Giova84
24-04-2018, 09:54
Dopo l'overdose di galassie dello scorso 6 aprile, la sete di cielo, lungi dall'essersi placata, ha ripreso inesorabile ad ardere, convincendo me e alextar a cercare una fonte in cui dissetarci.
Dopo aver sfiorato il sogno di trascinarci quasi tutto il gruppo degli Amici Astrofili Campani (ovviamente escludendo SVelo, che quando prenderà le vie del Matese porterà con sé un vortice di vento, neve e grandine ;-P), ci accontentiamo di salire in due a Campo Braca… o meglio, in quattro, perché stranamente le nostre consorti si offrono volontarie per accompagnarci!
Individuiamo, come unica data disponibile, venerdì 20 aprile: si tratta, in realtà, di una soluzione ai limiti della tollerabilità, il che dà una dimostrazione della gravità della situazione mentale dei protagonisti: la Luna crescente è già al 25% e tramonterà soltanto intorno alle 23.30, rendendo senza dubbio il cielo meno scuro rispetto ad altre serate vissute sul posto.
Le condizioni atmosferiche, tuttavia, sono dalla nostra parte: una calda giornata primaverile, moderatamente umida, offre un cielo terso e sgombro di nubi, temperature miti (12°C più o meno immutati nel corso della serata). Peccato che, in chiusura, un forte vento che spirava da nord ha costretto a concludere anzitempo la serata, rendendo del tutto impossibile il puntamento; per fortuna, si è palesato soltanto intorno alle 00.45. Purtroppo, il seeing attesta su valori pessimi, attribuibili a un IV livello della scala di Antoniadi, con un lieve miglioramento verso fine serata.
Partiamo separati e io arrivo alla vallata intorno alle 19:50, in modo tale da poter con calma valutare la situazione microclimatica (per un attimo ho temuto di vedere il fantasma di Campo Braca, ma per fortuna è stata, forse, solo suggestione), montare la strumentazione e mangiare qualcosa, in attesa che ci raggiungessero i nostri amici e che il cielo si scurisse.
La serata, personalmente, è stata strana da un punto di vista osservativo, altalenante tra gioie e dolori.
Inizio a tambur battente col programma stabilito e inanello alcuni oggetti di grande impatto:
M97 (UMa; NP; osservata con 24mm, 16mm, 11mm). La nebulosa Gufo, a causa anche del seeing scarso, offre il meglio di sé a 95x, col 16mm munito di UHC: si presenta come un disco grigio molto ampio, al cui interno, soltanto a tratti e in distolta, si riesce a percepire una zona più scura, di forma ellittica e andamento grossomodo verticale. Ben visibile, in alto a est, una stellina di undicesima magnitudine che accompagna la planetaria.
M108. (UMa; GX; osservata con 24mm, 16mm, 11mm). La visione migliore della galassia Tavola da surf si ottiene con l'11mm, che offre un miglior contrasto col fondo cielo rispetto al 16mm. Il dso si dispone di taglio, inclinato da ovest verso est con un angolo di circa 60°, ha bulge puntiforme e molto luminoso, attorno al quale un alone grigiastro, dalla tonalità grossomodo costante su tutta la superficie, sfuma rapidamente senza che ne siano definibili chiaramente i confini.
M109 (UMa; GX; osservata con 24mm, 16mm, 11mm). Per osservare la galassia Aspirapolvere l'ingrandimento migliore risulta essere 95x col 16mm, poiché, in questo caso, l'11mm scurisce troppo l'immagine, facendo perdere qualche dettaglio. L'oggetto si colloca di piatto, ha forma ellittica a maggior estensione orizzontale; il bulge è puntiforme e piuttosto luminoso, mentre la porzione periferica appare come un alone grigio che sfuma docilmente, confondendo i propri confini col fondo cielo. È da notare che, all'interno dell'oggetto, è possibile individuare tre stelle: una posta subito sopra il bulge, in posizione centrale, le altre due, invece, più o meno precisamente alle propaggini orizzontali della galassia. L'estremo limite meridionale è segnato da una coppia di astri disposti verticalmente, di cui quello inferiore ha nona magnitudine e quello superiore undicesima.
NGC3953 (UMa; GX; osservata con 24mm, 11mm). Galassia di dodicesima magnitudine, appare nell'11mm come un dischetto di forma ellittica con assi molto simili, che le danno, a primo acchito, un aspetto quasi circolare. L'oggetto è leggermente allungato in direzione sud-ovest/nord-est e inclinato di circa 45° verso sud-ovest. Ha bulge circolare, abbastanza esteso e discretamente luminoso, che sfuma rapidamente verso l'esterno.
----------> CONTINUA
Dopo aver sfiorato il sogno di trascinarci quasi tutto il gruppo degli Amici Astrofili Campani (ovviamente escludendo SVelo, che quando prenderà le vie del Matese porterà con sé un vortice di vento, neve e grandine ;-P), ci accontentiamo di salire in due a Campo Braca… o meglio, in quattro, perché stranamente le nostre consorti si offrono volontarie per accompagnarci!
Individuiamo, come unica data disponibile, venerdì 20 aprile: si tratta, in realtà, di una soluzione ai limiti della tollerabilità, il che dà una dimostrazione della gravità della situazione mentale dei protagonisti: la Luna crescente è già al 25% e tramonterà soltanto intorno alle 23.30, rendendo senza dubbio il cielo meno scuro rispetto ad altre serate vissute sul posto.
Le condizioni atmosferiche, tuttavia, sono dalla nostra parte: una calda giornata primaverile, moderatamente umida, offre un cielo terso e sgombro di nubi, temperature miti (12°C più o meno immutati nel corso della serata). Peccato che, in chiusura, un forte vento che spirava da nord ha costretto a concludere anzitempo la serata, rendendo del tutto impossibile il puntamento; per fortuna, si è palesato soltanto intorno alle 00.45. Purtroppo, il seeing attesta su valori pessimi, attribuibili a un IV livello della scala di Antoniadi, con un lieve miglioramento verso fine serata.
Partiamo separati e io arrivo alla vallata intorno alle 19:50, in modo tale da poter con calma valutare la situazione microclimatica (per un attimo ho temuto di vedere il fantasma di Campo Braca, ma per fortuna è stata, forse, solo suggestione), montare la strumentazione e mangiare qualcosa, in attesa che ci raggiungessero i nostri amici e che il cielo si scurisse.
La serata, personalmente, è stata strana da un punto di vista osservativo, altalenante tra gioie e dolori.
Inizio a tambur battente col programma stabilito e inanello alcuni oggetti di grande impatto:
M97 (UMa; NP; osservata con 24mm, 16mm, 11mm). La nebulosa Gufo, a causa anche del seeing scarso, offre il meglio di sé a 95x, col 16mm munito di UHC: si presenta come un disco grigio molto ampio, al cui interno, soltanto a tratti e in distolta, si riesce a percepire una zona più scura, di forma ellittica e andamento grossomodo verticale. Ben visibile, in alto a est, una stellina di undicesima magnitudine che accompagna la planetaria.
M108. (UMa; GX; osservata con 24mm, 16mm, 11mm). La visione migliore della galassia Tavola da surf si ottiene con l'11mm, che offre un miglior contrasto col fondo cielo rispetto al 16mm. Il dso si dispone di taglio, inclinato da ovest verso est con un angolo di circa 60°, ha bulge puntiforme e molto luminoso, attorno al quale un alone grigiastro, dalla tonalità grossomodo costante su tutta la superficie, sfuma rapidamente senza che ne siano definibili chiaramente i confini.
M109 (UMa; GX; osservata con 24mm, 16mm, 11mm). Per osservare la galassia Aspirapolvere l'ingrandimento migliore risulta essere 95x col 16mm, poiché, in questo caso, l'11mm scurisce troppo l'immagine, facendo perdere qualche dettaglio. L'oggetto si colloca di piatto, ha forma ellittica a maggior estensione orizzontale; il bulge è puntiforme e piuttosto luminoso, mentre la porzione periferica appare come un alone grigio che sfuma docilmente, confondendo i propri confini col fondo cielo. È da notare che, all'interno dell'oggetto, è possibile individuare tre stelle: una posta subito sopra il bulge, in posizione centrale, le altre due, invece, più o meno precisamente alle propaggini orizzontali della galassia. L'estremo limite meridionale è segnato da una coppia di astri disposti verticalmente, di cui quello inferiore ha nona magnitudine e quello superiore undicesima.
NGC3953 (UMa; GX; osservata con 24mm, 11mm). Galassia di dodicesima magnitudine, appare nell'11mm come un dischetto di forma ellittica con assi molto simili, che le danno, a primo acchito, un aspetto quasi circolare. L'oggetto è leggermente allungato in direzione sud-ovest/nord-est e inclinato di circa 45° verso sud-ovest. Ha bulge circolare, abbastanza esteso e discretamente luminoso, che sfuma rapidamente verso l'esterno.
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