DavideP
08-04-2018, 16:47
Ciao a tutti :)
In questi giorni stavo cercando di farmi un'idea precisa degli oggetti che possono essere alla portata del mio strumento e, soprattutto, del cielo dal quale osservo di solito, quindi quello della zona tra provincia di Milano e Varese più o meno, quindi molto inquinata dal punto di vista luminoso.
Ho notato che, con le carte stellari alla mano dell'atlante Andrew L. Johnson, dove vengono riportate le stelle in funzione della magnitudine con una pallino più o meno grande, riesco a vedere ad occhio nudo fino alla magnitudine 3,5/3,9 al massimo, contro una magnitudine 6 che dovrebbe essere quella massima sotto un cielo buio.
Quindi mi chiedevo se per gli oggetti deep funzionasse un po' allo stesso modo, nel senso....
Ho il telescopio che innalza la magnitudine visibile di un tot, diciamo 6, quindi da 6 ad occhio nudo passa a 12 con il telescopio, da cielo inquinato da 3,5 dovrebbe passare a 9,5 giusto?
Però non sempre è così....infatti riesco a vedere bene gli oggetti fino a magnitudine 7,5 e sono al limite di visibilità, mentre oltre intravedo qualcosa fino ad 8 e poi più nulla...
Tanto per fare qualche esempio :
M35 mag 5,1 .... riesco a vederlo bene e bello luminoso
M38 mag 6,4 .... riesco a vederlo bene con qualche stellina "spenta"
M67 mag 6,9 .... Già faccio un po' fatica, comunque riesco a trovarlo e osservarlo
M68 mag 8,2 .... Mai visto....forse anche perchè molto basso...
Forse sbaglio qualcosa io nell'approccio a questo tipo di osservazioni, ho provato anche con M83, una galassia mag 7,6 teoricamente a portata, ma, complice anche il fatto che sia bassa sull'orizzonte non ho intravisto proprio nulla...
Alla fine fino ad ora sono riuscito ad osservare qualche ammasso aperto, poi M31 e M42 che si vedono anche ad occhio nudo tra l'altro....
Esiste un metodo più scientifico per stabilire la magnitudine massima osservabile in modo che certi oggetti posso escluderli a priori da questa pessima zona osservativa e concentrarmi su altri? oppure si basa tutto su un fattore di esperienza?
In questi giorni stavo cercando di farmi un'idea precisa degli oggetti che possono essere alla portata del mio strumento e, soprattutto, del cielo dal quale osservo di solito, quindi quello della zona tra provincia di Milano e Varese più o meno, quindi molto inquinata dal punto di vista luminoso.
Ho notato che, con le carte stellari alla mano dell'atlante Andrew L. Johnson, dove vengono riportate le stelle in funzione della magnitudine con una pallino più o meno grande, riesco a vedere ad occhio nudo fino alla magnitudine 3,5/3,9 al massimo, contro una magnitudine 6 che dovrebbe essere quella massima sotto un cielo buio.
Quindi mi chiedevo se per gli oggetti deep funzionasse un po' allo stesso modo, nel senso....
Ho il telescopio che innalza la magnitudine visibile di un tot, diciamo 6, quindi da 6 ad occhio nudo passa a 12 con il telescopio, da cielo inquinato da 3,5 dovrebbe passare a 9,5 giusto?
Però non sempre è così....infatti riesco a vedere bene gli oggetti fino a magnitudine 7,5 e sono al limite di visibilità, mentre oltre intravedo qualcosa fino ad 8 e poi più nulla...
Tanto per fare qualche esempio :
M35 mag 5,1 .... riesco a vederlo bene e bello luminoso
M38 mag 6,4 .... riesco a vederlo bene con qualche stellina "spenta"
M67 mag 6,9 .... Già faccio un po' fatica, comunque riesco a trovarlo e osservarlo
M68 mag 8,2 .... Mai visto....forse anche perchè molto basso...
Forse sbaglio qualcosa io nell'approccio a questo tipo di osservazioni, ho provato anche con M83, una galassia mag 7,6 teoricamente a portata, ma, complice anche il fatto che sia bassa sull'orizzonte non ho intravisto proprio nulla...
Alla fine fino ad ora sono riuscito ad osservare qualche ammasso aperto, poi M31 e M42 che si vedono anche ad occhio nudo tra l'altro....
Esiste un metodo più scientifico per stabilire la magnitudine massima osservabile in modo che certi oggetti posso escluderli a priori da questa pessima zona osservativa e concentrarmi su altri? oppure si basa tutto su un fattore di esperienza?