stellare.
Binocolo: si vede molto bene come nebulosità allungata.
MAK 150: osservato con il 18 mm, risalta nella sua forma che a mio vedere è decisamente un cigno rovesciato: azzeccatissimo il suo nome Nebulosa Cigno, persa in un mare di stelle molto ben definite e brillanti, se ne coglie ancora meglio l’estensione nel 24mm ma con il 18 è più intensa. Ottimo risultato con il filtro OIII che ne esalta le caratteristiche e le sfumature. Da qui si sfora nella nebulosa Aquila.
M16 (Nebulosa Aquila NGC6611) Nebulosa ad emissione associata ad ammasso stellare “molto” circa a 5700al da noi, sede dei Pilastri della Creazione, lunghe colonne di gas e polveri stellari, attualmente molto attiva e in formazione, anche questa una nursery in piena regola, con stelle estremamente più giovani del nostro sole.
Binocolo: si intuisce come macchia più chiara, ma nulla di notevole, inserita com’è, in piena Via Lattea estiva.
MAK 150: osservata con il 18 mm appare comunque una delle zone più belle del cielo, si risolve l’ammasso con una decina di stelle molto ben definite e moltissime altre meno evidenti di sfondo. La nebulosità è appena percettibile, ma migliora moltissimo in OIII. Il desiderio di veri cieli bui si fa pressante, nonostante le immense soddisfazioni osservative.
M26 (NGC6694) Ed eccoci nello Scudo, con questo ammasso stellare aperto, circa 5000al da noi, età stimata circa 89mln di anni, diametro apparente circa 15’ d’arco.
Binocolo: si intuisce come piccola nebulosità.
MAK 150: osservato con il 18 mm si contano una decina di stelle ben risolte e molte altre, molto addensate che creano una nebulosità di fondo. Anche questo ha quelle caratteristiche magiche che risaltano quando poche stelle ben definite si sovrappongono a nebulosità diffuse.
M11 (NGC6705) Ammasso dell’Anitra Selvatica, ammasso aperto estremamente denso, 6200al di distanza e 250mln di anni di età
Binocolo: visibile ma vista la densità, molto nebuloso.
MAK 150: con il 18 mm è splendido e luminosissimo, si distinguono un centinaio di stelle, perse fra migliaia di altre, sembra quasi un globulare. Con il 13mm rimane luminosissimo e le stelle risolte sono ancora di più, vista la dimensione apparente di 14’ d’arco, rimane ancora ben inserito nel campo visuale.
NGC 6709 Ammasso stellare aperto nella costellazione dell’Aquila, circa 3500al da noi, età stimata circa 150mln di ann, diametro apparente circa 13’ d’arco.
Binocolo: macchia più chiara con alcune stelle appena percepibili, sovrapposte.
MAK 150: osservato con il 18 mm conto un’ottantina di stelle molto luminose che nel loro insieme mi ricordano la forma di un gabbiano ad ali spiegate, visto di fronte, troppa fantasia? Forse,ma visione splendida.
(segue)
Con l’arrivo della AZEQ5 si è presentata l’occasione di una serata con il Mak 150 finalmente su un supporto degno di questo nome.
I preparativi di giorno, e lo “studio” del funzionamento che si è rivelato molto semplice e intuitivo.
Le foto del set up quasi al completo:
25262
25263
Inizio osservazione dopo il necessario e dovuto lungo acclimatamento dell’ottica, visto le temperature notevoli, alle ore 0,30 ( in realtà siamo al 29 luglio... ma tutto iniziò il 28 ;) )
Seeing medio, Via Lattea ben visibile, bassa umidità in ulteriore diminuzione durante la nottata, ottima trasparenza (non ho strumenti di misura ma la serata era sicuramente ottimale).
Cielo con osservabilità migliore a Nord-Est/Est/Sud-Est, il Sud e l’Ovest sono di solito abbastanza inquinati anche se non questa sera e a Nord la collina mi chiude la visibilità al di sotto dei 35°.
Utilizzo della montatura in AZ, stazionamento con la polare (anche se non necessario, ma per questione di buon “punto di partenza”) e poi con il metodo “brightness star” sul cielo di Nord-Est
Il sistema propone Deneb come prima stella da centrare in manuale e poi Arturo che viene ricercata automaticamente e con pochissimo errore. Centratura fatta a 360x con 5mm.
Ho usato il go-to solo per affinare la centratura del soggetto, peraltro quasi mai necessaria, ma ho preferito la ricerca manuale con red-dot, quando utilizzabile, e con l’aiuto splendido dei motori a velocità variabile.
Guide usate: Stellarium, Reiseatlas. Ho voluto anche informarmi bene sulle caratteristiche di ogni soggetto osservato e riportarle nel report.
Zona scelta per l’osservazione Sagittario/Scudo/Aquila e dintorni.
Oculari utilizzati ES 34mm 68° (53x/CR 1,28°)/Maxivision 24mm 82° (75x/CR 1,09°)/ES 18mm 82° (100x/CR 0,82°)/ Nagler 13mm 82° (138x/CR 0,59)/ES 6,7mm 82° (269x/CR 0,31°)/TS ED 5mm 60° (360x/CR 0,17°)
Ho affiancato anche il binocolo, Olympus EXPS I 12x50, su Amazon basic.
In ordine di osservazione:
M25 (IC 4725) Ammasso stellare aperto, distante circa 2000al e piuttosto giovane (pare circa 90mln di anni), diametro reale circa 19al.
Binocolo: ben risolto, visibili alcune delle sue componenti principali e in linea di massima anche la sua forma “)-(” (più o meno...)
Mak150: con il 34mm ampia visuale, ben maggiore della sua estensione apparente di circa 40’. Moltissime le stelle visibili e molto brillanti, eccellente la visione della sua forma globale. Ancora più definito e risolto il campo stellare con il 24mm.
M22 (NGC6656) Globulare, distante circa 10.500al (pare “scheggiare via” a circa 144 Km/sec), vecchio quasi quanto l’universo (età stimata 12mld di anni), diametro reale circa 97al.
Binocolo: visibile come nebulosità, non risolto.
MAK 150: con il 18mm magnificamente risolto almeno nelle sue componenti principali. Decine di stelle, immerse nella nebulosità globale, rendono magica la visione d’insieme. Del resto contiene decine di migliaia di stelle e anche una planetaria che pare risolvibile con un 12”, ci proverò sotto un cielo adeguato, prima o poi...
M23 (NGC6494) Ammasso stellare aperto, circa 2150al da noi, età stimata circa 220/300mln di anni), diametro reale circa 15-20al.
Binocolo: ben visibile ma con risoluzione appena intuibile.
MAK 150: osservato con il 18mm, vista la dimensione apparente di circa 27’, quindi ben compreso nel campo visuale, ben risolto e ricco di “gemme” ne ho contate circa 120.
M21 (NGC6531) Ammasso stellare aperto, circa 4200al, età stimata circa 4,6mln di anni (un ragazzino), diametro reale non facilmente definibile vista la sua collocazione in un campo ricchissimo di stelle.
Binocolo: ben visibile ma con risoluzione appena intuibile.
MAK 150: osservato con il 24mm, per stare sul sicuro anche se non è molto vasto, ho contato circa 34 stelle, ma i confini in effetti non sono ben definibili.
M24 (Nube stellare del Sagittario) Distante circa 10000al e con un diametro molto approssimato di circa 350al, appena intuibile a occhio nudo, la visione con il binocolo lascia senza parole: una miriade di stelle che si addensano e si fondono in una ulteriore nuvola di stelle. semplicemente incantevole. Con il MAK, oculare da 34mm diventa un’esplosione di gemme e a seguito di una lunga osservazione (ci sono rimasto “dentro” almeno una ventina di minuti) si percepiscono le gemme di colori diversi che la compongono. In realtà gli ammassi sarebbero NGC 6603 e IC 4715 ma in realtà è una fusione unica e immensa. Anche qui da ritornarci con il Dob, senza dubbio.
M18 (NGC6613) Ammasso stellare aperto, circa 4900al da noi, età stimata circa 32mln di anni, diametro apparente circa 9’ d’arco, circa 17al di diametro reale.
Binocolo: si vede perché si sa dove guardare ma in realtà è ben mimetizzato dalla grande nube di stelle che lo circonda.
MAK 150: osservato con il 18 mm risulta ben risolto nelle sue componenti bianco-azzurre, non è poi così notevole, ma molto piacevole da osservare, comunica una sensazione di spazi immensi e liberi.
M17 (Omega Nebula, NGC 6618) Nebulosa ad emissione a circa 6000al, regione HII, “nursery” stellare.
Binocolo: si vede molto bene come nebulosità allungata.
MAK 150: osservato con il 18 mm, risalta nella sua forma che a mio vedere è decisamente un cigno rovesciato: azzeccatissimo il suo nome Nebulosa Cigno, persa in un mare di stelle molto ben definite e brillanti, se ne coglie ancora meglio l’estensione nel 24mm ma con il 18 è più intensa. Ottimo risultato con il filtro OIII che ne esalta le caratteristiche e le sfumature. Da qui si sfora nella nebulosa Aquila.
M16 (Nebulosa Aquila NGC6611) Nebulosa ad emissione associata ad ammasso stellare “molto” circa a 5700al da noi, sede dei Pilastri della Creazione, lunghe colonne di gas e polveri stellari, attualmente molto attiva e in formazione, anche questa una nursery in piena regola, con stelle estremamente più giovani del nostro sole.
Binocolo: si intuisce come macchia più chiara, ma nulla di notevole, inserita com’è, in piena Via Lattea estiva.
MAK 150: osservata con il 18 mm appare comunque una delle zone più belle del cielo, si risolve l’ammasso con una decina di stelle molto ben definite e moltissime altre meno evidenti di sfondo. La nebulosità è appena percettibile, ma migliora moltissimo in OIII. Il desiderio di veri cieli bui si fa pressante, nonostante le immense soddisfazioni osservative.
M26 (NGC6694) Ed eccoci nello Scudo, con questo ammasso stellare aperto, circa 5000al da noi, età stimata circa 89mln di anni, diametro apparente circa 15’ d’arco.
Binocolo: si intuisce come piccola nebulosità.
MAK 150: osservato con il 18 mm si contano una decina di stelle ben risolte e molte altre, molto addensate che creano una nebulosità di fondo. Anche questo ha quelle caratteristiche magiche che risaltano quando poche stelle ben definite si sovrappongono a nebulosità diffuse.
M11 (NGC6705) Ammasso dell’Anitra Selvatica, ammasso aperto estremamente denso, 6200al di distanza e 250mln di anni di età
Binocolo: visibile ma vista la densità, molto nebuloso.
MAK 150: con il 18 mm è splendido e luminosissimo, si distinguono un centinaio di stelle, perse fra migliaia di altre, sembra quasi un globulare. Con il 13mm rimane luminosissimo e le stelle risolte sono ancora di più, vista la dimensione apparente di 14’ d’arco, rimane ancora ben inserito nel campo visuale.
NGC 6709 Ammasso stellare aperto nella costellazione dell’Aquila, circa 3500al da noi, età stimata circa 150mln di ann, diametro apparente circa 13’ d’arco.
Binocolo: macchia più chiara con alcune stelle appena percepibili, sovrapposte.
MAK 150: osservato con il 18 mm conto un’ottantina di stelle molto luminose che nel loro insieme mi ricordano la forma di un gabbiano ad ali spiegate, visto di fronte, troppa fantasia? Forse,ma visione splendida.
(segue)