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Visualizza Versione Completa : Trasporto Celestron Mak127



ezio49
06-07-2013, 21:23
Finora ho risolto il problema così:
- il Mak lo metto nella scatola di imballaggio togliendo il diagonale, l'oculare ed il puntatore
- per la testa GoTo ho imbottito una scatola in plastica
Il tutto però diventa ingombrante, specie se nel bagagliaio ci sono valigie.
Pensavo di imbottire con gommapiuma un borsona per il Mak su cui lascierei installati il diagonale, l'obiettivo (magari il 9mm che tanto è un fondo di bottiglia) ed il puntatore.
La testa GoTo ha bisogno di essere molto protetta? Se la lasciassi installata sul trepiedi la mettessi sul sedile posteriore?
Qualcuno sa darmi dei suggerimenti?
Grazie a tutti.

garmau
06-07-2013, 23:12
io ho ovviato così e per ora mi trovo bene, certo la vettura di mia moglie (renault kangoo) si adatta benissimo per questa soluzione.
http://www.astronomia.com/forum/showthread.php?761-il-contenitore-per-il-mio-tele

ezio49
07-07-2013, 00:19
Grazie Maurizio per il suggerimento. E' una bella soluzione. Il bagagliaio della mia macchina è più piccolo ma potrei fare qualcosa di simile.
Ciao.

Valerio Ricciardi
07-07-2013, 09:43
Io per il da poco non più mio ho tentato una soluzione diversa: separare ciò che è fragilerrimo da ciò che lo è meno.

Per la prima parte, ho comprato una valigetta Sony acquistabile come accessorio per una telecamera professionale "impegnativa", che aveva all'interno un complesso preformato rivestito in vellutino, e tolto con attenzione tutto il blocco ho realizzato un' imbottitura sul fondo costituita da un ritaglio di tappetino stampato a cellette di gomma riciclata per automobili (2 euro), su cui ho incollato uno strato di tappeto da ginnastica di Decathlon (3-4 euro); dallo stesso ho ricavato anche altri due pezzi per i lati lunghi verticali, attaccati permanentemente alla valigetta con biadesivo per moquette rinforzato da colla Artiglio messa con la spatola a dentini (importante aspettare cinque minuti prima di far fare contatto ai pezzi e rullarli con attenzione).

Il tappetino di gomma che fa da base, non essendo incollato sul fondo, ma abbastanza tendenzialmente rigido, permette di estrarlo in blocco quando si voglia togliere eventuale polvere o altro entrato accidentalmente, senzache si infili negli angolini restando poi a far danni a lungo.

Sotto l'ottica, sul tappetino da ginnastica ho aggiunto, ricavandola con attenzione (e cutter) dal preformato Sony originale, una imbottitura fatta "a salsicciotti" imbottita di espanso morbido, su cui poggia sul fianco il tubo del 127.

Il lato "corto" non rivestito col tappetino da ginnastica è quello verso il quale sta rivolto il tappo grande coprimenisco del Makkino, ed è stato invece protetto con un disco di neoprene nero ad alta densità ricavato dall'astuccio di un tele Nikon che ho comprato a pochi euro a Porta Portese perché all'esterno era assai disastrato.

Sotto il coperchio, due tasche permettono di ospitare tre oculari (un quarto ha la scatola sua).

Il tubo viene messo dentro con la barra Vixen verso le chiusure anteriori, reclinato su un fianco: così il visual back ed il pomolo di comando della messa a fuoco sono allineati (il delicato pomolo sta "sotto" e non tocca nulla) e negli spazi verticali risultanti entrano bene una scatola con dentro la diagonale, e dall'altro lato la scatola per l'oculare più corto (un Planetary ED da 8); mentre nelle taschine stanno comodi l'11 mm UWA da 82°, il 20 mm WA da 70° ed il Plossl Celestron da 32 mm.

Sul lato destro, nello spazio che resta sopra il visual back e le due scatoline sta comodo un sacchetto di origine fotografica col supporto del cercatore 10x50.
Cercatore che dopo messo tutto il resto, separato da un pezzo di gommapiuma che lo avvolge in parte, trova posto adagiato sopra il tubo dell'ottica.

Dato che all'esterno in alluminio anodizzato campeggiava una vistosa scritta "SONY" non attinente, che col solvente si era cancellata solo al 90% e restava uniformemente ma blandamente intellegibile, per mera civetteria mi son peritato in qualche sera uggiosa di assistenza a mi padre quando stava un po' male di rivestirne tutte le superfici con DC-Fix molto robusto, in plastica cromata ad effetto "alluminio goffrato"; ma questa è una civetteria da bricoleur (però alla fine protegge anche dai graffi, via). Ho anche sostituito i quattro piedini sotto al fondo con altri più robusti e di altezza non standard, in modo che non si sporchi o rovini (entro certi limiti, ovvio) se posata per terra "on the field" in posti poco puliti o un po' sassosi.

La configurazione che propongo ha il difetto di non essere leggerissima (la valigetta, robustissima perché pensata per una telecamera da oltre 10.000 euro, pesa da sola sui 3,7 kg) ed anche quello che non è possibile farle contenere tutto... col cercatore montato nel supporto. Inserimento del cercatore nel supporto (prima di montare il tutto sul telescopio) che quindi va rifatto (collimazione compresa sulla croce di un campanile o di una vetta lontana...) ogni volta.

Però tutto ciò che è più fragile si porta attaccato a una spalla come una borsetta fotografica qualsiasi.
Ed è diabolicamente robusta, comoda da portare anche in treno o pullmann oltre che accettata come hand luggage dalla massima parte delle Compagnie aeree (e questa era l'idea iniziale).

ezio49
07-07-2013, 11:20
Valerio,
Magnifica soluzione molto professionale.
Per il contenitore se vedo da Bruco o simili dovrei trovare dei contenitori in plastica a basso costo.
A me serve esclusivamente per spostarlo dalla casa in città a quella in campagna dove finalmente troverò dei cieli bui. Si tratta di uno o due spostamenti all'anno e quindi mi accontenterei di una soluzione più spartana.
Grazie per i consigli. Ciao.

Valerio Ricciardi
07-07-2013, 12:05
Considera che il diametro f.t. del solo tubo all'altezza della cella anteriore è sui 140 mm, per cui anche una valigetta in alluminio portattrezzi appena fuori misura (di solito quelle "classiche" grandi come una 48 ore son da 15 cm, 16 sarebbero il minimo) potrebbe fare al caso tuo ed ha una maniglia comoda.