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Visualizza Versione Completa : Biglietto di sola andata



Vincenzo Zappalà
09-04-2013, 08:06
Si stanno delineando piani concreti per vedere se è possibile portare piante terrestri sulla Luna (e poi magari su Marte). Ovviamente, sotto campane che simulino la nostra atmosfera. Si riparla anche (dopo tanto tempo) di colonie umane. Ma sarebbe vita questa? Discutiamone un po??...
leggi tutto... (http://www.astronomia.com/2013/04/09/biglietto-di-sola-andata/)

Ila
09-04-2013, 08:58
Bell'articolo, Vincenzo. Fa riflettere.

Credo che la "colonizzazione di nuovi mondi" sia un po' il sogno (neanche poi tanto segreto) dell'uomo sin dal momento in cui si ha iniziato a rendersi conto che, al di là della cupola azzurra che lo sovrasta, si apre un universo che non è costituito solo da una sfera puntinata di piccole lampadine che si accendono di notte.
Sogno, oppure incubo, se pensiamo alla sua paura di essere, invece, a sua volta colonizzato. Anzi, forse è stata proprio la paura che esseri provenienti da altri pianeti un giorno potessero atterrare sul suolo terrestre e "conquistare la Terra, facendo schiava l'umanità" a fargli pensare ad una sorta di contrattacco, come ad una gara a chi fa prima ad accaparrarsi un mondo esotico.
La mente dell'uomo è strana. Si aggroviglia dietro un esperimento, una scoperta, con la scusa di fare il bene dell'umanità, ed immancabilmente, quando riesce a raggiungere l'obiettivo, ha l'insana e preoccupante capacità di rivoltare la cosa in modo che l'unico "bene" che viene fatto sia alle tasche dei soliti furbi. E spesso le sue scoperte, le sue invenzioni alla fine fanno tutt'altro che bene (v. la dinamite, la bomba H... e tanti altri esempi ci sarebbero).
Il fatto di essere riusciti a costruire navicelle spaziali per l'esplorazione dello spazio ci ha fatto conoscere l'universo in cui viviamo, l'origine della vita, ha ridimensionato la nostra mania di grandezza facendoci capire quanto piccoli siamo... ma di nuovo scatta l'indole autodistruttiva dell'uomo. Nascondendosi dietro al grande progetto che un giorno si potrà creare una nuova Terra al di là del nostro pianeta azzurro, ecco che partono gli esperimenti per portare una fettina di noi da qualche altra parte, e ci si arrovella il cervello per farla funzionare "come sulla Terra", perché, come dici tu, Vincenzo, c'è probabilmente bisogno di quelle risorse che qui stanno iniziando a scarseggiare.

E di chi è la colpa, se qui scarseggiano? Del "brutale sfruttamento" (per citare le tue parole), fatto a buon mercato, di ciò che già avevamo? Dello scarso controllo e della mancanza di scrupoli dell'uomo che ha inquinato, bistrattato, rovinato quello che GRATUITAMENTE aveva a disposizione?

E se l'uomo ha fatto tutto questo alla sua casa, come possiamo essere sicuri che non avrà la tendenza a farlo anche nelle nuove "colonie"?

Sinceramente, se tutto questo succederà, beh, spero di non esserci neppure io.

Vincenzo Zappalà
09-04-2013, 09:34
Bell'articolo, Vincenzo. Fa riflettere.

Credo che la "colonizzazione di nuovi mondi" sia un po' il sogno (neanche poi tanto segreto) dell'uomo sin dal momento in cui si ha iniziato a rendersi conto che, al di là della cupola azzurra che lo sovrasta, si apre un universo che non è costituito solo da una sfera puntinata di piccole lampadine che si accendono di notte.
Sogno, oppure incubo, se pensiamo alla sua paura di essere, invece, a sua volta colonizzato. Anzi, forse è stata proprio la paura che esseri provenienti da altri pianeti un giorno potessero atterrare sul suolo terrestre e "conquistare la Terra, facendo schiava l'umanità" a fargli pensare ad una sorta di contrattacco, come ad una gara a chi fa prima ad accaparrarsi un mondo esotico.
La mente dell'uomo è strana. Si aggroviglia dietro un esperimento, una scoperta, con la scusa di fare il bene dell'umanità, ed immancabilmente, quando riesce a raggiungere l'obiettivo, ha l'insana e preoccupante capacità di rivoltare la cosa in modo che l'unico "bene" che viene fatto sia alle tasche dei soliti furbi. E spesso le sue scoperte, le sue invenzioni alla fine fanno tutt'altro che bene (v. la dinamite, la bomba H... e tanti altri esempi ci sarebbero).
Il fatto di essere riusciti a costruire navicelle spaziali per l'esplorazione dello spazio ci ha fatto conoscere l'universo in cui viviamo, l'origine della vita, ha ridimensionato la nostra mania di grandezza facendoci capire quanto piccoli siamo... ma di nuovo scatta l'indole autodistruttiva dell'uomo. Nascondendosi dietro al grande progetto che un giorno si potrà creare una nuova Terra al di là del nostro pianeta azzurro, ecco che partono gli esperimenti per portare una fettina di noi da qualche altra parte, e ci si arrovella il cervello per farla funzionare "come sulla Terra", perché, come dici tu, Vincenzo, c'è probabilmente bisogno di quelle risorse che qui stanno iniziando a scarseggiare.

E di chi è la colpa, se qui scarseggiano? Del "brutale sfruttamento" (per citare le tue parole), fatto a buon mercato, di ciò che già avevamo? Dello scarso controllo e della mancanza di scrupoli dell'uomo che ha inquinato, bistrattato, rovinato quello che GRATUITAMENTE aveva a disposizione?

E se l'uomo ha fatto tutto questo alla sua casa, come possiamo essere sicuri che non avrà la tendenza a farlo anche nelle nuove "colonie"?

Sinceramente, se tutto questo succederà, beh, spero di non esserci neppure io.

hai perfettamente ragione Ila... Io capirei ancora se cercassimo un pianeta abitabile, come fosse un nuovo continente (ma senza abitanti se no sapremmo già come andrebbe a finire! Vedi Americhe e Australia...). Ma cercare di andare per vivere in prigione è assurdo a meno che non ci si voglia mandare qualcuno...

Inoltre, se si volessero veramente sfruttare le risorse di qualche mondo alieno (sempre che sia etico...) perchè non andare sugli asteroidi vicini? Sono anni e anni che la missione sarebbe fattibile, con prezzi più contenuti di quelli lunari e marziani. Perchè allora non viene fatto? Perchè si preferisce andare su mondi più "difficili"? Perchè, forse, le vere ragioni sono altre, sia di pubblicità che politiche e/o di interessi di quanche industria legata allo spazio. Mah...

Continuo a pensare che l'uomo sia il primo tentativo di inserire la consapevolezza in un animale, ma che sia un tentativo fallito. Il cervello lavora bene da un lato, ma ha ricadute di violenza e di brutalità non certo utili per la sopravvivenza della specie. Prima o poi la Natura farà un altro tentativo. D'altra parte prima di arrivare ai dinosauri e agli uccelli quanti tentativi sono andati a vuoto?:hm:

Alfiere
09-04-2013, 09:41
Bello spunto di riflessione Enzo, e grazie Ila per il commento al quale faccio seguito.

A mio avviso la creazione di colonie extraterrestri da "lunga/stabile permanenza" sarebbe tecnologicamente già possibile al giorno d'oggi. Ma per essere tale una colonia deve avere e sviluppare una certa autosufficienza, necessaria inquanto risulterebbe molto più difficile complicato e costoso raggiungerla dalla terra per eventuali rifornimenti, immaginate una colonia su Marte, ma anche Lunare, non si parla della ISS, già di per sè, difficile!.

Ossigenazione, riciclo dell'acqua, ed eventualmente colture idroponiche possono in parte provvedere al sostentamento della comunità extraterrestre, ma solo in parte, perchè da onnivori quali siamo non possiamo vivere a verdura. Integratori? alimenti liofilizzati? disidratati? prodotti in ogni caso di origine terrestre, che difficilmente si potrebbero creare in queste colonie, a meno di non sviluppare una sorta di "minimondo" vero e proprio.

Oltretutto, senza la protezione dell'atmosfera questo "minimondo" sarebbe esposto alle intemperie e agli sbalzi climatici tipici dello spazio, quindi a una manutenzione scrupolosa per evitare problemi che in assenza di atmosfera risulterebbero letali. Anche solo un micrometeorite potrebbe mettere in serio pericolo gli abitanti extraterrestri, insomma in definitiva di sicuro, solo una squadra di scienziati ben preparati, non solo tecnicamente, ma soprattutto mentalmente, forse, e dico forse, riuscirebbe a reggere e vivere una situazione tale. Sempre e comunque supportati dalla terra.
Atto di forza, per ora, è e rimane un film ;)

Vincenzo Zappalà
09-04-2013, 09:53
Bello spunto di riflessione Enzo, e grazie Ila per il commento al quale faccio seguito.

A mio avviso la creazione di colonie extraterrestri da "lunga/stabile permanenza" sarebbe tecnologicamente già possibile al giorno d'oggi. Ma per essere tale una colonia deve avere e sviluppare una certa autosufficienza, necessaria inquanto risulterebbe molto più difficile complicato e costoso raggiungerla dalla terra per eventuali rifornimenti, immaginate una colonia su Marte, ma anche Lunare, non si parla della ISS, già di per sè, difficile!.

Ossigenazione, riciclo dell'acqua, ed eventualmente colture idroponiche possono in parte provvedere al sostentamento della comunità extraterrestre, ma solo in parte, perchè da onnivori quali siamo non possiamo vivere a verdura. Integratori? alimenti liofilizzati? disidratati? prodotti in ogni caso di origine terrestre, che difficilmente si potrebbero creare in queste colonie, a meno di non sviluppare una sorta di "minimondo" vero e proprio.

Oltretutto, senza la protezione dell'atmosfera questo "minimondo" sarebbe esposto alle intemperie e agli sbalzi climatici tipici dello spazio, quindi a una manutenzione scrupolosa per evitare problemi che in assenza di atmosfera risulterebbero letali. Anche solo un micrometeorite potrebbe mettere in serio pericolo gli abitanti extraterrestri, insomma in definitiva di sicuro, solo una squadra di scienziati ben preparati, non solo tecnicamente, ma soprattutto mentalmente, forse, e dico forse, riuscirebbe a reggere e vivere una situazione tale. Sempre e comunque supportati dalla terra.
Atto di forza, per ora, è e rimane un film ;)

si, tutto giusto... ma rimane la domanda: "A che scopo?????":shock:

Ila
09-04-2013, 10:02
si, tutto giusto... ma rimane la domanda: "A che scopo?????":shock:

Megalomania. L'uomo è sempre stato la specie eletta. Ha conquistato il conquistabile, manipolato il manipolabile, inventato l'impossibile (e ancora continua). Gli rimane solo il "fuori", e si dà da fare.

Illusione. Far credere che una via d'uscita allo schifo che siamo diventati sia possibile. Il mondo ci va avanti, a specchietti per le allodole. E così continuiamo a fare schifo belli tranquilli... tanto poi ci sarà "la Terra due".

Pubblicità. Se un progetto del genere dovesse andare in porto, fioccherebbero sponsor e finanziatori. Che si rifarebbero vendendo posti in "Paradiso". Chissà quanto costerebbe un appartamento sulla Luna vista Terra, vicino ad una coltivazione di patate lunari...

E se guardiamo bene, le tre ragioni, alla fine, sono strettamente collegate. E non sono sicuramente le uniche.

Alfiere
09-04-2013, 10:43
si, tutto giusto... ma rimane la domanda: "A che scopo?????":shock:

Tralasciando proclami sensazionalistici alla "un domani finirà il mondo dobbiamo prepararci"
oppure catastrofistici del tipo "Sanno già che qualcosa sta succedendo non ce lo dicono e preparano arche della salvezza extraterrestri"

Direi che il tutto verrebbe fatto a puro scopo scientifico. o, come dice Ila propagandistico, però i tempi di USA vs URSS sono passati da qualche anno...

Illusione? si può essere, dopotutto sarebbe il realizzarsi di un sogno per molti sapere che si può "andar via". Ma poi questi "molti" sarebbero davvero disposti a farlo avendone la possibilità? sola andata, ricordiamocelo..

E un pò megalomani dopotutto, per i tempi che erano, lo sono stati tutti i più grandi scopritori e scienziati grazie ai quali oggi possiamo permetterci quello che facciamo. a cominciare dai fratelli wright.

Quindi credo che lo "scopo scientifico" sia l'unica motivazione, un pò come la ISS. A che scopo far ruotare in orbita qualche persona a 350km dal suolo? A scopo scientifico, per studiare gli effetti della lunga permanenza in assenza di gravità.

Ila
09-04-2013, 11:14
Direi che il tutto verrebbe fatto a puro scopo scientifico. o, come dice Ila propagandistico, però i tempi di USA vs URSS sono passati da qualche anno...

Quindi credo che lo "scopo scientifico" sia l'unica motivazione

Sicuramente lo scopo scientifico è una motivazione. Come ho detto nel mio primo intervento, le ricerche dell'uomo sono sempre, inizialmente, mirate allo scopo scientifico. E' che poi ci si perde strada facendo inseguendo altri obiettivi... non sempre scientifici :meh:

E' vero, è grazie ai Megalomani ricercatori e sperimentatori se siamo arrivati al punto in cui siamo.

Propagandistico: Non serve la guerra fredda USA/URSS per avere questa ansia di pubblicità e per accaparrarsi un business. "Pecunia non olet", disse Vespasiano. Il denaro non puzza, né ha nazionalità, bandiera o religione. La "guerra fredda a chi fa di più" si può avere anche nella stessa famiglia, non c'è bisogno di scomodare superpotenze.
E, visto come vanno le cose, se ne avesse la possibilità, ci sarebbe chi lo farebbe, questo folle gesto di comprarsi il biglietto di sola andata. :wtf:

Lo spero davvero, che stavolta lo scopo sia puramente scientifico. Spero tanto tu abbia ragione, Alfiere :)

Alfiere
09-04-2013, 11:26
Speriamo ;) e speriamo anche sia per tutti, non pilotata da interessi secondari. Anche se temo sarà così.

In ogni caso, molto più interessante di una colonia su di un sasso morto (tanto ci sono già i robottini tanto amati da Enzo;)), sarebbe interessante aprirei allo spunto di discussione "ricerca terra 2" dicendo che secondo mè è solo questione di tempo. Qui, in situazioni di sopravvivenza possibile senza strani sofisticati necessari e irrinunciabili "ammenicoli" il biglietto di "sola andata" lo potrebbero fare in molti.

Problema: le tecnologie per i viaggi spaziali, sappiamo guardare molto lontano, ma ci si deve anche arrivare, senza contare che intraprendere un viaggio del genere significherebbe, in caso di oggetti distanti decine, migliaia di anni luce, anche viaggiare nel tempo, con il rischio di arrivare e non trovare nulla.

Ma qui rasentiamo l'OT e mi autocensuro ond'evitare che la mia vulcanica fantasia la faccia da padrone.

Vincenzo Zappalà
09-04-2013, 14:05
Tralasciando proclami sensazionalistici alla "un domani finirà il mondo dobbiamo prepararci"
oppure catastrofistici del tipo "Sanno già che qualcosa sta succedendo non ce lo dicono e preparano arche della salvezza extraterrestri"

Direi che il tutto verrebbe fatto a puro scopo scientifico. o, come dice Ila propagandistico, però i tempi di USA vs URSS sono passati da qualche anno...

Illusione? si può essere, dopotutto sarebbe il realizzarsi di un sogno per molti sapere che si può "andar via". Ma poi questi "molti" sarebbero davvero disposti a farlo avendone la possibilità? sola andata, ricordiamocelo..

E un pò megalomani dopotutto, per i tempi che erano, lo sono stati tutti i più grandi scopritori e scienziati grazie ai quali oggi possiamo permetterci quello che facciamo. a cominciare dai fratelli wright.

Quindi credo che lo "scopo scientifico" sia l'unica motivazione, un pò come la ISS. A che scopo far ruotare in orbita qualche persona a 350km dal suolo? A scopo scientifico, per studiare gli effetti della lunga permanenza in assenza di gravità.

La ISS compie molti esperimenti impossibili da Terra non solo studia gli effetti sull'uomo... Un uomo dentro una cupola che imiti la Terra ha invece ben poco di scientifico.

Alfiere
09-04-2013, 14:33
Ora magari non servirà, ma in un futuro potrebbe, se fossimo costretti a vivere in una "cupola terra" per cause di forza maggiore, gli studi effettuati porterebbero gli esperti ad essere consapevoli di cosa e come farlo.

Certo niente a che vedere con gli esperimenti svolti in orbita, ma ad oggi, che il viaggio spaziale, è com'era a inizio secolo il volo in atmosfera, di propagandistico, illusionistico o altro ci vedo poco. Quindi poco rimane come motivazione.

Unica cosa che mi viene da pensare è che il tutto venga fatto in nome della scienza. Per tanto inutile che questa "cosa" possa sembrare magari serve, vero è anche che a volte vengono fatte cose che a mio avviso ritengo assurde, e spesi soldi e soprattutto risorse in missioni assurde ultima, ma ahime nn sarà tale, new orizons... Gitarella nel sistema solare con lo scopo di mappare Plutone e Caronte raggiungendo la sua atmosfera prima che ghiacci nell'inverno plutoniano per studiarla..... Serviva?. Secondo mè non molto, ma accrescere lo scibile umano porta sempre a qualcosa, e verificare il comportamento dell'uomo nella "cupola terra" potrebbe servire, come dopotutto studiare Plutone, la sua atmosfera, e Caronte.

Luigi
09-04-2013, 17:02
Chi si ricorda di Biosfera 2? ... L'articolo mi riporta con la mente a qualche anno fa ... riporto un estratto di Wikipedia per chi non conoscesse di cosa parliamo.

"Costruita tra il 1987 e il 1991, la Biosfera 2 (il 2 deriva dal fatto che la biosfera 1 è quella che avvolge la Terra) è una struttura progettata per contenere un ecosistema completo e autosufficiente, al fine di studiare applicazioni per una futura colonizzazione spaziale, ma anche la crescita di piante e animali, i cicli vitali dei più diversi organismi viventi, il riciclo di aria e acqua e così via.

La struttura è nata dalla convinzione, attuale anche oggi, che la Biosfera sia un ambiente chiuso del quale vanno esplorati i cicli di feedback in un esperimento controllato. La fondatrice e iniziale proprietaria del complesso era la Space Biosphere Ventures (SBV).

Grande più o meno quanto un campo da calcio, la Biosfera 2 è a Oracle, in Arizona, su un'area di 12.700 m² e il suo mantenimento finora è costato 200 milioni di dollari. Al suo interno vi sono una barriera corallina, una foresta di mangrovie, una savana, un deserto, un sistema di campi coltivati e una zona destinata alle abitazioni e ai laboratori. La prima missione, durata dal 1991 al 1993, è stata quella guidata da Roy Walford, sostenitore della restrizione calorica come chiave di accesso alla longevità; alla sua uscita, Walford ha pubblicato un best seller mondiale intitolato Vivere 120 anni.

L'esperimento, però, ha portato a risultati anche inattesi quali un tasso insolitamente alto di anidride carbonica prodotta dai batteri presenti, che ha causato la morte di molte piante e, secondo alcuni, è stato all'origine della rarissima malattia neuro-degenerativa che pochi anni dopo ha ucciso Walford stesso. La missione è stata accompagnata e seguita da polemiche riguardanti il rigore scientifico con il quale il progetto è stato gestito. Caso esemplare quello della immissione di ossigeno in Biosfera 2 avvenuta nel 1993, prima negata e poi confermata da SBV."

Volendo ignorare la questione del rigore scientifico che è confutato dai sostenitori e negato dai detrattori dell'esperimento, la domanada inevasa alla fine era una sola: "Perchè cercare di riprodurre la biosfera PRIMA di occuprasi seriamente di preservare L'ORIGINALE?" Nessuno ha mai risposto:confused:!
Ora ci risiamo ...:shock:

Ila
09-04-2013, 17:31
"Perchè cercare di riprodurre la biosfera PRIMA di occuprasi seriamente di preservare L'ORIGINALE?"

Stra-concordo con te.
Un brevissimo OT per chiarire il concetto. Mio padre coltiva un orticello con quattro piantine di insalata, pomodori e zucchine. L'orto c'è sempre stato, e allora come mai io mi ricordo che la roba era molto più buona quando ero piccola? La risposta non è che i gusti cambiano e che i ricordi sono fuorvianti... ma che oggi come oggi anche se hai una piantina di pomodori e la fai crescere tu, i suoi semi provenivano da altre culture, e chissà che manipolazioni hanno avuto.
E allora, se anche volessimo fare una biosfera lontano da qui, che qualità di prodotti potremmo portare per avviare una vita vegetale (o di qualsiasi tipo) nel nuovo "mondo"? Niente è ormai rimasto immacolato...
Come dici tu, dovremmo pensare a gestire e proteggere quello che abbiamo, prima di pensare di riprodurlo.


PS: Non che io sia contro questo progetto o progetti simili!
Tutto ciò che può permetterci di migliorare la nostra vita e le nostre conoscenze è il benvenuto, anzi, è grazie a questi tentativi se siamo qui. Anzi magari trovano una soluzione per avere prodotti più genuini di quelli che ci stanno facendo mangiare sulla Terra.
Sono solo piuttosto scettica sull'obiettivo finale, e rattristata dalla scarsa cura che riserviamo a ciò che abbiamo naturalmente :)

teto
09-04-2013, 17:39
questi qui vogliono fare un reality show marziano ( http://mars-one.com/en/ )

Vincenzo Zappalà
09-04-2013, 17:45
questi qui vogliono fare un reality show marziano ( http://mars-one.com/en/ )

pazzesco!!! Quando l'Universo si stuferà di noi?????

teto
09-04-2013, 18:11
pazzesco!!! Quando l'Universo si stuferà di noi?????

Secondo me Obama ti segue: http://www.ansa.it/web/notizie/specializzati/scienza/2013/04/06/Obama-fissa-sfida-Nasa-catturare-asteroidi-_8511981.html

Giancarlo Poletti
09-04-2013, 21:52
Un ecologista dell’Istituto di Ricerca dell’Università di Wageningen (PB), Wieger Wamelink, sta lavorando duro per analizzare i terreni lunari e marziani e vedere se possono sostenere la crescita delle piante e se vanno “corretti” con sostanze terrestri. Lo scopo è quello di iniziare la coltivazione sulla Luna (prima) e su Marte (poi).

Devo ammetterlo non riesco a non commentare. Innanzitutto Wageningen Wieger Wamelink troppe W sembra davvero uno scherzo della natura. Come pure l'esperimento su cui lavora il nostro alacre scienziato. Se davvero di ecologista si tratta dovrebbe sapere che i suoli extra-terrestri mancano di tutta la storia pedogenetica utile a fare crescere le piante, che hanno impiegato miliardi di anni per adattarsi sulla terra. Mi chiedo quanto duro dovrà lavorare questo illustre perdigiorno per arrivare ad una conclusione che si può ottenere a tavolino con un minimo di buonsenso. Un altro problema che l'innominabile dovrà analizzare saranno le diverse condizioni di gravità che dovranno affrontare le piante. Eppoi quali piante ? Ovviamente piante pioniere per modificare il suolo a favore della creazione di un ecosistema complesso. Sto impazzando........mi consolo guardando il volo delle mie upupe ovviamente, dentro una gabbietta perfettamente sigillata, in fondo alla fossa delle marianne. Insomma l'inutile attraverso il costoso.

Ciao a presto

Vincenzo Zappalà
10-04-2013, 04:55
Un ecologista dell’Istituto di Ricerca dell’Università di Wageningen (PB), Wieger Wamelink, sta lavorando duro per analizzare i terreni lunari e marziani e vedere se possono sostenere la crescita delle piante e se vanno “corretti” con sostanze terrestri. Lo scopo è quello di iniziare la coltivazione sulla Luna (prima) e su Marte (poi).

Devo ammetterlo non riesco a non commentare. Innanzitutto Wageningen Wieger Wamelink troppe W sembra davvero uno scherzo della natura. Come pure l'esperimento su cui lavora il nostro alacre scienziato. Se davvero di ecologista si tratta dovrebbe sapere che i suoli extra-terrestri mancano di tutta la storia pedogenetica utile a fare crescere le piante, che hanno impiegato miliardi di anni per adattarsi sulla terra. Mi chiedo quanto duro dovrà lavorare questo illustre perdigiorno per arrivare ad una conclusione che si può ottenere a tavolino con un minimo di buonsenso. Un altro problema che l'innominabile dovrà analizzare saranno le diverse condizioni di gravità che dovranno affrontare le piante. Eppoi quali piante ? Ovviamente piante pioniere per modificare il suolo a favore della creazione di un ecosistema complesso. Sto impazzando........mi consolo guardando il volo delle mie upupe ovviamente, dentro una gabbietta perfettamente sigillata, in fondo alla fossa delle marianne. Insomma l'inutile attraverso il costoso.

Ciao a presto

quando si confonde scienza con paranoia o arrivismo pubblicitario...:hm:

etruscastro
10-04-2013, 07:28
Oggi sì e il 2 aprile Wamelink pensa di poter dare una risposta abbastanza definitiva, iniziando una coltivazione sperimentale.
a meno che non sia un "pesce d'aprile" a scoppio ritardato....
scherzo ma non tanto! :ninja:

SVelo
10-04-2013, 12:27
Atto di forza, per ora, è e rimane un film ;)

Anche Spazio 1999 ;)