zanzao
11-08-2023, 13:40
Introduzione
Il ritmo osservativo non è ancora quello del passato, ma quest’anno non posso lamentarmi: due uscite a febbraio, una a marzo, una a giugno, tutte sul Pollino e tutte in visuale. Il setup fotografico è stato inoperoso sin dallo scorso anno, ho deciso quindi di rispolverarlo senza però trascurare il visuale: dobson da 60 cm per proseguire il mio programma osservativo e rifrattore da 8cm per continuare un soggetto cominciato lo scorso anno e mai terminato perché famelico di ulteriore integrazione.
Ci siamo ritrovati in tanti del Gruppo Astrofili del Salento nel comodo sito del Palazzo di S. Spirito a Stigliano, baricentrico per molti di noi e facile da raggiungere. Molti hanno dedicato più nottate pernottando con tende o in vicine strutture ricettive. Io ho dovuto fare toccata e fuga, ma la sessione è stata soddisfacente lo stesso.
Molti visualisti, fra cui Valerio col suo dobson da 30cm e Francesco col mio ex dobson da 50cm. Col mio 60cm abbiamo ricreato un miniraduno dobsoniano e come sempre non sono mancati gli scambi di prede e la condivisione, anche coi numerosi amici astrofotografi.
La sabbia in quota è stata inferiore rispetto alle nottati precedenti, la trasparenza era sufficiente ma non eccezionale, umidità bassa, seeing buono, sqm allo zenit intorno ai 21,3.
Il mio programma osservativo prevedeva classici di stagione che voglio riosservare da capo, e oggetti nuovi che avevo già preselezionato per il 50cm.
Ecco il riepilogo degli oggetti osservati:
35 galassie;
7 nebulose (ad emissione e resti di supernova);
3 ammassi globulari;
3 nebulose planetarie;
2 ammassi aperti;
2 pianeti.
Highlights:
Ho osservato numerose coppie di galassie interagenti appartenenti al catalogo Arp. Sono tra gli oggetti che danno più soddisfazione da cieli bui e con strumenti di buon diametro. Segnalo la bellissima coppia NGC 5953+NGC 5954, oltre la prossimità delle due galassie si nota una deformazione della 5954 e si ha proprio la sensazione dell’interazione gravitazionale in visione diretta all’oculare.
Era da un po’ che non usavo la torretta binoculare, stasera sui globulari M13, M92 e su Saturno ho rigoduto della profondità e tridimensionalità che la visione a due occhi sa dare su questi oggetti.
I grandi classici non deludono mai: la Nebulosa Laguna M8, la Trifida M20, la Cigno M17, la Manubrio M27, i Veli del Cigno NGC 6960+6995+6974, sia in visione naturale che con filtro OIII che su questi oggetti rende benissimo.
Gestire due setup diventa una sfida sempre più impegnativa col passare degli anni, so già che sarò costretto a rinunciarci. A cominciare da casa nel caricare la macchina, fare la lista della spesa per non dimenticare niente e caricare tutto. E poi sul campo, prima scarico il dobson così comincia l’acclimatamento dello specchio, poi monto la montatura equatoriale, rifrattore principale e rifrattore guida, camere di ripresa con relativi filtri, cavi, equilibratura. Poi ritorno sul dobson per montare tralicci, struttura dello specchio secondario, telo, collimazione. Poi ritorno sul rifrattore per avviare la sessione fotografica, avvio l’abbassamento della temperatura della camera di ripresa, a step di 5 gradi ad intervalli tra i 5 e i 10 minuti per evitare la condensa, e nel frattempo procedo con la messa a fuoco delle due camere, allineamento polare, puntamento del soggetto da riprendere, calibrazione ed avvio autoguida, rifinitura del fuoco, programmazione delle riprese, avvio della prima ripresa e controllo della prima posa per capire se l’esposizione è giusta. Quindi ritorno sul dobson, allineamento cercatore e telrad, inizio l’adattamento al buio, ceno, e finalmente comincio ad osservare seguendo il mio programma osservativo su skysafari sul cellulare. Luminosità al minimo e schermo “rosso”. Star hop e su e giù dalla scala per cambio oculari, filtri, e scrittura delle note osservative. Nuovo star hop spostando il bestione e relativa scala. Di nuovo su e giù ecc. Ogni tanto controllo la sessione fotografica con l’app AsiAir su cellulare da cui controllo tutto cercando di non rovinare l’adattamento al buio. Normalmente le cose procedono bene, ogni tanto l’autoguida fa i capricci e devo intervenire. Ogni tanto, come nella serata in questione è invece la condensa a rovinare i piani. Ho abbassato troppo la temperatura a -10°C, il delta con la temp ambiente è troppo ampio. Alzo la temperatura, faccio stabilizzare e poi l’abbasso pazientemente a gradini di 5 gradi fino alla temperatura obiettivo. Ovvio che non posso perdere tutto questo tempo senza osservare, quindi in parallelo proseguo col dobson il mio piano osservativo. La serata ha pochissime pause, quelle in cui condivido i classici di stagione con gli amici in gruppo, o quando c’è bisogno di un breve spuntino e caffè a metà sessione. Vado come un treno senza pause, uno star hop dietro l’altro e l’alba arriva presto. Ultima operazione, flat per le riprese e poi smonto. Gli oggetti leggeri psicologicamente impattano meno, quindi sistemo gli oculari, filtri e altri accessori, poi smonto il rifrattore e tutto l’ambaradan fotografico, infine il dobson. È il momento più brutto della sessione, sono stanco ed ho l’acido lattico nelle braccia, spalle, gambe, insomma come dopo una seduta in palestra. Ma forza e coraggio, il dobson non è leggero ma non posso lasciarlo là, smonto carico la macchina, caffè, pipì, parto, un’ora e mezza e sono a casa per il meritato riposo.
Qualche foto ricordo della serata:
Eccomi ad inizio sessione:
51595
Il nostro gran bel Gruppo Astrofili del Salento:
51596
Report astrofotografico:
Ho proseguito l’integrazione di NGC 6823 nella Volpetta che avevo cominciato lo scorso anno ma che dopo vari tentativi di elaborazione non ho mai completato perché necessitava chiaramente di ulteriore integrazione.
Sfortunatamente tutte le pose fatte la scorsa settimana ed in questa sessione (32 pose da 7 minuti) sono risultate compromesse dalla formazione di condensa proprio nella zona della nebulosa. La media complessiva rimuove gli artefatti della condensa, ha migliorato la pulizia del segnale, ma non ha aggiunto dettagli e non ha migliorato i contrasti fini che volevo per questa nebulosa. Ecco il risultato ad oggi, non lo ritengo soddisfacente e dovrò purtroppo dedicare un’altra sessione:
51597
Dati di ripresa:
• data e luogo: 06/08/22, 28/08/22, 07/07/23, Francavilla Fontana (BR), sqm medio 20,3, presenza di Luna
• data e luogo: 15/07/23, Stigliano (MT), sqm 21,3, filtro L-Pro
• telescopio: rifrattore apo 80mm ridotto a F/5,6 su montatura AZ EQ5
• camera: Asi 294 pro, raffreddata a -10°C, gain 125, con filtri Optolong L-eNhance e L-Pro
• guida: rifrattore Ultraguide 60mm con camera asi 224mc e filtro Baader IR Pass
• controllo sessione: AsiAir
• pose: 17x300, 36x600sec, 32x420sec, calibrate con rispettivi dark e flat. Totale integrazione 11 hr e 09 mn
• software: DeepSkyStacker, Pixinsight, Photoshop
--> CONTINUA
Il ritmo osservativo non è ancora quello del passato, ma quest’anno non posso lamentarmi: due uscite a febbraio, una a marzo, una a giugno, tutte sul Pollino e tutte in visuale. Il setup fotografico è stato inoperoso sin dallo scorso anno, ho deciso quindi di rispolverarlo senza però trascurare il visuale: dobson da 60 cm per proseguire il mio programma osservativo e rifrattore da 8cm per continuare un soggetto cominciato lo scorso anno e mai terminato perché famelico di ulteriore integrazione.
Ci siamo ritrovati in tanti del Gruppo Astrofili del Salento nel comodo sito del Palazzo di S. Spirito a Stigliano, baricentrico per molti di noi e facile da raggiungere. Molti hanno dedicato più nottate pernottando con tende o in vicine strutture ricettive. Io ho dovuto fare toccata e fuga, ma la sessione è stata soddisfacente lo stesso.
Molti visualisti, fra cui Valerio col suo dobson da 30cm e Francesco col mio ex dobson da 50cm. Col mio 60cm abbiamo ricreato un miniraduno dobsoniano e come sempre non sono mancati gli scambi di prede e la condivisione, anche coi numerosi amici astrofotografi.
La sabbia in quota è stata inferiore rispetto alle nottati precedenti, la trasparenza era sufficiente ma non eccezionale, umidità bassa, seeing buono, sqm allo zenit intorno ai 21,3.
Il mio programma osservativo prevedeva classici di stagione che voglio riosservare da capo, e oggetti nuovi che avevo già preselezionato per il 50cm.
Ecco il riepilogo degli oggetti osservati:
35 galassie;
7 nebulose (ad emissione e resti di supernova);
3 ammassi globulari;
3 nebulose planetarie;
2 ammassi aperti;
2 pianeti.
Highlights:
Ho osservato numerose coppie di galassie interagenti appartenenti al catalogo Arp. Sono tra gli oggetti che danno più soddisfazione da cieli bui e con strumenti di buon diametro. Segnalo la bellissima coppia NGC 5953+NGC 5954, oltre la prossimità delle due galassie si nota una deformazione della 5954 e si ha proprio la sensazione dell’interazione gravitazionale in visione diretta all’oculare.
Era da un po’ che non usavo la torretta binoculare, stasera sui globulari M13, M92 e su Saturno ho rigoduto della profondità e tridimensionalità che la visione a due occhi sa dare su questi oggetti.
I grandi classici non deludono mai: la Nebulosa Laguna M8, la Trifida M20, la Cigno M17, la Manubrio M27, i Veli del Cigno NGC 6960+6995+6974, sia in visione naturale che con filtro OIII che su questi oggetti rende benissimo.
Gestire due setup diventa una sfida sempre più impegnativa col passare degli anni, so già che sarò costretto a rinunciarci. A cominciare da casa nel caricare la macchina, fare la lista della spesa per non dimenticare niente e caricare tutto. E poi sul campo, prima scarico il dobson così comincia l’acclimatamento dello specchio, poi monto la montatura equatoriale, rifrattore principale e rifrattore guida, camere di ripresa con relativi filtri, cavi, equilibratura. Poi ritorno sul dobson per montare tralicci, struttura dello specchio secondario, telo, collimazione. Poi ritorno sul rifrattore per avviare la sessione fotografica, avvio l’abbassamento della temperatura della camera di ripresa, a step di 5 gradi ad intervalli tra i 5 e i 10 minuti per evitare la condensa, e nel frattempo procedo con la messa a fuoco delle due camere, allineamento polare, puntamento del soggetto da riprendere, calibrazione ed avvio autoguida, rifinitura del fuoco, programmazione delle riprese, avvio della prima ripresa e controllo della prima posa per capire se l’esposizione è giusta. Quindi ritorno sul dobson, allineamento cercatore e telrad, inizio l’adattamento al buio, ceno, e finalmente comincio ad osservare seguendo il mio programma osservativo su skysafari sul cellulare. Luminosità al minimo e schermo “rosso”. Star hop e su e giù dalla scala per cambio oculari, filtri, e scrittura delle note osservative. Nuovo star hop spostando il bestione e relativa scala. Di nuovo su e giù ecc. Ogni tanto controllo la sessione fotografica con l’app AsiAir su cellulare da cui controllo tutto cercando di non rovinare l’adattamento al buio. Normalmente le cose procedono bene, ogni tanto l’autoguida fa i capricci e devo intervenire. Ogni tanto, come nella serata in questione è invece la condensa a rovinare i piani. Ho abbassato troppo la temperatura a -10°C, il delta con la temp ambiente è troppo ampio. Alzo la temperatura, faccio stabilizzare e poi l’abbasso pazientemente a gradini di 5 gradi fino alla temperatura obiettivo. Ovvio che non posso perdere tutto questo tempo senza osservare, quindi in parallelo proseguo col dobson il mio piano osservativo. La serata ha pochissime pause, quelle in cui condivido i classici di stagione con gli amici in gruppo, o quando c’è bisogno di un breve spuntino e caffè a metà sessione. Vado come un treno senza pause, uno star hop dietro l’altro e l’alba arriva presto. Ultima operazione, flat per le riprese e poi smonto. Gli oggetti leggeri psicologicamente impattano meno, quindi sistemo gli oculari, filtri e altri accessori, poi smonto il rifrattore e tutto l’ambaradan fotografico, infine il dobson. È il momento più brutto della sessione, sono stanco ed ho l’acido lattico nelle braccia, spalle, gambe, insomma come dopo una seduta in palestra. Ma forza e coraggio, il dobson non è leggero ma non posso lasciarlo là, smonto carico la macchina, caffè, pipì, parto, un’ora e mezza e sono a casa per il meritato riposo.
Qualche foto ricordo della serata:
Eccomi ad inizio sessione:
51595
Il nostro gran bel Gruppo Astrofili del Salento:
51596
Report astrofotografico:
Ho proseguito l’integrazione di NGC 6823 nella Volpetta che avevo cominciato lo scorso anno ma che dopo vari tentativi di elaborazione non ho mai completato perché necessitava chiaramente di ulteriore integrazione.
Sfortunatamente tutte le pose fatte la scorsa settimana ed in questa sessione (32 pose da 7 minuti) sono risultate compromesse dalla formazione di condensa proprio nella zona della nebulosa. La media complessiva rimuove gli artefatti della condensa, ha migliorato la pulizia del segnale, ma non ha aggiunto dettagli e non ha migliorato i contrasti fini che volevo per questa nebulosa. Ecco il risultato ad oggi, non lo ritengo soddisfacente e dovrò purtroppo dedicare un’altra sessione:
51597
Dati di ripresa:
• data e luogo: 06/08/22, 28/08/22, 07/07/23, Francavilla Fontana (BR), sqm medio 20,3, presenza di Luna
• data e luogo: 15/07/23, Stigliano (MT), sqm 21,3, filtro L-Pro
• telescopio: rifrattore apo 80mm ridotto a F/5,6 su montatura AZ EQ5
• camera: Asi 294 pro, raffreddata a -10°C, gain 125, con filtri Optolong L-eNhance e L-Pro
• guida: rifrattore Ultraguide 60mm con camera asi 224mc e filtro Baader IR Pass
• controllo sessione: AsiAir
• pose: 17x300, 36x600sec, 32x420sec, calibrate con rispettivi dark e flat. Totale integrazione 11 hr e 09 mn
• software: DeepSkyStacker, Pixinsight, Photoshop
--> CONTINUA