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Visualizza Versione Completa : skywatcher MAK150PRO Black Diamond su EQ5



cielo 17
27-05-2013, 12:54
Ciao,

Ho pensato di acquistare questo telescopio con la montatura eq5: normalmente è venduto con la heq5 motorizzata e con il computer per trovare i soggetti; però preferisco trovare da me i soggetti (risparmiando pure), eventualmente poi monterei un motore per mantenere il soggetto fermo.

Per ora ho un dobson 200/1200 .
Va bene, però ad alti ingrandimenti diventa difficoltoso seguire gli oggetti poco luminosi.

Ho letto che quel Maksutov-Cassegrain è di buona qualità buono soprattutto per i pianeti e la Luna; essendo corto darà meno problemi sulla montatura rispetto che utilizare la eq5 con il mio dobson, inoltre è più comodo da trasportare!

Come funziona il focheggiatore di questo strumento? Spiegano che viene mosso lo specchio primario: l'escursione è sufficiente per utilizzare la barlow 2x antares apo 31.8mm?
Ho gli oculari da 35 (TS-ED), 19, 8 millimetri (tecnosky edge-on) ed un N-ED 5mm. Con la barlow 2x utilizzo quello da 8 mm per ottenere 300 ingrandimenti sul dobson, con la focale di 1800 ne otterei circa 450 (forse troppo); mi conviene utilizzare il mi da 5 millimetri per avere 300 ingrandimenti con la focale da 1800, oppure uno da 12mm (tipo l' X-CEL LX ) con la barlow?

La diagonale il dotazione è di buona qualità? Il cannocchiale polare conviene prenderlo?


Grazie per la pazienza!

Alfiere
27-05-2013, 16:29
Ciao,

Ho pensato di acquistare questo telescopio con la montatura eq5: normalmente è venduto con la heq5 motorizzata e con il computer per trovare i soggetti; però preferisco trovare da me i soggetti (risparmiando pure), eventualmente poi monterei un motore per mantenere il soggetto fermo.

Anche io adoro cercarmeli da mè i soggetti, è una sorta di antistress.


Per ora ho un dobson 200/1200 .
Va bene, però ad alti ingrandimenti diventa difficoltoso seguire gli oggetti poco luminosi.

Ho letto che quel Maksutov-Cassegrain è di buona qualità buono soprattutto per i pianeti e la Luna; essendo corto darà meno problemi sulla montatura rispetto che utilizare la eq5 con il mio dobson, inoltre è più comodo da trasportare!

Usare una eq per un Dobson a mio avviso sarebbe uno snaturare lo strumento, ma si può fare, certo è che il compatto mak ti darà molta più stabilità. Per i pianeti i Mak sono il meglio, contrastati e fatti apposta per il planetario, il mio 127 non distegna nemmeno il deep "semplice" un 150 sicuramente saprà fare meglio, la comodità di trasporto è esponenzialmente migliore rispetto l'ingombrante dobson, anche per un fattore di peso non solo di ingombro, Poi non si scollima neanche a martellate ;).


Come funziona il focheggiatore di questo strumento? Spiegano che viene mosso lo specchio primario: l'escursione è sufficiente per utilizzare la barlow 2x antares apo 31.8mm?
Ho gli oculari da 35 (TS-ED), 19, 8 millimetri (tecnosky edge-on) ed un N-ED 5mm. Con la barlow 2x utilizzo quello da 8 mm per ottenere 300 ingrandimenti sul dobson, con la focale di 1800 ne otterei circa 450 (forse troppo); mi conviene utilizzare il mi da 5 millimetri per avere 300 ingrandimenti con la focale da 1800, oppure uno da 12mm (tipo l' X-CEL LX ) con la barlow?

La diagonale il dotazione è di buona qualità? Il cannocchiale polare conviene prenderlo?


Grazie per la pazienza!

Guarda il fok è una semplice rotella che, come correttamente dici, agisce direttamente sul primario, allontanandolo o avvicinandolo al secondario, ha ampio raggio di azione quindi credo non ti dovrebbe dare problemi di messa a fuoco in nessuna condizione. Per gli ingrandimenti, dipende dal seeing che hai, migliore è, maggiore sarà l'ingrandimento ottenibile, sempre in relazione al rapporto 2xdiametro 150x2=300 300 ingrandimenti massimo, oltre non serve, ma se hai un posto da dove poter osservare profiquamente e senza frittura a 300x chiamami ;)
Sulla diagonale non so niente, ma per il cannocchiale polare, se non vuoi fare astrofotografia, puoi farne a meno, un allineamento grossolano va benissimo, io osservo da mesi così, usando un piccolo stratagemma, apro entrambe i tappi dove da un lato si alloggia il cannocchiale e dall'altro si punta, e piazzo esattamente nel centro del "buco" guardando con un solo occhio aperto, la stella polare. Funziona ;)

alessardus
27-05-2013, 17:30
Sulla diagonale non so niente, ma per il cannocchiale polare, se non vuoi fare astrofotografia, puoi farne a meno, un allineamento grossolano va benissimo, io osservo da mesi così, usando un piccolo stratagemma, apro entrambe i tappi dove da un lato si alloggia il cannocchiale e dall'altro si punta, e piazzo esattamente nel centro del "buco" guardando con un solo occhio aperto, la stella polare. Funziona ;)

Il famoso cannochiale polare 1x ;)

Valerio Ricciardi
27-05-2013, 18:13
Per una serie di circostanze ho in questo momento sia il Mak 127, che il 150, che il 180.
Solo due su tre terrò: il più grande, come mio "massimo strumento per l'hi-res", e se mi riesce di organizzare come pare un setup portatile per il 150 che sia accettato come hand luggage dalle compagnie aeree, il 150.

Anzitutto, posso confermarti che la diagonale di serie, ad onta del peso rilevante e della robustezza "esagerata", non è assolutamente male. Intendo dire, certamente c'è di meglio, ma non è un oggetto di fattura cheap, assolutamente. Avrà un 0,93, al limite forse 0,91 di albedo ad essere pessimisti, invece del 99& cui al limite arriva una dielettrica; ma non è una buona ragione per cambiarla.

Piuttosto, sono andato per te sul sito di TS ed ho visto che il tuo 35 mm è un Erfle da 68°; 1800:35 = 51,43X circa; AFOV 68° : 51,43 = 1,32°, ossia non molto meno di tre diametri lunari, il che è più di quello che IMHO può mostrare al massimo completamente illuminato il Mak 150/1800, dal momento che ha un diaframma di campo (il diametro all'uscita del foro del paraluce interno sul primario) di circa 30 mm.

Potresti sempre provarlo, e vedere se il campo corretto e ben illuminato ti soddisfa. Il 28 mm LET di serie, che è un Reverse Kellner, comunque su rapporti focali di f/12 - f/15 funziona benissimo. Mentre su un corto Newton f/4-f/6 o su un ED f/8-9 ai bordi fa abbastanza pena, ed è la sola ragione per cui molti cercano di rivenderlo. ma non è un ocularaccio economico, assolutamente.
Ti darebbe 64X circa con un buon campo. E' nitido e grazie allo schema in due soli gruppi molto ben contrastato.

Per tutto ciò che non sia un "oculare cercatore" a mio avviso è molto più profittevole utilizzare il riduttore 2"-1"1/4 che è di serie col diagonale a corredo, ed utilizzare tutti oculari da 31,75; non specifichi se i tuoi da 19, 8 e 5 son da 2".

Gli oculari da 1"1/4 pesano e costano meno a parità di altri fattori, anche se maneggiare i grossi 50,8 dà l'idea di una cosa... più seria.

Scendere sotto un 8 mm (225X) mi pare richieda cieli... poco realistici, almeno finché voi astrofili non vi sarete decisi di far qualcosa per il problema dell'IL, invece di lamentarvene in un post ogni tre.
Naturalmente non è solo l'IL a far friggere tutto; ma ho scoperto che a parità di condizioni generali contribuisce a degradare molto anche il seeing, non solo il fondo cielo o la magnitudine limite.

cielo 17
27-05-2013, 19:31
Grazie per le risposte,

Gli oculari da 19, 8 e 5 mm sono da 31.8.

Ora faccio l'ordine.

l'illuminazione artificiale è una grande scocciatura! Inoltre non è vero che scongiura i ladri... alcune case vicine (per fortuna non quelle confinanti!) che hanno l'illuminazione del giardino, sono le case in cui i ladri entrano più spesso!
Qui in lombardia attualmente non è più in aumento l'illuminazione pubblica, grazie alla crisi.
Però credo che inizieranno a spegnere i lampioni quando i singoli comuni saranno in bancarotta (e se ciò avverrà anche noi avremo problemi).

Potremmo fare un petizione con la raccolta firme (su internet ci sono spesso petizioni in cui si mette nome, cognome e codice fiscale). Però ci scontriamo con il resto della popolazione che chiede le strade ben illuminate e pure i parchi (per portare il cane di sera).

Huniseth
27-05-2013, 20:15
Confermo quanto detto da Ricciardi, il Mak150 su eq5 ci sta da Pascià.
E' uno dei telescopi compatti migliori in circolazione, ovviamente se è a posto e collimato.
Il cannocchiale polare serve, meglio averlo, consente uno stazionamento migliore.

Valerio Ricciardi
28-05-2013, 12:41
Potremmo fare un petizione con la raccolta firme (su internet ci sono spesso petizioni in cui si mette nome, cognome e codice fiscale). Però ci scontriamo con il resto della popolazione che chiede le strade ben illuminate e pure i parchi (per portare il cane di sera).
Puoi fare molto di più: visto che leggo sei di Milano, contattare CieloBuio
http://www.cielobuio.org/index.php?option=com_content&view=article&id=3320:appello-per-il-risparmio-energetico-e-il-contenimento-dellinquinamento-luminoso-in-italia&catid=159:cat-cielobuio&Itemid=41
ed oltre a firmare l'appello (sacrosanto, strasacrosanto anche se non nutro moltissima fiducia sull'efficacia delle petizioni da sole) e chieder loro, molto operativamente, istruzioni per poter fare segnalazioni mirate, sulla base delle quali di solito l'ARPA competente e i vigili urbani avranno titolo per intervenire sulla base della legge regionale, se esistente in Lombardia. Cosa che per ignoranza ignoro.
Ma 20 regioni italiane già hanno una legge... mi stupirei se fra esse la Lombardia non figurasse.

cielo 17
28-05-2013, 18:56
Ho sottoscritto la petizione, però ho notato che solo un migliaio di persone l'ha votata: immagino che molte persone che vorrebbero il cielo buio non sappiano nulla della petizione.

Nelle zone in cui abito sono rare le illuminazioni pubbliche che diffondono luce verso l'alto (quelle con la plafoniera di vetro per esempio); però quelle che la dirigono in basso sono troppe e come sappiamo parte della luce poi torna verso il cielo ed illumina le particelle di vapore acqueo e le particelle solide (inquinamento e polveri naturali, queste stanno diminuendo a causa della diminuzione della produzione industriale e dei veicoli a motore circolanti).

Ho completato l'ordine: da ottica san marco ho ordinato il mak150; da optical sistem la montatura eq5. Mi sono trovato bene con entrambi i venditori in passato: ottica san marco ha costi di spedizione 0; l'altro negozio ha i prodotti in pronta consegna ma spedizioni in proporzione alla grandezza del pacco ed alla sua delicatezza.

cielo 17
30-05-2013, 22:24
E' già arrivata la eq5: buona montatura, robusta e pesante.

Ci sono 2 contrappesi (credo che ne servirà uno con il mak150) e pure il cannocchiale polare che in teoria avrei dovuto acquistare a parte.
Il movimento degli assi è preciso e senza gioco.

cielo 17
07-06-2013, 22:55
E' arrivato anche il mak150 : tutto in ottimo stato e ben realizzato.

Ho fatto una prova diurna osservando delle case a mezzo kilometro di distanza, per testare la montatura, il cercatore, gli oculari e la diagonale (che effettivamente è realizzata bene; è talmente grande che non ci sta nella valigetta degli oculari, dovrò fargli un posto nella futura scatola in legno del mak)

Con gli oculari da 2 pollici di 35 e 28 millimetri (il 28 è quello in dotazione), la visione è nitida ed a fuoco fino ai bordi.
Con quello da 35 non mi pare che i diaframmi interni al telescopio riducano il campo inquadrato, infatti riesco a vedere un campo maggiore rispetto al 28 mm (quello da 35 ha 68° di campo apparente).
Con il newton 200/1200 l'oculare da 35 mm metteva a fuoco nitido poco più del 50% del campo inquadrato: perchè il rapporto focale è corto, credo.

Ho provato gli oculari da 20 mm, 8 mm; gli stessi con la barlow 2x: il 20 millimetri mette a fuoco buona parte del campo (con la barlow la percentuale di campo a fuoco è la stessa, apparentemente); l' 8 millimetri mette a fuoco un campo più ridotto, con la barlow le immagini sono più buie e meno definite (siamo a 450 ingrandimenti, ed è afoso). L'oculare da 5 mm mostra un campo a fuoco ancora inferiore.

Finisce che prenderò (più avanti) un altro oculare da 12 mm da usare con la barlow 2x (tipo gli X-CEL LX, sono migliori rispetto ai TS EDGE ON che uso attualmente?)


Il telescopio sembra ben collimato: dietro ci sono 3 grani e 3 viti a brugola più grosse per la collimazione. I 3 grani sono per il bloccaggio e le 3 viti per la regolazione? Funziona come con Sky watcher dobson 200/1200 (bisogna prima smollare i 3 grani e poi agire sulle viti id regolazione)?

Valerio Ricciardi
24-06-2013, 21:57
A proposito di Maksutov-Gregory SKYWATCHER Skymax 150 BD, ossia quello di Alfiere... ma anche il mio!

...avevo da tempo in mente di migliorarne l'opacità interna, e di verificare l'ortogonalità della cella del menisco rispetto all'asse longitudinale del tubo: dello strumento ho sentito dire cose ottime (sul piano ottico) ma anche (cfr. Walter Veltroni :biggrin: ) abbastanza pessime sul piano della meccanica.

Oggi stavo da solo, non dovevo uscire per lavoro, ed ho pensato (non fate come me se non avete la mia pluridecennale abitudine a disassemblare qualsiasi cosa pretendendo di migliorarla) "mo' lo smonto e poi porto il solo tubo da un'officina meccanica per eventualmente far rettificare il bordo in modo che sia a 90°!" :wtf:

L'ho fatto! :cool:

E posso iniziare a dirvi alcune cosette spero utili, basandomi su "voci di popolo" sentite in Rete.

1) Vox Populi "Il Mak 150 in realtà come efficacia ottica e risolvenza è un 140 al massimo, perché il menisco è divergente e solo una parte della luce incidente finisce sul primario, l'altra divergendo dal menisco va persa nel tubo":
FALSO: La luce libera anteriore del menisco è già appena superiore ai 150 mm dichiarati (di una inezia, 150,4 mm esatti = interno della ghiera di bloccaggio del menisco stesso); già all'uscita posteriore della cella che sostiene il menisco col secondario alluminato all'interno ed il paraluce del secondario, la luce libera arriva a 157,3 mm (sovrabbondante rispetto al modestissimo potere diottrico divergente della lastra correttrice); lo specchio primario, poi, sorpresa, è di 167 mm esatti, dunque sovradimensionato sicuramente in modo ben adeguato a non perdere affatto luce rispetto a quella incidente. L'insieme appare dunque otticamente coerente, senza "barare" in nessun modo.

2) Vox Populi: "Il tubo è di un lamierino sottilissimo che nemmeno mantiene la forma quando lo smonti e a momenti ti si piega in mano":
FALSO: anche se l'intubazione è ampiamente migliorabile: con uno spessore di 2,5 mm netti (al calibro) compreso l'esiguo spessore della vernice, pesa appena più di un kg senza nulla attaccato (1007 g per l'esattezza) ed appare ben rigido, può essere debolmente deformato con le mani stringendolo abbastanza (elasticamente, non ho fatto la gara da fenomeno da baraccone se no sarebbe diventato ovale, ovvio), ed è adeguato anche a supportare senza problemi la barra Vixen, che comunque io continuo imperterrito a considerare mal posizionata: nonostante non abbia rilevato flessioni di sorta, IO avrei utilizzato una barra Vixen o Losmandy più lunga e fissata OVVIAMENTE dietro sulla culatta e davanti sulla cella portamenisco

3) Vox Populi: "la cella portamenisco è molto approssimativa essendo realizzata in fusione"
PARZIALMENTE FALSO: Se è VERO che è realizzata in fusione di alluminio, è però dopo RETTIFICATA al tornio (son visibili sulle parti non verniciate che si infilano nel tubo portante i microsegni dell'utensile) ed infatti l'appoggio della parte interna del menisco sul bordo della cella è veramente perfetto.

4) Vox Populi: "Non si può collimare il menisco, perciò se ti capita un montaggio con l'asse ottico non centrato né parallelo al tubo principale perché questo è stato tagliato... "a fetta di salame" te lo tieni così":
VERO: La precisione di collimazione è affidata solo alla costruzione. Verificherò dall'officina meccanica (OMD Roma, Officine Meccaniche D'Onorio, realizzano e progettano... modifiche a microscopi stereoscopici per odontoiatria...) se il tubo ha i "tagli" a 90° dall'asse longitudinale, se son storti, ed eventualmente di quanto.
MA se dovessi trovare qualche decimo o anche 1-2 mm di errore... sarà tosto corretto grazie all'intrinseca precisione di lavorazione del tornio!

Per stasera mi fermo qui; :whistling: vi fornisco alcune misure sulle parti dello strumento.

PESO solo ottica del menisco + paraluce interno: 1024 g
DIAMETRO massimo lordo del vetro: 163 mm.
DIAMETRO MASSIMO posteriore del paraluce del secondario: 52,8 mm
PESO della cella portamenisco con guarnizione di protezione nel serraggio, ghiera di serraggio e 4 viti 616 g
PESO del visual back da 2" con ghiera e le due viti di bloccaggio 112 g
PESO della culatta con specchio, meccanismo messa a fuoco e paraluce primario, senza visual back 2268 g DIAMETRO dello specchio principale come detto 167 mm
DIAMETRO interno del paraluce del primario (= diaframma di campo di cui tener conto) 26 mm
- come il 150 Pro ("dorato"), il 180 Pro e non 30 come nel caso del 180 BD!
LUNGHEZZA del tubo principale 31,6 cm (apparentemente costanti su tutta la circonferenza!)
PESO del tubo come detto senza supporto cercatore né barra Vixen 1007 g, compatibile con una lega di alluminio estruso, non con ferro o acciaio

Huniseth
24-06-2013, 22:45
Il problema della barra ce l'ha anche il 180, ma mi sono anche chiesto: se fosse fissata alle due culatte, sicuramente sarebbe più stabile, ma non potrebbe "stortare" specchio e menisco? Difatti vedrei meglio due anelli.

Valerio Ricciardi
24-06-2013, 23:17
Sul 180 sono state applicate all'interno delle contropiastre di forma ovale (insomma rettangolo coi lati corti tondi, come una capsula di Tempo-Rinolo in sezione) che si vedono bene sotto i bulloncini attraverso il menisco, e, leggo in giro, avrebbero reso assai più solido il tutto; il problema che temi tu lo posso immaginare nel caso per il menisco, ma non per lo specchio che è sospeso su un sistema indipendente dalla culatta, che non tocca in nessun punto se non tramite le tre viti di registrazione. :thinking:

PS/ penso che anche il 180 abbia il primario sovradimensionato come conviene, NON credo che a parte cambiare fornitore di vetro, allargare da 26 a 30 mm il paraluce del primario e scegliere un nuovo colore della verniciatura esterna abbian riprogettato tutta l'ottica passando da Golden Series/Pro a B.D. ...

Huniseth
25-06-2013, 00:10
Si, in effetti pensavo si potesse scollimare perchè sbilanciato pesa parecchio e fa forza sul contenitore del menisco.
difatti l'innominabile dal quale l'ho preso ci aveva messo una maniglietta, in pratica una barretta di alluminio avvitata sulle due culatte con la solita parkerina, lavoretto buono nelle intenzioni ma talmente precaria che ho subito provveduto a togliere (mi stupisce che abbia fatto un lavoro così scarso e pericoloso). Poi ho autocostruito due anelli con la base che si incastrava e sovrapponeva alla sua originale vixen (per non smontarla), ma il tutto ero orribile a vedersi ancorchè robusto e ho tolto anche quelli. Adesso uso la sua originale vixen e una imbragatura al solo tubo per movimentarlo. Non è il massimo ma è funzionale.

Valerio Ricciardi
25-06-2013, 09:26
Adesso che ho a disposizione la lunghezza esatta delle viti (otto in tutto) che fissano le due culatte al tubo, lo spessore dei fori in cui impanano (NOTA PER TUTTI I POSSESSORI DI MAK PRO E BD DA 180 E 150!!! I fori, davanti, nei quali impanano le viti della cella portamenisco son passanti... se si sostituissero inopinatamente le viti di serie con altre più lunghe, serrando andrebbero a forzare circa a metà dello spessore del vetro sul menisco stesso, crikkandolo!!!!) stavo pensando anch'io di applicare delle barrette, ma non col fine di "maniglia" quanto di irrigidimento longitudinale ed ev. supporto portaccessori leggeri, come che so, un secondo cercatore ma del tipo di quelli da fucile a reticolo illuminato - o cose simili.

Da valutare con calma e prudenza.

A proposito: facendo il rapporto fra le superfici dell'area massima "in ombra" sullo specchio principale (condizionata dal diametro del paraluce del secondario dove più largo) di 52,8 mm e la luce libera netta pulita di 150,4 mm del menisco, verrebbe una ostruzione percentuale (che influisce sulla capacità di raccogliere luce) di
cm2 710,6333 : cm2 87,5826 = 100 : X = 12,33%.

MA poiché la lastra è divergente tanto questo valore del 12,33% quanto quello in diametro (che condiziona il contrasto sul dettaglio fine) del 35,11% sono da considerarsi sicuramente approssimati per eccesso; la mia ignoranza matematico/ottica (e l'impossibilità di misurare, anche avendo a disposizione le formule, il potere diottrico divergente della correttrice a menisco) mi impediscono di fornirvi il calcolo "reale".

Alfiere
25-06-2013, 10:05
A proposito di Maksutov-Gregory SKYWATCHER Skymax 150 BD, ossia quello di Alfiere... ma anche il mio!

Sono sempre nei tuoi pensieri. :wub:
150... Magari, diciamo che saprei come sfruttarli :sneaky: mi fermo a 127... In ogni caso progettino interessante. lo seguirò con il solito interesse.

tony70xx
25-06-2013, 10:12
Valerio, se leggono quelli della S.W. ti assumono immediatamente!!!

Volevo ricordare ai possessori di MAK di usare il paraluce, infatti il menisco è praticamente esterno e a contatto diretto con intemperie, polveri, sganci di uccelli (come è successo a me la prima volta) e umidità. Io ne ho costruito uno con un tappetino da palestra.

Vorrei prendere un oculare di lunga focale per il mio mak (36-40), potreste consigliarmi? Sono uno stipendiato!! :biggrin:

Valerio Ricciardi
25-06-2013, 10:21
Se non mi dici che oculari c'hai al di sotto di quel valore (tipo, focale e AFOV...) che te posso dì?

PS/ Ma daverodaverodavero sei stato"omaggiato" da un uccello sul menisco sul tuo Mak???? Non ci posso credere! Spero tu abbia pulito immediatissimamente con fazzoletti da naso morbidi inumiditi con acqua demineralizzata per ferri da stiro, quella roba è acida e attacca l'antiriflesso!

Valerio Ricciardi
25-06-2013, 10:30
potreste consigliarmi? Sono uno stipendiato!! :biggrin:
Ti consiglio di darmi un tuo qualunque stipendio...
ti prometto che ci faccio uscire un oculare bellissimo (spese di ricerca comprese :biggrin: )

Alfiere
25-06-2013, 11:46
Volevo ricordare ai possessori di MAK di usare il paraluce, infatti il menisco è praticamente esterno e a contatto diretto con intemperie, polveri, sganci di uccelli (come è successo a me la prima volta) e umidità. Io ne ho costruito uno con un tappetino da palestra.

Ma dai, buono a sapersi, in effetti si, è praticamente a filo.. Io uso un plossl 40mm della celestron e non è male, visto quanto l'ho pagato... Forse un filo di luce diffusa di troppo ma ripeto, visto il prezzo è del tutto perdonabile.

tony70xx
25-06-2013, 13:23
Se non mi dici che oculari c'hai al di sotto di quel valore (tipo, focale e AFOV...) che te posso dì?

PS/ Ma daverodaverodavero sei stato"omaggiato" da un uccello sul menisco sul tuo Mak???? Non ci posso credere! Spero tu abbia pulito immediatissimamente con fazzoletti da naso morbidi inumiditi con acqua demineralizzata per ferri da stiro, quella roba è acida e attacca l'antiriflesso!

Allora ............ ciò un plossi da 10mm, poi un vixen lv10, il let da 28mm, una barlow apo 2x e un ploss da 20mm. Col mak uso solo il let da 28mm che, secondo me, col mak va una bellezza (e tu lo hai confermato) e il vl10 che non è che mi entusiasmi ma megliio del plossi ............

Per quanto riguarda lo stipendio, se mi dai la mail ti mando il 101 ...............:biggrin:

tony70xx
25-06-2013, 13:27
Ma dai, buono a sapersi, in effetti si, è praticamente a filo.. Io uso un plossl 40mm della celestron e non è male, visto quanto l'ho pagato... Forse un filo di luce diffusa di troppo ma ripeto, visto il prezzo è del tutto perdonabile.

Ne vorrei uno da 2" (che come dice Valerio, quando li hai in mano danno tutta un'altra sensazione :biggrin:) con un bel campo ampio .............

Valerio Ricciardi
25-06-2013, 16:21
Penso che il massimo che tu possa usare senza iniziare a vignettare, sul 150 BD, sia questo

https://www.teleskop-express.de/shop/product_info.php/language/en/info/p2254_GSO-2--RK-Okular---32mm---55----maximaler-Lichtdurchlass.html

Che per quel che costa è una bomba: in un certo senso il fratellone del Let 28 mm (stesso stile, con 1800 di focale sviluppa 56,25 X se non barano sulla focale effettiva... e 55° di AFOV darebbero 0,98° di campo teorico, al limite di quel che può IMHO inquadrare).

Esiste anche il 40 mm; ma dubito che possa offrirti più campo reale... o si?
Magari nitido sino a 4/5 del campo poi con una caduta di luce? Lo ignoro.
Non l'ho mai provato, e stranamente noto come "il limite" visivo reale, per quanto attiene il campo inquadrabile, sia apparentemente un po' superiore a quel che dice la teoria. Un po', non tanto.

etruscastro
25-06-2013, 17:33
Ne vorrei uno da 2" (che come dice Valerio, quando li hai in mano danno tutta un'altra sensazione :biggrin:) con un bel campo ampio .............
Tony... non ricordo se provasti poi il mio 36mm aspheric a Monte Romano! :thinking::confused:

tony70xx
25-06-2013, 18:12
Tony... non ricordo se provasti poi il mio 36mm aspheric a Monte Romano! :thinking::confused:

Si, l'ho provato, ma alla fine lo hai rivoluto indietro!! :razz:

In effetti sono orientato a prendere il baader che almeno ho provato è che ogni volta ne scopro nuovo ...... Me li prenderei tutti :biggrin:

cielo 17
25-06-2013, 18:47
Anche io in questi giorni ho pensato ad aprire il mak 150 bd: per mettere un vellutino nero sul bordo del tubo, per pulire lo specchio primario dalla polvere (di fabbrica).

Per ora ho rimandato (mi preoccupa soprattutto la pulizia dello specchio primario... la farei con il "vetril" ed un fazzoletto morbido, poi l'alitata e la rimozione del "vetril" residuo con fazzoletto e alitate; però questo sistema lo uso con le lenti, mai fatto con specchi!) e mi sono dedicato a smontare i vari oculari, per scurire il bordo lenti e verniciare di nero opaco per marmitte i barilotti e distanziali interni.

Sul sito di Davide sigillò, nella recensione del mak 127 dice che ha tolto il paraluce allo specchio secondario per migliorare il contrasto. Però nel modello da 150 mi sembra che il paraluce sia solo poco più grande dello specchio secondario.
http://www.davidesigillo.eu/test_10.html

Facci sapere se vale la pena rettificare il tubo di alluminio, conosco anche io un bravo tornitore!

Valerio Ricciardi
25-06-2013, 19:14
mi preoccupa soprattutto la pulizia dello specchio primario... la farei con il "vetril" ed un fazzoletto morbido, poi l'alitata e la rimozione del "vetril" residuo con fazzoletto e alitate; però questo sistema lo uso con le lenti, mai fatto con specchi!
E meno male! Ma quale Vetril... gli lascia sopra una patina di silicone! Solo pennellino da trucco morbido (tipo quelli per dare il fard) nuovo, non usato né toccato con le dita, e poi alitate e cotone idrofilo maneggiato con le man molto pulite. Lo specchio è sostanzialmente pulito, il poco di polvere a momenti va via solo soffiando.

Aspetta a smontare, potrei farti avere le misure esatte per mettere il vellutino.

Io ho di massima deciso di NON incollare il vellutino sul tubo, bensì di tagliare un rettangolo di plastica sottile, flessibile ed elastica nera di dimensioni adeguate a far sì che quando la metto dentro il tubo per elasticità tenda ad aderire al medesimo; rettangolo tagliato in modo tale che i bordi vadan giusti giusti a "chiudere" esattamente tutto lo spazio (con quattro mezzelune da meno di 1 cm di diametro ritagliate sui lati corti in corrispondenza dei due bulloncini che tengono da dentro le viti di supporto della barra Vixen).

Come se avessi fatto lo sviluppo del cilindro, per dire.

Così i due bulloncini avrebbero anche il ruolo di bloccare longitudinalmente il "tubo aperto che messo in opera pare chiuso" rivestito in vellutino autoadesivo di marca DC-Fix (quella tedesca, quanto di meglio).

Come la vedi l'idea? FORSE (dico forse... devo vedere se mi riesce di fare un lavoro adeguatamente pulito) metterei anche dei diaframmi ogni tanto fatti col neoprene nero in bobina autoadesivo, quello da guarnizioni.

cielo 17
25-06-2013, 22:01
Mettere dentro al tubo anche la plastica poi piegata a cilindro, complica. A meno che serva per poter svitare le viti sul cilindro di alluminio seccessivamente, ma non credo di toccarle una volta finito.

Piuttosto utilizzerei il vellutino (dove viene venduto solitamente?) in 4 pezzi piccoli, adiacenti ( un unico pezzo sarà difficoltoso da mettere).

I diaframmi con il neoprene sono semplici da realizzare, però servono solo se il neoprene assorbe la luce almeno come il vellutino; altrimenti potrebbero generere riflessi stringendo il diametro del cilindro (non si possono realizzare diaframmi a lama con il neoprene).

Al centro dello specchio primario, c'è un tubo nero (serve per le luci diffuse): se non è ben opacizzato, si può scurirlo con la vernice nera da mermitte (facendo spruzzate leggere, distanziate nel tempo; per formare dei granuli e non fare distendere la vernice).

Valerio Ricciardi
25-06-2013, 23:21
Mettere dentro al tubo anche la plastica poi piegata a cilindro, complica.
Già provato, su un vecchio 114/1000 barlowato di un amico che aveva un contrasto bassissimo, è stato facilissimo. La plastica è un rettangolo spesso 0,5-1,5 mm, che di suo cerca di starsene in pace in piano, è abbastanza elastica ed ha, ovviamente, memoria di forma.

Si fa una sorta di cartamodello con del cartoncino spesso in modo da sapere quanto deve esser lunga la base del rettangolo perché una volta infilato dentro e "lasciato libero" costituisca da solo una sorta di "tubo dentro il tubo", semplicemente perché la possibilità di rimediare per caso un tubo di cartone spiralato sottile e rigido del diametro "giusto" è di fatto nulla.

Poi si prepara il vellutino delle stesse misure del lato lungo rettangolo, ma un po' più alta - diciamo due cm - del lato corto; si prende la plastica, la si dispone a tubo (in mano, sul tavolo, non dentro il tubo del telescopio) e la si tiene "rotonda a tubo" con qualche elastico.

Questo perché se si incolla il vellutino con la plastica stesa sul piano, farà delle grinze qui e là secondo il lato corto una volta arrotolato a tubo il foglio di plastica.

Si inizia a attaccare il vellutino partendo da un "inizio" del lato lungo del rettangolo, spellando la carta di protezione a due cm per volta e stendendolo delicatamente con le dita senza premere troppo. pian piano si fa tutto il giro: inevitabilmente non si sarà andati perfettissimamente dritti, ma solo "quasi", ed a questo servono i due cm, di troppo (uno di qui uno di là).

Finita l'operazione, si appoggia sul piano del tavolo il tubo di plastica col vellutino già messo dentro, e si utilizza un mattarello, un cilindro di legno bel levigato etc per "pressare" bene il vellutino facendo nel contempo rotolare il tubo sul tavolo.

Poi si prende il tubo internamente vellutato ottenuto, e con una lama di taglierino nuova, tenuta a mano, si "fa la barba" alle due estremità del tubo rifilando via l'eccedenza.

Se a quel punto levi gli elastici, il tubo tende ad aprirsi a C, ma non del tutto.

...Rimonti la barra Vixen sul tubo, serri bene i dadetti senza esagerare e poi infili il tubo, stretto poco più del giusto in modo da sovrapporre i bordi del lato lungo di due cm sinché è "dentro" al punto giusto.
Se sei stato preciso, la plastica vellutata dentro "si allarga" aderendo al tubo in maniera tale che l'aderenza è perfetta, ma i bordi non son sovrapposti ma adiacenti. Le quattro mezzelune piccole tagliate prima a misura impediscono ai dadetti della barra Vixen di "fare i bozzi" al tubo interno vellutato.


Piuttosto utilizzerei il vellutino (dove viene venduto solitamente?) in 4 pezzi piccoli, adiacenti ( un unico pezzo sarà difficoltoso da mettere).
...ferramenta ben fornita. No, non è difficoltoso perché "lavori comodo" sul tavolo della cucina (per rendere l'idea) su una cosa anche deformabile e che non hai paura di graffiare. Quando ha finito lo infili dentro orientato bene, lo lasci libero e pop.


I diaframmi con il neoprene sono semplici da realizzare, però servono solo se il neoprene assorbe la luce almeno come il vellutino; altrimenti potrebbero generare riflessi stringendo il diametro del cilindro (non si possono realizzare diaframmi a lama con il neoprene).
Sto valutando questa cosa, in effetti. Mi pare molto spugnoso e opaco, verificherò.
I diaframmi a lama o son perfetti (tornio) quindi fuori portata come costi, o se devono essere tagliati a mano libera col taglierino (per dire) lascio perdere.


Al centro dello specchio primario, c'è un tubo nero (serve per le luci diffuse): se non è ben opacizzato, si può scurirlo con la vernice nera da marmitte (facendo spruzzate leggere, distanziate nel tempo; per formare dei granuli e non fare distendere la vernice).
Questa è una buonissima idea; anche perché protetto lo specchio con carta velina e poi plastica da sacchetto per surgelati, lasciando libero il foro di uscita del paraluce centrale e spruzzando da dietro (a parte il buco ovvio sarà protetto tutto con nastro da carrozziere), il lavoro è abbastanza (abbastanza, son soli 26 mm) facile.
Ma solo all'interno; all'esterno meglio non far nulla,perché gran parte della lunghezza è rettificata e poi lubrificata per far scorrere il secondo tubo che fa da guida al primario (una soluzione MOLTO intelligente, non so se usata da tutti).

cielo 17
26-06-2013, 20:05
Quando avrò recuperato il vellutino, il pennello morbido ed il tempo e la calma necessari; procederò allo smontaggio prima del dobson 200/1200 e poi del mak 150!

cielo 17
15-07-2013, 23:04
Da un paio di settimane non ho più usato il mak 150 a causa della foschia: questa serà l'ho puntato in cielo ed ho notato che le stelle le vedo doppie (aumentando l'intrafuoco e l'extra fuoco le due stelle si allontanano); i crateri lunari vanno a fuoco a fatica e c'è una immagine sovrapposta del cratere in alto oppure a destra (quindi 90° fra le due imagini fantasma) in intrafuoco ed extrafuoco. Quando raggiungo il fuoco, l' immagine fantasma quasi coincide con quella a fuoco.

L'ultima cosa che feci al telescopio, fu tentare di mettere a fuoco una stella artificiale autocostruida ad una decina di metri: ruotai verie volte la manopola di messa a fuoco (in direzione per il fuoco più vicino) senza trovare il fine corsa e mi sono fermato dopo alcuni giri perchè la stella artificiale era troppo vicina.

Secondo voi cosa posso fare? Inizialmente fra intra fuoco ed extra fuoco l'immagine si spostava quasi impercettibilmente.
Non credo sia una scollimazione, temo di avere aumentato il gioco delle guide che reggono lo specchio primario, magari si è spostato il grasso e c'è più gioco.

tony70xx
15-07-2013, 23:14
Da un paio di settimane non ho più usato il mak 150 a causa della foschia: questa serà l'ho puntato in cielo ed ho notato che le stelle le vedo doppie [...]
Non credo sia una scollimazione, temo di avere aumentato il gioco delle guide che reggono lo specchio primario, magari si è spostato il grasso e c'è più gioco.

Io ho messo a fuoco a distanze ravvicinate girando parecchie volte la manopola ma non ho mai avuto problemi.

cielo 17
21-07-2013, 16:22
Problema risolto!

Ho aperto il tubo ottico estraendo la parte con lo specchio primario: internamente lo specchio non aveva gioco percepibile, lo specchio è mantenuto in asse da due tubi concentrici che scorrono uno dentro l'altro. Ho semplicemente recuperato del grasso dalla parte bassa di questi tubi e ne ho messo in alto dove ne mancava (pulendo le eccedenze, per evitare future colature sullo specchio).
Con l'indelebile ho colorato in nero il bordo esterno dello specchio primario, rimosso il diaframma dal secondario, pulito con la pompetta ad aria e richiuso.

Mi sono accorto che 2 delle 3 brugole che bloccano il cuscinetto della manopola di messa a fuoco erano molli, le ho strette.

In terrestre va benissimo, l'immagine fantasma ora è sempre in una direzione (in teoria quando lo collimerò dovrebbe essere sovrapposta all'immagine a fuoco) e quando è a fuoco non è presente.

Confermo che lo strumento è ben realizzato meccanicamente.