PDA

Visualizza Versione Completa : Giove e Marte con il 114/900



robortu
16-03-2023, 13:33
Nella prima foto il gigante gassoso era ormai lontano dall'opposizione ma mostrava comunque bene l'atmosfera, anche grazie alla buona stabilità atmosferica al momento della ripresa. Nell'immagine si possono vedere anche Ganimede ed Europa sulla sinistra e l'ombra del satellite Io sul pianeta.
Nella seconda foto Marte era ormai a quasi un mese dall'opposizione e il suo diametro apparente era di appena 14 secondi d'arco. Si può comunque notare il suo colore caratteristico e la grande regione chiamata Syrtis Major vicino al bordo occidentale del pianeta.
Purtroppo le foto sono di oltre due mesi fa perchè ho avuto poco tempo per elaborare i video originali.

Dati:
Telescopio Celestron 114/910 Newton
Montatura Eq2 motorizzata Skywatcher
Camera QHY5L-II-C
Filtro UV IR cut
Barlow Celestron Omni 2x
Software: Sharpcap 4, PIPP, AS!3, Astrosurface U3
Per Giove ho elaborato il 35% dei fotogrammi da un video della durata di 2 minuti
Per Marte ho elaborato il 5% di circa 13000 fotogrammi totali da un video della durata di 5 minuti
Data: 4 gennaio 2023 18:24 UTC e 22:44 UTC
Luogo: Cabras, Sardegna, Italia

cherubino
16-03-2023, 14:02
Immagini ottime, direi al limite dello strumento.
Se tutti riuscissero a raggiungere risultati proporzionali ai loro strumenti si vedrebbero un numero decisamente superiore di belle immagini.
Grazie per averle condivise.
Molto bravo!

Paolo

altazastro
16-03-2023, 14:39
Addirittura impressionante, direi, almeno dal mio punto di vista.

Giove in particolare è veramente bello, e migliore di quelli che sono riuscito a fare quest'anno con il C6.

Vero che dovevo fotografarlo in 10 minuti mentre passava tra due palazzi a 25 gradi di altezza, ma questo è così pulito e dettagliato da fare impressione.

C'era un brasiliano su Astrobin che faceva foto planetarie del genere con un 114/900 prima di passare al 200 mm: la conferma che il grande classico dell'astronomia dilettantistica anni '70-'80 è veramente uno strumento ben concepito (rapporto focale, ostruzione, etc).

Gonariu
16-03-2023, 15:19
Fotografie molto belle!

etruscastro
16-03-2023, 16:05
eccellenti oserei dire, al limite dello strumento!

Alby68a
16-03-2023, 19:23
Bravissimo. Marte è incredibile. Clap, clap, clap

Inviato dal mio M2101K7BNY utilizzando Tapatalk

faggio79
17-03-2023, 21:58
Cavolo! Con un 4.5" e in questo periodo coi due pianeti lontani dall'opposizione hai prodotto due lavori eccellenti!

Inviato dal mio RMX3521 utilizzando Tapatalk

robj
18-03-2023, 08:00
Ottime immagini,complimenti anche da parte mia,continua pure a postare belle immagini!

Robicek
18-03-2023, 12:48
Immagini notevoli per un 114/900, complimenti!

Huniseth
18-03-2023, 18:27
Niente male .. e con camera vecchia - ora i casi sono i seguenti: è bravissimo ed ha usato accorgimenti e trucchi che non conosciamo - oppure: il suo strumento è perfettissimo ed ha usato accorgimenti che non conosciamo - oppure.. strumento normale ed a posto e cielo nitido e immobile -
In pratica, probabilmente, ha usato i metodi che usiamo noi con strumenti maggiori o migliori ma non abbiamo lo stesso cielo. C'è poco da fare, non è che noi siamo incapaci, è che meglio non riusciamo a sfruttare gli strumenti (di solito)

Robicek
19-03-2023, 14:21
.. non abbiamo lo stesso cielo.

Osservazione effettivamente sensata. Per portare al limite uno strumento il cielo e' fondamentale, ed il cielo e' l'unica variabile che concorre al risultato finale su cui l'astrofotografo con puo' intervenire.
Il seeing e' il santo Graal di qualsiasi astrofilo.

robortu
19-03-2023, 15:33
Huniseth il cielo è molto importante per fare buone riprese e qui è mediamente buono anche se c'è spesso umidità a causa della vicinanza al mare. Ci sono poi alcune cose come controllare che il telescopio sia ben collimato, oppure portarlo fuori ore prima delle riprese, dedicare più tempo e attenzione per la messa a fuoco, che se fatte bene migliorano il risultato. Per il resto non penso di essere così bravo ma vi ringrazio lo stesso. [emoji5][emoji1360]

Inviato dal mio SM-J600FN utilizzando Tapatalk

robortu
19-03-2023, 15:34
Vi ringrazio tanto! [emoji1374]

Inviato dal mio SM-J600FN utilizzando Tapatalk

faggio79
19-03-2023, 16:11
Ottima riflessione Huniseth. Giusto in questi giorni mi sto facendo un "giro statistico" su Astrobin. Ho cercato di "catalogare" le migliori immagini planetarie immaginando di trovare una correlazione statistica fra determinati strumenti e la qualità delle immagini finali. Un barlume di filo logico c'è, ovvio, nei grandi numeri un C11 lavora meglio di uno strumento di da 6 o 8 pollici. Ma al di là di questioni di carattere generale, ho trovato tante belle immagini tirate fuori da tubi da 6-8-10 pollici, e altrettante schifezze uscite da C11 e C14. Quasi sempre impeccabili invece le immagini planetarie fatte con mega-dobson da 16, 18 e 20 pollici. Questo mi ha portato a un paio di riflessioni:

1) Abilità e cielo pesano tantissimo.
2) Strumenti "di nicchia" sono usati normalmente da gente esperta e brava. Un C11 è uno strumento "accessibile", basta avere un po' di soldi e te lo metti in casa, anche se non hai nozioni di imaging planetario. Un dobson a traliccio da 16" o 20" devi essere uno parecchio appassionato ed esperto per gestirlo.

A salvare definitivamente il mio portafoglio da inutili attacchi di strumentite ci sono threads come questo, nonchè due "colleghi", uno austriaco e uno francese, che con un dobson da 10" come il mio e un sensore IMX462 come il mio, sono nella Top 10 di Astrobin delle immagini più apprezzate di sempre su Giove e Saturno. Quindi devo tenere chiuso il portafoglio e mangiare tanto petto di pollo, perchè devo solo crescere io, non il diametro del mio OTA.

Huniseth
19-03-2023, 20:38
Io porto le riflessioni all'estremo limite, ma possibilmente con un minimo di "cugnisiun" - A volte sembra che in giro ci siano dei geni e legioni di incapaci - ora, ditemi dove stà la bravura nel sistemare bene lo strumento (mi sembra il minimo) e nell'inquadrare un pianeta nel campo di una camerina e poi registrare il filmato - Come se tutti usassimo strumenti scollimati e sensori tappati - Purtroppo la maggior parte delle volte apriamo i filmati e vediamo subito che i frame sono delle schifezze, quindi incaponirsi a passare e ripassare i video in tutti i programmi disponibili non porta a nessun miglioramento, al massimo si cerca di nascondere il più possibile le magagne. Poi arriva chi ha più fortuna e pur disponendo di un setup basilare e ci fa passare la strumentite e pure la voglia di fare altre foto.https://www.astronomia.com/forum/images/icons/icon7.png - Per i pianeti, invece sul deep un pò di bravura vera ci vuole.

faggio79
19-03-2023, 21:32
Mmmh ni. Ridurre il planetario a una questione di fortuna non lo ritengo corretto. Sicuramente è materia meno complessa (nelle basi!) della fotografia deep, e su questo non ci piove.
Ciò detto, a parità di cielo e di strumento ben collimato e preparato, ci sono una miriade di accorgimenti legati a studi teorici e applicazioni pratiche che possono fare la differenza eccome. Ho letto e studiato Planetary Astronomi di Pellier, è un mattone di 300 pagine scritte in caratteri microscopici e scende a un livello di dettaglio nemmeno eccessivo. Insomma anche l'imaging planetario è materia molto più complessa di quanto molti pensino.

La differenza è che nel deep per fare una foto da 6 devi comunque essere bravo ed aver accumulato studio ed esperienza, mentre nel planetario l'immagine da 6 è accessibile ai più. Ma per arrivare all'immagine da 8 la situazione si ribalta, entri in un mondo di minuziosi calcoli, filtri, studi di effemeridi, settaggi software che è una vera giungla.

Huniseth
19-03-2023, 21:48
Concordo relativamente, comunque al netto della fortuna e del setup e del risultato una buona foto planetaria è sempre una soddisfazione per chi l'ha fatta.

Alby68a
19-03-2023, 22:27
Huniseth forse stai semplificando più che estremizzare il ragionamento.
Nonostante abbia iniziato a fare foto planetarie da un paio di anni, con risulati via via migliori, dopo costante applicazione e studi vari, ritengo di aver imparato (nel migliore delle ipotesi) il 50% di ciò che occorre per fare un' ottima foto, sfruttando al meglio gli strumenti che utilizzo, sia esso ferro sia esso software.
Il seeing è il primo ingrediente, ma non è il solo.
Avere uno strumento che sia otticamente perfetto, non è scontato ne tantomeno facile. Soprattutto quando non utilizzi telescopi da diversi K-euro, ed affetti da varie imprecisioni.
Questo fine settimana, per trovare una collimazione migliore, rispetto a quella ottenuta ad oggi, mi è toccato smontare il foc dal newton e rimontarlo in modo migliore di come l'ho ricevuto.
Non credo che il mio sia più sfigato di altri, ma solo con l'esperienza e lo studio comprendi di quanto puoi migliorare ancora lo strumento.
Cosa cambia rispetto a prima? non lo so, ma magari in una serata ottima, questa piccola premura mi aiuterà ad avere una immagine migliore di quelle fatte fino ad oggi.
Ora allarga il ragionamento ad ogni aspetto che riguarda la ripresa planetaria; prima, durante e dopo.
Ci sono tanti fattori da gestire e tutti incidono sul risultato finale.
In conclusione questo Giove e questo Marte sono frutto di una sapiente gestione di tutti questi aspetti che nulla hanno a che fare con la fortuna.
Non basta puntare un telescopio, infilare una barlow e una camera per sperare di avere qualcosa da stampare e mettere alla parete ;)

Huniseth
19-03-2023, 23:20
Certo, non è la stessa cosa che guardare le foto su una rivista, bisogna montare il telescopio, collegare il setup, sperare che tutto funzioni, prendere del freddo e poi rimettere tutto a posto e mettersi al pc per ottimizzare le riprese video - Fra il montaggio e lo smontaggio c'è in mezzo.... la ripresa video che consiste nel mettere a fuoco il soggetto e cliccare sul pulsante - virtuale - di REC ... Ok? Sbaglio qualcosa? E in questa fase dov'è tutta la nostra grande abilità? Domando eh... https://www.astronomia.com/forum/images/icons/icon7.png - Personalmente non ho mai pensato di essere bravo ne in fase di registrazione ne in fase di elaborazione, perchè tutto il lavoro di preparazione va comunque fatto, il telescopio va messo a posto perchè mi pare stupido usare uno strumento non a posto, la ripresa la può fare un bambino che sappia usare un pc, l'elaborazione sistema un po le cose ma quando si ha in mano una fila di frame dove il pianeta più riuscito è triangolare causa seeing possiamo studiare a memoria le 300 pagine del manuale che cambia ben poco e se il video è riuscito bene anche il risultato è sicuro che viene bene. Troppo semplice? Avete mai avuto risultati migliori se la fate più complicata?
Mi scuso con il bravo autore del post per la filippica che merita altra sede.

altazastro
20-03-2023, 07:41
Io credo ci sia una differenza tra elencare gli step (che sappiamo più o meno tutti) e concretizzarli realmente nel miglior modo possibile.

E io parlo dalla parte di quello che non li fa, almeno non nel modo migliore possibile.

Scelta del posto: riprendo dal balcone, ma certo in mezzo ad un prato sarebbe meglio (correnti termiche).

Collimazione: non sono maniacale e certamente non smonterei pezzi dello strumento per migliorarla.

Acclimatamento: un'ora, magari un'ora e mezza, ma di più mai fatto.

Ripresa: ok, più o meno pigio il bottone e uso qualche filtro a seconda del seeing, ma non ho ADC.

Elaborazione: anche qui più o meno, però ad esempio non ho mai fatto derotazione.

Quindi, già guardando a quello che faccio io, deduco che ci sono diverse cose che uno magari non fa, anche sapendo che dovrebbe o potrebbe farle.

faggio79
20-03-2023, 08:12
Preparazione: prima della ripresa c'è la scelta dei filtri, che va fatta in base non solo al soggetto ma al tipo di serata. E spesso non hai tutto il tempo di una "serata deep", perchè l'oggetto (es Venere) è riprendibile per 40-50 minuti. E se devo riprendere a due focali con 3 filtri diversi (6 combinazioni), devo giocarmi la focale più spinta nei primi minuti, quando il pianeta è più alto, sapere le effemeridi a memoria, perchè ogni grado che scende sotto i 30° significa chilometri di atmosfera in più da "perforare". Quindi devi essere veloce a cambiare setup perchè il pianeta non sta lì fermo in eterno.

La ripresa non è "premere REC", bisogna scegliere il giusto equilibrio fra esposizione e guadagno, provare più combinazioni in modo da non trovarsi dopo a dire "cavolo, potevo fare così anzichè cosà". E queste scelte cambiano in funzione della focale (e del conseguente RF) e del filtro che stai usando. E si torna al discorso del punto precedente: devi essere veloce, devi esserti preparato tutto prima, minuto per minuto. Per guadagnare tempo mi trovo spesso (grazie al cielo ho un PC molto potente) a fare stacking mentre riprendo, per capire in tempo reale se sto lavorando bene o devo aggiustare il tiro. Perchè "3 minuti prima" possono fare la differenza in una ripresa.

Tendendo in conto queste variabili ho prodotto una dozzina di pagine Word di appunti su come riprendere quel soggetto (1) con quella focale (2) per ottenere un determinato risultato (3) in determinate condizioni di seeing (4). Siamo già a 4 variabili ciascuna delle quali comprende in media 4 o 5 valori, parliamo di centinaia di situazioni differenti da gestire al meglio. Anche perchè i pianeti (Luna a parte) non sono sempre lì pronti per essere ripresi al meglio tutto l'anno come i DSO, le finestre temporali sono strette, non basta una buona serata, deve verificarsi nel periodo giusto, durante quel mese / settimana etc.

Stacking: ogni pianeta, in base a come è stato ripreso, va gestito con determinati settings. Sì, esistono settaggi "generali" che vanno benino un po' per tutti, ma se vuoi tirare fuori il meglio da ogni ripresa, anche Autostakkert diventa un mondo da cui ho cavato altre 12 pagine di appunti e tabelle, gli anchorage points devono avere una dimensione precisa in funzione di cosa hai ripreso e come, la percentuale di frames va calcolata attentamente non solo a partire dal grafico (che spesso toppa) e molti altri settaggi dipendono da soggetto e modalità di ripresa.

Derotazione: fondamentale su Giove. E per farla bene bisogna aver studiato e sbattuto il naso tante tante tante volte.

Elaborazione: qua si entra nella vera giungla. Puoi gestire due slider del cavolo con Registax e accontentarti di un risultato "accettabile" oppure impazzire con le centinaia di funzioni, e magari non contento ripassare tutto con Astrosurface. Qui è dove il sottoscritto deve crescere maggiormente.

Postproduzione: per me usare PS è un gioco da ragazzi, lo uso da quando ho 20 anni da fotoamatore. Ma vallo a spiegare a un neofita.

Ribadisco: fotografare DSO richiede grandi competenze, ma anche tirare fuori una bella immagine di Giove o della Luna non è soltanto una questione di fondoschiena.

Huniseth
20-03-2023, 09:22
Mini corso accelerato di ripresa planetaria https://www.astronomia.com/forum/images/icons/icon7.pnghttps://www.astronomia.com/forum/images/icons/icon7.png
E' così, solo che a forza di fare riprese questi passaggi diventano automatici e li vediamo più semplici.

faggio79
20-03-2023, 11:30
Potrei mettere in bella i miei appunti e farci un libretto: Planetary for dummies :D