Visualizza Versione Completa : Omegon Apo ED 66/400
Ciao amici e amiche del forum,
era già da qualche tempo che cercavo un piccolo rifrattorino che mi desse la possibilità di abbracciare campi più larghi di quanto mi permetta il mio makkino, e che, nel contempo, mi permettesse di fare qualche osservazione naturalistica in terrestre unita ad una praticità e leggerezza di trasporto.
e soprattutto sostituisse in modo più "serio" i miei autocostruiti...
grazie ai vostri consigli mi sono orientato verso strumenti di questo tipo
http://www.astrotest.it/test-reports/apochromats/rifrattore-scopos-ed-apo-66/
purtroppo l'apo in questione non è più in produzione da anni, mi è però capitato di trovare uno strumento simile rimarchiato Omegon in un negozio, lo strumento è usato, ma molto in buono stato, ho deciso allora di prenderlo consapevole delle aspettative ridotte a cui andavo incontro....
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e qui invece si fanno strada le prime piacevoli sorprese....
innanzitutto lo strumento è completamente in metallo, l'unica parte in plastica è la ghiera che rifinisce il paraluce scorrevole, molto comodo, il tutto è assemblato molto bene e prendendolo in mano dà subito impressione di solidità e robustezza, cosa che si verifica poi con l'utilizzo.
la lente principale è un doppietto ed, con trattamento antiriflesso spiccatamente verde, l'interno del tubo è progressivamente diaframmato e presenta varie filettature che permettono di smontarlo in varie sezioni per essere comodamente pulito anche all'interno oppure accorciato per l'utilizzo con la torretta binoculare.
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il focheggiatore è un crayford da 2" graduato con la manopola per la messa a fuoco normale e quella ridotta a 1/10, molto fluido e preciso, si estrae per 6cm e si innesta al tubo con una ghiera che è possibile girare per orientare le manopole per la messa a fuoco nella direzione più confortevole.
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ha una piccola barra vixen con filettature anche per cavalletti fotografici o video, l'ho però dovuta smontare e girare perchè era troppo sbilanciata verso la parte anteriore, comunque si adatta perfettamente sia al cavalletto sia alla slt semza problemi.
alla prova in terrestre sono riamsto stupito dalla correzione dell'immagine, praticamente quasi nessun residuo cromatico, cosa che mi ha lasciato piacevolmente a bocca a perta, l'ho provato con il baader zoom e un ploss da 30mm, puntando un piccione lontano su un albero, riuscivo persino a vedere gli aghetti del pino dove si dividono sulle punte e le piume più piccole del volatile, ci sono rimasto un bel po' ad osservare perchè quasi non credevo ai miei occhi, alla fine è uno strumento da 400 euro, io l'ho trovato usato a 200, per quello che ho visto fin ora è un ottimo strumento.
sul cielo altra piacevole sensazione, con l'oculare da 24mm ho circa 3° di c.r. con un ingrandimento di 20x, 3.3mm p.u. una bellezza, giravo e giravo di qui, di là, senza che diminuisse la sensazione di divertimento e di stupore per la qualità dell'immagine.....cambiando uculare col 12mm 65° ho circa 40x e 1.65 di p.u. con 1.62° di c.r. la luna è perfetta, senza sbavature di violetto o giallino ai bordi, le stelle puntiformi e ferme, ho provato a mettere l'8mm ma si è quasi al limite dello strumento, poi la p.u. lascia passare veramente poca luce e non si distingue più niente.....finalmente sono riuscito a vedere le pleiadi per intero :) ho cercato manualmente anche m31 ed è stata una sorpresa vederla apparire all'improvviso!
in definitiva sono molto soddisfatto di aver trovato questo telescopio, non so se lo avrei preso lo stesso nuovo a scatola chiusa, in effetti pensavo fosse la solita cinesata scadente, ma dopo averlo visto e provato mi sono ricreduto e devo dire che merita davvero :)
Angeloma
25-12-2017, 19:18
Il 66/400 è prodotto a Taiwan da Long Perng e viene distribuito sotto più marchi.
È tutt'altro che fuori produzione.
ho provato a mettere l'8mm ma si è quasi al limite dello strumento
Cosa strana. L'autore di una delle recensioni, afferma che sia possibile spingere a oltre 300x senza eccessivo scadimento dell'immagine!
grazie per le precisazioni ;)
comunque per il discorso ingrandimenti avrei fatto meglio a scrivere che per me era stato raggiunto il limite di quello strumento, in mano ad altri sono sicuro che potrebbe dare risultati sicuramente migliori, inizio a capire che tutto il discorso osservazione sia il frutto di più fattori messi insieme, qualità dello strumento, qualità degli accessori, ma soprattutto esperienza dell'osservatore.
per esempio ora che è un po' che osservo la luna, mi sono accorto che riesco a scorgere particolari che prima non riuscivo a vedere, perchè???lo strumento è sempre quello, il luogo è sempre quello, gli accessori idem, quello che è cambiato è che il cervello ormai sa già dove andare a vedere particolari e ne cerca sempre di nuovi, da qui il discorso dell'esperienza.
evidentemente con più esperienza riuscirei a stabilire quando, come e su cosa si possono utilizzare ingrandimenti superiori a quelli per cui adesso mi sento limitato...
Angelo_C
26-12-2017, 14:30
Complimenti per il nuovo strumento.
Il "limite" dello strumento lo danno molti fattori:
• strumentali, quindi qualità ottico-meccanica del tubo e dei suoi accessori (diago, torretta, oculari, ecc);
• ambientali, come l'acclimatamento dello strumento (qualche decina di minuti di stabilizzazione termica serve sempre anche agli stumenti piu piccoli), microturbolenza locale data dal luogo di osservazione (è differente osservare da un giardino, da un rerrazzo che emette calore residuo o peggio da una finestra aperta), seeing propriamente detto (turbolenza a bassa e media quota, jet stream);
• di target, ogni oggetto celeste ha il suo range di ingrandimenti ottimali;
• dell'osservatore, esperienza, acuità visiva, sensibilità personale al contrasto, alla luminosità, ecc e non ultimo anche alle proprie preferenze personali.
Questi "nanetti" tipo scopos sono dei veri tuttofare, perchè sono portatilissimi, permettono un profiquo uso nel terrestre, eccellenti come rich field sotto cieli bui e all'occorrenza hanno sufficiente qualità ottica (se accoppiati ad oculari di qualità) per pompare gli ingrandimenti quando necessario (tipo qulche puntatina su Luna e pianeti con tutti gli ovvi limiti di diametro), trovo che hai fatto un'ottima scelta, secondo me uno scricciolo del genere dovrebbero averlo tutti come secondo o terzo (o quarto :biggrin:) telescopio; io stesso ho un 80ino f/6 che uso quasi per tutto è che ha aumentato le mie sessioni osservative di una cospiqua percentuale (quando vuoi per le condizioni, vuoi per la voglia, si è restii ad apparecchiare lo strumento principale).
Angeloma
26-12-2017, 16:26
Questi "nanetti" tipo scopos
Vorrei fare una precisazione: Long Perng Ltd, industria ottica con sede a Taiwan, ha prodotto e continua a produrre, fra gli altri, un telescopio/spotting scope dall'apertura di 66mm con una lunghezza focale di 400mm.
Una partita della produzione (sicuramente di elevata qualità) fu acquistata da Baader Planetarium e venduta col nome "Scopos 66".
Esaurita questa partita, lo Scopos 66 è scomparso dal mercato con questo nome, ma continua a essere venduto sotto altri nomi; la qualità di ogni serie potrebbe essere però un'incognita, se esistono diversi livelli.
I rifrattorini ED 66/400, non sono pertanto "tipo" Scopos, almeno a grandi linee, ma Scopos a tutti gli effetti, come genesi.
Angelo_C
26-12-2017, 22:31
Si, sapevo anche io che la Baader richiese solo i "prima scelta" dalla produzione Long Pern, quindi con uno stringente controllo qualità (e come pubblicizzava la stessa Baader, con il loro "esclusivo" phantom coating), gli altri invece finirono rimarchiati per vari altri distributori (seconda scelta e così via), quindi è effettivamente possibile che si possano trovare esemplari qualitativamente diversi, per questo li ho definiti "tipo" scopos, perché gli scopos Baader erano solo quelli che avevano superato lo stringente disciplinare teutonico e che avevano detto coating che, da quello che lessi in rete, per contratto avevano solo i tubi col marchio tedesco.
Angeloma
26-12-2017, 23:04
Beh, sai... una virgola nel punto sbagliato stravolge il senso d'una frase! :D
Poteva apparire che tutto ciò che non fosse "Scopos 66", altro non fosse che "un'imitazione"; invece, sono tutti figli della stessa mamma. E come spesso accade per tutti i figli, qualcuno vien su meglio degli altri...:biggrin:
Sì, sono puntiglioso...:oops:
etruscastro
27-12-2017, 09:08
ottimo acquisto Davide, hai sicuramente trovato lo strumento che cercavi!
Angelo_C
27-12-2017, 11:50
Sì, sono puntiglioso...:oops:
Ciao omonimo, le precisazioni sono utili, sono info in piu per DavideP. ;)
Per aggiungere altre info trovate sul sito baader (sperando che il traduttore dal tedesco non ne abbia stravolto troppo il senso), pare che le uniche differenze "fisiche" (a parte appunto il controllo qualità stringente) che differenziavano la produzione long perng per baader fossero solo il coating delle lenti (phantom coating di proprietà esclusiva baader) e i due colori, lo "standard" bronzo metallizzato e il "limited edition" cromato.
In definitiva, a meno di esemplari sfortunati, che in questo caso a giudicare dalla recensione si può escludere, DavideP ti sei procurato un signor telescopietto.
oggi ho fatto delle prove in terrestre per valutare l'effettiva resa per quanto riguarda la "fedeltà" nella resa dei colori, e devo dire che anche qui sono piacevolmente sorpreso.
ero convinto, leggendo quà e là, anche qualche post qui sul forum, che il rivestimento antiriflesso spiccatamente verde fosse quello più economico, quindi quello usato nelle lenti di produzione economica, e che ( convinzione mia ) introducesse delle significative variazioni di colorazione agli oggetti...ebbene, invece no, il bianco rimane bianco e gli altri colori non presentano tonalità strane.
data la minima distanza di messa a fuoco piuttosto ridotta, riesco ad andare a fuoco a circa 5mt di distanza minima, ho provato con dei cartoncini colorati con vari sfondi per far risaltare il contrasto, e sono rimasto positivamente meravigliato dai risultati.
ho fato anche un'altra prova, visto che il telescopio è interamente smontabile in modo molto veloce e pratico, senza rischi, non avevo ben chiaro a cosa servisse la diaframmatura progressiva interna e allora, visto che si smonta anche quella semplicemente svitandola, l'ho tolta e ho riassemblato il tutto per vedere la differenza...
ebbene, secondo me c'è differenza e anche notevole, non saprei bene descriverla, ma è come se, senza diaframmatura ci fosse più luce in più ai bordi che infastidisce la visione, con la diaframmatura invece i bordi risultano molto più netti e definiti, poi anche guardando l'oculare da sopra, e un po' a distanza, si vede bene un cerchio di luce attorno alla pupilla d'uscita che scompare quasi del tutto rimettendo a posto la diaframmatura.
Angelo_C
27-12-2017, 21:05
I diaframmi sono fondamentali proprio per eliminare (o meglio, ridurre al minimo) la luce diffusa, il loro diametro e la loro posizione sono calcolati per avere il miglior compromesso tra campo pienamente illuminato (CPL) e la minimizzazione della luce diffusa.
Che mi ricordi, solo TeleVue per precisa scelta progettuale non inseriva diaframmi di contrasto nei propri tubi.
ho fatto delle prove con la torretta tecnosky che mi hanno appena regalato, pensavo di accodarmi ad una discussione già aperta sul discorso torretta ecc, però poi mi è venuto in mente che le considerazioni che seguono potrebbero essere specificatamente relative all'utilizzo di questo telescopio in particolare, quindi mi è sembrato più opportuno inserirle qui come recensione dell'utilizzo di questo strumento con degli specifici accessori...
questi gli accessori utilizzati:
torretta tecnosky
oculare tecnosky WA 20mm
correttore di tiraggio 2x
diagonale a specchio
diagonale a prisma raddrizzatore ( amici )
tutte le considerazioni sulla messa a fuoco sono fatte, dove non diversamente specificato, per fuoco all'infinito.
- oculare diretto inserito nella riduzione da SC a 1,25"
non si raggiunge il fuoco, con focheggiatore tutto estratto 62mm occorrerebbe una prolunga di 51mm per raggiungere il fuoco, e l'immagine è capovolta
- oculare + diagonale a specchio
si raggiunge il fuoco con fok estratto a 35mm
- oculare + diagonale prisma raddrizzatore
si raggiunge il fuoco con fok estratto a 18mm e qui le prime sorprese, ovvero il prisma risulta essere virtualmente più "lungo" dello specchio...
- torretta diretta nella riduzione da SC a 1,25"
si raggiunge il fuoco con fok estratto a 4mm, ovviamente l'immagine è capovolta...
- torretta + prisma raddrizzatore
non va a fuoco, ma riduce la distanza minima di messa a fuoco a 2mt circa con fok estratto a 28mm
- torretta + prisma raddrizzatore + correttore 2x
non va a fuoco in nessun caso...
- torretta + diagonale specchio
non va a fuoco, ma riduce la distanza minima di messa a fuoco a 2mt circa con fok estratto a 45mm
- torretta + diagonale specchio + correttore 2x
si raggiunge il fuoco con fok estratto a 4mm, con un sensibile maggior ingrandimento
da queste osservazioni mi sento di ricavare che:
la torretta allunga il percorso ottico di (62+51)-4=109mm
lo specchio allunga il percorso ottico di (62+51)-35=78mm
il prisma allunga il percorso ottico di (62+51)-18=95mm
non ho ben capito la funzione del correttore nello specifico...dovrebbe allontanare il fuoco aumentando la focale dello strumento?:confused:
credo che questi valori però possano anche dipendere dagli schemi ottici dei telescopi sui quali questi accessori vengono montati, ma potrei sbagliarmi...
per ottenere la messa a fuoco con lo specchio e la torretta senza utilizzare il correttore bisogna accorciare il tubo di (109-35)=74mm con focheggiatore a 0, calcolando un po' di margine direi che si potrebbe tagliare a 80mm, o meglio, sostituire la parte che si svita a modi prolunga con una realizzata apposta 80mm più corta.
accorciando il tubo bisognerebbe recuperare la distanza tolta con la corsa del fok che è insufficiente, essendo solo 62mm, quindi in ogni caso non sarebbe possibile utilizzare lo stesso sistema sia con la torretta che senza a meno di utilizzare il correttore di tiraggio a discapito di un ingrandimento maggiore
Angelo_C
28-12-2017, 22:46
- oculare + diagonale prisma raddrizzatore
si raggiunge il fuoco con fok estratto a 18mm e qui le prime sorprese, ovvero il prisma risulta essere virtualmente più "lungo" dello specchio...
Questo è normale, il prisma raddrizzatore è un "prisma a tetto" e ha due riflessioni interne rispetto al classico diagonale prismatico astronomico che è fatto da un "prisma di Porro" o da un prisma a specchio entrambi hanno una sola riflessione, quindi il raggio di luce nel raddrizzatore fa piu strada rispetto a quello di un normale prisma/specchio "astronomico".
non ho ben capito la funzione del correttore nello specifico...dovrebbe allontanare il fuoco aumentando la focale dello strumento?:confused:
Si servono proprio a quello, questo proprio perche la torretta binoculare ha una "profondità ottica" che va dai 95 ai 130 mm (in base al modello di torretta) e molti focheggiatori non hanno l'estrazione di fuoco necessaria a coprirla.
Comunque per il tuo strumento dovrebbe bastare (per estrarre il fuoco a sufficienza) un correttore 1,25x alla peggio l'1,7x.
Ciao a tutti :)
Ho costruito un manicotto più corto per andare a fuoco con la torretta senza usare il correttore, è più corto dell'originale di 75mm.
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Così posso utilizzare i 4° circa di campo massimo anche con la torretta :)
Per montarlo bisogna togliere momentaneamente il paraluce scorrevole e avvitarlo al posto di quello lungo, poi si rimette il paraluce, ho dovuto però svitare la diaframmatura interna, perchè troppo lunga, quando monto il manicotto lungo basta che la riavvito...
Già il telescopio è corto di suo, accorciandolo ulteriormente era inevitabile che qualcosa interferisse con qualcos'altro... ;)
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Angelo_C
28-02-2018, 21:55
Bella soluzione complimenti, sono curioso di conoscere le tue impressioni, soprattutto sul contenimento dei riflessi e/o della luce diffusa dopo l'eliminazione (necessaria) dei diaframmi di contrasto interni.
Angeloma
28-02-2018, 23:13
Così posso utilizzare i 4° circa di campo massimo
Dovrebbe in realtà essere di circa 6,46°: oculare Celestron Luminos (https://www.teleskop-express.it/oculari-deepsky/919-luminos-31-mm-celestron.html) 31mm, 82° CA, 5,11 PU, 13x, se ti può interessare.
Queste le prime impressioni in terrestre...
Innanzitutto non so di preciso cosa intendete quando parlate di "luce diffusa" leggo anche in altri post di altri utenti questo termine che presumo identifichi un difetto, comunque quello che ho osservato è che ai bordi senza la diaframmatura e col manicotto corto, verso l'estremità del campo c'è come un alone sfuocato, come se fosse sfumato verso il più luminoso, mentre con la diaframmatura interna e il manicotto lungo non si nota per niente, anzi, è la cosa che mi ha stupito fin dall'inizio, la precisione dell'immagine e la nitidezza che non mi aspettavo da un prodotto tutto sommato di questa fascia.
La messa a fuoco è un po' più imprecisa, nel senso che si fa fatica a mettere a fuoco sia il centro del campo che le estremità, difficoltà aumentata dall'effetto di cui dicevo prima, mentre col manicotto originale non succede.
Infatti poi smontando il tutto e rimontati manicotto lungo, paraluce e diaframmatura, ho rimesso la torretta senza diagonale, riesco ad andare a fuoco tranquillamente, ma l'immagine è capovolta, stranissimo guardare la neve che va in sù! :D ...comunque...non ho riscontrato più quel difetto...
Il montaggio non è di per sè rapidissimo, o si usa con uno o si usa con l'altro, in definitiva non credo che lo userò in questa modalità vista la degradazione dell'immagine, almeno in terrestre, credo che un buon binocolo sia molto meglio, sul cielo non ho, per adesso, dato il tempo incelemente, possibilità di testarlo, vedrò in seguito :)
In realtà mi attirerebbe la torretta della tecnosky che permette di andare a fuoco sui rifrattori senza correttore ( la horizon mi pare ), ma non ho capito bene il discorso del raddrizzamento dell'immagine e del fatto che ha dei prismi da soli 17mm....
Volevo invece rispondere ad Angeloma sul fatto del campo reale, ho visto che gli oculari da 82° mi stanno antipatici :D
nel senso che mi ritrovo a circumnavigare il campo visibile con l'occhio e mi perdo, preferisco oculari da 60/65° massimo di campo apparente, in modo da avere la visione più al centro diciamo senza muovere troppo gli occhi, anche perchè con la torretta è un po' difficoltoso riuscire ad andare a vedere proprio ai margini del campo, si può fare, ma non è così naturale come nel mono oculare...
Inoltre usando la torretta, che ha un diaframma di campo piuttosto ridotto, usando oculari di c.a. elevato mi ritroverei una vignettatura, dovendo comunque utilizzare la riduzione da 2 a 1,25 pollici per poter usare la torretta tecnosky, non so se esistano torrette da 2 pollici, ma se esistono avranno un costo esorbitante ;)
Quindi ho usato la formula per calcolare il campo massimo ( 1750/focale strumento ) per gli oculari da 1,25 pollici e mi veniva circa 4°
Spero di non aver scritto bestialità, nel caso correggetemi ;)
Angeloma
01-03-2018, 13:43
Discorso assolutamente ineccepibile! :D
Era solo per puntualizzare, perché magari non tutti hanno capito che intendevi fare un ragionamento relativo agli oculari da 1,25" e tutto il resto. Come non l'avevo capito io...:biggrin:
Angelo_C
01-03-2018, 14:05
Grazie Diavide, impressioni molto utili.
Relativamente alla luce diffusa è quell'effetto che riduce il contrasto dell'immagine osservata poiche "inondata" di luce spuria, per intenderci è l'effetto (moto amplificato) che si nota osservando un pianeta o la Luna quando comincia ad appannarsi l'obiettivo o quando vi sono velature di passaggio.
Stavo riflettendo sulle impressioni avute col manicotto accorciato, ho fatto un disegnino per spiegarmi meglio, spero che si capisca... ;)
Dando per scontato che il fascio luminoso prodotto dal doppietto abbia sempre la stessa forma indipendentemente dalla distanza alla quale venga posto rispetto all'oculare, di un cono in pratica, avvicinandolo al fok, e quindi accorciando il tubo per recuperare la lunghezza della torretta, il cono proiettato risulta essere, in quella posizione, maggiore del paraluce interno del fok, e quindi si perde della luce, una sorta di vignettatura, ma prodotta dalla troppo vicina posizione dell'obietivo che non ha abbastanza spazio per distribuire in modo corretto tutta la luce.
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Il disegno è in scala.
In verde il fascio prodotto dall'obiettivo nella posizione originale, in rosso lo stesso fascio, ma con l'obiettivo nella posizione accorciata, si vede chiaramente che, nella posizione in cui vi è il paraluce del fok, parte del fascio luminoso viene perduto...
Potrebbe essere corretto come ragionamento?
Angelo_C
02-03-2018, 21:27
A giudicare dal disegno, quella è proprio vignettatura, il cono ottico viene diaframmato all'imboccatura del focheggiatore.
@DavideP (https://www.astronomia.com/forum/member.php?u=6687) interessa molto anche a me questo tuo apo 66/400, essenzialmente per poter osservare grandi campi come le Pleiadi tutte insieme.
Lo usi per questo tipo di osservazioni, o si riesce anche a utilizzarlo per la Luna e pianeti con oculari da 5 e barlow 2x? O per questi oggetti non va bene per via della minima apertura?
Ciao Richard1 , ti rispondo qui così non inquiniamo la discussione di Federica visto che parliamo di un telescopio in particolare ;)
In questa discussione puoi leggere un po' di impressioni che mi sono fatto utilizzandolo...
Comunque, visto che sei di Milano, se ti fa piacere possiamo organizzarci per un uscita così lo puoi provare fin che vuoi, io abito a circa 20Km da Milano, nella mia zona ci sono un paio di posti abbastanza lontano da fonti luminose fastidiose, c'è sempre l'inquinamento luminoso della città, però per lo meno i dintorni sono piottosto bui...
Per la Luna lo riesco ad utilizzare anche con la torretta binoculare, il focheggiatore è piuttosto robusto, come ingrandimenti diciamo che al massimo mi sono spinto fino a 100x ( baader zoom 8mm + barlow apo 2x ) ma per me è al limite per osservare con profitto...di solito sto sui 50/60x come massimo...ma si comporta molto bene anche a bassi ingrandimenti ( 15/20x )
In effetti sì, l'ho preso proprio per i campi ampi e per qualche osservazione diurna, le pleiadi ci stanno tutte tranquillamente, anche se preferisco osservarle col binocolo 8x40, buona anche l'osservazione dei pianeti, che, tuttavia, preferisco osservare col mak che tira fuori qualche particolare in più, non c'è paragone...
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