Visualizza Versione Completa : Correlazione tra GAS SERRA e cambiamento climatico
Morimondo
07-08-2024, 09:06
Salve, in rete ho trovato al seguente link
https://ilbolive.unipd.it/it/news/syukuro-manabe-fisico-nobel-che-ha-cambiato
un post dedicato a Syukuro Manabepremio, premio nobel giapponese del 2021, alla correlazione GAS SERRA e aumento della tempreratura.
Non ho ben capito se per gas serra si riferisca alla sola CO2 o anche a metano (CH4) e il protossido di azoto (N2O).
Qualcuno in Europa ha ipotizzata che i nostri allevamenti intensivi, che io per certi versi trovo discutibili, in val Padana siano fortemente inquinanti a tal punto che sulle buste di plastica, del prosciutto crudo di marche note in tutto il mondo ha fatto mettere una sigla o qualcosa di simile che significa: Dannoso alla salute , mentre su quelle dei prosciutto crudo francese non vi è la stessa notazione.
A prescindere che l'unica cosa che possiamo mangiare e bere senza danni è l'acqua, decenni fa hanno fatto prove da carico con 24 litri di acqua, senza alcun danno su persone sane senza danni renali però, tutto il resto può fare danni se si esagera.
Un nefrologo mi ha confermato che tra l'acqua di rubinetto con poco calcare e note marche acqua oligominerale è più affidabile quella di rubinetto perchè dal contenitore di plastica vi è cessione di microparticelle di plastica al contenuto e quindi non solo all'acqua ma anche ad altre bibite.
Non so se vi sia la stessa cessione di microparticelle alle buste di insaccati ma in caso affermativo anche le buste francesi dovrebbero avere l'etichetta: Dannoso alla salute
Mi sono dilungato il vero scopo del post è la domanda:
Dove sono i dati pubblicati dallo scienziato giapponese, mi interesserebbe conoscere l'equazione che correla l'aumento di CO2, oppure tutti i gas serra, e l'aumento della temperatura globale.
Avete presente la serie scientifica Cosmo. Da una puntata, non ricordo male, due scienziati già alcuni decenni fa misero in correlazione l'aumento delle temperature con l'aumento del gas serra dovuta all'attività unama. E pare che le previsioni di lungo periodo hanno trovato conferma anno dopo anno. Non ricordo i nomi e la ricerca, ma li trovo...
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altazastro
07-08-2024, 11:22
Più che un'equazione che preveda analiticamente l'evoluzione credo ci siano modelli che replicano, o tentano di replicare, l'andamento delle misurazioni.
Io conosco il grafico dell'andamento della temperatura media terrestre negli ultimi 150 anni o giù di lì:
https://www.nytimes.com/2023/01/26/learning/whats-going-on-in-this-graph-feb-1-2023.html
Questa è una possibile rappresentazione grafica, ce ne sono altre.
Tuttavia quello che mi sorprende sempre è la salita rapida dopo il 1980: la rivoluzione industriale è iniziata oltre 100 anni prima (1840-1850 verrebbe da dire), eppure fino al 1980 si va un po' su ed un po' giù, così pure nel secondo dopoguerra dagli anni 50 agli anni 70 l'emissione di CO2 è stata sicuramente massiccia, eppure fino al 1980 non si scatena nessun effetto "esponenziale", anzi ancora negli anni 70 c'è qualche anno "più freddo" (mi pare fosse il 1976 l'ultimo).
Può essere che ci sia un qualche effetto di soglia, ma non so nemmeno se sia stato ipotizzato finora, ancora meno tradotto in equazioni.
Morimondo
07-08-2024, 21:01
Io conosco il grafico dell'andamento della temperatura media terrestre negli ultimi 150 anni o giù di lì:
https://www.nytimes.com/2023/01/26/learning/whats-going-on-in-this-graph-feb-1-2023.html
Tuttavia quello che mi sorprende sempre è la salita rapida dopo il 1980: la rivoluzione industriale è iniziata oltre 100 anni prima (1840-1850 verrebbe da dire), eppure fino al 1980 si va un po' su ed un po' giù, così pure nel secondo dopoguerra dagli anni 50 agli anni 70 l'emissione di CO2 è stata sicuramente massiccia, eppure fino al 1980 non si scatena nessun effetto "esponenziale", anzi ancora negli anni 70 c'è qualche anno "più freddo" (mi pare fosse il 1976 l'ultimo).
Grazie, molto interessante il grafico ed in effetti i tuoi interrogativi mi sembrano ben riposti.
Una risposta potrebbe essere che dal 1980 ad oggi la popolazione mondiale è passata da 4 a 8 miliardi di persone?
In 44 anni ci siamo raddoppiati.
Credo che il punto oltre il quale la terra riesce a sostenere un equilibrio sia stato superato da tempo.
Le tante guerre in giro per il mondo per ora sono una triste dimostrazione di quanto siamo poco sapiens nell'occuparci del futuro delle prossime generazioni.
La mia guardava al futuro con speranza e sogni.
Quella di ora? Cosa vede davanti a se?
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Morimondo
08-08-2024, 09:50
Una risposta potrebbe essere che dal 1980 ad oggi la popolazione mondiale è passata da 4 a 8 miliardi di persone?
In 44 anni ci siamo raddoppiati. Credo che il punto oltre il quale la terra riesce a sostenere un equilibrio sia stato superato da tempo.
E' quello che penso anch'io: incremento demografico ed obsolescenza programmata.
Credo che la maggior parte dei provvedimenti green, praticamente solo in Europa, non sarà sufficiente a stabilizzare il cambiamento climatico ma impoverirà L'Europa a vantaggio di nazioni extraeuropee.
altazastro
08-08-2024, 14:52
E' raddoppiata la popolazione ma sono anche raddoppiate le emissioni di CO2 nell'atmosfera?
A naso direi che bisognerebbe considerare principalmente il contributo cinese ed indiano, in Africa è sicuramente aumentata la popolazione ma non so quanto si siano incrementate le attività industriali/produttive che generano CO2.
E comunque un qualche effetto di soglia in quel grafico sembra esserci.
Un ulteriore problema, di cui si parla poco, è l'aumento di domanda di elettricità dei prossimi anni.
Alcune stime dicono che nel 2026 la domanda di elettricità sarà il doppio di quella del 2022.
Lo dico mordendomi la lingua, ma l'unica via di uscita per sostenere la domande di elettricità e ridurre le emissioni in atmosfera è nell'uranio...
https://www.nytimes.com/2023/01/26/learning/whats-going-on-in-this-graph-feb-1-2023.html
Non mi pare proprio che la curva sia esponenziale nel complesso, neanche tralasciando la parte sotto l'asse dei tempi.
Red Hanuman
08-08-2024, 20:28
Salve, in rete ho trovato al seguente link
https://ilbolive.unipd.it/it/news/syukuro-manabe-fisico-nobel-che-ha-cambiato
un post dedicato a Syukuro Manabepremio, premio nobel giapponese del 2021, alla correlazione GAS SERRA e aumento della tempreratura.
Non ho ben capito se per gas serra si riferisca alla sola CO2 o anche a metano (CH4) e il protossido di azoto (N2O).
Ricordo di aver letto l'articolo originale, tempo fa. Molto importante, certo, ma la modellizzazione soffriva all'epoca della scarsa capacità degli elaboratori, e il modello era semplificato, forse troppo.
Per esempio, non considerava gli effetti delle correnti oceaniche, che non mi sembrano propriamente irrilevanti.
Comunque, questi sono i gas serra principali:
vapore acqueo (H2O),
l’anidride carbonica (CO2),
il protossido di azoto (N2O),
il metano (CH4)
l’esafluoruro di zolfo (SF6).
Notare che il vapore acqueo fa la parte del leone, in termini di abbondanza e spettro di assorbimento.
Qualcuno in Europa ha ipotizzata che i nostri allevamenti intensivi, che io per certi versi trovo discutibili, in val Padana siano fortemente inquinanti a tal punto che sulle buste di plastica, del prosciutto crudo di marche note in tutto il mondo ha fatto mettere una sigla o qualcosa di simile che significa: Dannoso alla salute , mentre su quelle dei prosciutto crudo francese non vi è la stessa notazione.
A prescindere che l'unica cosa che possiamo mangiare e bere senza danni è l'acqua, decenni fa hanno fatto prove da carico con 24 litri di acqua, senza alcun danno su persone sane senza danni renali però, tutto il resto può fare danni se si esagera.
Anche l'acqua può uccidere se se ne beve troppa (no, non parlo dell'annegamento:biggrin:)...
Un nefrologo mi ha confermato che tra l'acqua di rubinetto con poco calcare e note marche acqua oligominerale è più affidabile quella di rubinetto perchè dal contenitore di plastica vi è cessione di microparticelle di plastica al contenuto e quindi non solo all'acqua ma anche ad altre bibite.
Vero, ma anche nel'acqua di rubinetto ci possono essere microplastiche (ormai sono onnipresenti), senza contare che in certe zone d'Italia siamo ben oltre i limite di sicurezza per altri inquinanti, tipo i PFAS.
In ogni caso, l'acqua del rubinetto è analizzata molto più spesso di quella in bottiglia, ed è a volte più sicura di quella in bottiglia.
Non so se vi sia la stessa cessione di microparticelle alle buste di insaccati ma in caso affermativo anche le buste francesi dovrebbero avere l'etichetta: Dannoso alla salute
Qualsiasi plastica rilascia microplastiche, a lungo andare...
Mi sono dilungato il vero scopo del post è la domanda:
Dove sono i dati pubblicati dallo scienziato giapponese, mi interesserebbe conoscere l'equazione che correla l'aumento di CO2, oppure tutti i gas serra, e l'aumento della temperatura globale.
Lo trovi QUI (https://journals.ametsoc.org/downloadpdf/view/journals/atsc/24/3/1520-0469_1967_024_0241_teotaw_2_0_co_2.pdf).
Red Hanuman
08-08-2024, 20:31
Avete presente la serie scientifica Cosmo. Da una puntata, non ricordo male, due scienziati già alcuni decenni fa misero in correlazione l'aumento delle temperature con l'aumento del gas serra dovuta all'attività unama. E pare che le previsioni di lungo periodo hanno trovato conferma anno dopo anno. Non ricordo i nomi e la ricerca, ma li trovo...
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Sai quanti modelli ci sono? Qualcuno che azzecca lo trovi, ma non è detto che regga il ragionamento che sta dietro.
altazastro
09-08-2024, 10:46
Non mi pare proprio che la curva sia esponenziale nel complesso, neanche tralasciando la parte sotto l'asse dei tempi.
Infatti ho scritto "esponenziale" tra virgolette, in senso "giornalistico", comunque più correttamente in rapida crescita, con un coefficiente che sembra aumentare negli ultimi anni.
Sai quanti modelli ci sono? Qualcuno che azzecca lo trovi, ma non è detto che regga il ragionamento che sta dietro. Carissimo, come si dice in questi casi? "Mente il medico studia il paziente muore".
Nel grafico postato più su, si evidenzia come durante il periodo COVID, c'è stata una inversione repentina della salita dei gas serra. Ripresa poi subito dopo il libera tutti. Non ci vuole un studio per capire il perchè. Credo ormai che sia una opinione diffusa tra gli studiosi che il repentino cambio delle condizioni climatiche siano legate alla nostra attività. Poi che non tutti siano della stessa opinione è un fatto e mi auguro che abbiamo ragione i secondi...
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Infatti ho scritto "esponenziale" tra virgolette, in senso "giornalistico", comunque più correttamente in rapida crescita, con un coefficiente che sembra aumentare negli ultimi anni.
Con coefficiente che sembra aumentare negli ultimi anni, dicono, finché poi non escono studi in cui si mostra (http://www.klimarealistene.com/wp-content/uploads/1-s2.0-S0964569116300205-main.pdf) che il tasso di aumento del livello del mare non ha mostrato alcuna accelerazione dall'inizio del XX secolo ai giorni nostri (indizio che la tendenza al riscaldamento in atto non ha mostrato alcuna impennata in quelle che sono le aree più sensibili al fenomeno), mentre altri studi (https://tc.copernicus.org/articles/17/2059/2023/) rilevano che la calotta antartica complessivamente è cresciuta negli anni '10 del XXI secolo di 5300 km2 (non molto, certo, ma il dato fondamentale che emerge è che la più importante calotta del mondo gode tutto sommato di buona salute). Ci sono poi anche oggi modelli di autorevoli centri di ricerca che al contrario portano a indicare (https://www.uu.nl/en/news/potential-collapse-of-the-atlantic-ocean-circulation-strongly-affects-european-climate) come i processi in atto alla lunga evolveranno verso una nuova fase glaciale in Europa del nord nel "prossimo" futuro (magari siamo nella fantascienza, ma in climatologia è comunque ben noto il fatto che la quasi totalità dei feedback climatici sono negativi e non positivi, con buona pace del giornalismo allarmista).
Credo ormai che sia una opinione diffusa tra gli studiosi che il repentino cambio delle condizioni climatiche siano legate alla nostra attività
Un po' come quel sondaggio secondo cui 75 scienziati sui 77 che si sono autoproclamati più esperti di altri in materia di cambiamenti climatici (su un paniere di oltre 10.000 scienziati intervistati, di cui 3500 avevano risposto al questionario proposto) formano "il 97% della comunità scientifica che concorda che i cambiamenti climatici sono colpa nostra". :whistling:
Red Hanuman
09-08-2024, 14:17
Caro @Alby68a (https://www.astronomia.com/forum/member.php?u=20944) , io penso che su questo argomento specifico abbiamo perso la capacità di valutare i dati senza bias, in modo asettico.
Per esempio, ultimamente tutto il mondo sta stracciandosi le vesti perché quest' ultimo anno - anno e mezzo abbiamo le temperature più alte mai registrate a livello globale.
Pochi o nessuno considera che dopo tre anni di Nina siamo da un anno accompagnati dal Nino.
Inoltre, l'eruzione dell' Hunga Tonga del 14 gennaio 2022 ha iniettato 0,4 Tg di SO2 in stratosfera (che tende a raffreddare il clima, ma che è 50 volte minore di quanto emesso dall' eruzione del Pinatubo) e ben 150 Tg circa di acqua (gas serra per eccellenza).
Alcuni scienziati hanno previsto, conseguentemente a questo tipo di eruzione, un aumento della temperatura terrestre comparabile con quello riscontrato in questo periodo.
Nessuno ne parla.
Quando poi su riviste serie di divulgazione scientifica vado a leggere che di un fenomeno naturale non si conosce la causa, ma senz'altro è colpa del riscaldamento climatico (anche se lo stesso tipo di fenomeno è capitato prima che si cominciasse solo a parlare di global warming), comincio a preoccuparmi che la comunità scientifica abbia quantomeno perso la necessaria imparzialità.
Non sto negando con questo che l'umanità stia pesantemente intervenendo sul clima di questo pianeta, ma se vogliamo risolvere i problemi dobbiamo inquadrarli correttamente, senza alcun tipo di paraocchi...
Se il raffreddore lo prende un giovane in forma, neanche sale la febbre. Ma se coglie un malandato, nel migliore dei casi finisce in ospedale.
Ho letto qualcosa sugli effetti delle eruzioni vulcaniche.
Spero che tu abbia ragione e che in futuro, d'estate, torni su di noi l'anticiclone delle Azzorre e non l'alta pressione africana [emoji6]
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Spero che [...] in futuro, d'estate, torni su di noi l'anticiclone delle Azzorre e non l'alta pressione africana [emoji6]
Il problema dell'anticiclone africano è un fenomeno a parte ed è, anti-intuitivamente, colpa di un raffreddamento molto localizzato di una regione marina compresa fra il Portogallo, Madeira e le Azzorre. Questo fenomeno, la cui causa non è conosciuta, costringe la corrente a getto a oscillare proprio in quel punto specialmente nei mesi estivi, facendo insaccare le perturbazioni lì e facendole sprofondare fin quasi alle Canarie. Questo costringe da una parte l'anticiclone delle Azzorre a stare defilato in Atlantico senza alcuna possibilità di espandersi verso est, mentre dall'altra parte per via dello scambio meridiano costringe l'aria algerina (che ovviamente è MOLTO più calda dell'aria marittima dell'anticiclone delle Azzorre, essendo continentale e sopra un deserto) a risalire verso nordest seguendo appunto il nastro della corrente a getto... ossia proprio sopra l'Europa e il Mediterraneo. Fintanto che quella macchia fredda resterà lì, le nostre estati saranno così senza alcuna possibilità di cambiamento.
Allego, come immagine esplicativa, una mappa tratta dal sito MeteoLive, che per me è uno dei più professionali (in mezzo a un panorama di siti meteo-allarmistici davvero desolante), di una classica situazione come quella che ho descritto: si vede perfettamente il fenomeno, con la colata fredda in Atlantico e la risalita calda forzata di aria sahariana nella nostra direzione, mentre l'anticiclone delle Azzorre se ne sta in pieno Atlantico.
53848
Red Hanuman
09-08-2024, 15:29
Ro84 , la famosa falla iberica... ;)
Proprio quella, che negli ultimi vent'anni circa (soprattutto a partire dal 2003) è diventata molto più marcata e persistente.
Grazie per aver spiegato in modo così puntuale perchè ci ritroviamo in questa situazione. Ma è come dire che hai la febbre perchè hai preso un virus. Come e perchè non lo sappiamo.
Naturalmente esaminato localmente così, non si può generalizzare sul cambiamento climatico.
Ma allora tutta la storia che non sarebbe solo locale, ma che una serie continua di rilevazioni a livello mondiale segnano un aumento delle temperature?
Il limite del grado e mezzo da non superare?
Siamo tutti vittima di una informazione distorta?
E dico sul serio. Considerato che i movimenti verdi contro il nucleare sono stati finanziari dai maggiori produttori di carbone e petrolio.
Ci rifilano le batterie, che secondo me sono la foglia di fico, ossia non risolvono il problema di fondo ma c'è lo fanno credere. Se per alimentare le batteria continuo ad utilizzare le fonti fossili, cosa ho risolto?
È un tema molto complesso dai molti risvolti ed interessi, tecnici, scientifici, economici, sociali e geopolitici...
È vero, il tutto viene spiegato in modo parziale e di parte.
Ma questo non risolve un problema di fondo. Come restiamo compatibili con il nostro bel pianeta nei prossimi, non secoli, ma decenni?
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Grazie per aver spiegato in modo così puntuale perchè ci ritroviamo in questa situazione. Ma è come dire che hai la febbre perchè hai preso un virus. Come e perchè non lo sappiamo.
Esatto, non lo sappiamo. Abbiamo però degli indizi dati dalle scienze geologiche che ci farebbero ritenere che la CO2 da sola non sarebbe determinante per il riscaldamento attuale (diversamente 3 milioni di anni fa, con 3 volte la CO2 di oggi, la Terra avrebbe dovuto avere temperature impossibili per qualsiasi forma di vita).
Ma allora tutta la storia che non sarebbe solo locale, ma che una serie continua di rilevazioni a livello mondiale segnano un aumento delle temperature?
I dati, inclusi quelli degli studi meno "ideologizzati", non escludono affatto che sia un fenomeno su scala globale, solo che ci sono delle aree che per fenomeni meteo-climatici locali si riscaldano in modo più marcato (e il Mediterraneo è uno di questi).
Il limite del grado e mezzo da non superare?
Limite completamente arbitrario, superato il quale non si capisce bene cosa dovrebbe accadere secondo i previsori dei disastri. Nel precedente interglaciale (125.000 anni fa) abbiamo avuto un livello del mare 7 metri più alto di quello attuale (per capirci, è lo stesso livello che avremmo oggi se in Groenlandia non esistesse un solo grammo di ghiaccio) e le temperature globali erano più alte dell'attuale, e salirono in modo abbastanza rapido dato che appunto era una fase interglaciale. I dati paleontologici non ci indicano alcun "disastro" durante quel periodo, anzi fu una fase di relativa prosperità biologica, com'è naturale quando "fa caldo" - paleontologia insegna).
Siamo tutti vittima di una informazione distorta?
L'informazione è assolutamente distorta, anzi direi contaminata. C'è modo e modo di informare sui cambiamenti climatici e sulle fasi di riscaldamento come quella che stiamo vivendo.
E dico sul serio. Considerato che i movimenti verdi contro il nucleare sono stati finanziari dai maggiori produttori di carbone e petrolio.
I produttori di carbone e petrolio, non dimentichiamolo, hanno le mani in pasta in qualsiasi cosa che riguardi la produzione di energia e i prodotti energetici. Anche le pale eoliche e il fotovoltaico, per capirci... attraverso società che sono come le scatole cinesi.
Ci rifilano le batterie, che secondo me sono la foglia di fico, ossia non risolvono il problema di fondo ma c'è lo fanno credere. Se per alimentare le batteria continuo ad utilizzare le fonti fossili, cosa ho risolto?
Peggio, molto peggio. La produzione di batterie (specie sulle quantità che vorrebbero fare) comporta disastri ambientali pazzeschi per l'immensa quantità di materie prime che vanno estratte, processate, e poi smaltite a fine ciclo. Senza contare lo schiavismo moderno e il lavoro minorile nelle miniere.
È un tema molto complesso dai molti risvolti ed interessi, tecnici, scientifici, economici, sociali e geopolitici...
Soprattutto economici, anzi direi francamente finanziario-speculativi.
È vero, il tutto viene spiegato in modo parziale e di parte.
Esattamente.
Ma questo non risolve un problema di fondo. Come restiamo compatibili con il nostro bel pianeta nei prossimi, non secoli, ma decenni?
Prima regola, liberandosi delle ideologie. Seconda regola, evitando come la peste le auto dotate di batterie. Terza regola, incrementando ulteriormente la ricerca sulla fusione nucleare e altre fonti non aleatorie e discontinue. Quarta regola, dando una regolata alla cementificazione del suolo, alla produzione di plastica, all'eccesso di scarichi industriali non trattati.
:)
Morimondo
10-08-2024, 10:40
Prima regola, liberandosi delle ideologie. Cosa difficilissima. i telegiornali, tutti, parlano di riscaldamento climatico, di auto elettriche, di emissioni. Molte persone credono ciecamente alle direttive Europee e guai a dir loro di provare a verificare o informarsi, sembra di essere di fronte a una religione di tipo talebanico. Le recenti elezioni del parlamento europeo hanno dato un segnale che, purtroppo, non ha cambiato nulla.
Seconda regola, evitando come la peste le auto dotate di batterie.
Forse sta già accadendo, l'auto elettrica non avrebbe senso nemmeno se tutta l'energia fosse rinnovabile, per le solite ragioni, il WEB è pieno di discussioni sui loro problemi. Lo strano è che per la maggior parte si costruiscono macchinoni di oltre 2 tonnellate ingombranti in città e con autonomia basse e troppo variabili in funzione del clima troppo caldo o troppo freddo, sono macchine per ricchi che spesso hanno altre auto a combustione.
Terza regola, incrementando ulteriormente la ricerca sulla fusione nucleare e altre fonti non aleatorie e discontinue.
Oggi le centrali nucleari sono molto più sicure, inoltre nel caso di un disastro nucleare i venti possono portare la radioattività ovunque, noi siamo circondati da tutte nazioni nazioni con centrali nucleari, eccetto forse l'Austria, quindi saremmo comunque esposti con o senza centrali.
Il premio Nobel Carlo Rubbia ha ideato il RUBBIATRON: https://it.wikipedia.org/wiki/Rubbiatron#Principio_e_fattibilit%C3%A0 in rete vi sono altri siti che ne parlano, avrebbe molti vantaggi e sarebbe più sicuro.
Oggi le centrali nucleari sono molto più sicure, inoltre nel caso di un disastro nucleare i venti possono portare la radioattività ovunque, noi siamo circondati da tutte nazioni nazioni con centrali nucleari, eccetto forse l'Austria, quindi saremmo comunque esposti con o senza centrali.
Infatti non ho alcun pregiudizio nei confronti delle centrani nucleari a fissione che usano la tecnologia attuale, che appunto rientrano nella categoria delle fonti di energia non aleatorie. Questa tecnologia in ogni caso può essere ulteriormente efficientata e progressivamente può anche liberarci dalla necessità di avere comunque bisogno dell'uranio.
Eolico e fotovoltaico invece sono fonti che possono essere ausiliarie ma non fra le principali, perché se escono dall'ambito del semplice ausilio arriva la necessità di installare accumulatori, e siamo punto e a capo col problema batterie e il loro impatto.
Morimondo
22-08-2024, 14:05
In rete ho questo post di Skeptical Science:
https://skepticalscience.com/translation.php?a=66&l=17
Non conosco Skeptical Science ne posso commentare l'articolo, anche se in sostanza dice che La CO2 non è l'unica causa del surriscaldamento climatico e che nel passato la sua concentrazione nell'aria è stata molto più alta di oggi con in quei periodi alcune zone della terra ghiacciate, più o mento quello che ha detto RO84.
Mi chiedo se tra i scienziati amici di Ursula vi siano dei geologi e astrofisici, secondo l'articolo pare che l'andamento della CO2 segua l'irradiazione solare, quando questa scende, 4%, aumenta la CO2 e viceversa, comunque mi leggerò meglio l'articolo.
Albertus
01-09-2024, 19:59
Sai quanti modelli ci sono? Qualcuno che azzecca lo trovi, ma non è detto che regga il ragionamento che sta dietro.
non solo
alcuni modelli hanno azzeccato le previsioni ma gli stessi modelli hanno fallito completamente se applicati retroattivamente
non sono stati in grado di riprodurre le temperature passate sebbene, in linea di principio, avrebbe dovuto essere più semplice dato che disponevano di dati misurati sperimentalmente
Antonello66
02-09-2024, 06:54
Limite completamente arbitrario, superato il quale non si capisce bene cosa dovrebbe accadere secondo i previsori dei disastri. Nel precedente interglaciale (125.000 anni fa) abbiamo avuto un livello del mare 7 metri più alto di quello attuale (per capirci, è lo stesso livello che avremmo oggi se in Groenlandia non esistesse un solo grammo di ghiaccio) e le temperature globali erano più alte dell'attuale, e salirono in modo abbastanza rapido dato che appunto era una fase interglaciale. I dati paleontologici non ci indicano alcun "disastro" durante quel periodo, anzi fu una fase di relativa prosperità biologica, com'è naturale quando "fa caldo" - paleontologia insegna).
:)
Non vedo la prosperità biologica nel sud Italia colpito ancora dal caldo e mi immagino un disastro se penso al livello del mare di 7 metri più alto.
La preoccupazione non è per la sopravvivenza del pianeta ma quella dell’essere umano.
Albertus
02-09-2024, 08:55
a proposito di "prosperità biologica"
la concentrazione di C02, nelle serre, viene aumentate di 3-4 volte rispetto al valore ambientale al fine di favorire la crescita delle piante
... La preoccupazione non è per la sopravvivenza del pianeta ma quella dell’essere umano.
Osservazione più che lecita, anche Catalano sarebbe d'accordo!
In fondo il cambiamento climatico attuale, che non è detto affatto sia di origine antropica, indipendentemente dal fatto che ovviamente segue altri nella storia climatica della Terra preoccupa solo per questo.
È probabile che un clima molto più caldo (o anche molto più freddo) possa favorire altre specie viventi ma questo non cambia il problema.
Non è certo il caso di biasimare questa più che ovvia preoccupazione come a volte sembra trapelare.
Antonello66
02-09-2024, 17:07
Il rischio, a mio parere, è che in questi dibattiti passi il messaggio - magari non in questo caso - del “liberi tutti”.
Morimondo
02-09-2024, 17:26
Un servizio di NOOS, trasmissione curata da Alberto Angela, un servizio afferma la grande importanza delle piante a riassorbire la CO2 atmosferica.
Invece in Brasile e nel sud est asiatico la deforestazione continua senza sosta.
Sempre nella stessa trasmissione NOOS mi pare di ricordare che sarebbe possibile addirittura riassorbire i due terzi di tutta la CO2 emessa nell'era industriale con una certa superficie di foreste, non ne ricordo però per l'area totale.
invece si promuove il fotovoltaico non sui tetti delle abitazioni, che sarebbero veramente utili, ma nei campi ove una volta si coltivava.
Mi chiedo se non sia folle mangiare un domani, non troppo lontano, farine di insetti, per non aver terreno sufficiente dedito all0agricoltura.
Mi piacerebbe sapere quanta CO2 può essere metabolizzata da un ettaro di bosco in confronto a un ettaro di vigneto, di grano o a un frutteto.
Antonello66
02-09-2024, 17:47
Qui Paolo Pileri autore del libro L’intelligenza del suolo:
https://altreconomia.it/piante-e-suolo-la-giornata-della-terra-e-vostra/
Albertus
03-09-2024, 11:41
.
si promuove il fotovoltaico non sui tetti delle abitazioni, che sarebbero veramente utili, ma nei campi ove una volta si coltivava.
Mi chiedo se non sia folle mangiare un domani, non troppo lontano, farine di insetti, per non aver terreno sufficiente dedito all0agricoltura.
a proposito di follie green
una centrale termoelettrica tradizionale ha una potenza di 1000 MW e occupa 0.5 km^2
una centrale fotovoltaica di pari potenza impiega 2.500.000 pannelli di dimensione standard e occupa 10 km^2
per la pulizia dei pannelli bisogna disporre di un acquedotto delle dimensioni di quelli di una piccola città
L'energia annua prodotta dalla centrale fotovoltaica si stima, alle nostre latitudini, essere circa un quarto dell'energia prodotta dall'impianto tradizionale di pari potenza
ovviamente quest'ultimo può lavorare 24 h al giorno l'altro solo di giorno e neanche sempre
Insomma a pari energia prodotta bisognerebbe disporre d 1 milione di pannelli solari ,occupare 40 km^2 di campi e prosciugare l'Adda :sad:
Morimondo
03-09-2024, 15:02
una centrale termoelettrica tradizionale ha una potenza di 1000 MW e occupa 0.5 km^2
una centrale fotovoltaica di pari potenza impiega 2.500.000 pannelli di dimensione standard e occupa 10 km^2
per la pulizia dei pannelli bisogna disporre di un acquedotto delle dimensioni di quelli di una piccola città
L'energia annua prodotta dalla centrale fotovoltaica si stima, alle nostre latitudini, essere circa un quarto dell'energia prodotta dall'impianto tradizionale di pari potenza
ovviamente quest'ultimo può lavorare 24 h al giorno l'altro solo di giorno e neanche sempre
Insomma a pari energia prodotta bisognerebbe disporre d 1 milione di pannelli solari ,occupare 40 km^2 di campi e prosciugare l'Adda :sad:
Quindi si potrebbe utilizzare una superficie improduttiva e disabitata come il deserto del Sahara, diciamo un milione di km quadrati per ottenere 100.000.000 MW, ma
1) non sapevo che i pannelli dovrebbero essere lavati, in effetti ora mi sembra ovvio. Ci vogliono far mangiare carne sintetica per risparmiare l'acqua consumata dagli allevamenti, (ma le vacche non orinano?) e se ne consuma molta di più con il fotovoltaico.
2) saremmo ancora dipendenti da qualcuno.
3) credo che ci sarebbe anche il problema dell'erosione dovuta alla sabbia che addirittura arriva sulle nostre alpi.
Pensare che ero un europeista convinto, anzi convintissimo.
MaurizioRvt
03-09-2024, 16:37
Il rischio, a mio parere, è che in questi dibattiti passi il messaggio - magari non in questo caso - del “liberi tutti”.
Bravo, hai centrato il punto, purtoppo collocandoti implicitamente dalla parte del Mostro. Infatti per il Mostro non deve mai passare il messaggio "liberi tutti" perchè la libertà non è di tutti, essa è destinata a pochi oligarchi che vogliono convincerci che "la libertà è schiavitù" (Orwell, 1984) attraverso la propaganda dei media mainstream, della pubblicità in stile green washing, dei modelli sociali di riferimento e della rappresentazione distorta della scienza.
La soluzione non può che essere il nucleare. È l'energia che produce meno rifiuti, meno inquinamento e che sfrutta meno le risorse del territorio. Funziona H24 per decenni. Immagino che oggi sia possibile produrre impianti con standard di sicurezza elevati. Ha molti vantaggi rispetto al petrolio, carbone, metano, fotovoltaico e solare.
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Albertus
03-09-2024, 19:49
che la soluzione non può essere il sole è evidente altrimenti l'avrebbero sfruttato anche nel passato
mica c'è bisogno dei pannelli fotovoltaici per sfruttare l'energia del sole bastano degli specchi ustori fatti di semplice lamierino metallico
forse Archimede poteva bruciare le navi romane ma non sarebbe stato in grado di fare girare una turbina a vapore
le centrali nucleari a fissione nucleare presentano anch'esse dei problemi , non tanto di sicurezza, ma per la disponibilità del materiale
le centrali a fusione nucleare sembra essere la soluzione più promettente ma per innescare la reazione nucleare bisogna raggiungere temperature superiori a quelle del sole
nessun materiale può sopportare tale temperatura
Morimondo
16-09-2024, 09:54
Mi sono chiesto se l'aumento delle emissioni di CO2 di quest'ultimo secolo sia anche causato dalla deforestazione e quindi dalla forte riduzione dell'assorbimento di CO2.
Mi chiedo quindi quale sia il rapporto tra emissioni legate alla industrializzazione e quella legata al ridotto assorbimento dovuto alla deforestazione.
Ho trovato questo post ma, non ha risolto il mio interrogativo.
https://it.gariwo.net/carte-di-gariwo/carta-dell-ambiente/le-foreste-iniziano-a-emettere-piu-co2-che-ossigeno-23334.html
Secondo l'articolo la deforestazione ha due effetti necativi: ridotto assorbimento CO2 e aumento emissioni dovuto a taglio e combustione di incendi dolosi.
Non conosco questo Gariwo ma è ciò che ho trovato.
Albertus
16-09-2024, 10:47
vale anche il ragionamento opposto
l'aumento di C02 dovuto a cause naturali e all'uomo favorirebbe la forestazione
nelle serre la percentuale di C02 viene aumentata fino a 3-4 volte il valore esterno in modo fa favorire la crescita delle piante
Parlando dell'aumento dei consumi elettrici, pensate a chi sta puntando la mobilità sull'elettrico...Anche l'idrogeno potrebbe causare un aumento deei gas serra allora, visto che genererebbe vaporeo acqueo.
Ho letto anche io su una rivista autorevolew che questi cambiamenti climatici potrebbero essere ciclici e quindi non a causa nostra
vale anche il ragionamento opposto
l'aumento di C02 dovuto a cause naturali e all'uomo favorirebbe la forestazione...
Questo è vero solo a patto che l'uomo se ne stia con le mani legate dietro la schiena.
Se, come accade, le foreste vengono depredate ad una velocità maggiore del loro potenziale di crescita la cosa non funziona più.
Morimondo
16-09-2024, 15:30
vale anche il ragionamento opposto
l'aumento di C02 dovuto a cause naturali e all'uomo favorirebbe la forestazione
nelle serre la percentuale di C02 viene aumentata fino a 3-4 volte il valore esterno in modo fa favorire la crescita delle piante
Hanno provato a fare l'opposto?
In una serra abbassare la CO2 per vedere fino a che percentuale inizia a deprimersi e addirittura si arresta la crescita delle piante.
Hanno provato a fare l'opposto?
In una serra abbassare la CO2 per vedere fino a che percentuale inizia a deprimersi e addirittura si arresta la crescita delle piante.
Al di sotto delle 200 ppm le piante iniziano a faticare molto, aumentando per altro il consumo d'acqua perché il processo perde d'efficienza. Sotto le 150 ppm la fotosintesi tende a fermarsi. Nel bilanciamento delle materie prime, più è alta la disponibilità di CO2 e minore è la necessità delle piante di consumare acqua, anche nelle piante non CAM (https://it.wikipedia.org/wiki/Fotosintesi_CAM); questo fenomeno si ritiene che sia alla base del rinverdimento del pianeta che è iniziato dagli anni ottanta e che è tuttora in atto (avevo postato il link allo studio, forse proprio in questa discussione).
Rinverdimento dovrebbe essere positivo, ma non suona proprio cosi bene. Vorresti dire che più alta è la concetrazione di CO2 e migliore è il rendimento delle piante?
In realtà non lo dico io, ma lo dice tutta la letteratura scientifica sulla fisiologia vegetale, da svariati decenni. Concetto che negli studi (https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S2351989423004262) a cui mi riferisco ovviamente conoscono (https://e360.yale.edu/features/greening-drylands-carbon-dioxide-climate-change). D'altra parte è anche perfettamente logico, visto che la CO2 sta alle piante più o meno come specularmente i carboidrati stanno agli eterotrofi.
Però il giro della co2 non quadra...aumenta la co2, aumentano le piante che consumano piu co2 e quindi la co2 dovrebbe calare. E' un ciclo che non sta in piedi, mi sbaglio?
Dipende, perché non tutti gli organismi vegetali "sequestrano" il carbonio portandolo dalla biosfera alla litosfera. Il processo di sequestro è notevolmente più efficace negli ambienti acquatici, e non a caso è noto in letteratura che la principale fonte di produzione di ossigeno atmosferico che non viene poi riassorbito non sono affatto le foreste ma gli oceani. Se per paradosso facessimo sparire la foresta amazzonica, dal punto di vista della produzione di ossigeno non cambierebbe praticamente niente (l'importanza dell'Amazzonia è tutt'altra, dalla biodiversità che ospita alla mitigazione del clima della regione equatoriale del Sudamerica), e d'altra parte dobbiamo sempre tenere a mente che fino a 10.000 anni fa l'Amazzonia praticamente non esisteva, perché al suo posto vi era un'immensa savana più o meno densa o più o meno rada e la foresta vera e propria era confinata in poche zone... e paradossalmente in contemporanea la percentuale di CO2 atmosferica era anche più bassa, come è d'uso durante i picchi glaciali per ragioni principalmente geochimiche. La teoria secondo cui eliminando l'Amazzonia il mondo soffoca per l'assenza di ossigeno fa parte più del folklore ambientalista degli anni '70 che delle conoscenze scientifiche.
Il sequestro del carbonio atmosferico fra l'altro non è affatto irreversibile, perché sono noti tanti processi anche naturali per cui il petrolio o il metano possono essere reinseriti nell'ambiente. Entrambi si ritrovano spesso sequestrati sulla parte continentale delle placche tettoniche (in particolare nelle sinclinali di scala regionale), che come tali non finiscono subdotte nel mantello ma al contrario restano sempre sulla crosta terrestre e possono nel tempo subire processi di erosione ed emersione, con rilascio e persino incendio ("sorgenti" naturali che se colpite da un fulmine per esempio possono bruciare per millenni, ma è solo uno degli esempi).
Scienze naturali... con entrambe le tesi (triennio e biennio) fatte però in ambito geologico.
Io sono troppo ignorante...:razz:
Anche io, su una miriade di cose su cui vedo che tanti sono invece molto più esperti, molte anche in ambito scientifico.
L'ignoranza può essere uno stimolo ad imparare.
Albertus
18-09-2024, 02:41
Al di sotto delle 200 ppm le piante iniziano a faticare molto, aumentando per altro il consumo d'acqua perché il processo perde d'efficienza. Sotto le 150 ppm la fotosintesi tende a fermarsi. Nel bilanciamento delle materie prime, più è alta la disponibilità di CO2 e minore è la necessità delle piante di consumare acqua, anche nelle piante non CAM (https://it.wikipedia.org/wiki/Fotosintesi_CAM); questo fenomeno si ritiene che sia alla base del rinverdimento del pianeta che è iniziato dagli anni ottanta e che è tuttora in atto (avevo postato il link allo studio, forse proprio in questa discussione).
aggiungo che adesso siamo a circa 400 ppm mentre al tempo dei dinosauri si stima che la concentrazione di CO2 fosse all'incirca 8000 ppm
I vulcani al tempo erano belli attivi
Dipende dal periodo; il Mesozoico è durato quasi 200 milioni di anni e ha attraversato fasi di intensa attività tettonica (e vulcanica) e fasi di relativa quiete. Se dovessimo fare una "media", non c'è molta differenza con oggi. Un picco di attività ci fu alla fine del Cretaceo quando il punto caldo di Reunion si trovò sotto quella che oggi è diventata l'India.
Morimondo
18-09-2024, 10:10
Però il giro della co2 non quadra...aumenta la co2, aumentano le piante che consumano piu co2 e quindi la co2 dovrebbe calare. E' un ciclo che non sta in piedi, mi sbaglio?
Forse aumenterebbero le piante se le lasciassimo crescere e non le tagliassimo in Amazzonia, nel sud est asiatico e recentemente ho letto anche in africa sotto il sahara.
Albertus
18-09-2024, 15:59
Dipende dal periodo; il Mesozoico è durato quasi 200 milioni di anni e ha attraversato fasi di intensa attività tettonica (e vulcanica) e fasi di relativa quiete. Se dovessimo fare una "media", non c'è molta differenza con oggi. Un picco di attività ci fu alla fine del Cretaceo quando il punto caldo di Reunion si trovò sotto quella che oggi è diventata l'India.
vero, però la concentrazione di attuale è molto più vicina ad un valore minimo che porterebbe all'estinzione dei vegetali e quindi della vita sulla terra piuttosto che l'opposto
quando la concentrazione di CO2 era venti volte superiore a quella attuale, sia pur per un tempo limitato, la vita vegetale e animale prosperava
con questo non voglio dire che bisognerebbe emetterne di più, bisogna considerare tutti i fattori in gioco
però di sicuro si fa del terrorismo
Quindi l'effetto serra era maggiore oppure minore? Se la co2 è il principale indiziato per l'effetto serra, allora era maggiore, quindi la situazione era peggio di come sta diventando ora. (Non sono un negazioinista, sto cercando di capire)
Non è questione di essere negazionisti infatti. Semplicemente è possibile che il contributo della CO2 sull'effetto serra sia sovrastimato, ed è anche il motivo per cui sono sempre di più i ricercatori che ammoniscono sul fatto che la ricerca in questo senso dovrebbe essere più seria. Ci mancano diversi dati. La cosa interessante per esempio è che nonostante la percentuale elevata di CO2, anche 10-15 volte la quantità odierna, il clima terrestre non era affatto pazzo ma anzi ci sono pure state delle ere glaciali, come quelle delle ere Carbonifero e Permiano, oltre che ovviamente fasi calde, in cui la temperatura media globale era 10° superiore alle attuali e in cui flora e soprattutto fauna raggiunsero la massima biodiversità dell'intera storia della vita sulla Terra (Giurassico e prima metà del Cretaceo).
Di tutta questa storia sui mutamenti climatici mi dà fastidio che se ne sia fatto un dogma e chi esprime un parere contrario, come Zichichi, venga silenziosamente emarginato dai mass media. Penso che ciò che dice il prof. Zichichi a riguardo abbia senso in quanto i modelli fisico-matematici coi quali si sostiene la teoria del riscaldamento globale hanno troppe assunzioni ad hoc. Anche Adams e Le Verrier ne hanno dovuto fare qualcuna, come quella sulla massa dell'ipotetico pianeta perturbante Urano, se non ne avessero fatte non sarebbero riusciti a fare i conti. Il punto è però quando le assunzioni ad hoc sono troppe i calcoli fatti non sono più attendibili, ma queste cose al grande pubblico non sono dette!
Bisogna valutare tutte le ipotesi e cercare di avvalorarle. E' inutile per tutti dare etichette agli scienziati. Bisogna avere la mentalità aperta
Morimondo
20-09-2024, 10:20
Di tutta questa storia sui mutamenti climatici mi dà fastidio che se ne sia fatto un dogma e chi esprime un parere contrario, come Zichichi, venga silenziosamente emarginato dai mass media. Penso che ciò che dice il prof. Zichichi a riguardo abbia senso in quanto i modelli fisico-matematici coi quali si sostiene la teoria del riscaldamento globale hanno troppe assunzioni ad hoc.
Oltre Zichichi, anche Carlo Rubbia è stato trattato con sufficienza da un cialtrone in parlamento, non so di che partito o schieramento, ma comunque un ignorante irrispettoso.
Un altro Nobel americano John Clauser molto critico, anche lui ignorato e zittito dal nostro Alfonso Pecoraro Scanio.
Su il Foglio questo articolo, (non so come si fa a comprimere un link)
https://www.ilfoglio.it/societa/2023/05/11/news/-quella-sul-clima-e-pseudoscienza-giornalistica-dice-il-premio-nobel-per-la-fisica-clauser-5252278/
Io credo che il problema non sia tanto la correlazione tra gas serra e cambiamento climatico, ne sappiamo poco sui vari fattori che influenzano il clima globale e quanto ognuno di essi abbia un peso, ancora meno ne sappiamo quanto ognuno di essi possa influenzare gli altri attraverso feedback positivi o negativi e per questo c'è chi dice tra "gli addetti ai lavori" una cosa e chi l'esatto contrario o quasi.
Ci sarebbe tuttavia una pubblicazione recente su Science (https://www.science.org/doi/10.1126/science.adk3705) dove si afferma che la CO2, almeno negli ultimi 500 milioni di anni, sembra essere il driver principale della temperatura, non certamente l'unico ma sicuramente il più importante (lo studio sembra essere molto approfondito ma io non sono certo un "addetto ai lavori").
Sono assolutamente d'accordo sul fatto che ci sia sull'attuale "Green Deal" molta ideologia ottusa (troppo spesso anche orientata politicamente) e mooolti interessi economici.
Resta da stabilire se la preoccupazione della gente comune sia giustificata o meno perché questo è il punto:
Al genere umano non frega niente dell'evoluzione della vita (in generale) sulla Terra noi pensiamo solo come ce la passeremo in futuro noi ed i nostri figli.
In buona sostanza si tratta di stabilire se la temperatura a livello globale sia in aumento (come io credo di capire leggendo da svariate fonti) oppure no e fino a che punto un aumento è compatibile con la civiltà umana attuale senza stravolgimenti epocali.
In questo articolo (https://phys.org/news/2024-09-earth-global-temperature-drastically-million.html) su PhisOrg di appena ieri, interviene una delle coautrici (Jessica Tierney) della pubblicazione su Science citata poco sopra secondo la quale stante che l'uomo e tutti i primati si sono evoluti in un periodo "freddo" e poiché (sempre secondo lei) attualmente il riscaldamento del pianeta procede ad un ritmo molto più veloce anche degli eventi di riscaldamento più rapidi precedenti alla vita dell'uomo sulla Terra ne evince che questo rappresenta un reale problema (almeno per la vita umana).
Ci sarebbe tuttavia una pubblicazione recente su Science (https://www.science.org/doi/10.1126/science.adk3705) dove si afferma che la CO2, almeno negli ultimi 500 milioni di anni, sembra essere il driver principale della temperatura, non certamente l'unico ma sicuramente il più importante (lo studio sembra essere molto approfondito ma io non sono certo un "addetto ai lavori").
Lo studio riporta le analogie fra CO2 e temperature medie (non sempre particolarmente aderenti fra l'altro, per altro nei loro grafici la linea della CO2 è logaritmica mentre la linea delle temperature non lo è e questo porta a un effetto visivo completamente diverso, una cosa molto comune in questo genere di studi), ma dà per scontato che la variazione della CO2 sia la causa dei cambiamenti climatici e non magari la conseguenza; non considera per esempio ciò che è emerso in molti studi recenti (come quello del team israeliano di 2-3 anni fa, l'avevo linkato in una delle nostre discussioni qua sul forum) che invece sembra suggerire che le variazioni di CO2 siano la conseguenza delle variazioni climatiche e non la causa.
l'uomo e tutti i primati si sono evoluti in un periodo "freddo"
La specie umana magari sì, ma i Primati in sé assolutamente no (esistono da decine di milioni di anni) e neppure la famiglia degli ominidi, che è comparsa nel Miocene (fase decisamente calda). Inoltre la specie umana si è evoluta in Africa, sotto un clima che anche durante i picchi glaciali era comunque tropicale.
Quanto scrivi in fondo conferma la mia premessa
Io credo che il problema non sia tanto la correlazione tra gas serra e cambiamento climatico, ne sappiamo poco sui vari fattori che influenzano il clima globale e quanto ognuno di essi abbia un peso, ancora meno ne sappiamo quanto ognuno di essi possa influenzare gli altri attraverso feedback positivi o negativi e per questo c'è chi dice tra "gli addetti ai lavori" una cosa e chi l'esatto contrario o quasi.
Resta insoluto quello che ritengo il punto centrale:
In buona sostanza si tratta di stabilire se la temperatura a livello globale sia in aumento (come io credo di capire leggendo da svariate fonti) oppure no e fino a che punto un aumento è compatibile con la civiltà umana attuale senza stravolgimenti epocali.
Quanto ai primati affiancati all'evoluzione dell'uomo in un periodo "freddo", rileggendo l'articolo, si tratta di un mio errore (viene citato l'uomo ed altre specie viventi ma non i primati...) che tuttavia è ininfluente sul problema di fondo:
C'è attualmente un aumento della temperatura?
Se c'è fino a che punto un aumento è compatibile con l'attuale civiltà umana?
C'è attualmente un aumento della temperatura?
Molto probabilmente sì, cosa che per altro non dovrebbe neppure stupire dato che il 1850 era decisamente sotto la media del corrente interglaciale. Certamente c'è un aumento di temperatura nell'area mediterranea, il quale però sembrerebbe dovuto più a fenomeni locali (instaurarsi di un punto freddo nell'Atlantico portoghese e in misura minore una maggiore potenza del monsone subsahariano) che a fenomeni globali. L'aumento globale però potrebbe anche essere sovrastimato, perché le temperature misurate risentono di altre problematiche, fra le quali le più importanti sono l'aumento della cementificazione, la perdita di suolo nelle aree densamente abitate (fattori che modificano il microclima locale), e il progressivo inurbamento di molte stazioni climatiche una volta situate in campagna e oggi circondate dalle città o dalle zone PIP/industriali. Al polo sud lo stato della calotta glaciale è ottimo, perché come riportato anche negli studi che ho linkato a inizio discussione, non solo non c'è stata perdita ma c'è stato persino un leggerissimo incremento netto negli ultimi 15 anni; al polo nord invece c'è una tendenza maggiore al riscaldamento. In pieno oceano invece abbiamo quasi solo dati satellitari generali e non rilevamenti puntuali.
Se c'è fino a che punto un aumento è compatibile con l'attuale civiltà umana?
Se c'è una cosa che la storia insegna è che il freddo è da sempre un nemico ben peggiore del caldo, per varie ragioni: il freddo è un agente climatico tutt'oggi notevolmente più letale del caldo, proprio in termini di vittime legate alle temperature; il freddo comporta una riduzione sia dei territori da destinare a coltivazioni, sia della resa, in misura maggiore di quanto faccia un aumento delle temperature, per il quale basterebbe adattare le coltivazioni (la stragrande maggioranza delle carestie storiche è dovuta ad anomalie termiche negative, l'abbiamo studiato tutti a scuola); il freddo comporta anche una riduzione delle aree potenzialmente abitabili, a differenza di temperature più calde; le statistiche sugli eventi estremi invece mostrano abbastanza bene che questi si verificano soprattutto laddove la gestione del territorio è stata pessima e fortemente irrispettosa (e torniamo alla questione descritta sopra), ed è inoltre ben presente un importante bias dato dal fatto che oggi, rispetto al passato, tutto è costantemente monitorato e diffuso in rete (interessanti in questo senso per esempio gli articoli 1 (https://www.meteolive.it/news/editoriali/eventi-estremi-nessuno-si-ricorda-dei-36-morti-di-venezia-del-1970-e-di-tante-altre-tragedie-estive/) e 2 (https://www.meteolive.it/news/editoriali/-mai-successo-mai-visto-una-cosa-simile-e-invece-di-eventi-estremi-piena-la-storia-eccoli-/)).
MaurizioRvt
21-09-2024, 10:49
In ogni caso il cambiamento climatico deve sembrare catastrofico e causato dall'Uomo, che comunque, in qualche modo, lo è senz'altro ;)...
54126
Morimondo
21-09-2024, 11:12
Ci sarebbe tuttavia una pubblicazione recente su Science (https://www.science.org/doi/10.1126/science.adk3705) dove si afferma che la CO2, almeno negli ultimi 500 milioni di anni, sembra essere il driver principale della temperatura, non certamente l'unico ma sicuramente il più importante (lo studio sembra essere molto approfondito ma io non sono certo un "addetto ai lavori").
Se risulta che le variazioni della CO2 sono state nel passato, quando ancora non c'era l'uomo, il primo fattore influenzante il clima ciò potrebbe significare che l'attuale riscaldamento climatico non è antropico. Forse, come ipotizza Ro84, le variazioni di CO2 non sono causa ma un effetto influenzato da altri fattori.
Come ho già affermato non si può escludere nulla, anche questa è un'ipotesi tutt'altro che peregrina.
Resta il fatto che c'è chi dice bianco e chi invece nero, questo la dice lunga sul livello di certezze in questa materia per cui qualsiasi affermazione lascia il tempo che trova.
Mi sono chiesto il significato di cambiamento climatico, anche perché la Terra è in lento e costante mutamento climatico da milioni di anni.
Trovo molto interessante quanto scritto qui:
https://it.wikipedia.org/wiki/Cambiamento_climatico
Ci sono tante info che in questa discussione non abbiamo considerato, per ovvi motivi di conoscenza e specializzazione.
Deduco ad esempio che quando scriviamo che in passato la CO2 era molto più alta di ora, questo parametro va messo in correlazione con moltissimi altri fattori per spiegare le basse temperature. Come ad esempio l'energia emanata dal Sole in quel periodo.
Un dato che viene riportato è il convincimento di quasi tutta la comunità scientifica, si parla del 99%, che l'attuale cambiamento sia comunque condizionato dall'attività umana. Mi sembra un dato molto, ma molto elevato. Se fosse così, di che stiamo a parlare?
Premesso che il cambiamento climatico c'è, o per un motivo o per un altro, dovremmo forse focalizzarci su come affrontarlo, partendo da quanto è accaduto ancora una volta in Romagna.
Continuiamo con i combustibili fossili o prendiamo la strada del nucleare/alte fonti non fossili?
Continuiamo a deforestare il pianeta o troviamo forme più sostenibili di utilizzare queste risorse?
Tuteliamo la biodiversità o riteniamo che sia un processo naturale l'estinzione di massa di moltissime specie viventi?
Continueremo a cementificare il pianeta? o possiamo fare diversamente?
Ci sarà un limite alla crescita demografica o ci moltiplicheremo fino ad esaurire ogni risorsa?
Quante guerre faremo ancora per accaparrare le risorse della Terra?
...
Mi sono chiesto...
Purtroppo a quasi tutte le tue tante domande mi sentirei di rispondere nel modo più pessimistico (ma in fondo realistico).
Basta guardarsi intorno.
Dai, su Fazio... almeno sulle prime tre domande qualche speranza la nutro ancora... :)
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