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Visualizza Versione Completa : Un altro batterio extraterrestre sulla Terra



Vincenzo Zappalà
25-05-2013, 10:36
Continuano le scoperte di creature viventi terrestri che si cercano disperatamente su Marte. A quando una missione interamente terrestre? Basta che non sia di sterminio?...
leggi tutto... (http://www.astronomia.com/2013/05/25/un-altro-batterio-extraterrestre-sulla-terra/)

Valerio Ricciardi
25-05-2013, 16:53
Al netto delle semplificazioni dei "tuttologi", che il riscaldamento globale sia confermato, e non smentito, da eventuali picchi di freddo in stagioni e latitudini durante i quali non ce li aspetteremmo di norma, è un fatto.
Ben noto, e certo non dagli ultimi anni in cui il fenomeno - dalla natura ancora controversa e dal rapporto gerarchico fra le varie probabili concause ancora non ben definito - si è palesato in modo evidente e poi è diventato dominio dei media.

givi
26-05-2013, 08:34
Quoto e straquoto Enzo

Valerio Ricciardi
27-05-2013, 06:37
Bisogna stare molto attenti a non far diventare il global warming una sorta di mito/barzelletta, come il complotto per nascondere l'ipotetico finto sbarco sulla Luna.

Il problema esiste. Una visone su scala sufficientemente piccola da percepirne l'insieme, le correlazioni con le attività antropiche piuttosto che con le curve di Milutin Milanković piuttosto che con le emissioni poderose di c.d. gas serra da eruzioni vulcaniche, allo stato no.

Ma le rilevazioni dei glaciologi non mentono né possono mentire, essendo verificabili con una fettuccia metrica ed avvenendo in zone in cui davvero non può mutare l'apporto d'acqua per cause antropiche locali.

Ben poco sappiamo di quanto potrebbe interagire sul fenomeno una ipotetica serratissima attività di riduzione delle emissioni da attività umane (inclusi gli allevamenti di ruminanti). Ben poco sappiamo sulle capacità di auto-regolazione del sistema (le biomasse delle foreste, che son trappole di carbonio, tendono a crescere più rigogliose all'aumentare della CO2 nell'aria, di cui si nutrono avidamente; lo scioglimento del permafrost favorisce la colonizzazione da parte di cespugli ed alberi d'alto fusto di zone della Taiga prima buone solo per crarcar Mammut congelati; il mare ha sotto il livello di compensazione dei carbonati una capacità di dissoluzione di CO2 nel suo interno del tutto ignota etc)...

Ma attenti a evitare di accettare l'evidenza di un fatto, solo perché mediamente chi lo commenta parla quasi a vanvera. Sarebbe un approccio ideologico, alla fin fine fideistico, che nuoce alla scienza.
Io ho avuto uno dei due miei professori di Petrografia (seguivo ambo i corsi perché quello in oggetto era una delle massime autorità europee sul chimismo e l'evoluzione delle rocce metamorfiche) che non credeva al meccanismo della subduzione, convezione nel mantello esterno e precipitazione frazionata dei magmi in risalita come motore della tettonica globale.

Non gli tornavano certi aspetti di petrochimica, che gli parevano in contraddizione con l'assunto.
E per qualche schizzo d'acqua sporca, buttava il pur evidente bambino.

manuela
27-05-2013, 17:07
Caro Valerio, leggendo il tuo post si ha la sensazione che tu abbia certe competenze ed informazioni, è questo lo rende appetibile: sempre si desidera avere il maggiorn numero possibile di dati per farsi un'idea il più possibile vicina alla realtà conosciuta e conoscibile.
Purtroppo però , devi tener conto che il post viene letto anche da persone come me che ,in campo scientifico hanno competenze scarsissime e con umiltà seguono un portale come questo nel tentativo di diminuire almeno un pochino l'enorme lacuna : questo comporta che se desideri che venga apprezzato devi, purtroppo, esporre i concetti con un linguaggio più semplice e immediato anche se non è facile per chi è abituato a usare il linguaggio specifico di settore che anzi, di solito è costruito per avere la massima chiarezza nel minor tempo possibile ma solo per chi lo conosce. (meccanismo di subduzione???)
Scusami, non vuole essere una critica, ma anzi è il desiderio genuino di poter fruire appieno e non solo a spanne delle tue evidenti conoscenze, è il solo modo per farmi un'idea della cosa e capire se condivido oppure no la tua posizione

Mario Fiori
27-05-2013, 17:11
Carissimo Enzo questo nteressante articolo e le tre risposte che sono seguite mi hanno stimolato qualche riflessione.
Il Global Warming è naturalmente , come abbiamo sempre detto, un meccanismo preso così senza particolari studi approfonditi che tengano conto di tutti i fattori, naturali e non.
Certamente l'essere umano con i suoi avventati ed invasivi sfruttamenti ha influito, ma la natura sa' reagire e certi cambiamenti comunque ci sono sempre stati ed anche in forma più catastrofica.
Per il resto, perdonami, ma riflettendo bene credo che prima o poi qualche esserino lo troviamo fuori del nostro pianeta, credo sempre che la vita, in senso generico non di "omini verdi", sia più diffusa di quanto si pensi.

E' vero che le missioni spaziali costano tanto, ma meno armi e più spazio sarebbe un'ottima filosofia, aldilà di ciò che posso poi più o meno pensare del "dio" denaro.
Comunque grande Enzo.

Vincenzo Zappalà
27-05-2013, 17:19
Carissimo Enzo questo nteressante articolo e le tre risposte che sono seguite mi hanno stimolato qualche riflessione.
Il Global Warming è naturalmente , come abbiamo sempre detto, un meccanismo preso così senza particolari studi approfonditi che tengano conto di tutti i fattori, naturali e non.
Certamente l'essere umano con i suoi avventati ed invasivi sfruttamenti ha influito, ma la natura sa' reagire e certi cambiamenti comunque ci sono sempre stati ed anche in forma più catastrofica.
Per il resto, perdonami, ma riflettendo bene credo che prima o poi qualche esserino lo troviamo fuori del nostro pianeta, credo sempre che la vita, in senso generico non di "omini verdi", sia più diffusa di quanto si pensi.

E' vero che le missioni spaziali costano tanto, ma meno armi e più spazio sarebbe un'ottima filosofia, aldilà di ciò che posso poi più o meno pensare del "dio" denaro.
Comunque grande Enzo.

caro Mario,
io sono d'accordissimo nel cercare la vita in mondi alieni. Ci mancherebbe! Solo che preferirei, prima, di conoscere meglio i "nostri" alieni sia per sapere cosa e dove trovare sia per essere sicuri di non inquinare dicendo poi solo: "Ops...". Ad esempio, sta venendo fuori che il luogo di ricerca su Marte non sia quello più adatto. Si comincia a capire solo adesso che abbiamo studiato meglio il nostro "accaldato" pianeta... Insomma, si potevano spendere meglio i soldi... tutto qua.

Valerio Ricciardi
27-05-2013, 17:58
il post viene letto anche da persone come me che, in campo scientifico, hanno competenze scarsissime ... questo comporta che se desideri che venga apprezzato devi, purtroppo, esporre i concetti con un linguaggio più semplice e immediato anche se non è facile per chi è abituato a usare il linguaggio specifico di settore che anzi, di solito è costruito per avere la massima chiarezza nel minor tempo possibile ...
Mi scuso pubblicamente perché in realtà non eri tu ad avere strumenti interpretativi inadeguati, son stato io che per quanto attiene la parte geologica senza accorgermene ho utilizzato per mera distrazione un linguaggio che è assolutamente tecnico.

La Geologia (da alcuni lustri si parla più estensivamente di Scienze della terra) è una scienza meravigliosa, affascinante, intellettualmente esaltante perché in teoria deterministica, nei fatti composta di una realtà tanto variegata, con tante variabili, con così numerosi aspetti fenomenici (ciò che osservi, e misuri nella realtà) che l'interpretazione oltre un certo punto richiede doti di intuizione e di visione di sintesi che sembrano più affini al lavoro dell'investigatore o dello psicanalista che del chimico col termometro e col bilancino.

Torniamo al riscaldamento globale. C'è chi lo nega: questo è folle e antiscientifico, perché le evidenze sono marchiane. I ghiacciai si stanno sciogliendo ad una velocità sempre crescente, e le guide alpine lo denunciano da svariati lustri. Il loro fronte arretra.

Se arretrassero solo, che ne so, sulle Dolomiti, ci si potrebbe chiedere se ciò sia legato ad oscillazioni delle precipitazioni a livello locale. Ma arretrano i ghiacciai alpini, arretrano quelli della Nuova Zelanda, arretra il limite verso mare della calotta artica, si va sciogliendo una superficie di permafrost immensa, sostituita da una taiga cespugliata dalla quale iniziano a svettare alberi là dove c'era solo suolo gelato. E le foreste ai margini della taiga siberiana si estendono, cosa che notano i pastori di renne e yak perché la superficie adatta a pascolo, per immensa che sia, si riduce.

Quindi si può affermare con ragionevole serietà, mantenendo dei condizionali quasi solo per educazione, che i ghiacciai arretrano a prescindere da condizioni climatiche di nicchia.

A cosa è dovuto tutto ciò? C'entra sopratutto l'uomo, non c'entra sopratutto l'uomo ma le attività antropiche ci mettono "il carico da undici" (come dicono i giocatori di carte) che squilibra il sistema spingendolo verso una direzione precisa (l'aumento globale progressivo di temperatura) laddove avrebbe potuto auto-equilibrarsi in assenza di tutte le immense foreste che distruggiamo come fossero insalatina da taglio e di tutta la benzina che inutilmente bruciamo, o l'uomo ha un'influenza percettibile, ma del tutto secondaria rispetto all'azione di meccanismi naturali ciclici che ancora non sappiamo sviscerare con attendibile precisione per mancanza di dati, e, per conseguenza, di armoniosi modelli interpretativi?

Io non lo so, e sto cercando di farmi un'idea.

Ma una mia fidanzatina di quando avevo ventiquattro-ventisei anni, dal carattere controverso ma intelligentissima, diceva "un fatto è un fatto; e non c'è nulla di più testardo di un fatto".

E allora un corretto metodo scientifico implica prima l'accertare sperimantalmente e con la giusta dose di scetticismo se una cosa è realmente un fatto, poi non negarlo, ma cercare di farsi delle buone domande. Perché nella ScIenza (quella con la maiuscola anche sulla I, come Crozza che scimmiotta il più svanito e inconcludente Zichichi) farsi le domande giuste a momenti conta più di trovare le risposte.

Prometto di raccontare qui in estrema sintesi che accidenti è il meccanismo di subduzione
(Perdono! Perdono! Perdono!:oops: )

manuela
27-05-2013, 18:51
Caro Valerio ti ringrazio moltissimo per la gentilezza e la disponibilità; ho capito 2 cose:
-che l'argomento è così vasto e complesso che al momento perfino per gli stessi scienziati accreditati è molto difficile dire in quale misura il fenomeno sia dovuto a cause non legate all'attività dell'uomo (tipo attività solare ecc e per le quali non possiamo fare nulla) , quanto sia dovuto invece ad attività umane però indispensabili alla sopravvivenza umana e quindi non ci possiamo fare nulla, e quanto invece dovuto ad attività umane non indispensabili e che si potrebbero evitare. Credo che ci vorranno ancora molti studi approfonditi e interdisciplinari per arrivare a trovare delle risposte o almeno delle "domande giuste"; quindi le persone come me possono solo cercare di tenersi informate il più possibile (e adottando un comportamento ecologico responsabile, ad ogni buon conto, nei limiti del possibile) ma credo astenendosi al momento da giudizi, se neppure gli esperti sono ancora riusciti a farsi un quadro completo del problema.
-la seconda cosa che ho capito è che ami con grande passione la geologia e la natura, e quindi "soffri" molto l'argomento. Soprattutto soffri molto che certi personaggi televisi, privi della minima competenza, usino ogni cosa a fine di mero spettacolo, togliendo dignità oltre che a sè stessi (dei quali poco ci importa) anche all'intelligenza umana, ma a questo mal non c'è rimedio. Io non so nulla di geologia, però molti anni or sono avevo letto un libro di P. Teillhard de Chardin che si intitolava"il cuore della materia" (l'autore però ha il torto di essere un filosofo e un religioso, per quanto fosse anche uno scienziato e quindi le sue idee sono un poco di parte) ed esprimeva un uguale innamoramento per la geologia.
Ancora grazie per la cortese risposta

AlexanderG
27-05-2013, 20:33
Solo pochi giorni fa uno dei soliti tuttologi televisivi, su Rai 3 (la più seria?), ci ha detto che questo freddo è dovuto al riscaldamento globale.]

Se rai 3 è seria, io sono un cuoco :biggrin:

Vincenzo Zappalà
28-05-2013, 04:34
Torniamo al riscaldamento globale. C'è chi lo nega: questo è folle e antiscientifico, perché le evidenze sono marchiane. I ghiacciai si stanno sciogliendo ad una velocità sempre crescente, e le guide alpine lo denunciano da svariati lustri. Il loro fronte arretra.

Se arretrassero solo, che ne so, sulle Dolomiti, ci si potrebbe chiedere se ciò sia legato ad oscillazioni delle precipitazioni a livello locale. Ma arretrano i ghiacciai alpini, arretrano quelli della Nuova Zelanda, arretra il limite verso mare della calotta artica, si va sciogliendo una superficie di permafrost immensa, sostituita da una taiga cespugliata dalla quale iniziano a svettare alberi là dove c'era solo suolo gelato. E le foreste ai margini della taiga siberiana si estendono, cosa che notano i pastori di renne e yak perché la superficie adatta a pascolo, per immensa che sia, si riduce.

Quindi si può affermare con ragionevole serietà, mantenendo dei condizionali quasi solo per educazione, che i ghiacciai arretrano a prescindere da condizioni climatiche di nicchia.

A cosa è dovuto tutto ciò? C'entra sopratutto l'uomo, non c'entra sopratutto l'uomo ma le attività antropiche ci mettono "il carico da undici" (come dicono i giocatori di carte) che squilibra il sistema spingendolo verso una direzione precisa (l'aumento globale progressivo di temperatura) laddove avrebbe potuto auto-equilibrarsi in assenza di tutte le immense foreste che distruggiamo come fossero insalatina da taglio e di tutta la benzina che inutilmente bruciamo, o l'uomo ha un'influenza percettibile, ma del tutto secondaria rispetto all'azione di meccanismi naturali ciclici che ancora non sappiamo sviscerare con attendibile precisione per mancanza di dati, e, per conseguenza, di armoniosi modelli interpretativi?



caro Valerio,
io non sono un geologo e nemmeno un climatologo, ma sono stato e mi sento ancora un planetologo. la Terra è un pianeta e quindi mi sento anch'io un po' geologo...
La Terra ha subito, a causa del Sole, un grande raffreddamento nel periodo 1600-1700 (piccola era glaciale) che ha portato i ghiacciai a massimi, superati solo nei periodi glaciali di decine di miglkiaia di anni prima. Precedentemente, nell'epoca calda romana e medievale erano arrivati a minimi altrettanto enormi, sia nelle montagne che nel polo nord (la groenlandia verde era veramente VERDE per l'erba). Ne consegue che dopo la piccola era glaciale era più che ovvio che i ghiacciai tornassero verso un minimo e così anche le calotte polari (soprattutto quella nord).
Tutto ciò è, però, partito ben prima della rivoluzione industriale e i grafici "seri" sui ghiacciai del pianeta mostrano un andamento costante. Un trend del tutto ovvio come quello precedente e molti altri prima. L'uomo ha superato e si è irrobustito fisicamente e mentalmente in un periodo che al confronto di oggi era un vero inferno. Intorno ai 40000 anni fa ha subito sia l'esplosione a livello continentale dei campi flegrei, l'inversione momentanea del campo magnetico e sbalzi di temperatura che erano anche di dieci gradi, in più o in meno, nel giro di pochi anni.

Ne consegue, secondo la mia esperienza e le letture mirate dei testi dei climatologi più seri, che la temperatura terrestre ha subito un lento innalzamento del tutto prevedibile e normale. Anzi piuttosto lento e di piccola entità. Ora sono circa 16 anni che siamo in una fase di stasi, ma molte previsioni (serie, ancora una volta) pensano che possa iniziare una fase di piccola glaciazione, legata soprattutto al minimo solare. Tutto ciò senza mettere in conto le variazioni a lungo periodo.

Quello che è veramente assurdo è il legame che si è voluto trovare tra CO2 e riscaldamento. Ci voleva un capro espiatorio e ne è stato scelto uno in modo molto rozzo e banale. Ormai è chiaro (ma lo era già da molto tempo se si voleva leggere e ascoltare) che non vi è alcun nesso tra temperatura e CO2. Le idiozie intrise di affari e politica di Al Gore non incanatano più nessuno (tranne l'Italia che è una delle più teledipendenti nazioni del mondo). La CO2 fa bene alla Natura per definizione e l'aumento che vi è stato è ancora ben all'interno di una situazione senza rischi. Abbiamo tutto il tempo di intervenire (se dovesse proseguire a lungo) attraverso lo studio di VERE energie alternative sia basate sul fossile (metano soprattutto) che sull'idrogeno o addirittura imitando la Natura con la fotosintesi artificiale. Il metano sarebbe ben più grave della CO2 e bisognerebbe lavorare con molta cura. L'attuale, falso, GW è legato strettamente agli affari mostruosi che hanno fatto fare e stanno facendo fare (sempre meno nel mondo) le politiche ecologiste. I pannelli solari porteranno a tragedie economiche e ambientali nel giro di una decina d'anni quando gli incentivi (pagati da tutti noi con tasse e bollette gonfiate) finiranno e si dovranno smaltire infinite distese di vetri rotti o quasi... Le pale eoliche sono ormai diventate affare di mafia a livello europeo e costano più di quello che producono.

Povera CO2, il diavolo, scelto solo per il suo "lontano" legame con l'effetto serra. Sapessi com'è molto più complicato il legame tra vari gas ed effetto serra! Alla TV piace semplificare se dietro ci sono soldi spinti solo in un verso!

Boh... mi fermo qui. Avevo deciso di non rispondere più ai miei post sul clima, lasciando a agnuno la possibilità di leggere e di farsi idee reali e non create ad hoc dai media. Ritorno nel mio silenzio...

Valerio Ricciardi
28-05-2013, 07:41
Stimatissimo Enzo, dissento da tanta definitiva convinzione, e cercherò di spiegare perché.

E qui torniamo al solito meccanismo per cui non si vede la foresta, per colpa degli alberi.

Ossia cialtroni assortiti, piazzisti di pannelli fotovoltaici (di cui ho visto campi sterminati già in corso di installazione, su terreni con splendida vocazione produttiva agricola, solo per via di incentivi dissennati che naturalmente un giorno la Corte dei Conti dovrà imporre di bloccare), climatologi della domenica riescono apparentemente a produrre per molti un rumore di fondo sufficiente e negare un fenomeno che andrebbe osservato in modo più attento e distaccato.

Intendo dire, il problema ambientale in generale, per citare un'altro aspetto dell'interazione antropica su suo ambiente, non avrebbe dovuto vivere un calo di interesse generalizzato come quello visto dalla seconda metà degli anni '90 in po solo perché in Italia è stato monopolizzato da persone spesso di preparazione così abominevolmente raccogliticcia come i Verdi (quelli "politici", capaci addirittura a un certo punto di scindersi come una corrente democristiana qualsiasi). Ma è stato così, ed oggi una nota casa automobilistica chiama "BluePower" le sue versioni a metano e non "Green", perché "green" nemmeno è più buono per vendere.

Esistono climatologi che si occupano del problema con finalità squisitamente economiche e mercantili: debbono fornire linee guida di intervento ai grandi armatori che debbono pianificare con decine di anni di anticipo gli investimenti sui grandi bulk carrier sia per idrocarburi che per containers, sulla base della presumibile fruibilità delle rotte del Grande Nord, e dei costi di percorribilità legati agli oneri per rompighiaccio.
Bene, essi (ai quali di Al Gore, della sopravvivenza dell'orso polare o delle vendite di pannelli fotovoltaici cinesi non interessa né punto né poco) scommettono su un miglioramento ulteriore delle condizioni di passaggio verso Nord Ovest, ed un generale peggioramento climatico in direzione della Penisola di Kola non immediato, ma a trenta-quarant'anni, perché ci son misure che parlano, seriamente, di una strana diminuzione di intensità del "nastro trasportatore" dell'energia termica dal Golfo del Messico verso il NordEst dell'Europa (Islanda, Scozia, Norvegia, penisola di Kola etc) che, se inibito, produrrebbe localmente un raffreddamento ben superiore al trend generale.

Valerio Ricciardi
28-05-2013, 07:42
Ho scritto che noi abbiamo una visione troppo di grande scala, mentre ci servirebbe un volo d'uccello. Continuo a ritenere che sia così. Però non riesco a non notare come noi saremmo in grado, volendo, di tagliare l'ultimo lembo di ogni foresta in vent'anni, solo puntando su una maggiore produzione di motoseghe - cosa che il potere politico può anche arrivare, se lo ritiene, a fare.

Banalizzo con finalità (e toni) quasi umoristici.

Allora cresce la CO2 perché noi prendiamo i SUV pure per andare a comprare il giornale. Male.
Il clima tende a scaldarsi. Male. Però i norvegesi non son così disperati, mentre i rinsecchiti armenti che pascolano nel Sahel si. Evabbé. Arriva il piazzista con la valigetta. "Il problema è che voi bruciate combustibili fossili! Dovete passare a forme di energia che non liberino CO2." Penso che tutto sommato anche se so che lui ha i suoi interessi e sta a percentuale, non fa una grinza, e gli dò retta. Pannelli solari dappertutto. Poi mi cala lo spazio per far pascolare le mucche, ma pazienza, le metterò nei capannoni e farò mangiar loro croccantini, certo un po' diversi da quelli per il mio gatto, ma insomma, Kitekat è una multinazionale ad alta tecnologia, può ben produrmi un po' di MuuCrunch. I pannelli fotovoltaici... per funzionare bene devono riflettere meno energia possibile e assorbirne quanta si può... l'ideale è "nero". Ma neri si scaldano! Il calore lo distribuiscono tutto intorno per irraggiamento nell'IR e convezione (conduzione con le zampette di sostegno verso il terreno troppo poco, son sottili e poi non son di rame). Insomma, sto pannello da un certo punto di vista contribuisce al riscaldamento globale che pure dovrebbe combattere. Caccio 'sto riscaldamento dalla porta, e quello mi rientra dalla finestra peggio di un Testimone di Geova o di un isterico attivista di Forza Italia che deve proteggermi dai comunisti che mangiano i bambini. Ah, ma in compenso il Amazzonia stanno tagliando tutta la foresta. La foresta è scura, la clorofilla ha un assorbimento magnifico, il suolo secco e spelacchiato ha un albedo superiore. Riflette più luce solare. meno assorbimento, meno riscaldamento. Fantastico. E chissene degli indios e dei loro animalacci. La foresta amazzonica è piena di brutti ragni velenosi, io vivo a Milano, io, ho paura dei ragni. Che crepino tutti, basta che il problema si riduca e io possa riprendere il mio SUV per portare la bimba a danza. Difendiamo lo stile di vita dei milanesi! Ma la foresta era un'eccellente trappola per la CO2, me la intrappolava in biomassa... questi per fare due o tre raccolti (poi il suolo si isterilisce presto) tagliano la foresta, bruciano tutto per far cenere... e riliberano il carbonio accumulato in secoli di crescita. Cresce la CO2, effetto serra, riscaldamento. Ma quel riscaldamento e quella CO2 altrove, tipo nella Taiga siberiana, sono una manna per aiutare l'espansione delle foreste! Le strade nella Taiga fan troppo schifo perché le motoseghe ci arrivino abbastanza rapidamente, la foresta cresce a un ritmo maggiore di quello con cui la abbattono... la CO2 ricomincia ad essere intrappolata in biomassa, bene. Intanto però si allarga la foresta! La foresta siberiana è scura. Il permafrost sempre gelato lo era di meno, aveva un albedo maggiore. Intrappolo CO2, eppure potrebbe crescere ancora per un altro verso il riscaldamento! Però è pure vero che quando fa più caldo, c'è più energia per l'evapotraspirazione e per l'evaporazione sulle distese d'acqua. Nuvole. Nuvole dappertutto! Come sono le nuvole? Chiare, ovvio. Riflettono. Hanno un albedo in alta quota non troppo distante da quello della neve. Più nuvole, più albedo, meno energia solare incidente che viene assorbita e arriva a terra. Allora tutto si riequilibra!! Momento. Se così fosse, allora Venere che non mi fa vedere un accidente nemmeno col filtro violetto se non nubi, dovrebbe essere freschissimo invece si schiatta di caldo a più non posso. E già, ma quello è vicino al Sole... poi trovo una tabella che mi dice che a quella distanza dovrebbe sì essere molto più caldo della Terra, e grazie, son grossomodo 50 milioni di km di meno, mica baubaumiciomicio, ma non così tanto, non si dovrebbe squagliare il piombo, e invece si... tohguardaguarda ha un'atmosfera zeppa di CO2, allora il problema è tutto là! La CO2 prevale sull'effetto rinfrescante dell'albedo, insomma con le nuvole non ci fai tanto... Allora energie alternative a tutto spiano, è deciso. Pale su pale, pannelli su pannelli, vorrà dire che ci abiteremo sotto e per terra coltiveremo fragole. Nel mentre, ahimé lasso, la prima generazione di fotovoltaici ha finito il suo ciclo operativo, vanno smaltiti, bé alla fine il vetro si ricicla, il silicio è silicio, il silicio scuro delle celle lo tritiamo fino fino e lo mettiamo negli pneumatici che migliora anche la resistenza all'usura e la tenuta sul bagnato, il vetro si rifonde e ci faccio la bottiglia dell'Olio Sasso... però per fonderlo mi serve molto, molto calore, e non lo ottengo certo dai fotovoltaici, mi ci vogliono combustibili fossili per risquagliare tutto... guarda un po' se adesso buona parte della CO2 che non ho liberato grazie a loro durante il periodo di esercizio la produco per riciclarli... è complicata la faccenda.

Insomma Enzo, se attribuire all'uomo la capacità di prevalere su fattori di ordine planetario (nel senso astronomico del termine) può essere un antropocentrismo puerile, però anche sottovalutare la sua capacità di far danno con comportamenti dissennati che dalla Rivoluzione Industriale in poi hanno assunto dimensioni possibili solo con le tecnologie moderne, mi pare riduttivo. Se no fra astronomi che guardan solo a Milanković facendo spallucce pure di fronte alla Tsar Bomb della Novja Zemlja ed ecologisti che guardano con raccapriccio alla singola marmitta sfumacchiante di un vecchio Vespone non catalizzato senza provare concettualmente a prendere in considerazione, non dico misurare, l'effetto del pulviscolo scuro diffuso nell'alta atmosfera (sino a 24 km di quota, dove un jet di linea nemmeno sognerebbe di arrivare) dall'eruzione del Pinatubo del 12 giugno del 1991, rischia di crearsi la stessa dicotomia concettuale per cui certi chirurghi opererebbero sia pure in laparascopia anche un mal di testa, e certi omeopati darebbero boccette d'acqua con tracce infinitesimali di qualcosa (purché con nome in pomposo e credibile latinorum) anche ad un reduce di guerra spanzato da una granata che gli si presenta gemendo con le budella in mano...

...dipende.

Valerio Ricciardi
28-05-2013, 10:50
Fra l'altro, mi viene da rammentare un articolo, contestatissimo e per il quale ricevetti svariate lettere di insulti, in cui criticavo apertamente e pacatamente quasi trent'anni fa la prima campagna di rottamazione delle vetture non catalizzate che fu lanciata con gran clangore di media alla fine degli anni '80.
La mia perplessità nasceva dal fatto che si insisteva solo su un aspetto (peraltro reale) ossia sul fatto che un catalizzatore riduceva gli idrocarburi incombusti e il CO, cosa senz'altro ottima, ma si sorvolava in nome delle vendite di vetture nuove del costo ecologico connesso allo smaltimento di vetture già circolanti e perfettamente efficienti, che sarebbero state facilmente rese più ecocompatibili con un banale impianto a GPL.
Lungi dal fornire uno spunto per eliminare dalle nostre strade solo scassoni fumiganti nuvolette azzurrine d'olio bruciato a causa di fasce e gommini dei guidavalvole "finiti", andarono a rottamazione vetture che a parte il non essere Euro1 eran praticamente perfette, in pienissima efficienza; accorciando il "tempo di ammortamento" dell'inquinamento generato dalla fase di produzione del mezzo.
E il bilancio complessivo per l'ambiente, sospetto fortemente sia stato negativo.
Ma le concessionarie vendevano, lo Stato incassava di IVA su ogni vettura nuova all'epoca il 19% sul prezzo del nuovo, ossia ben più di quanto "regalato" all'inconsapevole automobilista di incentivo, le periferie vedevano cataste di auto ancora buone innalzarsi verso il cielo, però giravano tanti sghei e tutti erano felici.

Per intanto, i miei ultimi due post precedenti mi han guadagnato una "reputazione negativa" del seguente tenore: "se la sta tirando troppo, inizia a sentirsi odore di bruciato".
Che potrebbe voler dire, immagino, che io possa avere un interesse diretto ad affermare delle opinioni, in parte discordanti con una persona qui (giustamente) stimata?
Cosa mi si attribuiscono? Non so, ambizioni politiche o cointeressenze economiche col business anti-CO2?
Una piccola partecipazione azionaria in una ditta di import o di installazione di pannelli fotovoltaici?
Trovo comunque più elegante condividerla con tutti. :)
Cosa che farò anche in futuro, ma solo con ogni eventuale reputazione negativa, naturalmente.

Vincenzo Zappalà
28-05-2013, 14:52
Fra l'altro, mi viene da rammentare un articolo, contestatissimo e per il quale ricevetti svariate lettere di insulti, in cui criticavo apertamente e pacatamente quasi trent'anni fa la prima campagna di rottamazione delle vetture non catalizzate che fu lanciata con gran clangore di media alla fine degli anni '80.
La mia perplessità nasceva dal fatto che si insisteva solo su un aspetto (peraltro reale) ossia sul fatto che un catalizzatore riduceva gli idrocarburi incombusti e il CO, cosa senz'altro ottima, ma si sorvolava in nome delle vendite di vetture nuove del costo ecologico connesso allo smaltimento di vetture già circolanti e perfettamente efficienti, che sarebbero state facilmente rese più ecocompatibili con un banale impianto a GPL.
Lungi dal fornire uno spunto per eliminare dalle nostre strade solo scassoni fumiganti nuvolette azzurrine d'olio bruciato a causa di fasce e gommini dei guidavalvole "finiti", andarono a rottamazione vetture che a parte il non essere Euro1 eran praticamente perfette, in pienissima efficienza; accorciando il "tempo di ammortamento" dell'inquinamento generato dalla fase di produzione del mezzo.
E il bilancio complessivo per l'ambiente, sospetto fortemente sia stato negativo.
Ma le concessionarie vendevano, lo Stato incassava di IVA su ogni vettura nuova all'epoca il 19% sul prezzo del nuovo, ossia ben più di quanto "regalato" all'inconsapevole automobilista di incentivo, le periferie vedevano cataste di auto ancora buone innalzarsi verso il cielo, però giravano tanti sghei e tutti erano felici.

Per intanto, i miei ultimi due post precedenti mi han guadagnato una "reputazione negativa" del seguente tenore: "se la sta tirando troppo, inizia a sentirsi odore di bruciato".
Che potrebbe voler dire, immagino, che io possa avere un interesse diretto ad affermare delle opinioni, in parte discordanti con una persona qui (giustamente) stimata?
Cosa mi si attribuiscono? Non so, ambizioni politiche o cointeressenze economiche col business anti-CO2?
Una piccola partecipazione azionaria in una ditta di import o di installazione di pannelli fotovoltaici?
Trovo comunque più elegante condividerla con tutti. :)
Cosa che farò anche in futuro, ma solo con ogni eventuale reputazione negativa, naturalmente.

caro Valerio,
m'ero ripromesso di non entrare più nelle discussioni sul GW e limitarmi solo a dare notizie che la stampa normale preferisce nascondere per non rompere il suo giocattolo di soldi e potere. E così vorrei continuare a fare.
D'altra parte non ho ancora capito quali sono le vie d'uscita che tu proporresti.
Io sono per la ricerca vera di energie alternative, ma senza far demonizzare stupidamente qualcosa da qualcuno che non sa nemmeno cosa sia. Conosco bene Lindzen (uno dei massimi climatologi esistenti) e i suoi articoli mi hanno chiarito molto bene che l'effetto serra è molto più complicato di quanto dicano nei giornali e in TV. La riprova di ciò è proprio nel confronto con Venere. Venere non è diventato così caldo per la CO2, ma per il vapor d'acqua dei suoi oceani che sono evaporati per il maggior calore e per altre differenze più sottili. L'attuale CO2 mantiene una temperatura innescata da qualcosa di ben più potente.
Insomma, io vorrei un dialogo aperto, scientifico, sulle previsioni del clima futuro. Sempre che sia possibile, senza falsi demoni o idee anti scientifiche. Persone come Al Gore hanno cercato di nascondere le vere motivazioni a favore di facili specchietti per le allodole. Vere motivazioni che ancora non siamo in grado di capire. Correnti oceaniche, rielaborazione della CO2, la vera base della vita, e altre cose del genere sono ancora da studiare e ristudiare. Gli orsi polari, che continuano a crescere di numero e a stare benissimo, come si può leggere nei resoconti ufficiale dell'ente forestale canadese, sono uno dei tanti falsi costruiti dal potere economico moderno in relazione al clima. Alla stregua del celebre cormorano dell'Iraq che NON poteva trovarsi in Iraq in quel mese dell'anno a farsi coprire di petrolio!
Le attuali fonti alternative sono delle bufale, ma non solo. I loro prezzi intrinsecamente elevati e la loro scarsa applicabilità stanno portandoci verso uno sfruttamento intensivo dello shale gas (l'Inghiletrra, dopo gli USA, sta partendo alla grande) e non sappiamo ancora se è una strada veramente attuabile. Ancora una volta la non-scienza sta avendo il sopravvento. Le menzogne dei verdi e dei poteri forti e criminali (vedi eolomafia) ci ha spinti in braccio a un gas che forse dovevamo conoscere meglio prima di lanciarci affamati di energia a basso prezzo. Un po' come cercare i batteri altrove, prima che a casa nostra...

Ho scritto molti articoli su questo sito, basati su dati e studi seri e ufficiali, che ti potrebbero far meglio comprendere le mie motivazioni.
La Terra e l'Universo se ne fregano altamente di cosa facciamo noi piccole mosche piene di boria. Se cominciassimo a dare fastidio, il nostro pianeta non avrebbe nessuna difficoltà a rimettere tutto a posto.
Diamo soldi alla vera ricerca sull'energia altrenativa e basta con queste messinscene. E facciamolo solo per cercare di vivere meglio senza scomodare il clima terrestre che fa quello che vuole e quando vuole. Ne ha viste di peggio in passato, ma la vita ha continuato più e meglio di prima. E lo farà anche con noi o senza si noi.

Una riflessione personale, prima di concludere questo discorso che, come al solito, lascerà me e te come prima: questo è un sito dove si cerca di divulgare anche la scienza più difficile. Penso che i tuoi commenti non siano piaciuti a tutti NON per quello che hai detto (qui regna la libertà di espressione), ma per COME l'hai detto, con un tono e un modo di scrivere un po' troppo cattedrattico, che sembra voler mostrare soprattutto quanto sei bravo e preparato... Noi siamo per le parole semplici nello spiegare i concetti difficili e non per le parole difficili nello spiegare concetti forse molto più facili... Almeno, io cerco di fare così e non mi sento smiinuito affatto...;)

givi
28-05-2013, 15:04
Quasi un OT: una multinazionale europea ha deciso di uscire totalmente dal mercato del fotovoltaico. Che pensi che con la progressiva riduzione dei finanziamenti pubblici, il tutto diventi tempo e soldi sprecati?

Vincenzo Zappalà
28-05-2013, 17:19
Quasi un OT: una multinazionale europea ha deciso di uscire totalmente dal mercato del fotovoltaico. Che pensi che con la progressiva riduzione dei finanziamenti pubblici, il tutto diventi tempo e soldi sprecati?

caro Givi,
è proprio quello che ho cercato di dire nel commento precedente. L'Europa (e non solo) sta uscendo dal giro dei pannelli e dall'eolico e si sta buttando a capofitto nello shale gas. Troppi soldi "difficili" e un ritorno economico che si ridurrà sicuramente. Purtroppo, anocra una volta ci si butta in qualcosa senza ancora conoscerlo troppo bene. La fratturazione è diventata economica e sicura (ma quanto?), ma i rischi non sono trascurabili: il metano è molto più gas serra della CO2... Ancora una volta, la smania del denaro ha coperto gli occhi alla vera scienza e a una sana riflessione e discussione... Impareremo mai a vivere su un pianeta?

manuela
28-05-2013, 18:22
pur non avendo le basi per capire il capire il perchè ,"sentivo" però che avevo ragione quando rifiutavo tutte le offerte di fotovoltaico che mi piovevano addosso. Meno male non mi sono lasciata turlupinare (mi sembrava strano che proponessero a ME piccolina di produrre energia amie spese e poi rivendere l'eccesso a chi avrebbe dovuto LUI produrla e venderla a me..) e ora, grazie a questo portale , conosco anche i motivi tecnici,scientifici, ecologici, economici ed etici per cui facevo bene a rifiutare . prima mi sentivo un pò in colpa...GRAZIE !!!

Valerio Ricciardi
28-05-2013, 20:53
Sai un conto è che si cerchi di convincermi a fare una cosa che suona virtuosa, del tipo: se tu invece di comprare il latte in tetrapack paghi una volta il vuoto e poi quando lo hai finito vieni qua con la bottiglia vuota da casa lo ririempi da un distributore, io stato sul vuoto non ti faccio pagare l'IVA e poi il latte invece che 1,39 lo paghi 1,25;

Un conto è rendersi conto che doveri rivendere al mio fornitore di energia la produzione in eccesso... facendomela pagare DI PIU' del prezzo al quale lui la venderebbe a me... grazie a un supplemento sulla bolletta di tutti coloro che questa cosa non decidono (o magari anche volendo non sono in grado non avendo superfici adatte) di implementarla a casa loro...

E' una cosa talmente illogica sul piano economico, che uno sente facilmente l'odore di qualcosa di strano, come è accaduto a te. E non si può pretendere che ciascuno di noi diventi un ingegnere elettrotecnico.

Valerio Ricciardi
29-05-2013, 09:44
... non ho ancora capito quali sono le vie d'uscita che tu proporresti. ...

Proporre è una parola davvero troppo grossa per il mio livello; diciamo che PRIMA di chiedersi come produrne altra, cercherei di razionalizzare l'utilizzo attuale di energia cercando di recuperare tutta quella che troppo presto viene dispersa sotto forma di calore residuo, solo perché a temperatura non più utile per processi che richiedono un DeltaT maggiore.

Io non ho nulla contro il fotovoltaico per utiilizzi specifici e locali. Se facessi il guardiano del faro a Lampione, e la sera dovessi accendere un gruppo elettrogeno Diesel (con l'alternativa di far srotolare da Lampedusa un cavo sottomarino) sulle falde del tetto della mia casetta ci sarebbe.

Centinaia di camperisti benedicono i pannelli fotovoltaici con cui tengon cariche nelle giornate abbastanza luminose le batterie dei servizi delle loro casette viaggianti. Nulla di più virtuoso.

Ma ce l'ho col fotovoltaico drogato da una politica di incentivi folle, che è come gloriarsi delle prestazioni in gara del figliolo ciclista solo perché stradopato di EPO e anfetamine.
Ho sentito ipotizzare distese di fotovoltaico nel Sahara. Altissima insolazione, mostruosa efficienza. In teoria, quantomeno non sottrarresti terreno per l'agricoltura. Ma gli equilibri con l'anticiclone delle Azzorre, variando in modo tanto massiccio e determinante l'albedo di grandi aree? Sta già comportando un irrigidimento degli inverni locali il già quasi completo prosciugamento di quello che un tempo era chiamato Mare d'Aral...

Ma perché il Sole dev'essere considerato solo per l'effetto fotoelettrico? Per lavar piatti, non serve acqua bollente: devi ficcarci dentro le mani. Le lavastoviglie hanno il programma "eco" che lava a 45°, con i moderni tensioattivi la roba esce pulita lo stesso. Ogni produttore di detersivi per lavatrice vanta come lavi benissimo a 30°, quando non ...a freddo (oddio, forse un po’ ottimisti).

Perché dovremmo usare energia elettrica essenziale per carichi prevalentemente induttivo/capacitivi (come i motori elettrici che fanno girare il cestello della lavatrice) anche per riscaldare acqua con una stupida resistenza?

Mi serve acqua a quindici-trenta gradi di temperatura più alta rispetto a quel che mi fornisce l'acquedotto (ad esempio, a Roma l’acqua sta sui 14°C)?
Solare TERMICO! Bassa tecnologia, poco vetro/metallo da riciclare a fine vita (usato bene un pannello dura moltissimo, è a circuito chiuso con scambiatore e serbatoio d’accumulo), porto una linea vicino a lavatrice e lavastoviglie e - al carico - la alimento con acqua preriscaldata a costo (di esercizio) zero.

Dentro la lavatrice c'è un termostato, che se ho regolato a 45° e l'acqua dal pannello in una giornata di sole "tonto" mi arriva a 41°, accenderà la resistenza solo per riscaldare da 41° a 45°...
La resistenza della lavatrice arriva anche a 2000W. Quanti Mq di fotovoltaico mi richiedono? E per smaltirli a fine vita? Quanto olio pesante ha bruciato la bulk carrier che dalla Cina li ha portati qui? Quello non è un "debito ambientale", da pareggiare con un certo periodo di utilizzo?

In generale, io sono per la delocalizzazione massima della produzione energetica per tutte le applicazioni a bassa entalpia, che sono la maggioranza. Per il recupero e il riutilizzo dell'energia residuale dei processi industriali e non: a Brescia interi quartieri venivano riscaldati con il calore residuo di industrie della zona, che lo "vendevano" a prezzo bassissimo rispetto al costo del gasolio o del metano equivalente. Ed era calore che altrimenti sarebbe andato ad aumentare l'entropia generale dell'Universo.

Va favorita la diffusione del risparmio energetico e della produzione locale di energia termica basata su tecnologie facili, scimmiottabili (sia pure a prezzo di minore efficienza) anche da un privato volenteroso, in modo da diffondere una mentalità. Se, senza nessun pannello solare, prendi una matassa da 50 m di tubo in polietilene nero, diametro della matassa un metro, 25 mm di diametro tubo, e la posi sul tetto di casa - collegandola in serie all'impianto che alimenta lo scaldabagno elettrico - d'estate insisterai a farti la doccia senza praticamente MAI vederne la spia accesa, se lo regoli a 40°-45°.

Per impieghi più impegnativi, la "macchina solare termodinamica" che lavora ad alta temperatura (TU mi insegni, maggiore DeltaT fra la sorgente a livello energetico più alto e quella a più basso = maggiore rendimento) impostata sul calore latente di fusione di sali, che sta sviluppando Carlo Rubbia, mi pare promettente; non è a mio avviso un caso se "noi" lo abbiamo "costretto" con una strategia di disincentivazione alle sue ricerche ad andarsene a svilupparla in Spagna. Penso disturbasse da vicino il manovratore che intendeva dedicarsi :sbav: al fotovoltaico e all'eolico...

Un altro esempio che va nella direzione giusta è quello delle vetture ibride. L'ibrida conviene (ed ha termodinamicamente un senso) SOLO nelle condizioni, come il traffico urbano e suburbano, in cui sei costretto a continui rallentamenti e frenate. I freni sono, alla fine, delle macchine termodinamiche che trasformano l'energia cinetica (proprio quella unmezzoemmevuquadro:D del liceo) in calore. Il calore viene disperso nell'ambiente senza farci nulla. E daje. La dinamotore la mette nel "dindarolo" delle batterie Li-Ion, e quando devi riaccelerare a parità di prestazioni richieste parte di quel che chiedi alla vettura deriva da quell'energia messa diligentemente da parte invece che sprecata. E quindi non derivano dalla combustione di idrocarburi nel motore termico.

Solo che c'è il problema delle batterie al Litio, che son pericolosette (leggermente infiammabili) e complicate da smaltire, dato che non sono eterne. La soluzione la sta sviluppando il gruppo PSA, cui da giornalista del settore scrissi alla fine degli anni '90 chiedendo loro se si potesse valutare un'ipotesi così bislacca... mi risposero che stavano già cercando di valutare gli adattamenti alle tecnologie disponibili, perché era fra le prime cose che avevano pensato. Cosa?
Aria compressa. In fase di rallentamento e frenata, utilizzi la massima parte possibile dell'energia cinetica per azionare un compressore che inzeppa di molecole d'aria delle bombole in kevlar-carbonio (pesano meno, tecnologia aeronautica ben consolidata); un motore alternativo ad aria te la restituisce in accelerazione come quello elettrico della Prius o della Insight. Una delle svariate volte in cui ho prefigurato nella mia mente... l'ombrello...

Ed ho sfiorato solo solare termico, e recupero dell'energia in frenata dei veicoli per uso privato.
In generale, son propenso all'utilizzo di energia "costosa" (combustione di materiale fossile ...o fissile, anche se quest'ultima la trovo una strada nei fatti troppo più discutibile e rischiosa che in teoria) solo nelle applicazioni in cui è indispensabile.
Punterei molto sullo sviluppo, se possibile non con una mentalità solo speculativa e di grande business come accaduto per il fotovoltaico e l'eolico (le pale disperatamente ferme per assenza di vento adeguato dominante in Sicilia le ho viste anch'io) dell'utilizzo dell'energia di onde e maree, che in certe regioni del globo sospetto potrebbero portare società non troppo sprecone all'autosufficienza senza bruciare petrolio se non negli scooter.

Implementazione della ricerca per arrivare a sintetizzare idrogeno a costi (ambientali, non economici) accettabili: così com'è, attualmente NON è ancora una fonte di energia, ma solo un modo molto costoso e pericolosetto assai, ancorché pulito, di trasferirne.

Quanto all'hydrofracking per rendere fruibili i giacimenti di shale gas... eh, oddio, dalle parti di Denver si son beccati scosse anche fra 5 e 5,5 di Mw, diciamo che c'è da giocarci con attenzione, molta attenzione.
Ma si tratta sempre di riserve di idrocarburi che possono metterci in grado di redistribuire nell'ambiente in pochi decenni carbonio intrappolato con processi durati decine di migliaia se non milioni di anni, quindi come dicono a Napoli "siamo da capo a dodici", son soluzioni tampone basate sulla vendita dei gioielli della nonna, non una vera politica energetica globale.

Nel mentre la battaglia (purché attuata con soluzioni che non sian peggiori del male) per il controllo delle emissioni di CO2 va a mio avviso mantenuta, al netto degli isterismi da gattare e senza farne solo un business, non perché la CO2 sia la Madre di Tutti i Guai, ma perché è un prodotto di combustione, e la combustione è un modo di produrre energia di origine chimica ad alta entropia, dunque di massima... intrinsecamente sprecone.
Contenere l'aumento di CO2 nell'atmosfera ha un senso, semplicemente perché la velocità di incremento dimostra che i meccanismi di riequilibrio naturale, che pure sono efficientissimi ed han portato all'atmosfera che abbiamo oggi nonostante diecimila Pinatubo e dozzine di meteoriti dei dinosauri (come lo chiama mio figlio di sei anni e mezzo dopo un video del National Geographic :D ) sono stati presi un po' in contropiede, e ciò a mio avviso non è bene. E continua a non essere IMHO un bene anche se quelli che ci devono fare una speculazione su son dei cattivoni. Non è che una cosa sensata diventa meno sensata, solo perché incidentalmente rimarcata da qualcuno che ha una riserva mentale e vuole sbattermela sotto il naso per evitare che noti altro.

[PS/ Quando penso a dispersioni di Metano ad effetto serra - come sottolineavi tu molto più pericoloso della CO2 come "efficienza" - mi vengono in mente gli allevamenti di ruminanti - specie bovini, per alimentazione umana, poi le dispersioni da coltivazione di giacimenti di shale gas...]

Mario Fiori
29-05-2013, 18:34
caro Mario,
io sono d'accordissimo nel cercare la vita in mondi alieni. Ci mancherebbe! Solo che preferirei, prima, di conoscere meglio i "nostri" alieni sia per sapere cosa e dove trovare sia per essere sicuri di non inquinare dicendo poi solo: "Ops...". Ad esempio, sta venendo fuori che il luogo di ricerca su Marte non sia quello più adatto. Si comincia a capire solo adesso che abbiamo studiato meglio il nostro "accaldato" pianeta... Insomma, si potevano spendere meglio i soldi... tutto qua.

Carissimo Enzo, scusa se ti rispondo solo ora, impegni di famiglia, questa volta con gli anziani genitori, mi hanno distratto. E' vero hai perfettamente ragione : ciò che stiamo scoprendo ancora qui sul Pianeta Terra, soprattutto tutti i cosiddetti estremofili , ci insegneranno molto dove cercare , come cercare e, sempre soprattutto, cosa (o forse meglio dire chi visto si tratta di esseri viventi) cercare. Sulle missioni poi è certamente vero che stiamo facendo un po' di , scusa il termine, "casotto"; secondo me siamo troppo presi dal sensazionalismo, dal protagonismo, dall'apparire, e forse anche un po' dall'incompetenza. Ho sempre molta paura che questa generazione di tecnici e scienziati o perlomeno quelli che hanno in mano le redini non provengano proprio da assunzioni fatte per meriti, competenze e quant'altro di simile. Non voglio polemizzare, voglio avere sempre fiducia ma...A presto caro Enzo.

Mario Fiori
29-05-2013, 18:41
caro Valerio,
io non sono un geologo e nemmeno un climatologo, ma sono stato e mi sento ancora un planetologo. la Terra è un pianeta e quindi mi sento anch'io un po' geologo...
La Terra ha subito, a causa del Sole, un grande raffreddamento nel periodo 1600-1700 (piccola era glaciale) che ha portato i ghiacciai a massimi, superati solo nei periodi glaciali di decine di miglkiaia di anni prima. Precedentemente, nell'epoca calda romana e medievale erano arrivati a minimi altrettanto enormi, sia nelle montagne che nel polo nord (la groenlandia verde era veramente VERDE per l'erba). Ne consegue che dopo la piccola era glaciale era più che ovvio che i ghiacciai tornassero verso un minimo e così anche le calotte polari (soprattutto quella nord).
Tutto ciò è, però, partito ben prima della rivoluzione industriale e i grafici "seri" sui ghiacciai del pianeta mostrano un andamento costante. Un trend del tutto ovvio come quello precedente e molti altri prima. L'uomo ha superato e si è irrobustito fisicamente e mentalmente in un periodo che al confronto di oggi era un vero inferno. Intorno ai 40000 anni fa ha subito sia l'esplosione a livello continentale dei campi flegrei, l'inversione momentanea del campo magnetico e sbalzi di temperatura che erano anche di dieci gradi, in più o in meno, nel giro di pochi anni.

Ne consegue, secondo la mia esperienza e le letture mirate dei testi dei climatologi più seri, che la temperatura terrestre ha subito un lento innalzamento del tutto prevedibile e normale. Anzi piuttosto lento e di piccola entità. Ora sono circa 16 anni che siamo in una fase di stasi, ma molte previsioni (serie, ancora una volta) pensano che possa iniziare una fase di piccola glaciazione, legata soprattutto al minimo solare. Tutto ciò senza mettere in conto le variazioni a lungo periodo.

Quello che è veramente assurdo è il legame che si è voluto trovare tra CO2 e riscaldamento. Ci voleva un capro espiatorio e ne è stato scelto uno in modo molto rozzo e banale. Ormai è chiaro (ma lo era già da molto tempo se si voleva leggere e ascoltare) che non vi è alcun nesso tra temperatura e CO2. Le idiozie intrise di affari e politica di Al Gore non incanatano più nessuno (tranne l'Italia che è una delle più teledipendenti nazioni del mondo). La CO2 fa bene alla Natura per definizione e l'aumento che vi è stato è ancora ben all'interno di una situazione senza rischi. Abbiamo tutto il tempo di intervenire (se dovesse proseguire a lungo) attraverso lo studio di VERE energie alternative sia basate sul fossile (metano soprattutto) che sull'idrogeno o addirittura imitando la Natura con la fotosintesi artificiale. Il metano sarebbe ben più grave della CO2 e bisognerebbe lavorare con molta cura. L'attuale, falso, GW è legato strettamente agli affari mostruosi che hanno fatto fare e stanno facendo fare (sempre meno nel mondo) le politiche ecologiste. I pannelli solari porteranno a tragedie economiche e ambientali nel giro di una decina d'anni quando gli incentivi (pagati da tutti noi con tasse e bollette gonfiate) finiranno e si dovranno smaltire infinite distese di vetri rotti o quasi... Le pale eoliche sono ormai diventate affare di mafia a livello europeo e costano più di quello che producono.

Povera CO2, il diavolo, scelto solo per il suo "lontano" legame con l'effetto serra. Sapessi com'è molto più complicato il legame tra vari gas ed effetto serra! Alla TV piace semplificare se dietro ci sono soldi spinti solo in un verso!

Boh... mi fermo qui. Avevo deciso di non rispondere più ai miei post sul clima, lasciando a agnuno la possibilità di leggere e di farsi idee reali e non create ad hoc dai media. Ritorno nel mio silenzio...

Scusa Enzo ma rispondo anche a questo, intanto invitandoti a rispondere sempre ai post sul riscaldamento, il clima e quant'altro; se poi lo fai così come hai fatto ora, con pochi ma essenziali dettagli, sei ancora più grande. Occhio che le mafie non ci sentano ed entrino a breve anche nei settori che hai detto tu e che vanno sviluppati, studiati a fondo velocemente ed applicati, così come va' fatta ricerca seria anche per altre eventuali soluzioni.

Gaetano M.
30-05-2013, 11:35
Mi rendo conto di essere in netta minoranza per la mia propensione per il nucleare (che ha ricevuto un nuovo colpo con l'utimo referendum:disgusted:), vorrei lo stesso proporre questo link per chiedere il vostro commento: http://www.ted.com/talks/taylor_wilson_my_radical_plan_for_small_nuclear_fi ssion_reactors.html

Valerio Ricciardi
30-05-2013, 12:09
In realtà saremmo in due: io sarei sul piano teorico assolutamente favorevole a un razionale utilizzo dell'energia a fissione, stante che quella c'è allo stato attuale (della fusione parlerò quando ve ne sarà applicabilità pratica).

Pure, non mi son limitato a votare ai referendum contro il PEN sia di Carlo Donat Cattin a suo tempo, che contro il piano dell'ultimo governo che ha riproposto l'opzione nucleare (secondo me in parte illegittimamente sul piano costituzionale), ma forte di una maggiore "spendibilità sociale" derivante da uno dei due mestieri che faccio (quello di cui non vivo economicamente) ho addirittura, per una volta nella vita, fatto attiva, puntuale, motivata campagna perché l'esito del referendum fosse quello che è stato. purtroppo, a volte interfacciandomi anche con persone che avrebbero votato come me, e che pensavano che un reattore a fissione in caso di incidente potesse anche esplodere con un fungo atomico come quello di Hiroshima - o altre amenità del genere.

I conti del nucleare non tornano, sotto moltissimi aspetti, in primis quello economico.
La convenienza reale del nucleare è paragonabile alla veridicità delle prove di omologazione standard delle vetture europee, grazie alle cui modalità di attuazione fa sì che senza "mentire" tecnicamente una BMW da 2 tonnellate possa essere accreditata di un consumo di 22,2 km/l su strada extraurbana.

Resto peraltro dell'idea che l'esito del referendum sia stato condizionato, come del resto l'altro, più da fattori emotivi legati all'impressione generale su una popolazione necessariamente poco preparata sull'argomento dei tre incidenti che precedettero i referendum (Three Mile Island 1979, Pryp'jat' 1986 e Fukushima Dai-ichi 2011), e di questo non posso davvero essere lieto.

Ma, credi, in Italia è andata benissimo così.
Anche se un portato di questa scelta è stato lo "spreco" di un livello di tecnologie e competenze professionali nel settore che poneva gli ingegneri italiani fra i più preparati e bravi al mondo.

Darò volentieri una occhiata al sito che mi dici, anche perché questo non è assolutamente adatto IMHO ad affrontare il problema, e non solo perché inevitabilmente molto OT.

SVelo
30-05-2013, 16:06
Mi rendo conto di essere in netta minoranza per la mia propensione per il nucleare (che ha ricevuto un nuovo colpo con l'utimo referendum:disgusted:), vorrei lo stesso proporre questo link per chiedere il vostro commento: http://www.ted.com/talks/taylor_wilson_my_radical_plan_for_small_nuclear_fi ssion_reactors.html

Sarei anch'io favorevole all'energia nucleare.
Sul video però non ho le competenze per pronunciarmi :thinking:

givi
30-05-2013, 16:13
Sto anch'io col nucleare (e siamo in quattro), oggi si potrebbe usare con profitto e poche scorie il torio.

Red Hanuman
30-05-2013, 18:38
Sono d'accordo con Valerio. Il filmato lo guardo appena posso, ma se è di TED, è sicuramente molto valido.
Però, adesso chiuderei l'OT.
Visto che la conversazione è interessante, copio il post di Gaetano M. e apro una nuova discussione al bar.... ;)
EDIT: Fatto. Proseguite QUI (http://www.astronomia.com/forum/showthread.php?3015-TED-e-nucleare).