zanzao
04-09-2020, 10:50
Introduzione
Novilunio di agosto finalmente senza grossi patemi per il meteo e con il beneficio di una flessibilità nella scelta della serata essendo capitato in un periodo di ferie. Ci siamo organizzati nei vari gruppi whatsapp e la partecipazione è stata davvero numerosa. Molti hanno scelto di sfruttare due o tre serate organizzandosi in tenda o in B&B, io invece ho fatto la solita toccata e fuga e mi sento comunque soddisfatto.
Per il visuale è stato un altro ritrovo dobsoniano in grande stile. In primis il dobson 30cm di Giulio per la sua prima luce sotto un cielo degno. Poi il 30cm di Walter, il 40cm di Francesco, il 45cm di Paolo ed infine ed il mio 50cm.
Più numerosi come al solito gli astrofotografi, ma la Staccionata dell’Arcangelo è spaziosa quindi la convivenza è stata ottimale per quel che mi riguarda. Mi piace scherzare su questo argomento, in realtà anche io ho sistemato silenziosamente il setup astrofotografico poco a lato della postazione del dobson in modo da non darmi fastidio da solo! ... e comunque la mia postazione è molto discreta non avendo computer o altre fonti di IL ;)
Questa volta non mi sono fossilizzato sul mio programma osservativo ed ho inserito una serie di classici di stagione che ho rigoduto dopo molto tempo ed ho avuto il piacere di condividere con i compagni d’avventura. Lo stesso hanno fatto gli altri dobsoniani ed anche io ho beneficiato delle loro astro-prede. Insomma una sessione in cui la condivisione e le pause con chiacchierate su temi astrofili sono state più numerose del solito per quel che mi riguarda ed hanno reso la serata simile ad uno star party senza gli inconvenienti degli star party. Siamo un gruppo numeroso ed affiatato ed ognuno conosce le esigenze dell’altro.
Unica nota dolente mi è stata segnalata nei giorni successivi, io ero già rientrato e non ne sono stato testimone diretto. Qualcuno non è stato molto rispettoso dell’ambiente: qualche cicca di troppo, scatoline, pacchetti, plastiche trasparenti e fazzoletti “igienizzanti” lasciati sul terreno. Il periodo è pieno di visitatori e ci sono stati anche altri gruppi di amici astrofili che si sono alternati sulla Staccionata dell’Arcangelo. Difficile attribuire responsabilità ma i presunti responsabili sono stati individuati e contattati. Speriamo che in futuro ci sia più coscienza e rispetto da parte di chi, essendo astrofilo, ci si aspetterebbe debba essere sostenitore attivo delle cause ambientali.
Considerazioni principali:
La caccia alla planetaria Pease 1 dentro M 15, fatta più volte in passato senza successo, compresa la volta scorsa con molto impegno e studio della mappa ma in condizioni di cattivo seeing, e questa volta sfruttando la “lezione” dello scorso novilunio ma in condizioni di seeing sufficiente a tratti buono mi ha fatto capire che queste sfide le devo posticipare a un eventuale futuro con diverso setup. Senza inseguimento automatico, ad alti ingrandimenti, sulla scala, cambiare oculari, filtri, ripuntare, rifocheggiare, inseguire “delicatamente” per minimizzare le vibrazioni, ecc ecc è davvero una prova estenuante e comunque dai risultati incerti. Il risultato l’ho forse avuto, il gruppetto di stelline entro cui c’è la planetaria l’ho separato a 770x, tra queste stelline una è la planetaria, ma non so quale tra esse perché sarebbe necessario avere una visione stabile con un bell’inseguimento. Con filtro OIII la visione si impasta, rimane una macchietta più piccola che è probabilmente la planetaria. Ritengo chiusa la questione per ora, e rimuovo dal mio piano osservativo la planetaria IRAS 18333-2357 (o GJJC 1) dentro M 22 che dai report che ho letto sembra molto più difficile di Pease 1.
Comincio a fare considerazioni su come rivedere il mio piano osservativo. Gli oggetti li ho sempre selezionati sulla base di aspettative di vedere dettagli senza curarmi di voler di completare liste e cataloghi. Ho obiettivi qualitativi più che quantitativi. Guardando ciò che ho selezionato nel piano, la maggior parte degli obiettivi futuri è costituita da galassie. Ultimamente però quelle che hanno offerto dettagli o visioni che meritano attenzione sono state pochine. Intendiamoci, anche se non sono “eclatanti”, la curiosità di scoprire la morfologia e l’aspetto principale delle galassie “nuove” è sempre stimolante a lascia un senso di appagamento a valle dell’osservazione. Però più vado avanti più mi rendo conto che quelle “nuove” ed “eclatanti” sono sempre di meno, soprattutto se singole. Si confermano interessanti quelle interagenti o appartenenti a gruppi compatti. Siccome gli Hickson li ho quasi osservati tutti, cosi come gli ammassi Abell principali, penso focalizzarmi meglio e dare priorità alle galassie del catalogo Arp. E poi devo ricominciare ad osservare le “galassione” che in passato probabilmente ho osservato con meno attenzione. Rimangono validi invece gli obiettivi delle planetarie Abell e dei globulari Palomar, magari assegnando loro una priorità più alta rispetto a quanto fatto fin ora. Nebulose ad emissione/riflessione non ne ho molte di nuove, quelle che mi rimangono sono prettamente fotografiche, che forse lasciano vedere piccole zone ma non mi aspetto grosse soddisfazioni in visuale. Gli ammassi aperti in programma sono larghi e luminosi (Collinder, Melotte, ecc) da puntare con piccoli strumenti e largo campo, o piccoli e deboli (Berkeley, Basell, Bochum, Haffner, ecc) che puntati col 25cm, tranne poche eccezioni, non è che mi abbiano lasciato particolarmente impressionato, forse dovrei osservarli col 50cm. Insomma, arrivo al punto in cui comincio a pensare che riavvolgere il nastro e riosservare i “migliori” con l’esperienza maturata in questi anni sarà una parte importante del mio programma futuro e lascerò sempre meno spazio agli oggetti nuovi.
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Novilunio di agosto finalmente senza grossi patemi per il meteo e con il beneficio di una flessibilità nella scelta della serata essendo capitato in un periodo di ferie. Ci siamo organizzati nei vari gruppi whatsapp e la partecipazione è stata davvero numerosa. Molti hanno scelto di sfruttare due o tre serate organizzandosi in tenda o in B&B, io invece ho fatto la solita toccata e fuga e mi sento comunque soddisfatto.
Per il visuale è stato un altro ritrovo dobsoniano in grande stile. In primis il dobson 30cm di Giulio per la sua prima luce sotto un cielo degno. Poi il 30cm di Walter, il 40cm di Francesco, il 45cm di Paolo ed infine ed il mio 50cm.
Più numerosi come al solito gli astrofotografi, ma la Staccionata dell’Arcangelo è spaziosa quindi la convivenza è stata ottimale per quel che mi riguarda. Mi piace scherzare su questo argomento, in realtà anche io ho sistemato silenziosamente il setup astrofotografico poco a lato della postazione del dobson in modo da non darmi fastidio da solo! ... e comunque la mia postazione è molto discreta non avendo computer o altre fonti di IL ;)
Questa volta non mi sono fossilizzato sul mio programma osservativo ed ho inserito una serie di classici di stagione che ho rigoduto dopo molto tempo ed ho avuto il piacere di condividere con i compagni d’avventura. Lo stesso hanno fatto gli altri dobsoniani ed anche io ho beneficiato delle loro astro-prede. Insomma una sessione in cui la condivisione e le pause con chiacchierate su temi astrofili sono state più numerose del solito per quel che mi riguarda ed hanno reso la serata simile ad uno star party senza gli inconvenienti degli star party. Siamo un gruppo numeroso ed affiatato ed ognuno conosce le esigenze dell’altro.
Unica nota dolente mi è stata segnalata nei giorni successivi, io ero già rientrato e non ne sono stato testimone diretto. Qualcuno non è stato molto rispettoso dell’ambiente: qualche cicca di troppo, scatoline, pacchetti, plastiche trasparenti e fazzoletti “igienizzanti” lasciati sul terreno. Il periodo è pieno di visitatori e ci sono stati anche altri gruppi di amici astrofili che si sono alternati sulla Staccionata dell’Arcangelo. Difficile attribuire responsabilità ma i presunti responsabili sono stati individuati e contattati. Speriamo che in futuro ci sia più coscienza e rispetto da parte di chi, essendo astrofilo, ci si aspetterebbe debba essere sostenitore attivo delle cause ambientali.
Considerazioni principali:
La caccia alla planetaria Pease 1 dentro M 15, fatta più volte in passato senza successo, compresa la volta scorsa con molto impegno e studio della mappa ma in condizioni di cattivo seeing, e questa volta sfruttando la “lezione” dello scorso novilunio ma in condizioni di seeing sufficiente a tratti buono mi ha fatto capire che queste sfide le devo posticipare a un eventuale futuro con diverso setup. Senza inseguimento automatico, ad alti ingrandimenti, sulla scala, cambiare oculari, filtri, ripuntare, rifocheggiare, inseguire “delicatamente” per minimizzare le vibrazioni, ecc ecc è davvero una prova estenuante e comunque dai risultati incerti. Il risultato l’ho forse avuto, il gruppetto di stelline entro cui c’è la planetaria l’ho separato a 770x, tra queste stelline una è la planetaria, ma non so quale tra esse perché sarebbe necessario avere una visione stabile con un bell’inseguimento. Con filtro OIII la visione si impasta, rimane una macchietta più piccola che è probabilmente la planetaria. Ritengo chiusa la questione per ora, e rimuovo dal mio piano osservativo la planetaria IRAS 18333-2357 (o GJJC 1) dentro M 22 che dai report che ho letto sembra molto più difficile di Pease 1.
Comincio a fare considerazioni su come rivedere il mio piano osservativo. Gli oggetti li ho sempre selezionati sulla base di aspettative di vedere dettagli senza curarmi di voler di completare liste e cataloghi. Ho obiettivi qualitativi più che quantitativi. Guardando ciò che ho selezionato nel piano, la maggior parte degli obiettivi futuri è costituita da galassie. Ultimamente però quelle che hanno offerto dettagli o visioni che meritano attenzione sono state pochine. Intendiamoci, anche se non sono “eclatanti”, la curiosità di scoprire la morfologia e l’aspetto principale delle galassie “nuove” è sempre stimolante a lascia un senso di appagamento a valle dell’osservazione. Però più vado avanti più mi rendo conto che quelle “nuove” ed “eclatanti” sono sempre di meno, soprattutto se singole. Si confermano interessanti quelle interagenti o appartenenti a gruppi compatti. Siccome gli Hickson li ho quasi osservati tutti, cosi come gli ammassi Abell principali, penso focalizzarmi meglio e dare priorità alle galassie del catalogo Arp. E poi devo ricominciare ad osservare le “galassione” che in passato probabilmente ho osservato con meno attenzione. Rimangono validi invece gli obiettivi delle planetarie Abell e dei globulari Palomar, magari assegnando loro una priorità più alta rispetto a quanto fatto fin ora. Nebulose ad emissione/riflessione non ne ho molte di nuove, quelle che mi rimangono sono prettamente fotografiche, che forse lasciano vedere piccole zone ma non mi aspetto grosse soddisfazioni in visuale. Gli ammassi aperti in programma sono larghi e luminosi (Collinder, Melotte, ecc) da puntare con piccoli strumenti e largo campo, o piccoli e deboli (Berkeley, Basell, Bochum, Haffner, ecc) che puntati col 25cm, tranne poche eccezioni, non è che mi abbiano lasciato particolarmente impressionato, forse dovrei osservarli col 50cm. Insomma, arrivo al punto in cui comincio a pensare che riavvolgere il nastro e riosservare i “migliori” con l’esperienza maturata in questi anni sarà una parte importante del mio programma futuro e lascerò sempre meno spazio agli oggetti nuovi.
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