Fraru810
11-04-2020, 01:05
Dopo che a più riprese ho interpellato gli esperti del forum per sciogliere i dubbi relativi all'acquisto del mio secondo telescopio la quarantena forzata mi ha dato il là per fare il grande passo. Cercando di prendere con filosofia la carcerazione e la probabile estate senza mare e voli aerei mi son detto: sono multabile se esco a fare una passeggiata? Allora in questi giorni andrò a passeggio nello spazio e vediamo se venite a braccarmi anche lì.
Con poco meno dei 400 euro di soglia minima delle multe predisposte dal nostro nobilissimo governo ho seguito il vostro consiglio acquistando un Dobson Skywatcher da 200mm che mi è stato velocemente recapitato e che altrettanto velocemente ho assemblato e predisposto all’uso, curioso com’ero di tastarne le capacità.
Purtroppo anche per questo tipo di evasione ho dovuto mettere alla prova la mia pazienza. Prima il maltempo, poi la Luna mi hanno costretto a rinviare la prima sessione osservativa a 360 gradi anche se per la verità la scorsa settimana non ho resistito ad un battesimo nel pieno della luce del nostro satellite con la visione di M42, M44 ed M41, oggetti magnifici che già avevo avuto modo di osservare col mio vecchio sessantino.
Stasera 10/4, con la Luna sorgente alle 23 ed un cielo completamente sgombro ho finalmente potuto sviluppare un programma osservativo che ho quasi del tutto rispettato e che mi ha dato notevoli soddisfazioni.
Ho scaldato i motori con un gruppo di ammassi aperti. Dopo aver iniziato col notevolissimo M35 mi sono spostato di pochi gradi per la sequenza ravvicinata di ammassi dell’Auriga, M36, 37 e 38. Incoraggiato dalla pesca fortunata e soprattutto veloce (sono pur sempre alle prime armi col Dobson) ho quindi deciso di tentare la sorte con due oggetti non semplici anche perché presenti in una zona del cielo pericolosamente vicina alle luci del borgo di Cortona, ai piedi del quale vivo: M1 e la cometa C/2017 T2Panstarrs. Nel primo caso Zeta Tauri mi ha fornito un valido punto di riferimento mentre nel secondo la caccia è stata molto più difficile visto che la vicina y Camelopardalis era al limite della visibilità ad occhio nudo. Il risultato è stato inatteso seppur leggermente deludente: se per M1 sapevo benissimo che non avrei visto di più che una pallida nebbiolina scura dalla cometina mi aspettavo qualcosina di più di un debole batuffolino pur essendo consapevole del fatto che 1) non è la Hale Bopp 2) tocca attendere ancora un po’ e soprattutto sperare nella clemenza solare per vederla al meglio. Tuttavia si trattava pur sempre della mia terza cometa in ventiquattro anni di passione, la seconda al telescopio dopo la C2014 Q2 Lovejoy, non certo roba di tutti i giorni (in attesa della C2019 Y4 Atlas che tenterò di scorgere domani sera). Trovandomi in zona ho quindi “rapito” a Cassiopea M103, discretamente visibile malgrado i suddetti disturbi luminosi per poi cambiare radicalmente porzione di cielo.
Ed è qui che mi sono veramente emozionato: M3, stupendo globulare nei Levrieri mi ha lasciato veramente a bocca aperta, nulla a che vedere col batuffolino visto una decina di anni orsono col mio vecchio 60/700.
Dopo tanta bellezza ho dovuto prender fiato con una visione relativamente normale, la doppia Cor Caroli ed il sistema Mizar-Alcor. Sono quindi tornato nei Levrieri, ma stavolta per mancare M94 ed M51 che non sono riuscito a beccare nonostante numerose manovre. Il sorgere della luna intanto si avvicinava pericolosamente e nei venti minuti restanti ho tentato senza troppe pretese di carpire uno degli oggetti dell’Orsa Maggiore scegliendo M108 dopo aver mancato (per fretta?) M94. Stavolta sono riuscito a distinguere una nebbiolina ovaleggiante e spostandomi di pochissimo ho completato l’opera con la nebulosa Civetta M97, un dischetto scuro ben distinguibile che francamente non credevo di poter vedere in un cielo che tutto sommato stasera era tutt’altro che eccezionale. E mentre mi chiedevo dove fosse la civetta ecco che dagli alberi della campagna circostante si alzava il verso di un vero pennuto di quella specie. Leggendovi spiritualmente un segno di assoluta armonia cosmica ho deciso di fermarmi proprio in quell’istante mandando agli annali la mia prima vera serata da dobsoniano, una serata che difficilmente dimenticherò.
Con poco meno dei 400 euro di soglia minima delle multe predisposte dal nostro nobilissimo governo ho seguito il vostro consiglio acquistando un Dobson Skywatcher da 200mm che mi è stato velocemente recapitato e che altrettanto velocemente ho assemblato e predisposto all’uso, curioso com’ero di tastarne le capacità.
Purtroppo anche per questo tipo di evasione ho dovuto mettere alla prova la mia pazienza. Prima il maltempo, poi la Luna mi hanno costretto a rinviare la prima sessione osservativa a 360 gradi anche se per la verità la scorsa settimana non ho resistito ad un battesimo nel pieno della luce del nostro satellite con la visione di M42, M44 ed M41, oggetti magnifici che già avevo avuto modo di osservare col mio vecchio sessantino.
Stasera 10/4, con la Luna sorgente alle 23 ed un cielo completamente sgombro ho finalmente potuto sviluppare un programma osservativo che ho quasi del tutto rispettato e che mi ha dato notevoli soddisfazioni.
Ho scaldato i motori con un gruppo di ammassi aperti. Dopo aver iniziato col notevolissimo M35 mi sono spostato di pochi gradi per la sequenza ravvicinata di ammassi dell’Auriga, M36, 37 e 38. Incoraggiato dalla pesca fortunata e soprattutto veloce (sono pur sempre alle prime armi col Dobson) ho quindi deciso di tentare la sorte con due oggetti non semplici anche perché presenti in una zona del cielo pericolosamente vicina alle luci del borgo di Cortona, ai piedi del quale vivo: M1 e la cometa C/2017 T2Panstarrs. Nel primo caso Zeta Tauri mi ha fornito un valido punto di riferimento mentre nel secondo la caccia è stata molto più difficile visto che la vicina y Camelopardalis era al limite della visibilità ad occhio nudo. Il risultato è stato inatteso seppur leggermente deludente: se per M1 sapevo benissimo che non avrei visto di più che una pallida nebbiolina scura dalla cometina mi aspettavo qualcosina di più di un debole batuffolino pur essendo consapevole del fatto che 1) non è la Hale Bopp 2) tocca attendere ancora un po’ e soprattutto sperare nella clemenza solare per vederla al meglio. Tuttavia si trattava pur sempre della mia terza cometa in ventiquattro anni di passione, la seconda al telescopio dopo la C2014 Q2 Lovejoy, non certo roba di tutti i giorni (in attesa della C2019 Y4 Atlas che tenterò di scorgere domani sera). Trovandomi in zona ho quindi “rapito” a Cassiopea M103, discretamente visibile malgrado i suddetti disturbi luminosi per poi cambiare radicalmente porzione di cielo.
Ed è qui che mi sono veramente emozionato: M3, stupendo globulare nei Levrieri mi ha lasciato veramente a bocca aperta, nulla a che vedere col batuffolino visto una decina di anni orsono col mio vecchio 60/700.
Dopo tanta bellezza ho dovuto prender fiato con una visione relativamente normale, la doppia Cor Caroli ed il sistema Mizar-Alcor. Sono quindi tornato nei Levrieri, ma stavolta per mancare M94 ed M51 che non sono riuscito a beccare nonostante numerose manovre. Il sorgere della luna intanto si avvicinava pericolosamente e nei venti minuti restanti ho tentato senza troppe pretese di carpire uno degli oggetti dell’Orsa Maggiore scegliendo M108 dopo aver mancato (per fretta?) M94. Stavolta sono riuscito a distinguere una nebbiolina ovaleggiante e spostandomi di pochissimo ho completato l’opera con la nebulosa Civetta M97, un dischetto scuro ben distinguibile che francamente non credevo di poter vedere in un cielo che tutto sommato stasera era tutt’altro che eccezionale. E mentre mi chiedevo dove fosse la civetta ecco che dagli alberi della campagna circostante si alzava il verso di un vero pennuto di quella specie. Leggendovi spiritualmente un segno di assoluta armonia cosmica ho deciso di fermarmi proprio in quell’istante mandando agli annali la mia prima vera serata da dobsoniano, una serata che difficilmente dimenticherò.