Alby68a
25-03-2024, 19:03
Qualche giorno fa ho scaricato l'ultima versione di SharCap che introduce diverse migliorie e novità.
Tra le novità, mi ha sorpreso l'inserimento di un nuovo Tool per il live stacking delle riprese planetarie.
Probabilmente il diffondersi di telescopi digitali con live stacking propietario ha spinto Robin Glover ad esplorare questa modalità di ripresa per telescopi "tradizionali".
Il tool immagino si presti ad una buona osservazione in EAA così come per il Deep Sky.
Ho deciso quindi di fare un breve, e dico subito limitato test sulla Luna, per scoprire questa interessante novità.
Così il 22 marzo, approfittando di un serata libera da nuvole, ho fatto prima una ripresa del disco lunare in modo tradizionale con 120 secondi di tempo totale a 102 di gain e 19 fps.
Sono poi passato allo scoperta del nuovo tool e della serie di paramentri per la regolazione della ripresa.
Si stabilisce il numero di frames "buoni" che si desidera catturare (il massimo 8192) per l'impilamento, poi la percentuale di frames da scartare ogni x catturati. Comodo che il pianeta o Luna, come in questo caso, venga automaticamente stabilizzato nella finestra, il che ti permette di fare l'azione successiva, ossia regolare il wavelets ed il denoise e vedere in tempo reale come l'immagine migliora con i frames catturati.
Per la ripresa ho impostato la cattura di 600 (buoni) frames e in mezzo minuto ho ottenuto la mia immagine senza passare per AS3 e Astrosurface o Registax.
Ho ripreso con il mio newton 6" a focale nativa, ossia 750mm. Non certo un test ad alta definizione, ma comunque utile per un prima impressione.
Qui sotto il confronto tra le due riprese, praticamente identiche ma con tempi di elaborazione del risultato finale molto diverso.
Va considerato anche che si trattava di elaborare una immagine con una risoluzione impegnativa, ma sembre non averne sofferto più di tanto.
53316
Il pro principale sta nella visualizzazione immediata di una immagine che ha un minimo di elaborazione di base e può essere utile alla valutazione di alcuni aspetti, quali ad esempio la qualità del seeing, la buona messa a fuoco del soggetto.
Altro vantaggio è per chi si approccia alla ripresa planetaria, avendo uno strumento tutto sommato semplice, per ottenere dei risulati discreti. Questo può incentivare poi ad esplorare altre strade più efficaci per foto "strabilianti".
Alla prima occasione proverò una ripresa ad una focale molto più impegnativa e vedremo come se la cava.
Cieli sereni
Tra le novità, mi ha sorpreso l'inserimento di un nuovo Tool per il live stacking delle riprese planetarie.
Probabilmente il diffondersi di telescopi digitali con live stacking propietario ha spinto Robin Glover ad esplorare questa modalità di ripresa per telescopi "tradizionali".
Il tool immagino si presti ad una buona osservazione in EAA così come per il Deep Sky.
Ho deciso quindi di fare un breve, e dico subito limitato test sulla Luna, per scoprire questa interessante novità.
Così il 22 marzo, approfittando di un serata libera da nuvole, ho fatto prima una ripresa del disco lunare in modo tradizionale con 120 secondi di tempo totale a 102 di gain e 19 fps.
Sono poi passato allo scoperta del nuovo tool e della serie di paramentri per la regolazione della ripresa.
Si stabilisce il numero di frames "buoni" che si desidera catturare (il massimo 8192) per l'impilamento, poi la percentuale di frames da scartare ogni x catturati. Comodo che il pianeta o Luna, come in questo caso, venga automaticamente stabilizzato nella finestra, il che ti permette di fare l'azione successiva, ossia regolare il wavelets ed il denoise e vedere in tempo reale come l'immagine migliora con i frames catturati.
Per la ripresa ho impostato la cattura di 600 (buoni) frames e in mezzo minuto ho ottenuto la mia immagine senza passare per AS3 e Astrosurface o Registax.
Ho ripreso con il mio newton 6" a focale nativa, ossia 750mm. Non certo un test ad alta definizione, ma comunque utile per un prima impressione.
Qui sotto il confronto tra le due riprese, praticamente identiche ma con tempi di elaborazione del risultato finale molto diverso.
Va considerato anche che si trattava di elaborare una immagine con una risoluzione impegnativa, ma sembre non averne sofferto più di tanto.
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Il pro principale sta nella visualizzazione immediata di una immagine che ha un minimo di elaborazione di base e può essere utile alla valutazione di alcuni aspetti, quali ad esempio la qualità del seeing, la buona messa a fuoco del soggetto.
Altro vantaggio è per chi si approccia alla ripresa planetaria, avendo uno strumento tutto sommato semplice, per ottenere dei risulati discreti. Questo può incentivare poi ad esplorare altre strade più efficaci per foto "strabilianti".
Alla prima occasione proverò una ripresa ad una focale molto più impegnativa e vedremo come se la cava.
Cieli sereni