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Visualizza Versione Completa : precessione degli equinozi



aldo58
15-11-2019, 13:31
Buongiorno,
Quando si parla di precessione degli equinozi, ci si riferisce al movimento descritto da una trottola in fase di rallentamento e poco prima del suo arresto e caduta. Se l'analogia è totale, vuol dire che c'è stato un tempo in cui l'asse della trottola (asse del mondo) non descriveva un cerchio, ma puntava dritto in una ben specifica direzione? E quale? Come hanno potuto gli antichi astronomi accorgersi di questo fenomeno, tenuto conto che gli spostamenti nel corso dei secoli sono stati comunque molto esigui? Erano davvero in grado di calcolare benissimo la posizione delle stelle?. Oppure al fenomeno della precessione ci sono arrivati per altre vie? Grazie

Ro84
15-11-2019, 17:39
Ciao, sono tante domande!

Sulla prima domanda lascio campo ad altri più esperti di me nell'ambito della meccanica schietta, ma mi ricordo che l'asse di rotazione è tenuto stabile (entro lievi oscillazioni di 2° circa) dal "giroscopio" costituito dal sistema Sole-Terra-Luna.

Gli antichi astronomi poi erano assolutamente in grado di calcolare la posizione delle stelle (e della Luna) con l'approssimazione di pochi minuti d'arco; quindi è bastato che uno studioso come Ipparco misurasse lo scostamento fra la posizione del Sole, della Luna piena in eclissi e una stella "fissa" sufficientemente vicina all'eclittica (come Spica), per accorgersi che la posizione di Spica (la cui posizione era rimasta inalterata rispetto alle altre "stelle fisse") differiva di ben 2° rispetto alle analoghe misurazioni fatte circa 150 anni prima, e che quindi si era verificato una sorta di "scorrimento" dell'intero reticolo delle stelle fisse della volta celeste lungo l'eclittica stessa; fenomeno che è diretta conseguenza della precessione. E riuscì persino a quantificare lo spostamento annuo legato alla precessione, con un errore di appena 2 secondi d'arco (48 invece di 50).

Red Hanuman
15-11-2019, 21:56
Buongiorno,
Quando si parla di precessione degli equinozi, ci si riferisce al movimento descritto da una trottola in fase di rallentamento e poco prima del suo arresto e caduta. Se l'analogia è totale, vuol dire che c'è stato un tempo in cui l'asse della trottola (asse del mondo) non descriveva un cerchio, ma puntava dritto in una ben specifica direzione? E quale?

No, l'analogia non è totale. La precessione degli equinozi è dovuta agli effetti gravitazionali che si applicano alla rotazione terrestre, legati alla non perfetta forma sferica del pianeta che si somma agli effetti gravitazionali del sistema solare (principalmente quelli di Sole e Luna, ma tutti i corpi del sistema solare concorrono all'effetto).
Proprio per tale origine, non è possibile quanto hai ipotizzato.


Come hanno potuto gli antichi astronomi accorgersi di questo fenomeno, tenuto conto che gli spostamenti nel corso dei secoli sono stati comunque molto esigui? Erano davvero in grado di calcolare benissimo la posizione delle stelle?. Oppure al fenomeno della precessione ci sono arrivati per altre vie? Grazie

A quanto già detto dal buon @Ro84 (https://www.astronomia.com/forum/member.php?u=8668), aggiungo che i Babilonesi (notissimi astronomi e astrologi) sembra avessero la nozione di anno siderale e anno tropico, e di conseguenza nozione della precessione.
La precessione comporta uno spostamento dell'entrata del Sole nelle costellazioni, ed il fenomeno non poteva essere sfuggito agli astrologi caldei.

Per capirci, tra il 4500 ac e il 2000 ac circa il Sole in primavera si proiettava all'interno della costellazione del Toro, mentre fino al 100 ac lo faceva nella costellazione dell'Ariete ( è da quell'epoca che parliamo del punto vernale (https://it.wikipedia.org/wiki/Punto_vernale) come del punto d'Ariete o punto gamma), e dal 100 ac fino ad ora si proietta nella costellazione dei Pesci.

Un movimento del genere non poteva essere sfuggito a chi faceva delle stelle il riferimento massimo.;)

aldo58
16-11-2019, 13:18
Ringrazio entrambi per le esaurienti risposte. Gli antichi astronomi, pur disponendo di esigui mezzi, erano abilissimi osservatori