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Visualizza Versione Completa : Le condizioni per la vita terrestre: riflessioni



peppe
25-09-2013, 17:49
Ultimamente sto vedendo i documentari del canale focus intitolati "la storia dell'universo".
Magari contengono troppo catastrofismo però non credo possano avere argomenti del tutto infondati.

Facendo le somme, mi sta venendo in dubbio che la vita sia solo stata un caso qui sulla Terra e non un evento inevitabile o comunque con un'alta probabilità di riuscita.
molte cose sono state gia trattate ma un quadro d'insieme non guasta per ulterirori riflessioni.




Nube del sistema solare in formazione vicino esplosione supernova: le stelle che esplodono come supernova hanno gli elementi pesanti come carbonio, ferro ecc necessari per la formazione della vita terrestre. Il sistema solare doveva quindi essere "condito" di tali ingredienti per permettere al pianeta di possederli o di riceverli da comete e asteroidi per permettere la costruzione del vivente.
La comparsa della Luna: è quasi certo che un pianeta delle dimensioni di Marte si è scontrato con la Terra in formazione per permettere la comparsa della Luna. La luna ha stabilizzato e stabilizza il clima del nostro pianeta e stabilizzando l'asse terrestre ha creato gli ambienti favorevoli all'evoluzione del vivente. Nel documentario si affermava come la terra senza luna girasse troppo velocemente e con un asse che varia troppo non permettendo un clima favorevole all'evoluzione della vita. Si affermava anche che anche senza luna la vita avrebbe potuto evolversi ma forse in modo differente senza determinare però un'evoluzione complessa.
Tipo di stella: il sole è una stella media che dura all'incirca 10 miliardi di anni. tempo più che sufficiente per permettere alla vita di comparire e creare l'intelligenza.
Fascia abitabile e dimensioni del pianeta: la fascia abitabile è l'insieme di orbite all'interno delle quali l'acqua si può trovare allo stato liquidoed è importante che il pianeta si trovi li.
Il pianeta ha bisogno di un campo magnetico: per quello che ho capito io il campo magnetico ci protegge dal vento solare rallentando la sua azione sull'atmosfera terrestre permettendo cosi ad essa di esistere e non di rarefarsi un pò come su marte e quindi permettere all'acqua di rimanere liquida. Giusto?
La formazione di Rna prima e dna poi: la cellula è la forma più primordiale di vita. Riassumendo all'inizio non era altro che una membrana che conteneva grossolanamente codice genetico immerso in un liquido. Presumibilmente esistevano dapprima gli rna, varie forme di rna che hanno intrapreso una competizione per chi portava a compimento la replicazione. Chi lo faceva con maggior successo andava avanti surclassando le altre forme. Fini cosi a prevalere e a far partire il mondo con un codice genetico necessario allo sviluppo della vita. Abbiamo già discusso sul fatto che la membrana della cellula ha creato un ambiente idoneo per l'assemblamento del codice genetico.
La comparsa della fotosintesi: può sembrare banale ma il fatto che questo fenomeno produce ossigeno come prodotto di scarto ha indotto le cellule primordiali a doversi adattare per non morire. L'ossigeno all'inizio era tossico per le cellule e le strade erano due: o tollerarlo con sistemi difensivi o usarlo a proprio vantaggio. Quest'ultime hanno sviluppo meccanismi più sofisticati che ha permesso loro di utilizzare più energia e quindi evolvere strutture anche complesse.
Passare da cellula procariote a eucariote: Come passare da cellula senza nucleo a cellula con nucleo e con tutta una serie di organelli con specifico compito? Pensiamo al nucleo: si pensa a un'invaginazione della membrana esterna tale da racchiudere al dna. Ora pensiamo ai mitocondri, organelli che producono molta energia utile: è quasi certo che questo organello altro non era una cellula procariote assorbito da un'altra cellula e quindi hanno cominciato a vivere in simbiosi. Per i plastidi, come i cloroplasti,organelli deputati alla fotosintesi, vale la stessa cosa: organismi che hanno finito per vivere in simbiosi. Ci sono volute due miliardi di anni di evoluzione nonostante le mutazioni per una cellula possano avvenire molto frequentemente perchè per esempio i batteri si riproducono ogni 20 minuti.
Passare alla pluricellularità: passare da un organismo fatto di una sola cellula a uno con più cellule e per di più organizzate in gruppi creando un organismo con tanto di tessuti deputati a specifici compiti, è stato anzi abbastanza veloce. la cooperazione è una carta vincente per l'evoluzione. in più, si è aggiunta una cosa nuova: la riproduzione sessuta che permette una variabilità abbastanza grande da poter far evolvere le specie in specie nuove.
Passare dall'acqua alla terraferma: ne abbiamo già discusso, e sembra che la vita prima o poi riesca nell'intento.
L'evoluzione ha portato alla nascità degli anfibi, poi dei rettili e alla fine dei mammiferi: i mammiferi ai tempi dei grandi rettili, tra cui i dinosauri, erano nati da un pezzo ma facevano fatica per emergere nei loro confronti ed evolversi a dovere. la caduta dell'asteroide 65 milioni di anni fa ha dato una mano non indifferente.
Poi bisogna sviluppare l'intelligenza: quindi azioni come cucinare i cibi per aver maggior apporto di calorie assimilabili che ha permesso al cervello di evolvere. il pollice opponibile, la cura dei piccoli, la posizione eretta e l'esperienza accumolata e trasmessa alle generazioni ha portato ad essere quel che siamo.

per tutto questo 4,5 miliardi di anni.
Dobbiamo considerare anche che c'è il fatto che gli eventi cosmici sono in agguato tra asteroidi e co. la vita ha dovuto affrontare almeno 5 estinzioni di massa.
L'altro giorno per esempio ho visto che se un buco nero di quelli "piccoli" si avvicinasse al sistema solare, la sua gravità potrebbe sconquassare il sistema solare rompendo tutto l'equilibrio che si è creato. Non so quanto abbiano esagerato nel dire queste cose. Vorrei l'opinione di qualcuno più esperto di me.

Insomma una combinazione di tante cose, mi sarà sfuggito qualcosa. non sono un pc e non ricordo tutto :biggrin:
Che ne pensate?

SANDRO
25-09-2013, 19:50
Caro Peppe,
in qualsiasi posto ed in qualsiasi momento mi guardo intorno vedo "intelligenza". Mi riferisco non solo a quella umana, ma alla natura. Non credo che le cose siano casuali, ma c'è molto di più di quello che gli occhi vedono....

A cosa serve cercare di capire i concetti della meccanica quantistica se poi continuiamo a vedere le cose in maniera lineare? Ogni ipotesi, perchè di questo si tratta, si segue sempre lo stesso filone: 1+1=1, 2+1=3....

Personalmente mi pare "evidente" che le cose non funzionano così....;)

Per evitare fraintendimenti: non sono un uomo di fede, ma vedere le cose un po più..... spirituali si.

alexander
25-09-2013, 20:08
L'altro giorno per esempio ho visto che se un buco nero di quelli "piccoli" si avvicinasse al sistema solare, la sua gravità potrebbe sconquassare il sistema solare rompendo tutto l'equilibrio che si è creato. Non so quanto abbiano esagerato nel dire queste cose. Vorrei l'opinione di qualcuno più esperto di me.

Insomma una combinazione di tante cose, mi sarà sfuggito qualcosa. non sono un pc e non ricordo tutto :biggrin:
Che ne pensate?

Dipende quanto vicino arriva ma la gravità che regola il sistema solare è delicata quindi è più che probabile.
quello che è improbabile è proprio il fatto che un buco nero arrivi vicino a noi nei prossimi centinaia di milioni di anni, non mi sembra ci siano oggetti di questo tipo vicini..

Riccardo 76
25-09-2013, 21:33
Ultimamente sto vedendo i documentari del canale focus intitolati "la storia dell'universo".
Magari contengono troppo catastrofismo però non credo possano avere argomenti del tutto infondati.

Facendo le somme, mi sta venendo in dubbio che la vita sia solo stata un caso qui sulla Terra e non un evento inevitabile o comunque con un'alta probabilità di riuscita.
molte cose sono state gia trattate ma un quadro d'insieme non guasta per ulterirori riflessioni.




Nube del sistema solare in formazione vicino esplosione supernova: le stelle che esplodono come supernova hanno gli elementi pesanti come carbonio, ferro ecc necessari per la formazione della vita terrestre. Il sistema solare doveva quindi essere "condito" di tali ingredienti per permettere al pianeta di possederli o di riceverli da comete e asteroidi per permettere la costruzione del vivente.
La comparsa della Luna: è quasi certo che un pianeta delle dimensioni di Marte si è scontrato con la Terra in formazione per permettere la comparsa della Luna. La luna ha stabilizzato e stabilizza il clima del nostro pianeta e stabilizzando l'asse terrestre ha creato gli ambienti favorevoli all'evoluzione del vivente. Nel documentario si affermava come la terra senza luna girasse troppo velocemente e con un asse che varia troppo non permettendo un clima favorevole all'evoluzione della vita. Si affermava anche che anche senza luna la vita avrebbe potuto evolversi ma forse in modo differente senza determinare però un'evoluzione complessa.
Tipo di stella: il sole è una stella media che dura all'incirca 10 miliardi di anni. tempo più che sufficiente per permettere alla vita di comparire e creare l'intelligenza.
Fascia abitabile e dimensioni del pianeta: la fascia abitabile è l'insieme di orbite all'interno delle quali l'acqua si può trovare allo stato liquidoed è importante che il pianeta si trovi li.
Il pianeta ha bisogno di un campo magnetico: per quello che ho capito io il campo magnetico ci protegge dal vento solare rallentando la sua azione sull'atmosfera terrestre permettendo cosi ad essa di esistere e non di rarefarsi un pò come su marte e quindi permettere all'acqua di rimanere liquida. Giusto?
La formazione di Rna prima e dna poi: la cellula è la forma più primordiale di vita. Riassumendo all'inizio non era altro che una membrana che conteneva grossolanamente codice genetico immerso in un liquido. Presumibilmente esistevano dapprima gli rna, varie forme di rna che hanno intrapreso una competizione per chi portava a compimento la replicazione. Chi lo faceva con maggior successo andava avanti surclassando le altre forme. Fini cosi a prevalere e a far partire il mondo con un codice genetico necessario allo sviluppo della vita. Abbiamo già discusso sul fatto che la membrana della cellula ha creato un ambiente idoneo per l'assemblamento del codice genetico.
La comparsa della fotosintesi: può sembrare banale ma il fatto che questo fenomeno produce ossigeno come prodotto di scarto ha indotto le cellule primordiali a doversi adattare per non morire. L'ossigeno all'inizio era tossico per le cellule e le strade erano due: o tollerarlo con sistemi difensivi o usarlo a proprio vantaggio. Quest'ultime hanno sviluppo meccanismi più sofisticati che ha permesso loro di utilizzare più energia e quindi evolvere strutture anche complesse.
Passare da cellula procariote a eucariote: Come passare da cellula senza nucleo a cellula con nucleo e con tutta una serie di organelli con specifico compito? Pensiamo al nucleo: si pensa a un'invaginazione della membrana esterna tale da racchiudere al dna. Ora pensiamo ai mitocondri, organelli che producono molta energia utile: è quasi certo che questo organello altro non era una cellula procariote assorbito da un'altra cellula e quindi hanno cominciato a vivere in simbiosi. Per i plastidi, come i cloroplasti,organelli deputati alla fotosintesi, vale la stessa cosa: organismi che hanno finito per vivere in simbiosi. Ci sono volute due miliardi di anni di evoluzione nonostante le mutazioni per una cellula possano avvenire molto frequentemente perchè per esempio i batteri si riproducono ogni 20 minuti.
Passare alla pluricellularità: passare da un organismo fatto di una sola cellula a uno con più cellule e per di più organizzate in gruppi creando un organismo con tanto di tessuti deputati a specifici compiti, è stato anzi abbastanza veloce. la cooperazione è una carta vincente per l'evoluzione. in più, si è aggiunta una cosa nuova: la riproduzione sessuta che permette una variabilità abbastanza grande da poter far evolvere le specie in specie nuove.
Passare dall'acqua alla terraferma: ne abbiamo già discusso, e sembra che la vita prima o poi riesca nell'intento.
L'evoluzione ha portato alla nascità degli anfibi, poi dei rettili e alla fine dei mammiferi: i mammiferi ai tempi dei grandi rettili, tra cui i dinosauri, erano nati da un pezzo ma facevano fatica per emergere nei loro confronti ed evolversi a dovere. la caduta dell'asteroide 65 milioni di anni fa ha dato una mano non indifferente.
Poi bisogna sviluppare l'intelligenza: quindi azioni come cucinare i cibi per aver maggior apporto di calorie assimilabili che ha permesso al cervello di evolvere. il pollice opponibile, la cura dei piccoli, la posizione eretta e l'esperienza accumolata e trasmessa alle generazioni ha portato ad essere quel che siamo.

per tutto questo 4,5 miliardi di anni.
Dobbiamo considerare anche che c'è il fatto che gli eventi cosmici sono in agguato tra asteroidi e co. la vita ha dovuto affrontare almeno 5 estinzioni di massa.
L'altro giorno per esempio ho visto che se un buco nero di quelli "piccoli" si avvicinasse al sistema solare, la sua gravità potrebbe sconquassare il sistema solare rompendo tutto l'equilibrio che si è creato. Non so quanto abbiano esagerato nel dire queste cose. Vorrei l'opinione di qualcuno più esperto di me.

Insomma una combinazione di tante cose, mi sarà sfuggito qualcosa. non sono un pc e non ricordo tutto :biggrin:
Che ne pensate?

Ciao Peppe,secondo me, le probabilità che la vita si sia sviluppata su diversi pianeti,non è poi tanto scarsa.
prova a pensare,miliardi di pianeti per miliardi di galassie,che si formano da circa 13 miliardi di anni(il triplo dell' età del sole).e vero che ad ogni passaggio cruciale per lo sviluppo della vita (pianeta giusto,luna giusta,sole giusto ecc..),togliamo una bella fetta di candidati,ma alla fine il numero è comunque elevato.
per il discorso evoluzionistico,per esempio i batteri,se noi siamo 6 miliardi sulla terra,loro sono 6 miliardi in una manciata di terra!inoltre i batteri,si riproducono ogni 20 minuti,ed hanno avuto un incalcolabile numero di generazioni per fare i salti evolutivi fino a noi!
Sempre secondo me,la difficoltà, se mai, stà nell'incontrare vita intelligente,visto che ci sono seri problemi per spostarci in tempo utile da una stella all'altra ed inoltre non è detto che mentre noi negli ultimi 10000 anni ci siamo evoluti,altre civiltà di altri mondi non si siano estinte negli scorsi milioni e milioni di anni!
Qualcuno una volta,più o meno,scrisse: Dato un tempo infinito e infiniti tentativi,anche una scimmia,battendo a caso su una macchina da scrivere,riscriverà,senza sbagliare neanche una parola,la divina commedia.(purtroppo non mi ricordo chi lo ha scritto).
spero di averti convinto....almeno un poco.

Red Hanuman
26-09-2013, 06:15
Ultimamente sto vedendo i documentari del canale focus intitolati "la storia dell'universo".
Magari contengono troppo catastrofismo però non credo possano avere argomenti del tutto infondati.

Facendo le somme, mi sta venendo in dubbio che la vita sia solo stata un caso qui sulla Terra e non un evento inevitabile o comunque con un'alta probabilità di riuscita.
molte cose sono state gia trattate ma un quadro d'insieme non guasta per ulterirori riflessioni.




Nube del sistema solare in formazione vicino esplosione supernova: le stelle che esplodono come supernova hanno gli elementi pesanti come carbonio, ferro ecc necessari per la formazione della vita terrestre. Il sistema solare doveva quindi essere "condito" di tali ingredienti per permettere al pianeta di possederli o di riceverli da comete e asteroidi per permettere la costruzione del vivente.
La comparsa della Luna: è quasi certo che un pianeta delle dimensioni di Marte si è scontrato con la Terra in formazione per permettere la comparsa della Luna. La luna ha stabilizzato e stabilizza il clima del nostro pianeta e stabilizzando l'asse terrestre ha creato gli ambienti favorevoli all'evoluzione del vivente. Nel documentario si affermava come la terra senza luna girasse troppo velocemente e con un asse che varia troppo non permettendo un clima favorevole all'evoluzione della vita. Si affermava anche che anche senza luna la vita avrebbe potuto evolversi ma forse in modo differente senza determinare però un'evoluzione complessa.
Tipo di stella: il sole è una stella media che dura all'incirca 10 miliardi di anni. tempo più che sufficiente per permettere alla vita di comparire e creare l'intelligenza.
Fascia abitabile e dimensioni del pianeta: la fascia abitabile è l'insieme di orbite all'interno delle quali l'acqua si può trovare allo stato liquidoed è importante che il pianeta si trovi li.
Il pianeta ha bisogno di un campo magnetico: per quello che ho capito io il campo magnetico ci protegge dal vento solare rallentando la sua azione sull'atmosfera terrestre permettendo cosi ad essa di esistere e non di rarefarsi un pò come su marte e quindi permettere all'acqua di rimanere liquida. Giusto?
La formazione di Rna prima e dna poi: la cellula è la forma più primordiale di vita. Riassumendo all'inizio non era altro che una membrana che conteneva grossolanamente codice genetico immerso in un liquido. Presumibilmente esistevano dapprima gli rna, varie forme di rna che hanno intrapreso una competizione per chi portava a compimento la replicazione. Chi lo faceva con maggior successo andava avanti surclassando le altre forme. Fini cosi a prevalere e a far partire il mondo con un codice genetico necessario allo sviluppo della vita. Abbiamo già discusso sul fatto che la membrana della cellula ha creato un ambiente idoneo per l'assemblamento del codice genetico.
La comparsa della fotosintesi: può sembrare banale ma il fatto che questo fenomeno produce ossigeno come prodotto di scarto ha indotto le cellule primordiali a doversi adattare per non morire. L'ossigeno all'inizio era tossico per le cellule e le strade erano due: o tollerarlo con sistemi difensivi o usarlo a proprio vantaggio. Quest'ultime hanno sviluppo meccanismi più sofisticati che ha permesso loro di utilizzare più energia e quindi evolvere strutture anche complesse.
Passare da cellula procariote a eucariote: Come passare da cellula senza nucleo a cellula con nucleo e con tutta una serie di organelli con specifico compito? Pensiamo al nucleo: si pensa a un'invaginazione della membrana esterna tale da racchiudere al dna. Ora pensiamo ai mitocondri, organelli che producono molta energia utile: è quasi certo che questo organello altro non era una cellula procariote assorbito da un'altra cellula e quindi hanno cominciato a vivere in simbiosi. Per i plastidi, come i cloroplasti,organelli deputati alla fotosintesi, vale la stessa cosa: organismi che hanno finito per vivere in simbiosi. Ci sono volute due miliardi di anni di evoluzione nonostante le mutazioni per una cellula possano avvenire molto frequentemente perchè per esempio i batteri si riproducono ogni 20 minuti.
Passare alla pluricellularità: passare da un organismo fatto di una sola cellula a uno con più cellule e per di più organizzate in gruppi creando un organismo con tanto di tessuti deputati a specifici compiti, è stato anzi abbastanza veloce. la cooperazione è una carta vincente per l'evoluzione. in più, si è aggiunta una cosa nuova: la riproduzione sessuta che permette una variabilità abbastanza grande da poter far evolvere le specie in specie nuove.
Passare dall'acqua alla terraferma: ne abbiamo già discusso, e sembra che la vita prima o poi riesca nell'intento.
L'evoluzione ha portato alla nascità degli anfibi, poi dei rettili e alla fine dei mammiferi: i mammiferi ai tempi dei grandi rettili, tra cui i dinosauri, erano nati da un pezzo ma facevano fatica per emergere nei loro confronti ed evolversi a dovere. la caduta dell'asteroide 65 milioni di anni fa ha dato una mano non indifferente.
Poi bisogna sviluppare l'intelligenza: quindi azioni come cucinare i cibi per aver maggior apporto di calorie assimilabili che ha permesso al cervello di evolvere. il pollice opponibile, la cura dei piccoli, la posizione eretta e l'esperienza accumolata e trasmessa alle generazioni ha portato ad essere quel che siamo.

per tutto questo 4,5 miliardi di anni.
Dobbiamo considerare anche che c'è il fatto che gli eventi cosmici sono in agguato tra asteroidi e co. la vita ha dovuto affrontare almeno 5 estinzioni di massa.
L'altro giorno per esempio ho visto che se un buco nero di quelli "piccoli" si avvicinasse al sistema solare, la sua gravità potrebbe sconquassare il sistema solare rompendo tutto l'equilibrio che si è creato. Non so quanto abbiano esagerato nel dire queste cose. Vorrei l'opinione di qualcuno più esperto di me.

Insomma una combinazione di tante cose, mi sarà sfuggito qualcosa. non sono un pc e non ricordo tutto :biggrin:
Che ne pensate?
Allora.... Punto 1: Tutte ( o quasi) le stelle si formano in ammassi più o meno aperti. Stelle come il Sole hanno un'evoluzione lenta, mentre le stelle che danno luogo a supernove si sviluppano e muoiono nel giro di pochi milioni di anni. Data la vicinanza relativa nelle fasi iniziali, non è così improbabile la contaminazione coi residui dell'esplosione così come una spintarella alla formazione di stelle più piccole.
Punto 2: Scontri tra planetoidi in un sistema solare in formazione non sono affatto infrequenti. Così come ci sono stelle multiple, non è difficile pensare a pianeti gemelli. O, quantomeno, non è così improbabile che ce ne siano.
Punto 3: le stelle come il Sole sono comunissime. Non come le nane rosse, ma sicuramente molte, molte di più delle stelle bianco - azzurre.
Il resto a dopo.... ;)

peppe
26-09-2013, 16:03
Allora.... Punto 1: Tutte ( o quasi) le stelle si formano in ammassi più o meno aperti. Stelle come il Sole hanno un'evoluzione lenta, mentre le stelle che danno luogo a supernove si sviluppano e muoiono nel giro di pochi milioni di anni. Data la vicinanza relativa nelle fasi iniziali, non è così improbabile la contaminazione coi residui dell'esplosione così come una spintarella alla formazione di stelle più piccole.
Punto 2: Scontri tra planetoidi in un sistema solare in formazione non sono affatto infrequenti. Così come ci sono stelle multiple, non è difficile pensare a pianeti gemelli. O, quantomeno, non è così improbabile che ce ne siano.
Punto 3: le stelle come il Sole sono comunissime. Non come le nane rosse, ma sicuramente molte, molte di più delle stelle bianco - azzurre.
Il resto a dopo.... ;)

grazie per i chiarimenti.
il fatto del buco nero invece che ne pensi? mi aveva lasciato perplesso quando ho visto il documentario

peppe
26-09-2013, 16:08
Ciao Peppe,secondo me, le probabilità che la vita si sia sviluppata su diversi pianeti,non è poi tanto scarsa.
prova a pensare,miliardi di pianeti per miliardi di galassie,che si formano da circa 13 miliardi di anni(il triplo dell' età del sole).e vero che ad ogni passaggio cruciale per lo sviluppo della vita (pianeta giusto,luna giusta,sole giusto ecc..),togliamo una bella fetta di candidati,ma alla fine il numero è comunque elevato.
per il discorso evoluzionistico,per esempio i batteri,se noi siamo 6 miliardi sulla terra,loro sono 6 miliardi in una manciata di terra!inoltre i batteri,si riproducono ogni 20 minuti,ed hanno avuto un incalcolabile numero di generazioni per fare i salti evolutivi fino a noi!
Sempre secondo me,la difficoltà, se mai, stà nell'incontrare vita intelligente,visto che ci sono seri problemi per spostarci in tempo utile da una stella all'altra ed inoltre non è detto che mentre noi negli ultimi 10000 anni ci siamo evoluti,altre civiltà di altri mondi non si siano estinte negli scorsi milioni e milioni di anni!
Qualcuno una volta,più o meno,scrisse: Dato un tempo infinito e infiniti tentativi,anche una scimmia,battendo a caso su una macchina da scrivere,riscriverà,senza sbagliare neanche una parola,la divina commedia.(purtroppo non mi ricordo chi lo ha scritto).
spero di averti convinto....almeno un poco.

caro riccardo dato il numero di galassie e di stelle anch'io reputo improbabile il fatto che siamo unici e soli.

per quanto riguarda l'evoluzione ho notato leggendo vari libri sull'evoluzione che il fattore limitante alla fine è il passaggio tra procariote ad eucariote...ci sono voluti due miliardi di anni. quello che mi stupisce non è tanto che i batteri possano mutare viste le innumerevoli riproduzioni nell'arco di milioni di anni. quello che mi stupisce è che gli eventi di simbiosi che ha portato per esempio la formazione di mitocondri ci sia voluto tanto tempo...

tony70xx
26-09-2013, 16:09
E da dove dovrebbe arrivare questo buco nero????

peppe
26-09-2013, 16:15
E da dove dovrebbe arrivare questo buco nero????

il documentario affermava che una stella grande genera il buco nero. questo buco nero viaggiando nella galassia finisce per passare vicino al sistema solare e data la sua forza di gravità più forte di quella del sole dovrebbe sconquassare le orbite dei pianeti del sistema solare.

givi
26-09-2013, 16:44
E' vero, noi siamo qui, fatti così e quindi ci servono esattamente queste condizioni.

Ma che dire di situazioni diverse? Ad esempio se mancasse la luna potrebbe volerci solo un po' più di tempo, Venere o Marte seguono orbite stabili anche senza grandi satelliti.
Noi abbiamo anche avuto la fortuna di un asteroide che ha annientato i grandi sauri, altrimenti chi può dire cosa sarebbe potuto succedere.
Quanto poi a sviluppare l'intelligenza, se ti guardi in giro c'è da chiedersi se in molti casi sia successo :biggrin::biggrin::biggrin:

tony70xx
26-09-2013, 17:01
il documentario affermava che una stella grande genera il buco nero. questo buco nero viaggiando nella galassia finisce per passare vicino al sistema solare e data la sua forza di gravità più forte di quella del sole dovrebbe sconquassare le orbite dei pianeti del sistema solare.

Secondo me è come fare un documentario che descrive quello che succede se domani mattina, quando esco di casa, mi casca una tegola sulla testa! Magari possibile ma molto improbabile. Credo esistano scenari catastrofici molto più verosimili su cui fare documentari.

Red Hanuman
26-09-2013, 18:35
Ultimamente sto vedendo i documentari del canale focus intitolati "la storia dell'universo".
Magari contengono troppo catastrofismo però non credo possano avere argomenti del tutto infondati.

Facendo le somme, mi sta venendo in dubbio che la vita sia solo stata un caso qui sulla Terra e non un evento inevitabile o comunque con un'alta probabilità di riuscita.
molte cose sono state gia trattate ma un quadro d'insieme non guasta per ulterirori riflessioni.




Nube del sistema solare in formazione vicino esplosione supernova: le stelle che esplodono come supernova hanno gli elementi pesanti come carbonio, ferro ecc necessari per la formazione della vita terrestre. Il sistema solare doveva quindi essere "condito" di tali ingredienti per permettere al pianeta di possederli o di riceverli da comete e asteroidi per permettere la costruzione del vivente.
La comparsa della Luna: è quasi certo che un pianeta delle dimensioni di Marte si è scontrato con la Terra in formazione per permettere la comparsa della Luna. La luna ha stabilizzato e stabilizza il clima del nostro pianeta e stabilizzando l'asse terrestre ha creato gli ambienti favorevoli all'evoluzione del vivente. Nel documentario si affermava come la terra senza luna girasse troppo velocemente e con un asse che varia troppo non permettendo un clima favorevole all'evoluzione della vita. Si affermava anche che anche senza luna la vita avrebbe potuto evolversi ma forse in modo differente senza determinare però un'evoluzione complessa.
Tipo di stella: il sole è una stella media che dura all'incirca 10 miliardi di anni. tempo più che sufficiente per permettere alla vita di comparire e creare l'intelligenza.
Fascia abitabile e dimensioni del pianeta: la fascia abitabile è l'insieme di orbite all'interno delle quali l'acqua si può trovare allo stato liquidoed è importante che il pianeta si trovi li.
Il pianeta ha bisogno di un campo magnetico: per quello che ho capito io il campo magnetico ci protegge dal vento solare rallentando la sua azione sull'atmosfera terrestre permettendo cosi ad essa di esistere e non di rarefarsi un pò come su marte e quindi permettere all'acqua di rimanere liquida. Giusto?
La formazione di Rna prima e dna poi: la cellula è la forma più primordiale di vita. Riassumendo all'inizio non era altro che una membrana che conteneva grossolanamente codice genetico immerso in un liquido. Presumibilmente esistevano dapprima gli rna, varie forme di rna che hanno intrapreso una competizione per chi portava a compimento la replicazione. Chi lo faceva con maggior successo andava avanti surclassando le altre forme. Fini cosi a prevalere e a far partire il mondo con un codice genetico necessario allo sviluppo della vita. Abbiamo già discusso sul fatto che la membrana della cellula ha creato un ambiente idoneo per l'assemblamento del codice genetico.
La comparsa della fotosintesi: può sembrare banale ma il fatto che questo fenomeno produce ossigeno come prodotto di scarto ha indotto le cellule primordiali a doversi adattare per non morire. L'ossigeno all'inizio era tossico per le cellule e le strade erano due: o tollerarlo con sistemi difensivi o usarlo a proprio vantaggio. Quest'ultime hanno sviluppo meccanismi più sofisticati che ha permesso loro di utilizzare più energia e quindi evolvere strutture anche complesse.
Passare da cellula procariote a eucariote: Come passare da cellula senza nucleo a cellula con nucleo e con tutta una serie di organelli con specifico compito? Pensiamo al nucleo: si pensa a un'invaginazione della membrana esterna tale da racchiudere al dna. Ora pensiamo ai mitocondri, organelli che producono molta energia utile: è quasi certo che questo organello altro non era una cellula procariote assorbito da un'altra cellula e quindi hanno cominciato a vivere in simbiosi. Per i plastidi, come i cloroplasti,organelli deputati alla fotosintesi, vale la stessa cosa: organismi che hanno finito per vivere in simbiosi. Ci sono volute due miliardi di anni di evoluzione nonostante le mutazioni per una cellula possano avvenire molto frequentemente perchè per esempio i batteri si riproducono ogni 20 minuti.
Passare alla pluricellularità: passare da un organismo fatto di una sola cellula a uno con più cellule e per di più organizzate in gruppi creando un organismo con tanto di tessuti deputati a specifici compiti, è stato anzi abbastanza veloce. la cooperazione è una carta vincente per l'evoluzione. in più, si è aggiunta una cosa nuova: la riproduzione sessuta che permette una variabilità abbastanza grande da poter far evolvere le specie in specie nuove.
Passare dall'acqua alla terraferma: ne abbiamo già discusso, e sembra che la vita prima o poi riesca nell'intento.
L'evoluzione ha portato alla nascità degli anfibi, poi dei rettili e alla fine dei mammiferi: i mammiferi ai tempi dei grandi rettili, tra cui i dinosauri, erano nati da un pezzo ma facevano fatica per emergere nei loro confronti ed evolversi a dovere. la caduta dell'asteroide 65 milioni di anni fa ha dato una mano non indifferente.
Poi bisogna sviluppare l'intelligenza: quindi azioni come cucinare i cibi per aver maggior apporto di calorie assimilabili che ha permesso al cervello di evolvere. il pollice opponibile, la cura dei piccoli, la posizione eretta e l'esperienza accumolata e trasmessa alle generazioni ha portato ad essere quel che siamo.

per tutto questo 4,5 miliardi di anni.
Dobbiamo considerare anche che c'è il fatto che gli eventi cosmici sono in agguato tra asteroidi e co. la vita ha dovuto affrontare almeno 5 estinzioni di massa.
L'altro giorno per esempio ho visto che se un buco nero di quelli "piccoli" si avvicinasse al sistema solare, la sua gravità potrebbe sconquassare il sistema solare rompendo tutto l'equilibrio che si è creato. Non so quanto abbiano esagerato nel dire queste cose. Vorrei l'opinione di qualcuno più esperto di me.

Insomma una combinazione di tante cose, mi sarà sfuggito qualcosa. non sono un pc e non ricordo tutto :biggrin:
Che ne pensate?

Allora, continuando..... 3:stella - In effetti, il Sole è una stella di tipo molto comune, ma ce ne sono moltissime altre che potrebbero permettere la nascita della vita. Basta pensare a quante nane rosse ci sono e alla loro longevità. L'unico neo sarebbe costituito dalla fascia abitabile molto vicina alla stella, e agli eventuali effetti di marea. Ma chissà...
3a fascia abitabile e dimensioni del pianeta - Questi sono parametri che variano parecchio, a seconda delle dimensioni della stella e della metallicità del sistema. Comunque, se supponiamo che il nostro sistema solare sia nella media, possiamo confidare nella presenza di diversi pianeti in questa fascia. In effetti, nel nostro sistema troviamo che Venere ne è a malapena al di fuori, la Terra e Marte sono pienamente dentro e così pure (secondo certe stime) Cerere. Mica pochi! Più importante, però, è l'eccentricità dell'orbita. Un continuo oscillare tra dentro e fuori la fascia non sarebbe consigliabile....
Punto 4: campo magnetico - Sì, è decisamente utile. Ma più che per trattenere tout court l'atmosfera, è importante per trattenere l'acqua. Venere ha un piccolissimo campo magnetico, ma una bella atmosfera SENZA acqua.... Comunque, il meccanismo di formazione di un campo magnetico planetario è piuttosto semplice. Difficile, invece, stabilire se sia più o meno semplice la sua esistenza...

Gli altri punti, li lascio a te, peppe.

Sul buco nero: sì, gli effetti di un passaggio ravvicinato sarebbero devastanti. Ma è più facile che si scontrino le galassie piuttosto che le stelle... Di galassie interagenti ce n'è a migliaia, di stelle singole che si scontrano non credo se ne siano mai viste.
Per me è sensazionalismo, e nulla più.... ;)

alexander
26-09-2013, 18:40
grazie per i chiarimenti.
il fatto del buco nero invece che ne pensi? mi aveva lasciato perplesso quando ho visto il documentario

Comunque per darti una idea della delicate interazioni gravitazionali interne ti basti pensare che numerosi studiosi ritengono che quando il sole arriverà in fase di gigante rossa con conseguente parziale perdita di massa (inizialmente modesta) anche le orbite dei pianeti si allargheranno.
Anche la nostra luna che sembra cosi stabile si allontana da noi di 4cm l'anno a causa delle implicazioni tra la sua orbita e la rotazione terrestre.
Un buco nero probabilmente ingoierebbe alcuni pianeti mentre altri li disperderebbe nella galassia.

Riccardo 76
26-09-2013, 23:24
caro riccardo dato il numero di galassie e di stelle anch'io reputo improbabile il fatto che siamo unici e soli.

per quanto riguarda l'evoluzione ho notato leggendo vari libri sull'evoluzione che il fattore limitante alla fine è il passaggio tra procariote ad eucariote...ci sono voluti due miliardi di anni. quello che mi stupisce non è tanto che i batteri possano mutare viste le innumerevoli riproduzioni nell'arco di milioni di anni. quello che mi stupisce è che gli eventi di simbiosi che ha portato per esempio la formazione di mitocondri ci sia voluto tanto tempo...

Ciao Peppe ;concordo con quello che quello che hai scritto,pero' non è obbligatorio che ci vogliano sempre gli stessi lassi di tempo per un determinato passaggio, magari il passaggio eucarioti/procarioti altrove potrebbe essere avvenuto in 500 milioni di anni oppure in 3 miliardi.Sicuramente,però,mi piacerebbe sapere quali meccanismi hanno innescato il passaggio!Ed anche altri passaggi evolutivi.

peppe
27-09-2013, 15:34
Ciao Peppe ;concordo con quello che quello che hai scritto,pero' non è obbligatorio che ci vogliano sempre gli stessi lassi di tempo per un determinato passaggio, magari il passaggio eucarioti/procarioti altrove potrebbe essere avvenuto in 500 milioni di anni oppure in 3 miliardi.Sicuramente,però,mi piacerebbe sapere quali meccanismi hanno innescato il passaggio!Ed anche altri passaggi evolutivi.

caro riccardo per quello che so io dalla mia laurea in biologia, il mitocondrio altro non era che una cellula procariote che è entrata in simbiosi con la cellula futura eucariote. penso a due cellule che si assomigliano tra loro anche come composizione di membrane che ha permesso l'inglobamento.
avevamo dunque un cellula con un dna proprio e il futuro mitocondrio con il proprio dna...l'evoluzione ha voluto che il mitocondrio perdesse molte funzioni che compiva quando era da solo dato che la cellula che l'ospitava le compiva per lui.alla fine si ebbe un mitocondrio che forniva energia alla cellula e la cellula che forniva nutrimento al mitocondrio.
per il nucleo invece si pensa a una semplice invaginazione della membrana esterna che ha finito per inglobare il dna.
quello che mi stupisce per esempio è che mitocondri e cellule future eucariote ce ne erano a bizzeffe in giro...come mai non si sono mai scontrati per provocare simbiosi in tempi brevi? come mai ci hanno messo tanto tempo? e senza questo passaggio la cellula avrebbe potuto evolvere in qualcosa di complesso?
il mitocondrio fornendo moltissima energia ha permesso alla cellula di potenziare il suo apparato...
per usare un'analogia si passa da una 500 d'epoca a un auto superaccessiorata di oggi.

peppe
27-09-2013, 15:39
Allora, continuando..... 3:stella - In effetti, il Sole è una stella di tipo molto comune, ma ce ne sono moltissime altre che potrebbero permettere la nascita della vita. Basta pensare a quante nane rosse ci sono e alla loro longevità. L'unico neo sarebbe costituito dalla fascia abitabile molto vicina alla stella, e agli eventuali effetti di marea. Ma chissà...
3a fascia abitabile e dimensioni del pianeta - Questi sono parametri che variano parecchio, a seconda delle dimensioni della stella e della metallicità del sistema. Comunque, se supponiamo che il nostro sistema solare sia nella media, possiamo confidare nella presenza di diversi pianeti in questa fascia. In effetti, nel nostro sistema troviamo che Venere ne è a malapena al di fuori, la Terra e Marte sono pienamente dentro e così pure (secondo certe stime) Cerere. Mica pochi! Più importante, però, è l'eccentricità dell'orbita. Un continuo oscillare tra dentro e fuori la fascia non sarebbe consigliabile....
Punto 4: campo magnetico - Sì, è decisamente utile. Ma più che per trattenere tout court l'atmosfera, è importante per trattenere l'acqua. Venere ha un piccolissimo campo magnetico, ma una bella atmosfera SENZA acqua.... Comunque, il meccanismo di formazione di un campo magnetico planetario è piuttosto semplice. Difficile, invece, stabilire se sia più o meno semplice la sua esistenza...

Gli altri punti, li lascio a te, peppe.

Sul buco nero: sì, gli effetti di un passaggio ravvicinato sarebbero devastanti. Ma è più facile che si scontrino le galassie piuttosto che le stelle... Di galassie interagenti ce n'è a migliaia, di stelle singole che si scontrano non credo se ne siano mai viste.
Per me è sensazionalismo, e nulla più.... ;)


in effetti il confronto venere - terra mi sta facendo riflettere. il vento solare in teoria dovrebbe essere più forte su venere eppure la sua atmosfera c'è ed è bella densa. mi sembra che anche la gravità giochi un ruolo importante per trattenere l'atmosfera di un pianeta.

SANDRO
27-09-2013, 20:42
in effetti il confronto venere - terra mi sta facendo riflettere. il vento solare in teoria dovrebbe essere più forte su venere eppure la sua atmosfera c'è ed è bella densa. mi sembra che anche la gravità giochi un ruolo importante per trattenere l'atmosfera di un pianeta.

Permettetemi, in proposito, di fare una mia considerazione.

Secondo me è molto probabile che un tempo buona parte dell'acqua oggi presente negli oceani, fosse in atmosfera sotto forma di nubi e vapore acqueo. Questo giustificherebbe non solo perchè oggi la Terra ha una atmosfera circa la metà di quella di Venere, ma anche che la temperatura media del pianeta era come una eterna primavera su tutta la sua superficie, poli compresi. La fauna riscontrata nell'artico e nell'antartico sembrano confermare questa possibilità. Nell'antartico ci sono anche ossa di dinosauri come immagino sappiate.

Red Hanuman
27-09-2013, 20:48
in effetti il confronto venere - terra mi sta facendo riflettere. il vento solare in teoria dovrebbe essere più forte su venere eppure la sua atmosfera c'è ed è bella densa. mi sembra che anche la gravità giochi un ruolo importante per trattenere l'atmosfera di un pianeta.
Di solito, pensiamo che il principale responsabile della riduzione dell'atmosfera di un pianeta sia il vento solare.
In realtà, non è così. Sono molto più importanti i processi termici noti come fuga di Jeans e fuga idrodinamica. Poi ci sono anche i processi di cattura e sequestrazione dei gas nella crosta o nell'idrosfera di un pianeta.
Leggi QUI (http://it.wikipedia.org/wiki/Fuga_atmosferica), è molto chiaro.... ;)

Red Hanuman
27-09-2013, 21:01
Permettetemi, in proposito, di fare una mia considerazione.

Secondo me è molto probabile che un tempo buona parte dell'acqua oggi presente negli oceani, fosse in atmosfera sotto forma di nubi e vapore acqueo. Questo giustificherebbe non solo perchè oggi la Terra ha una atmosfera circa la metà di quella di Venere, ma anche che la temperatura media del pianeta era come una eterna primavera su tutta la sua superficie, poli compresi. La fauna riscontrata nell'artico e nell'antartico sembrano confermare questa possibilità. Nell'antartico ci sono anche ossa di dinosauri come immagino sappiate.

Beh, il polo sud era molto più a nord :biggrin: di dov'è adesso. Fai conto che era attaccato all'India e all'Australia.
Nel giurassico, inoltre, si ritiene che in atmosfera ci fossero percentuali più elevate delle odierne di ossigeno (circa il 34%) e di anidride carbonica (frutto di un'intenso vulcanismo). Sulla percentuale d'acqua non ho notizie.... ;)
Comunque, buona parte della CO2 terrestre è stata assorbita delle rocce mentre l'acqua è rimasta liquida, a differenza di Venere che si è mano a mano riscaldato per via del fatto che era più vicino al Sole, senza vita e senza tettonica. L'acqua poi si è dissociata, l'idrogeno se ne è andato ed è rimasta solo la CO2.:whistling:

Riccardo 76
27-09-2013, 21:13
caro riccardo per quello che so io dalla mia laurea in biologia, il mitocondrio altro non era che una cellula procariote che è entrata in simbiosi con la cellula futura eucariote. penso a due cellule che si assomigliano tra loro anche come composizione di membrane che ha permesso l'inglobamento.
avevamo dunque un cellula con un dna proprio e il futuro mitocondrio con il proprio dna...l'evoluzione ha voluto che il mitocondrio perdesse molte funzioni che compiva quando era da solo dato che la cellula che l'ospitava le compiva per lui.alla fine si ebbe un mitocondrio che forniva energia alla cellula e la cellula che forniva nutrimento al mitocondrio.
per il nucleo invece si pensa a una semplice invaginazione della membrana esterna che ha finito per inglobare il dna.
quello che mi stupisce per esempio è che mitocondri e cellule future eucariote ce ne erano a bizzeffe in giro...come mai non si sono mai scontrati per provocare simbiosi in tempi brevi? come mai ci hanno messo tanto tempo? e senza questo passaggio la cellula avrebbe potuto evolvere in qualcosa di complesso?
il mitocondrio fornendo moltissima energia ha permesso alla cellula di potenziare il suo apparato...
per usare un'analogia si passa da una 500 d'epoca a un auto superaccessiorata di oggi.

Grazie Beppe,per la chiara spiegazione,mi hai risolto un interrogativo in più.
Secondo me le caratteristiche ambientali in cui avvengono i vari passaggi evolutivi,possono essere determinanti per la tempistica.

Beppe
27-09-2013, 21:15
Beh, il polo sud era molto più a nord :biggrin: di dov'è adesso. Fai conto che era attaccato all'India e all'Australia.
Nel giurassico, inoltre, si ritiene che in atmosfera ci fossero percentuali più elevate delle odierne di ossigeno (circa il 34%) e di anidride carbonica (frutto di un'intenso vulcanismo). Sulla percentuale d'acqua non ho notizie.... ;)
Comunque, buona parte della CO2 terrestre è stata assorbita delle rocce mentre l'acqua è rimasta liquida, a differenza di Venere che si è mano a mano riscaldato per via del fatto che era più vicino al Sole, senza vita e senza tettonica. L'acqua poi si è dissociata, l'idrogeno se ne è andato ed è rimasta solo la CO2.:whistling:

Credo che di acqua ce ne fosse di più di adesso la molecola d'acqua è la più leggera che circola in atmosfera, quindi la più soggetta alla fuga di Jeans.
(poi io c'ero nel giurassico... :biggrin:)

SANDRO
28-09-2013, 07:13
Beh, il polo sud era molto più a nord :biggrin: di dov'è adesso. Fai conto che era attaccato all'India e all'Australia.
Nel giurassico, inoltre, si ritiene che in atmosfera ci fossero percentuali più elevate delle odierne di ossigeno (circa il 34%) e di anidride carbonica (frutto di un'intenso vulcanismo). Sulla percentuale d'acqua non ho notizie.... ;)
Comunque, buona parte della CO2 terrestre è stata assorbita delle rocce mentre l'acqua è rimasta liquida, a differenza di Venere che si è mano a mano riscaldato per via del fatto che era più vicino al Sole, senza vita e senza tettonica. L'acqua poi si è dissociata, l'idrogeno se ne è andato ed è rimasta solo la CO2.:whistling:

Non vorrei andare fuori tema, ma se si esclude i contorni dell'Africa con quelli Americani non mi sembra che ci sia compatibilità fra gli altri: Australia, la zona indiana e l'Antartide. Personalmente non credo nella pangea così come ipotizzato dalla geologia ufficiale.
Per carità, mie personali valutazioni naturalmente....:)

peppe
28-09-2013, 09:21
Beh, il polo sud era molto più a nord :biggrin: di dov'è adesso. Fai conto che era attaccato all'India e all'Australia.
Nel giurassico, inoltre, si ritiene che in atmosfera ci fossero percentuali più elevate delle odierne di ossigeno (circa il 34%) e di anidride carbonica (frutto di un'intenso vulcanismo). Sulla percentuale d'acqua non ho notizie.... ;)
Comunque, buona parte della CO2 terrestre è stata assorbita delle rocce mentre l'acqua è rimasta liquida, a differenza di Venere che si è mano a mano riscaldato per via del fatto che era più vicino al Sole, senza vita e senza tettonica. L'acqua poi si è dissociata, l'idrogeno se ne è andato ed è rimasta solo la CO2.:whistling:

aggiungerei che il clima all'epoca era più caldo di adesso..

peppe
28-09-2013, 09:23
Grazie Beppe,per la chiara spiegazione,mi hai risolto un interrogativo in più.
Secondo me le caratteristiche ambientali in cui avvengono i vari passaggi evolutivi,possono essere determinanti per la tempistica.
per quanto riguarda l'evento di simbiosi che ha portato alle cellule ecurariote:
penso che gli incontri tra cellule siano molto frequenti e in due miliardi di anni penso che ce ne siano stati davvero un'infinità. questo è quello che fa riflettere.
solo una precisazione per non fare confusione
sono peppe non Beppe :biggrin: ho notato che c'è quasi un mio omonimo qui :biggrin:

peppe
28-09-2013, 09:28
Non vorrei andare fuori tema, ma se si esclude i contorni dell'Africa con quelli Americani non mi sembra che ci sia compatibilità fra gli altri: Australia, la zona indiana e l'Antartide. Personalmente non credo nella pangea così come ipotizzato dalla geologia ufficiale.
Per carità, mie personali valutazioni naturalmente....:)

l'india preme sull'asia e i suoi contorni nordici si sono persi ormai perchè sollevati a formare la catena dell'himalaya

comunque non è una questione solo di terre emerse bisogna vedere i contorni delle faglie che perchè la quasi totalità si trova sotto gli oceani. i continenti non finiscono con le terre emerse.

SANDRO
28-09-2013, 09:39
l'india preme sull'asia e i suoi contorni nordici si sono persi ormai perchè sollevati a formare la catena dell'himalaya

comunque non è una questione solo di terre emerse bisogna vedere i contorni delle faglie che perchè la quasi totalità si trova sotto gli oceani. i continenti non finiscono con le terre emerse.

Giusto Peppe, anche se lo avevo già considerato. Ma i dubbi mi rimangono..... anche per motivi archeologici.

Riccardo 76
30-09-2013, 01:45
per quanto riguarda l'evento di simbiosi che ha portato alle cellule ecurariote:
penso che gli incontri tra cellule siano molto frequenti e in due miliardi di anni penso che ce ne siano stati davvero un'infinità. questo è quello che fa riflettere.
solo una precisazione per non fare confusione
sono peppe non Beppe :biggrin: ho notato che c'è quasi un mio omonimo qui :biggrin:

ciao Peppe,
scusami per l'errore di nome,nei precedenti post avevo scritto giusto.:D

hai ragione 2 miliardi di anni sono comunque veramente tanti!

Valerio Ricciardi
23-12-2013, 15:55
Non vorrei andare fuori tema, ma se si esclude i contorni dell'Africa con quelli Americani non mi sembra che ci sia compatibilità fra gli altri: Australia, la zona indiana e l'Antartide. Personalmente non credo nella pangea così come ipotizzato dalla geologia ufficiale.
Per carità, mie personali valutazioni naturalmente....:)
Il "mosaico" si fa non con le linee di costa, ma con l'inizio della scarpata continentale (che sta circa in corrispondenza dell'isobata dei 200 m). Prima poi di tentare la ricomposizione, devi togliere tutti i conoidi di sedimenti degli estuari e dei delta dei grandi fiumi, che fanno in quel punto avanzare la linea di costa a una velocità impressionante. A quel punto la possibilità di ricomporre il puzzle fa veramente impressione, gli errori per gap o sovrapposizione sono dell'ordine del 2%, un'inezia.

La prova provata non solo della separazione, ma anche della datazione di ogni evento del genere (inizio di oceanizzazione a partire da un sistema di horst e graben preesistente) è quella che viene dalla paleontologia. Se leggi "Animali e continenti alla deriva" di Colbert, che peraltro è scritto in modo assolutamente accessibile anche ai non geologi, che ho provato a googlare ed ho trovato subito qui a due soldi

http://www.ebay.it/itm/Edwin-H-Colbert-ANIMALI-E-CONTINENTI-ALLA-DERIVA-/360451672551

...capisci entro le prime cento pagine come la "geologia ufficiale" faccia ben più che ipotesi di lavoro basate su ragionamenti confrontabili e apparentemente equipollenti.
Ci sono più prove della tettonica a Placche di quante non ve ne siano, allo stato, della Relatività ristretta.

Inoltre la Teoria della deriva dei continenti di Alfred Wegener è stata definitivamente abbandonata: tentava di spiegare una realtà non più contestabile (la frammentazione in grandi pezzi di una crosta terrestre prima unita in una certa fase della storia della Terra in un supercontinente... in una certa fase, prima no!) con un "motore" dinamico, la forza centrifuga, che fatti i conti non funzionava.

Adesso, da poco prima che io mi iscrivessi all'Università, la Teoria delle Geosinclinali di Auboin (i cui testi che restano sul piano geologico/petrografico essenziali ho avuto l'onore di studiare) è stata rimpiazzata dalla Tettonica a Placche, basata su un modello di motore termodinamico (fosse di subduzione, sistemi arco/fossa, distillazione frazionata dei magmi, insomma un modello vulcano/tettonico) che da circa il 1975 non ha più avuto smentite o evidenziato criticità di sorta.

Non esiste la geologia ufficiale, perdonami, esiste la geologia e poi ci sono le chiacchiere.

Come non esiste la "medicina alternativa": esiste una sola medicina, quella che cura.
Se un intruglio a base erboristica propinatomi da uno sciamano, in condizioni controllate e ripetibili, dimostra di farmi guarire da una grave infezione dell'apparato digerente, quella è medicina anche se lo sciamano non sa nemmeno leggere e scrivere, figurati se si è laureato a Pavia...
Mentre quella di Di Bella e quella ancor molto peggio di Vannoni non son medicina: i pazienti morivano e muoiono tutti come e meglio di prima.
La geologia è la geologia: basata sul metodo scientifico di matrice galileiana, e supportata, sulla Terra, da una quantità di ricerche, esperimenti, strumenti e dati da far girare la testa se si pensa alla quantità di verifiche, prove e controprove che abbiamo avuto ed abbiamo a disposizione.

Pensa a quanto sappiamo già di Marte o della Luna grazie alle ben poche sonde che abbiamo potuto inviarvi; poche decine di quintali di roba in tutto, al lordo degli stadi di discesa e dei motori relativi... e quanti dati abbiamo?

Confrontalo con generazioni e generazioni di geologi, oggi supportati da satelliti dedicati di grande sofisticazione, sismometri, piattaforme oceanografiche, perforazioni ad hoc sino al limite della discontinuità fra crosta e mantello... se ti dico che le prove della deriva dei continenti (anche se più sofisticata di quella di Wegener dei primi del '900) strabastano di cinque volte, mi credi sulla fiducia?

PS/ L'archeologia come prova a conferma o a discredito però c'entra poco: tutta la storia della civiltà umana si è svolta sostanzialmente dopo l'ultima glaciazione... e la velocità di spostamento delle masse continentali è dell'ordine dei centimetri all'anno, per dire circa 11 cm/anno nel Nord Atlantico, la differenza fra dove stavano le zolle ai tempi dei nostri cugini/antenati neanderthaliani ed oggi è... risibile sulla scala dimensionale del mondo.