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Visualizza Versione Completa : telescopi, cosa c'è da sapere. Rifrattori



etruscastro
17-05-2012, 11:44
Telescopio rifrattore:

il telescopio rifrattore è lo strumento che più si avvicina all’immaginario collettivo di “telescopio”.

Si distinguono sostanzialmente di due tipi:

il “Galileiano”: è un sistema ottico semplice, composto da una lente anteriore, che funge da obiettivo ed è positiva e da una lente posteriore, che funge da oculare negativo. La lunghezza focale dell'obiettivo deve essere pari a quella dell'oculare sommata alla distanza. I vantaggi sono nella praticità dell'ausilio utilizzato con la limitazione ad un basso numero di ingrandimenti.

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( telescopio originale realmente usato da G.Galilei)


Il “Kepleriano”: si differenzia da quello Galileiano per la presenza di due lenti entrambe positive, distanziate da una distanza pari alla somma delle due lunghezze focali. Con questo ausilio si aumenta notevolmente l'ingrandimento e la percezione periferica, anche se l'immagine viene capovolta. La lunghezza dell'ausilio risulta quindi maggiore rispetto al telescopio galileiano, per la presenza di un prisma raddrizzatore dell'immagine

Il telescopio rifrattore è formato da un “tubo” di metallo che funge anche da “lunghezza focale” e da 2 o 3 lenti spaziate tra esse (i più performanti e moderni sono composti da 3 lenti), in tale modo l’immagine viene focalizzata in un singolo punto, la dove si innesterà l’oculare.

Per la sua particolare costruzione fisica, meccanica e ottica, il rifrattore è lo strumento astronomico che rende le immagini più contrastate e nitide tra le varie configurazioni ottiche, ma di conseguenza è quello che ha i costi di produzione più alti, dato che risulta molto più complesso lavorare le lenti anziché gli specchi (come a differenza si usano su telescopi newton e simili), questo è il motivo per cui, nell’ ambito amatoriale, difficilmente si trovano in commercio rifrattori oltre i 150mm di apertura, un secondo aspetto della lavorazione delle lenti sono i pesi che rendono questa tipologia di strumenti (oltre un certo diametro) difficoltosi da manovrare.

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( dettaglio ottico costruttivo del telescopio rifrattore)



Un difetto che si riscontra nei rifrattori, è il residuo cromatico, dovuto proprio dalla impossibilità di lavorare le lenti in modo perfetto, per ovviare a questo problema si allontana la spaziatura tra le lenti, mentre i rifrattori più moderni montano appunto una lente in più e in ED (vetro a bassa dispersione), questi strumenti prendono il nome di APOCROMATICI, sono strumenti superiori meccanicamente ed otticamente.

L’ottica del rifrattore APO è formata (sostanzialmente) da 2 lenti differenti per curvatura e materiale. Una lente del “doppietto” è spesso realizzata usando un vetro a bassa dispersione (ED), alcuni obiettivi APO utilizzano addirittura 3 o più lenti. I telescopi APO sono generalmente adatti all’osservazione di tutti gli oggetti celesti offrendo immagini sia visuali che fotografiche di altissima qualità; essi sono limitati solo dall’apertura spesso modesta dato i costi molto elevati. Esistono anche APO più vocati all’astrofotografia e si distinguono dai primi per il rapporto focale più elevato ( solitamente un f.4/6 anzichè i “soliti” f.7/10) e per la presenza di uno spianatore di campo che garantisce un campo inquadrato quasi perfettamente piano.

Dettaglio costruttivo del telescopio rifrattore Apocromatico:
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Il rifrattore è uno strumento particolarmente adatto per l’osservazione degli oggetti del sistema solare, Luna, pianeti e le principali stelle doppie, proprio in virtù del fatto che i rifrattori hanno un’incisione maggiore di dettagli, e per natura (per limitare il cromatismo) hanno un rapporto focale che si aggira tra f.10 e f.15.

PRO: dettagli incisi degli oggetti osservati-

CONTRO: prezzi relativamente alti nel rapporto diametro/prezzi – cromatismo residuo percepibile – ingombro dello strumento (difficile usarlo su balconi) - in determinate zone del cielo la difficoltà di trovare una posizione “comoda” per l’osservazione –

Sotto: telescopio rifrattore

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Sotto telescopio rifrattore Apocromatico:


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N.B. le immagini sono tratte liberamente da google immagini

peppe
17-05-2012, 13:34
bravo complimenti per l'articolo;)

Pierluigi Panunzi
17-05-2012, 14:40
ottima spiegazione! ;)

jkj
17-05-2012, 16:00
Complimenti ;)
ottimo testo, e....... attendo il seguito sui riflettori.

etruscastro
18-05-2012, 18:29
Il telescopio riflettore

Il telescopio riflettore, o più comunemente chiamato newtoniano, prende il nome dal suo inventore, sir. I.Newton.

La particolarità di questa conformazione ottica è rappresentata, a differenza dei telescopi rifrattori, da un “tubo” di metallo aperto e dall’uso, anziché di lenti difficili da lavorare e costose, da uno specchio primario (generalmente parabolico) e da uno secondario che occorre per focalizzare l’immagine negli oculari.

Il telescopio newtoniano forse è il più usato dalla comunità astrofila dovuta al contenimento dei costi di fabbricazione e dall’universalità dell’ uso , dal momento che “tecnicamente” è più semplice lavorare specchi anziché lenti, questo comporta per l’acquirente la possibilità di dotarsi di telescopi di diametro “generoso” ad un prezzo relativamente contenuto.

La configurazione ottica a riflessione è usata su vari tipi di telescopio , dal newtoniano al dobson, al Schmitd Cassegrain ai Maksutov, ai Ritchey Chretyen, configurazioni che ne parleremo più avanti.

Il riflettore è usato tanto quanto dai visualisti (astrofili che si dedicano esclusivamente all’osservazione ad occhio nudo) che dagli astrofotografi, dato che il telescopio in questione ha un rapporto focale generalmente basso ( di consuetudine f.5) che lo rende particolarmente “luminoso” per le esposizioni delle varie reflex, webcam, ccd……

PRO: prezzi contenuti rapportati al diametro di apertura- universalità dell’uso, si va dall’osservazione planetaria all’osservazione di oggetti estesi e soprattutto deep sky- possibilità per l’uso fotografico-rapidità di acclimatamento dello strumento

CONTRO: facilità di scollimazione della lente, quindi attenzione nel trasporto (anche se riallineare gli specchi è più semplice di quello che si pensa)- scomodità di osservazione negli oculari in determinate porzioni del cielo (se lo strumento è montato su equatoriale!) talvolta occorre munirsi di banchetti o scalette- tubo monolitico (si và dai 500/650mm ai 1000/1200mm di focale) quindi sconsigliato per osservazioni in luoghi stretti ed angusti (balconi)

etruscastro
20-05-2012, 10:01
DOBSON
Il telescopio dobsoniano, o più semplicemente dobson, è sicuramente la configurazione ottica e meccanica più usata dagli astrofili visualisti, l’estrema semplicità di utilizzo e il basso rapporto diametro/costo lo portano ad essere lo strumento più commercializzato nell’ambito amatoriale.

Il principio ottico del dobson è lo stesso di quello citato per il “riflettore”, è composto da pochissimi pezzi quindi estremamente “veloce” per il montaggio/smontaggio.

Lo strumento è composto da un “tubo” metallico che funge anche da lunghezza focale, che può essere, o monolitico, cioè composto da un'unica struttura fissa o truss ,quindi il tubo può essere “collassabile”( o chiuso in parte su se stesso per semplificare e migliorare la trasportabilità soprattutto su strumenti di diametro e lunghezza focale importanti), e da una base dove va collocato il tubo ottico, per i movimenti.

Il dobson è quanto di più semplice possa chiedere l’astrofilo neofita, il tubo si muove nei movimenti alto/basso - destra/sinistra*, facile ed intuitivo senza stazionare alla polare o altri parametri che verrebbero chiesti in altri tipi di montatura (coordinate geografiche, data e ora nelle montature computerizzate).

Data l’estrema semplicità nella concezione dello strumento, si può investire l’eventuale budget a disposizione per l’acquisto, solo ed esclusivamente sul diametro degli specchi che, ricordiamo, è il parametro fondamentale da considerare per l’acquisto di un telescopio.

PRO: rapporto diametro/costi altamente vantaggioso- la possibilità, con un budget non eccessivo, di dotarsi di diametri “interessanti” anche per i neofiti- estrema semplicità di utilizzo- rapporto focale generalmente basso (f.5)-
CONTRO: pesi ed ingombri non indifferenti anche con strumenti “truss”- tempo per acclimatare gli specchi (soprattutto per diametri generosi, da 10” ai 16”), collimazione degli specchi da fare praticamente ogni serata osservativa e, delle volte anche più di una volta a sera

• Da ricordare che in quasi tutte le configurazioni ottiche dei telescopi le immagini vengono “specchiate”, muovendo lo strumento in alto le immagini andranno in basso, e muovendo lo strumento a sinistra si vedranno le immagini andare a destra!

allego foto di un dobson "esagerato":
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Huniseth
20-05-2012, 16:33
Ciao, potresti mettere una discussione apposta per ogni tipo di telescopio, così per chi cerca informazioni da fuori è più facile trovare il riferimento ed è possibile aggiungere altre informazioni in seguito per ciascun tipo...
http://www.astronomia.com/forum/images/icons/icon14.png

Fai le diverse discussioni - o sezioni - e ci copi quello che hai già scritto.

Lampo
20-05-2012, 19:54
Beh comodo da portare in macchina...che bestia di Dobson!

garmau
20-05-2012, 20:12
Beh comodo da portare in macchina...che bestia di Dobson!
figurati la collimazione degli specchi...

etruscastro
21-05-2012, 08:26
Ciao, potresti mettere una discussione apposta per ogni tipo di telescopio, così per chi cerca informazioni da fuori è più facile trovare il riferimento ed è possibile aggiungere altre informazioni in seguito per ciascun tipo...
http://www.astronomia.com/forum/images/icons/icon14.png

Fai le diverse discussioni - o sezioni - e ci copi quello che hai già scritto.


hai ragione.... non volevo intasare la sezione.... sentiamo Stefano cosa ne pensa, per me non c'è problema e la possibilità che anche altri utenti potessero aggiungere info era nell'idea iniziale..... ;)

peppe
21-05-2012, 08:28
hai ragione.... non volevo intasare la sezione.... sentiamo Stefano cosa ne pensa, per me non c'è problema e la possibilità che anche altri utenti potessero aggiungere info era nell'idea iniziale..... ;)

secondo me è meglio aprire una nuova discussione.
anche perchè vieni messo in evidenza sulla destra nelle ultime discussioni aperte e quindi dai la possibilità agli utenti di scovare meglio la discussione. dai stefano non ti sbrana anche perchè stai facendo opere di bene :biggrin:

poi sarebbe faticoso per un utente andare a ricercare la notizie tra i vari commenti.

etruscastro
21-05-2012, 08:34
aspetto a sentire Stefano e poi cambio...... ;)

peppe
21-05-2012, 08:38
aspetto a sentire Stefano e poi cambio...... ;)


ti conviene mettere nuove discussioni. ci sarebbero commenti relative alle diverse notizie tutti mischiati e sarebbe poco utile per un utente come me che si approccia per la prima volta in questo mondo. Sarebbe confusionario.

Huniseth
21-05-2012, 11:29
Al massimo sono 5 o 6 discussioni, non sezioni, e chi vuole aggiungere recensioni o commenti si accoda a quella che gli interessa.

Stefano Simoni
21-05-2012, 12:01
hai ragione.... non volevo intasare la sezione.... sentiamo Stefano cosa ne pensa, per me non c'è problema e la possibilità che anche altri utenti potessero aggiungere info era nell'idea iniziale..... ;)

Per il momento vanno bene anche suddivisi. Una volta che abbiamo raccolto tutto il materiale, i suggerimenti ecc, apro un thread in rilievo con tutte le informazioni.

La cosa migliore a mio avviso sarebbe raccogliere tutto il materiale sui diversi tipi di telescopio, così come stiamo facendo. Poi un ulteriore thread dove inserire le domande più frequenti che dovrebbe porsi chi è di fronte al primo acquisto di uno strumento. Poi, a seguire, tutte le nozioni principali e le formulette.

In questo modo avremo sempre dei link a portata di mano cui indirizzare chi è alle prime armi.

Huniseth
21-05-2012, 13:39
L'importante è che ci sia del contenuto che possa interessare a chi naviga in rete, così incappa nel forum e lo frequenta, il come sia diviso è meno importante, anche se una certa razionalizzazione è sempre utile.

Lampo
06-08-2012, 06:12
Non riesco a capire una cosa...perchè fisicamente i telescopi a basso rapporto focale sono più luminosi e più adatti l'osservazione planetaria? Perchè Due specchi, a parità di diametro, focalizzando la luce prima o dopo dovrebbero dare un'immagine più o meno luminosa? E ancora...un'immagine più luminosa non dovrebbe esser sempre migliore, sia per pianeti che per oggetti del deep sky?Grazie!

etruscastro
06-08-2012, 09:35
Non riesco a capire una cosa...perchè fisicamente i telescopi a basso rapporto focale sono più luminosi e più adatti l'osservazione planetaria? Perchè Due specchi, a parità di diametro, focalizzando la luce prima o dopo dovrebbero dare un'immagine più o meno luminosa? E ancora...un'immagine più luminosa non dovrebbe esser sempre migliore, sia per pianeti che per oggetti del deep sky?Grazie!

la fisica ha delle leggi "invalicabili", e anche quelle applicate all'ottica non fanno eccezione!
bisogna però focalizzare il problema sulla parola << luminosità>> ...
come hai già detto, il fattore luminosità è in funzione del diametro di apertura del telescopio (quindi lenti o specchi che siano..), quello che può variare è la luminosità dell'oggetto che arriva al nostro occhio, e quello è anche in funzione dell'ingrandimento.... guarda cosa ho scritto nel post de < come calcolare gli ingrandimenti del telescopio> ...

da tenere presente che un ingrandimento di 40x (come l’esempio precedentemente descritto), significa che l’immagine reale prodotta sarà ingrandita di 40 volte rispetto all’originale, ciò significa, però, anche che la stessa quantità di luce viene distribuita su una superficie di 1600 ( =40x40) volte maggiore, con una conseguente riduzione di luminosità per unità di superficie. .....


è poi la lunghezza focale che entra in gioco (e quindi, nel caso dei rifrattori lo spazio tra le due lenti), dato che determina gli ingrandimenti.
facciamo un'esempio semplice anche se al limite (giusto per portare l'idea!).
ipotizziamo di mettere una Barlow 5x ad un newton di 1000mm di lunghezza focale applicato ad un'oculare di 10mm, non avremmo più 100x ma bensì 500x decisamente oltre il limite strumentale ma anche un rapporto che da f5 passa a f25.... e si perde in luminosità..... come vedi è questo il parametro base su cui bisogna far le dovute considerazioni... IMHO

Lampo
08-08-2012, 02:12
Mi sa che ho sbagliato a scrivere, gli alti rapporti focali dovrebbero essere migliori per l'osservazione planetaria...

Quindi se ho capito bene, per oggetti piccoli e luminosi come pianeti si prediligono gli ingrandimenti, perché di luce comunque ne mandano parecchia, quindi focali maggiori. Per oggetti del deep sky, che a volte sono estesi ma pochissimo luminosi vanno meglio i bassi rapporti focali che, a parità di ingrandimento finale, permettono di ricevere più luce! Giusto?

Lampo
08-08-2012, 02:30
Ufff...un altro dubbio...

Telescopio 1: apertura 100mm, focale 2000mm, focale Oculare 50mm

Telescopio 2: apertura 100mm, focale 400mm, focale oculare 10mm

Il primo è un f/20 con I= 40x e il secondo ha sempre 40 ingrandimenti ma con f/4...guardando dentro l'uno o dentro l'altro cambia qualcosa?

Alan Ford
08-08-2012, 10:22
Un rapporto focale minore (il 400 nel tuo esempio) fornisce un'immagine piu' luminosa e consente quindi di vedere oggetti piu' deboli. La focale maggiore consente maggiori ingrandimenti con oculari piu' grandi, quindi piu' comodi e piacevoli da usare. Di contro con una focale lunga gli oggetti piu' deboli spariscono nel nulla.
Esempio pratico e (spero) chiarificatore: prendi una macchina fotografica in cui puoi regolare tempi e diaframmi. Scatta due foto identiche a quello che vuoi tu usando lo stesso tempo (ad es. 1/125 di secondo) variando pero' il diaframma (cioe' il rapporto focale) mettendo una volta il piu' grande (numero piu' basso) che la tua macchina ti consente e poi il piu' piccolo (numero piu' alto). Vedrai una differenza enorme di luminosita' nelle due foto. Poi puoi ingrandirle quanto vuoi, ma quella piu' scura sara' sempre piu' scura.

Passiamo ad un altro fattore fondamentale.
La luce, come di vede chiaramente guardando la copertina del mitico album dei Pink Floyd "The dark side of the moon" e' formata da vari colori. Quando la luce passa attraverso la lente di un rifrattore, viene scomposta esattamente come nella copertina del suddetto (mitico l'ho gia' detto?) album. L'immagine che si forma presenta quindi dei colori alterati anche fastidiosi nell'osservazione di oggetti per cui i colori sono importanti e questo e' fisicamente inevitabile. Per limitare al massimo il problema ci sono 2 strade: utilizzare costosissime lenti apocromatiche che cercano il piu' possibile di deviare i diversi colori alla stessa maniera, oppure, in maniera molto piu' economica, allungare la focale. Si vede sperimentalmente come, quando la focale diventa abbastanza lunga, diciamo da f/12 in su, l'acromatismo tenda molto ad attenuarsi.

Huniseth
08-08-2012, 11:38
Non cambia niente se gli ingrandimenti sono gli stessi.
I pianeti si apprezzano dai 200x ai 300/350x, per averli un newton f5 deve usare oculari molto corti o la barlow, il che non è l'ottimale. Una nebulosa invece si accontenta di 20-50x - inoltre bisogna inseguire alla perfezione per un certo tempo, quindi più un telescopio ha un basso rapporto focale e meno bisogna di esposizione. Teoricamente si può usare un mak a f15 per fotografare la Velo, ma ci vuole troppo tempo e qualche imperfezione salta fuori.
questo discorso però, è una mia osservazione, valeva di più con le pellicole classiche, con i nuovi sensori ccd credo che la luminosità sia meno importante, ma anche loro degradano un po con la lunga posa.
Ovviamente parliamo di fotografia, perchè in visuale vale solo il discorso ingrandimenti.

etruscastro
08-08-2012, 15:42
Mi sa che ho sbagliato a scrivere, gli alti rapporti focali dovrebbero essere migliori per l'osservazione planetaria...

Quindi se ho capito bene, per oggetti piccoli e luminosi come pianeti si prediligono gli ingrandimenti, perché di luce comunque ne mandano parecchia, quindi focali maggiori. Per oggetti del deep sky, che a volte sono estesi ma pochissimo luminosi vanno meglio i bassi rapporti focali che, a parità di ingrandimento finale, permettono di ricevere più luce! Giusto?
giusto...


Ufff...un altro dubbio...

Telescopio 1: apertura 100mm, focale 2000mm, focale Oculare 50mm

Telescopio 2: apertura 100mm, focale 400mm, focale oculare 10mm

Il primo è un f/20 con I= 40x e il secondo ha sempre 40 ingrandimenti ma con f/4...guardando dentro l'uno o dentro l'altro cambia qualcosa?

a parità di ingrandimenti e di diametro non cambia nulla se non che un oculare da 50mm non lo troverai mai e se mai lo trovi ti vignietta paurosamente... :biggrin:;)

etruscastro
08-08-2012, 15:59
Un rapporto focale minore (il 400 nel tuo esempio) fornisce un'immagine piu' luminosa e consente quindi di vedere oggetti piu' deboli. La focale maggiore consente maggiori ingrandimenti con oculari piu' grandi, quindi piu' comodi e piacevoli da usare. Di contro con una focale lunga gli oggetti piu' deboli spariscono nel nulla


Alan, questo passaggio non è del tutto corretto, ed è bene ripetere certi concetti.
spessissimo si fà confusione su la luminosità di un telescopio, e la luminosità dell'oggetto osservato.
1- la luminosità è un fattore determinato SOLO dal diametro del telescopio.... i paragoni sulla focale ( e quindi sugli ingrandimenti) si possono fare solo a parità di ingrandimenti, portiamo l'esempio di Lampo:
1-telescopio diametro 100mm e focale 2000 con oculare da 10mm = 200x
2- diametro 100mm e focale 400 con oculare da 10mm = 40x
lo stesso oggetto risulterà più buia nel 2000 di focale solo perchè la luce è distribuita su una superficie di 40000 anzichè 1600 (40*40)
ma portiamo l'esempio calzante:
1-telescopio 100mm di D e 2000 L.F. con oculare da 50mm = 40x
2-telescopio 100mm D e 400 L.F. con oculare da 10mm = 40x
la luce è la stessa così come i dettagli (dato che sempre di un 100mm D parliamo),
diverso sarebbe stato portare l'esempio di un 200mm D contro un 100mm D, il 200mm surclasserà il 100mm dato che l'aumento di luce è proporzionato al quadrato del diametro....

Lampo
08-08-2012, 17:01
Grazie mille a tutti, penso di aver finalmente capito. Il tutto è sempre funzione delle lunghezze focali di obiettivo e oculare e se si potessero trovare in commercio oculari di qualsiasi focale allo stesso prezzo allora il rapporto focale del telescopio non influirebbe più, tanto gli ingrandimenti o i rimpicciolimenti poi li gestiremmo sempre con l'apposito oculare per avere l'immagine finale desiderata! Peró essendoci un "range" di oculari, la scelta a "monte" del rapporto focale diventa importante.

Quindi a parità di apertura un ingrandimento finale di TOTx è la STESSA IDENTICA cosa sia per visuale che per fotografia, indipendentemente dal rapporto focale...confermate?

etruscastro
08-08-2012, 17:44
Grazie mille a tutti, penso di aver finalmente capito. Il tutto è sempre funzione delle lunghezze focali di obiettivo e oculare e se si potessero trovare in commercio oculari di qualsiasi focale allo stesso prezzo allora il rapporto focale del telescopio non influirebbe più, tanto gli ingrandimenti o i rimpicciolimenti poi li gestiremmo sempre con l'apposito oculare per avere l'immagine finale desiderata! Peró essendoci un "range" di oculari, la scelta a "monte" del rapporto focale diventa importante.

per questo esistono gli oculari zoom... ;)

Quindi a parità di apertura un ingrandimento finale di TOTx è la STESSA IDENTICA cosa sia per visuale che per fotografia, indipendentemente dal rapporto focale...confermate?

qua però cambiano i tempi di esposizione, un f.5 avrà tempi più brevi per le pose del deep sky.... mentre per il planetario i f.10 sono già accettabili (c'è pure chi tira fino a f.30!)

Lampo
08-08-2012, 17:51
qua però cambiano i tempi di esposizione, un f.5 avrà tempi più brevi per le pose del deep sky.... mentre per il planetario i f.10 sono già accettabili (c'è pure chi tira fino a f.30!)

Uffaaaa...ma se cambiano i tempi di esposizione vuol dire che nell'unità di tempo mi arriva una quantità minore o maggiore di luce! E quindi dovrebbe essere diverso anche per il visuale?! Dove sbaglio?!

etruscastro
08-08-2012, 18:07
I pianeti si apprezzano dai 200x ai 300/350x, per averli un newton f5 deve usare oculari molto corti o la barlow, il che non è l'ottimale. Una nebulosa invece si accontenta di 20-50x - inoltre bisogna inseguire alla perfezione per un certo tempo, quindi più un telescopio ha un basso rapporto focale e meno bisogna di esposizione. Teoricamente si può usare un mak a f15 per fotografare la Velo, ma ci vuole troppo tempo e qualche imperfezione salta fuori.
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Uffaaaa...ma se cambiano i tempi di esposizione vuol dire che nell'unità di tempo mi arriva una quantità minore o maggiore di luce! E quindi dovrebbe essere diverso anche per il visuale?! Dove sbaglio?!

per l'esposizione credo che sia sufficente la descrizione di Huniseth sopra quotata...... per il visuale devi far conto della "limitatezza" dell'occhio umano che non è un sensore di una webcam o CCD..... l'occhio più di quello non riesce a dare, c'è gente che osserva dando colpi al tubo per far tremare l'immagine e aiutare il cervello a risaltare oggetti che altrimenti non vedrebbe ......

Lampo
08-08-2012, 18:10
Aaaaaahhh ok, l'immagine sarebbe comunque un pochino più o meno luminosa, ma non abbastanza da permettere all'occhio umano di rilevar la differenza!

etruscastro
08-08-2012, 18:20
Aaaaaahhh ok, l'immagine sarebbe comunque un pochino più o meno luminosa, ma non abbastanza da permettere all'occhio umano di rilevar la differenza!

;)