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Visualizza Versione Completa : Mak Bresser e Mak Skywatcher 127



musiker64
23-10-2020, 13:02
Buongiorno a tutti, Perdonatemi se ritorno su un vecchio argomento da me postato tempo fa. Ho avuto modo di vedere le viti di collimazione di un Mak Bresser che sono nascoste da tappi in gomma sulla culatta del telescopio. Mi chiedo perché, invece, sullo Skywatcher 127/1500 tali viti sono "esterne" ed una volta che cercai di collimarlo (prima di venderlo quasi a "pezzo di ricambio"...) mi ritrovai la culatta quasi svitata dal tubo? Si ruppe anche la guarnizione circolare tra tubo e culatta e dovetti adattare una. Chiedo lumi su questa cosa: nel Bresser la culatta è indipendente dalle brugole di collimazione, mentre sullo Skywatcher (il 127/1500) tali brugole fungono anche da fissaggio della culatta al tubo..... mah....

Huniseth
23-10-2020, 13:44
Scusa, ma il tubo è fissato alla culatta con le viti superiori, non con quelle dietro. il marchingegno dello specchio e lo specchio sono invece collegati alla culatta. Spiega meglio quanto fatto e successo.

musiker64
23-10-2020, 13:55
I Mak SW da 150 e 180 hanno viti laterali per il fissaggio della culatta al tubo. Il 127 no. Infatti a me le 3 brugole grandi di collimazione mi fecero svitare intera culattadal tubo rompendo anche la guarnizione circolare. Ed era uno strumento to nuovo. Comprato da Salmoiragi e Viganò quando ancora trattava i prodotti Auriga

musiker64
23-10-2020, 14:10
La culatta dello SW 127/1500. 3 Brugole grandi piu 3 piccole per la collimazione. Svitando le grandi la culatta mi si staccò dal tubo. Nei 150 e 180 ciò non accade poiché la culatta stessa è fissata al tubo ottico con viti laterali. Nel 127, ripeto, non vi sono, come si nota anche in foto, viti laterali.

Coco
23-10-2020, 16:50
Non capisco la domanda, perdonami.
Ma nell'ultimo messaggio scrivi tu stesso che ci sono 6 fori (come si vede in foto):
3 grandi (presumo per agganciare la culatta al tubo) e 3 piccoli (per effettuare la collimazione).

:confused:

musiker64
23-10-2020, 17:08
Le brugole grandi servono per la collimazione (pensavo che così fosse) e le "mini" per il blocco specchio una volta collimato come accade nei Newton. Forse ho sbagliato tutto e come dici tu le grandi sono solo per il fissaggio culatta e le piccole solo per la collimazione! In tal caso tutto torna e trattasi di un mio imperdonabile errore.

Coco
23-10-2020, 17:15
Non te lo so dire per certezza in quanto non ho quello strumento, ma penso che sia così.ù

I newton che hanno il blocco dello specchio hanno il sistema con le doppie brugole per il blocco dello specchio che si trovano uno accanto all'altra, così sai a quale corrisponde.

Huniseth
23-10-2020, 18:01
Ma pensa, non ci ho mai fatto caso, pensavo fosse uguale al 180. :wub:

Valerio Ricciardi
23-10-2020, 20:43
perché (...) sullo Skywatcher 127/1500 tali viti sono "esterne" ed una volta che cercai di collimarlo mi ritrovai la culatta quasi svitata dal tubo? Si ruppe anche la guarnizione circolare tra tubo e culatta e dovetti adattare una. Chiedo lumi su questa cosa: (...) sullo Skywatcher (il 127/1500) tali brugole fungono anche da fissaggio della culatta al tubo

I punti di collimazione son solo tre, quelli più piccoli, quasi dei grani.
Il Makketto è collimato molto bene in fabbrica, e a meno di maltrattamenti "esagerati" non si scollima praticamente mai.
In verità il dubbio che potesse trattarsi di qualcosa di differente però poteva venirti per un motivo: non avrebbe veramente senso alcuno spaziare di 60° una vite di regolazione dalla "sua" vite di blocco... son sempre a coppie.

Incidentalmente: trovo più razionale la soluzione del Bresser, che altro non è che un Meade ETX 125 modificato con

1) l'abolizione del flip mirror che permette di avere due oculari contemporaneamente, uno "sopra" e uno a valle del normale visual back... il vantaggio può non essere piccolo, perché sopra lasci fisso durante tutta la serata di osservazione un "oculare cercatore" da 32 mm, o un 24 mm 68° o un 25 mm 60° vedi tu, e dietro monti un diagonale nel quale cambi gli oculari ad alto ingrandimento che più ti fan comodo.

2) la presenza dei tappini che occultano i punti di collimazione, raggiungibilissimi quando servono, protetti altrimenti. Soluzione molto razionale che si ritrova anche nell'ottimo Bosma 150/1800 mentre nel 130/2000 bisogna smontare la copertura della culatta in materiale sintetico pesante e preciso... però così viene via anche il visual back, e di fatto ciò rende collimabile il telescopio solo al banco ottico.

Dei due, il Bresser/Meade è un poco più specializzato per via del fuoco da 1900 mm, più adatto a contenere i residui di sferica nell'osservazione planetaria; l'ostruzione effettiva mi sembra anche un poco minore che nello SkyWatcher, però dopo che la produzione Meade venne trasferita fuori dagli USA si notava una certa incostanza qualitativa. Adesso non saprei dire.

Lo SkyWatcher, che ha un'apertura effettiva un po' inferiore al dichiarato (apertura libera effettiva 118 mm) per via dello specchio primario NON più grande della luce libera del menisco lievemente divergente (come invece dovrebbe essere), è un poco più universale e "buono per tutte le stagioni". In cambio del fatto che bara un po' sull'apertura dichiarata, ha un'ottica particolarmente ben lavorata e molto uniforme tra un esemplare e l'altro, e regge ancora molto bene se il seing è decente l'8 mm (192,5 X) sotto i nostri cieli; quindi anche un 7 mm (220X) in condizioni eccezionali di calma atmosferica.

musiker64
25-10-2020, 15:29
Valerio Ricciardi

E infatti quello fu il mio grande errore (ricordi? postai intere pagine sull'odissea mak......) A saperlo, forse, a quest'ora lo avrei avuto ancora e mi sarei tolto tante belle soddisfazioni visuali e fotografiche!!!!