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Visualizza Versione Completa : Quando al cuor non si comanda



Giova84
26-01-2019, 12:27
Il primo amore, si sa, non si scorda mai.
Se si tratta poi di una cotta adolescenziale, di uno di quei colpi di fulmine che ti lasciano tramortiti, il loro ricordo resta sempre indelebile nella memoria.
Così, anche se passano gli anni, maturi e fai nuove e ricche esperienze, quando hai l'occasione d'incrociare nuovamente la tua vecchia fiamma non puoi fare a meno di subire il suo fascino, di sentirti irrimediabilmente attratto dal desiderio di entrarci nuovamente in contatto.
Questo è, per me, l'eclissi totale di Luna. Dal primo incontro risalente al 28 settembre 2015, che ha letteralmente scatenato l'incendio della passione per l'astronomia, ho messo in cascina parecchio fieno da visualista, ma il richiamo ancestrale della Luna Rossa è per me sempre vivo come allora.

Potrete immaginare il mio stato d'animo quando, con l'avvicinarsi di domenica 21 gennaio 2019, terrificanti previsioni meteo profetizzavano pioggia più o meno intensa da sabato fino a metà della settimana successiva.
Purtroppo, arrivati alla sera di domenica, il vaticinio sembrava avverarsi senza scampo: ormai da ore una minacciosa e compatta coltre di nubi riversava insistentemente, anche se a sprazzi, il pianto di un cielo che empaticamente partecipava alla mia tristezza.
Da inguaribile ottimista, tuttavia, porto la strumentazione in terrazzo, metto la sveglia alle 3.00 e vado a letto: mal che vada, penso, mi rimetto a dormire.
Al forzato risveglio, mi affaccio al balcone e vedo una squarcio di luce tra le nubi: Signora Luna che cerca di far breccia tra le nuvole ostili. È lei, la mia amata, che gioca con me facendomi l'occhiolino, per poi sottrarsi alla mia vista per farsi desiderare. Come se ce ne fosse bisogno...
Come quei classici uomini che perdono la testa per una donna, interpretando ogni minuzia con un presunto cenno d'amore da parte della loro bella, mi dico che è già una buona notizia: non piove e non è tutto irrimediabilmente coperto.
Salgo sul terrazzo e do il via alle danze: mi sono attrezzato col rifrattore acromatico 120/600 su altazimutale, dotato di oculare 24mm 68°, con un binocolo 8x32 e con lo smartphone per qualche scatto.
Rispetto alle due precedenti occasioni, questa volta, la vista a occhio nudo non si rivela la più affascinante: le velature diffuse, che frequentemente assumono la consistenza di compatte masse grigie, sono in costante movimento, per cui avere qualche ingrandimento in più permette di apprezzare meglio soprattutto le fasi iniziali del contatto ombra. Così, finisco per alternare binocolo e telescopio.
Che la visuale non sia mai “pulita”, anche se apparentemente libera, è testimoniato dal fatto che il rifrattore rende meglio non ostruito, mentre durante l'eclissi del 2015 fu necessario diaframmarlo a 75mm, almeno durante i momenti iniziali del fenomeno.
A partire dalle 3.30 circa e per le successive due ore e mezzo è tutto un gioco di ammiccamenti, ritrosie, effusioni e imprecazioni, in una giostra di emozioni che trova il suo punto fermo in quel primordiale brivido che provo al primo comparire dell'ombra della nostra Madre Terra sul volto della sua fedele compagna.
Considerate le previsioni e le effettive condizioni del cielo, carico di umidità anche quando a prima vista sgombro di nubi, me la sono cavata: alla fine sono riuscito a vedere più o meno tutto il processo di oscuramento, fino all'inizio della fase totale; poi la Luna, invece di diventare rossa, si è sottratta definitivamente alla vista.
Razionalmente, posso affermare che il nostro satellite, scuro e basso sull'orizzonte, non riusciva più a fare breccia nel muro di foschia che prima non era in grado di nasconderla.
Da un punto di vista emozionale, invece, questa inconsueta circostanza non si è rivelata priva di significato: per un attimo mi sono sentito un po' come i nostri antenati che, osservando l'anomalo comportamento del Sole o della Luna durante le eclissi, ne traevano sbigottimento. Mentre mi aspettavo veder la mia bella tingersi di rosso, lei ha pensato bene di sparire dal cielo, lasciandomi incredulo e un po' frastornato.
Innamorato perso, non mi sono rassegnato all'idea di non vederla più, così sono rimasto ad attendere invano un suo saluto fino alle 7.00. Poi, quando ormai Messer Sole iniziava a prendersi la scena scacciando qualsiasi possibilità d'incrociare ancora un'ultima volta lo sguardo della mia amata, l'incantesimo si spezza e, consapevole di essere già in ritardo per andare a lavoro, scendo a fare colazione per dare inizio a una nuova settimana.

Scusate l'enfasi, ma la magia della Luna Rossa vive forte in me.

PS: allego una sintesi degli scatti realizzati durante l'evento.

corrado973
26-01-2019, 12:54
...Che la Luna rossa viva forte in tutti;););)

nicola66
26-01-2019, 14:29
A luna rossa m parl e te for o balcon stanott e tre 😁😁😁
Grande Giova84 ormai sei un mito ;)

garmau
26-01-2019, 19:55
Struggente...

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SVelo
28-01-2019, 13:07
Come sei poetico Giova84 , l'appellativo di piadellaro affibbiatoti da @alextar (https://www.astronomia.com/forum/member.php?u=2259) è del tutto immeritato :angel: