fedele
19-02-2021, 10:56
15 Febbraio 2021. - Prima luce ( si dice cosi’ giusto?) del Takahashi Mewlon 180c (Baby-Mu)
Il telescopio è arrivato dall'Asia (Meglio definire dal Giappone), ha fatto il giro di mezza Europa e Mezza Italia, prima di arrivare a casa mia. L'ho messo in auto con il suo imballaggio originale (ben fatto anche questo) e trasportato per alcune decine di km. Nel tragitto mi sono dimenticato della sua presenza, sobbalzando con disinvoltura su un paio di passaggi a livello rialzati e su dossi vari.
Quando sono arrivato a casa, mi sono ricordato del mio compagno di viaggio: "Cavolo avevo il Mewlon nel cofano!".
Tutto, dall'imballaggio al Mewlon stesso è bello ed ogni particolare parla del Sol Levante.
Il tubo è leggerissimo. Stonano solo alcuni particolari grossolani, come le viti a vista sul tubo e delle pennellate un po spartane in alcuni punti della base di attacco della slitta a coda di rondine. Ma occorre ricordarsi della artigianita’ di questi strumenti.
Il peso è in gran parte concentrato dal lato dell'ottica principale ovviamente. Questo rende la maniglia che contiene il cercatore 6x30, davvero comoda ed affidabile per maneggiare il tubo.
Il cercatore è superbo. Un gran bel pezzo di ottica. Credo il migliore 6x30 in circolazione e cercare gli oggetti è un momento che attendi con piacere.
Ah…dopo aver girato il mondo il cercatore è ALLINEATISSIMO all’ottica principale.
L’interno del tubo è ben annerito. Fa una strana impressione il bordo frontale ricurvo del tubo, tanto da ricordare un qualche tipo di elettrodomestico, ma devo dire che fa davvero la sua funzione nell’impedire alla condensa di entrare nel tubo stesso.
Lo specchio è lucidissimo e veramente smooth: nulla a che vedere con quelli degli SC, o Newton, MK economici per intenderci.
Il mio timore era la collimazione. Non ho avuto molti riflettori in vita mia, avendo avuto da giovane solo rifrattori e nemmeno di grande fattura. Devo ammettere che per me telescopio significa LENTI. PUNTO. Difatti sia il C8XLT che il C8HD che ho avuto, sono state delle brevi (tristi) parentesi nella mia vita.
Considerate che riprendo l’astronomia ora, dopo quasi 25 anni di fermo. Quindi è un po come se ripartissi da zero in fatto strumentale.
E Arriviamo alla giornata odierna.
Dopo la nevicata di ieri, qui a Matera stasera il cielo si è aperto e quindi faceva ben sperare per una prima luce.
Metto fuori il telescopio verso le 17:30 con un aria davvero gelida, (dopo aver tenuto precedentemente il telescopio in un ambiente verandato chiuso e non nell’appartamento). Si e’ raffreddato velocemente.
Ho montato il tubo sulla EQ5 di un amico, senza motorizzazione, a causa della indisponibilità delle montature asiatiche presso tutti i rivenditori europei ( e che avrei dovuto acquistare).
La montatura ha giochi vari e sembra adeguata al leggerissimo tubo MA…e’ ricordiamoci che e’ uno strumento dal campo non generosissimo e votato agli alti ingrandimenti. Focheggiare dunque su questa montatura è una impresa che si e’ rivelata ardua. Devi lavorare di intuito alla ricerca del fuoco (ma ne riparliamo dopo).
Questo avviene perché quel peso concentrato di cui parlavo prima, carica su un punto d’appoggio davvero stretto, ovvero la corta slitta vixen a corredo. Il tubo infatti è un po più lungo di un c8 anche se piu piccolo e questo crea un minimo effetto leva intorno al perno di appoggio.
La messa a fuoco è costante senza movimenti strani e nel mio esemplare non ho notato shift particolare. Però il movimento è un po duro e questo complica le vibrazioni al momento della messa a fuoco. Diciamo che ci vuole perizia ed a tratti intuito nell ‘indovinare il giusto fuoco. Altro aspetto critico è che la messa a fuoco deve essere davvero precisa e non è così immediato trovarla.
Fatte un po di prove, guardo verso ponente e vedo la Luna…. Me ne ero dimenticato: “Cavolo c’è la Luna stasera”. Il cielo è ancora luminoso e la tentazione di puntarla è grande. procediamo dunque.
E' piacevole muovere il telescopio per i puntamenti utilizzando la maniglia/cercatore. Gli oggetti stanno dove li punti con il cercatore, ma è facile puntare anche a vista ( come ho sempre fatto, senza goto), a mo di fucile, aiutandosi con la lunghezza del tubo.
Come oculari, in attesa di rinnovare il parco oculari, sono rimasto solo con due FF 12 mm ( che non amo) e due Baader Ortho Classic 10mm. Ho usato anche un prisma Baader.
Punto dunque la luna e …..SCHOCK. il cielo è ancora luminoso ma una volta messo a fuoco assisto ad uno spettacolo unico, complice anche l aria piu secca della prima oretta intorno al tramonto. Un contrasto della superficie selenica mai visto nella mia povera dotazione strumentale negli anni. Dettagli ovunque, anche fini, con nette variazioni di albedo e tipologie superficiali. Ombre nette (nere nere) e craterini, rimae etc ovunque.
Subito la sensazione che ho è che non stia usando gli oculari giusti per quest’ottica. Infatti in un ora circa di osservazioni, ho capito che ottiche di questo livello, mi faranno piangere il portafogli: servono oculari di fascia alta a mio avviso.
Da quello che vedo fin dal primo istante, emerge una considerazione devastante per me: Il tubo ha fatto il giro del mondo ed è collimato. Pur non essendo un esperto la sensazione è che lo sia intorno al 97 % ma che sia un dato incredibile se pensiamo alla sua avventura e lungo viaggio.
Cala il buio. Le stelle non sono puntiformi come in un rifrattore. PUNTO.Ed io le voglio puntiformi. Ma sono molto più piccole di quelle a riccio di mare del c8 ( nel migliore dei casi). Ma ricordo subito a me stesso che questo tele fara’ solo hires.
4237642377 42378
Il telescopio è arrivato dall'Asia (Meglio definire dal Giappone), ha fatto il giro di mezza Europa e Mezza Italia, prima di arrivare a casa mia. L'ho messo in auto con il suo imballaggio originale (ben fatto anche questo) e trasportato per alcune decine di km. Nel tragitto mi sono dimenticato della sua presenza, sobbalzando con disinvoltura su un paio di passaggi a livello rialzati e su dossi vari.
Quando sono arrivato a casa, mi sono ricordato del mio compagno di viaggio: "Cavolo avevo il Mewlon nel cofano!".
Tutto, dall'imballaggio al Mewlon stesso è bello ed ogni particolare parla del Sol Levante.
Il tubo è leggerissimo. Stonano solo alcuni particolari grossolani, come le viti a vista sul tubo e delle pennellate un po spartane in alcuni punti della base di attacco della slitta a coda di rondine. Ma occorre ricordarsi della artigianita’ di questi strumenti.
Il peso è in gran parte concentrato dal lato dell'ottica principale ovviamente. Questo rende la maniglia che contiene il cercatore 6x30, davvero comoda ed affidabile per maneggiare il tubo.
Il cercatore è superbo. Un gran bel pezzo di ottica. Credo il migliore 6x30 in circolazione e cercare gli oggetti è un momento che attendi con piacere.
Ah…dopo aver girato il mondo il cercatore è ALLINEATISSIMO all’ottica principale.
L’interno del tubo è ben annerito. Fa una strana impressione il bordo frontale ricurvo del tubo, tanto da ricordare un qualche tipo di elettrodomestico, ma devo dire che fa davvero la sua funzione nell’impedire alla condensa di entrare nel tubo stesso.
Lo specchio è lucidissimo e veramente smooth: nulla a che vedere con quelli degli SC, o Newton, MK economici per intenderci.
Il mio timore era la collimazione. Non ho avuto molti riflettori in vita mia, avendo avuto da giovane solo rifrattori e nemmeno di grande fattura. Devo ammettere che per me telescopio significa LENTI. PUNTO. Difatti sia il C8XLT che il C8HD che ho avuto, sono state delle brevi (tristi) parentesi nella mia vita.
Considerate che riprendo l’astronomia ora, dopo quasi 25 anni di fermo. Quindi è un po come se ripartissi da zero in fatto strumentale.
E Arriviamo alla giornata odierna.
Dopo la nevicata di ieri, qui a Matera stasera il cielo si è aperto e quindi faceva ben sperare per una prima luce.
Metto fuori il telescopio verso le 17:30 con un aria davvero gelida, (dopo aver tenuto precedentemente il telescopio in un ambiente verandato chiuso e non nell’appartamento). Si e’ raffreddato velocemente.
Ho montato il tubo sulla EQ5 di un amico, senza motorizzazione, a causa della indisponibilità delle montature asiatiche presso tutti i rivenditori europei ( e che avrei dovuto acquistare).
La montatura ha giochi vari e sembra adeguata al leggerissimo tubo MA…e’ ricordiamoci che e’ uno strumento dal campo non generosissimo e votato agli alti ingrandimenti. Focheggiare dunque su questa montatura è una impresa che si e’ rivelata ardua. Devi lavorare di intuito alla ricerca del fuoco (ma ne riparliamo dopo).
Questo avviene perché quel peso concentrato di cui parlavo prima, carica su un punto d’appoggio davvero stretto, ovvero la corta slitta vixen a corredo. Il tubo infatti è un po più lungo di un c8 anche se piu piccolo e questo crea un minimo effetto leva intorno al perno di appoggio.
La messa a fuoco è costante senza movimenti strani e nel mio esemplare non ho notato shift particolare. Però il movimento è un po duro e questo complica le vibrazioni al momento della messa a fuoco. Diciamo che ci vuole perizia ed a tratti intuito nell ‘indovinare il giusto fuoco. Altro aspetto critico è che la messa a fuoco deve essere davvero precisa e non è così immediato trovarla.
Fatte un po di prove, guardo verso ponente e vedo la Luna…. Me ne ero dimenticato: “Cavolo c’è la Luna stasera”. Il cielo è ancora luminoso e la tentazione di puntarla è grande. procediamo dunque.
E' piacevole muovere il telescopio per i puntamenti utilizzando la maniglia/cercatore. Gli oggetti stanno dove li punti con il cercatore, ma è facile puntare anche a vista ( come ho sempre fatto, senza goto), a mo di fucile, aiutandosi con la lunghezza del tubo.
Come oculari, in attesa di rinnovare il parco oculari, sono rimasto solo con due FF 12 mm ( che non amo) e due Baader Ortho Classic 10mm. Ho usato anche un prisma Baader.
Punto dunque la luna e …..SCHOCK. il cielo è ancora luminoso ma una volta messo a fuoco assisto ad uno spettacolo unico, complice anche l aria piu secca della prima oretta intorno al tramonto. Un contrasto della superficie selenica mai visto nella mia povera dotazione strumentale negli anni. Dettagli ovunque, anche fini, con nette variazioni di albedo e tipologie superficiali. Ombre nette (nere nere) e craterini, rimae etc ovunque.
Subito la sensazione che ho è che non stia usando gli oculari giusti per quest’ottica. Infatti in un ora circa di osservazioni, ho capito che ottiche di questo livello, mi faranno piangere il portafogli: servono oculari di fascia alta a mio avviso.
Da quello che vedo fin dal primo istante, emerge una considerazione devastante per me: Il tubo ha fatto il giro del mondo ed è collimato. Pur non essendo un esperto la sensazione è che lo sia intorno al 97 % ma che sia un dato incredibile se pensiamo alla sua avventura e lungo viaggio.
Cala il buio. Le stelle non sono puntiformi come in un rifrattore. PUNTO.Ed io le voglio puntiformi. Ma sono molto più piccole di quelle a riccio di mare del c8 ( nel migliore dei casi). Ma ricordo subito a me stesso che questo tele fara’ solo hires.
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