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Visualizza Versione Completa : RUMAK INTES MK67 152/1800mm USATO DAL BALCONE



Giovanni BRUNO
30-12-2024, 18:21
L'età avanza e la pigrizia segue a ruota, il mio strumento principale è un C8HD sulla montatura JOPTRON AZ-EQ45 GOTO settata fissa come AZ, e montata su una poderosa colonna mobile autocostruita.

Il tutto è rimessato in una stretta cantina ben asciutta e devo attraversare un corridoietto ancora più stretto e due porte strette pure loro e quindi tirare fuori tutto il complessivo in spazi stretti al millimetro non è cosa agevole e richiede estrema attenzione.

Però con il vantaggio che tutto il complessivo è sempre totalmente assemblato ed immediatamente pronto all'uso, anche se le luci condominiali sono un vero flagello per il deepsky.

Per sfuggire parzialmente alle difficoltà di approntamento nel cortile condominiale, mi sono creato una buona postazione di riserva un poco più buia sul balcone esposto a NORD, con un'uso prevalente per il terrestre di potenza sulle ALPI NORD OCCIDENTALI e ad est sulla serra morenica di IVREA.

Mentre per l'astronomico ho tutto il nord ben visibile da EST ad OVEST e saltuariamente come in questi giorni, anche un GIOVE che culmina altissimo, è però visibile anche dal lato NORD-EST fino alle ore 17,30.

Con il RUMAK INTES MK 67, un catadiottrico ad f12 ed a specchio fisso e focheggiatore posteriore + torretta ZEISS angolata a 45°, ho infilato tre serate, di osservazione di GIOVE.

Il MK 67 come tutti i RUMAK è un Giano bifronte, ha un campo estremamente piatto fino al 100% del campo, ottima caratteristica per il deepsky ma è pure un esecutore planetario di gran classe, come tutti i MAK e RUMAK.

Il 28-12 alle ore 17,30 ho osservato GIOVE alto solo 30° ed a soli 100x, immagine molto nitida, ma poco coinvolgente dato il piccolo diametro percepibile.

Ieri sera 29-12 alle ore 17,30 ho usato su GIOVE alto solo 30° 150x, immagine in buon equilibrio tra nitidezza e soddisfazione di un diametro già interessante.

Questa sera 30-12 alle ore 17,30 ho osato su GIOVE alto solo 30° i 225x, immagine lievemente frizzante, ma con un più che soddisfacente diametro di ottima soddisfazione e buona risoluzione.

Sono sicuro che se avessi avuto GIOVE in MERIDIANO alla sua massima altezza, agli stessi 225x la risoluzione sarebbe stata eccellente.

Devo trovare il coraggio di tirare fuori il C8HD per vedere se riesce a fare di meglio su GIOVE quando è in meridiano e quindi altissimo in cielo.:)

DavideP
30-12-2024, 20:12
Sì, l'avevo vista su un tuo filmato su youtube quella colonna mobile, gran bell'attrezzo, complimenti, molto interessante e comoda l'accoppiata di due telescopi in parallelo, ma non ci avevi montato sopra un c11 mi sembra di ricordare?

Free
30-12-2024, 22:16
Anche io ho visto uno dei tuoi video dove mostri la tua montatura , volevo chiederti , cosa si perde passando dal tuo intes mak a un mak SW di uguale diametro

etruscastro
31-12-2024, 08:45
sposto in -report osservativi-

Giovanni BRUNO
31-12-2024, 08:55
FREE, in termini di risoluzione teorica, quasi nulla, sono entrambi dei 6".

Quello che fa del MK67 una fuori serie sono tanti piccoli particolari, ma tutti ben percepibili.

Primo: ha un specchio primario fisso e quindi la sua focale di 1800mm è sempre costante come quella di un rifrattore.

Secondo:, avendo lo specchio fisso, i parametri di progetto delle curvature degli specchi restano sempre costanti da un soggetto vicino e fino all'infinito.

Terzo:, lo specchio primario è di ben 168mm di diametro e quindi è anche un certo 152mm di apertura reale.

Quarto:, avendo lo specchio secondario come elemento ottico a se stante con una curvatura diversa dal MENISCO ANTERIORE, il CAMPO è SUPERSPIANATO.

Quinto:, ha un focheggiatore esterno di serie da 2" ed un diagonale di serie da 2" e quindi con il classico oculare da 2" di 40mm/70° si ottiene 40x/70° , ovvero un campo reale di 1°,56 .

SESTO:, tutte le superfici ottiche sono superlucidate che è un vantaggio per operare con un seeing che vibra ad altissima frequenza e si vede comunque sempre qualcosa.

Settimo:, avendo lo specchio primario fisso ed una focale di 1800mm, è uno strumento vocato anche per il lavoro ASTROMETRICO, come se fosse un rifrattore, anche loro con una focale fissa.

OTTAVO, insomma uno strumento valido sia per del deepski a medio campo, che per del PLANETARIO di adeguata soddisfazione, 152mm di alta qualità RUSSA non sono pochi in assoluto.

NONO:, La collimazione avviene anteriormente sullo specchio secondario, tipo SCT, quindi velocissima e non ha nessuna tendenza a scollimarsi facilmente, comunque ha anche la collimazione in culatta che è meglio non usare, se non dopo aver smontato e rimontato tutto il RUMAK.

DECIMO, forse la cosa più importante sul piano pratico del monta e smonta, possiede di serie una bella maniglia baricentrica sulla parte superiore con cui è possibile afferralo con assoluta sicurezza con due dita e portarlo anche per lunghi e tortuosi percorsi senza la minima fatica (4,5Kg).

UNDICESIMO, il tubo ottico non è il solito lamierino di altri MAK ed SCT ectoplasmatico, che si bolla con facilità, ma un poderoso tubo di AVIONAL di almeno 2mm di spessore, che un censore su CLOUDY NIGTS lo definì un'arma bianca da poter usare impunemente contro un'orso troppo confidente.:)

DODICESIMO, il mio esemplare è anche dotato di un enorme riduttore di focale da 2", che dovrebbe portare la focale da f12 a circa f8 e quindi con una focale risultante di 1200mm, non sono ne mai sarò un fotografo e quindi non ho mai usato quel super riduttore di focale.

Se avete altre curiosità tecniche riguardo al MK67, vi risponderò.:)

Giovanni BRUNO
31-12-2024, 09:10
DAVIDE P, si una volta avevo il C11 HD OTA + il 120ED il tutto sulla colonna mobile ed una montatura AZ-EQ6 GOTO.

Adesso ho una colonna mobile nuova e parimenti granitica, con sopra una montatura IOPTRON AZ-EQ45 DUAL PRO settata AZ, più comoda dell'uso in EQ, su cui monto un C8HD da un lato ed un TS SD APO da 102/711mm sull'altro lato.

Ovvero ho ridotto i diametri e quindi i pesi dei due telescopi su montati, nella speranza di poterli portare qualche volta in montagna, ma la pigrizia mi induce sempre a rinunciare ed osservare dal cortile condominiale.:)

GiovanniZ
31-12-2024, 11:34
Una curiosità, che diametro ha il secondario?
Se non ricordo male il Mak della SW ce l'ha di 52,8mm.

Free
31-12-2024, 15:26
Grazie per l'esaustiva risposta , in definitiva i due mak condividono solo schema ottico , capisco la differenza di costo.

Giovanni BRUNO
31-12-2024, 16:14
GiovanniZ, il secondario del MK 67 ha circa la stessa ostruzione del MAK SW da 150mm, ma con la stessa ostruzione lui lavora perfettamente con ocularoni da 2" tipo un 40mm/70°, cosa del tutto negata al MAK SW che accetta solo un diagonale da 31,8mm e quindi oculari solo da 31,8mm , con il conseguente minor campo massimo ottenibile.

Infatti un 40mm del formato 31,8mm ha solo 42° di campo apparente rispetto al 40mm/70° del formato 2".

Ciò detto, il MAK SKYWATCHER da 150/1800mm è un'ottimo telescopio solo con le caratteristiche tipiche di un MAK GREGORY, ivi compreso anche un campo non totalmente piatto, mentre l'MK67 che è un RUMAK ha un campo perfettamente piatto..:)

Giovanni BRUNO
31-12-2024, 16:21
FREE, in realtà il MAK SW da 150/1800mm ed il RUMAK INTES da 152/1800mm hanno la maggiore differenza proprio per il diverso schema ottico.

Un MAK ha il secondario alluminato direttamente sulla curvatura interna del MENISCO ANTERIORE.

Mentre un RUMAK ha uno specchio secondario a se stante, separato dal menisco e con delle curvature a se stanti, proprio questa differenza permette un ulteriore grado di libertà al progettista che consente di avere un campo piattissimo ed un foro in culatta abbastanza grande da poter lavorare con un diagonale da 2" e degli ocularoni da 2".:)

GiovanniZ
31-12-2024, 16:50
Sono rimasto sorpreso quando ho letto la recensione del Mak SW su questo sito: https://stargazerslounge.com/topic/355495-reverse-engineering-the-skymax-180/
dove ho scoperto che la reale ostruzione dello SW 180/2700 che esternamente è di 37mm, in realtà è di ben 58mm (perché l'ostruzione entrando si esiste a forma di cono), per questo mi chiedevo quale fosse la reale ostruzione del Rumak, che magari in esterno risulta esigua, mentre magari nella parte interna si allarga aumentando di diametro.

Free
31-12-2024, 17:09
Intendevo lo schema in linea di massima , hai spiegato benissimo la differenza del secondario tra i due

GiovanniZ
31-12-2024, 17:36
Il Mak SW da 150mm ha un focheggiatore da 2" (così c'è scritto nel sito Skywatcher), quindi dovrebbero andare tutti gli oculari da 2",dal 127 in giù hanno il focheggiatore da 1, 1/4".

Giovanni BRUNO
31-12-2024, 18:16
Magari adesso hanno cambiato sistema, quando tanti anni fa ne ebbi uno io di MAK SW da 150/1800mm, aveva di serie un diagonale da 31,8mm.

Cosa fanno oggi non saprei.:)

GiovanniZ
31-12-2024, 18:18
Anch'io ieri ho guardato Giove, è sempre una meraviglia!

Armando31
31-12-2024, 18:45
Magari adesso hanno cambiato sistema, quando tanti anni fa ne ebbi uno io di MAK SW da 150/1800mm, aveva di serie un diagonale da 31,8mm.

Cosa fanno oggi non saprei.:)
Il mio 150/1800 aveva un Visualback da 2"

GiovanniZ
31-12-2024, 19:10
Giovanni BRUNO hai un'ottimo set di strumenti e il Rumak sembra fatto apposta per l'HI-RES.

Giovanni BRUNO
01-01-2025, 09:03
GiovanniZ, il RUMAK INTES MK67 non ha nessun paraluce a tromboncino sul secondario , ma solo un cortissimo paraluce perfettamente cilindrico, quindi il diametro del porta secondario è anche precisamente il diametro vero dell'ostruzione.

Per il discorso sul MAK SW da 150/1800mm, vs RUMAK MK67 e più in generale di tutti i catadiottrici, con visualback da 31,8mm vs visualback da 2", non è il diametro del visualback, ma il vero foro in culatta, dopo il visualback che determina le possibilità di massimo campo non vignettato ottenibile.

Solo e soltanto il foro in culatta decide se si potranno utilmente utilizzare degli oculari da 2", di massima lunghezza focale, tipo 36mm--40mm e di alto campo apparente, tipo 68°-72°.

Leggo sul MAK 150/1800mm che è equipaggiato di serie del diagonale da 2", ma anche di un OCULARE da 2" di 28mm/56° sembra quasi che l'oculare di serie sia stato fornito apposta per estrarre il massimo campo apparente possibile, solo una vaga ipotesi, senza un riscontro sul campo.

1800/28 = 64.29x

56°/64,29 = 0°,87 di campo reale.

Ho fatto questo calcolo per dimostrare che anche con un oculare da 2" come quello di serie, si otterrà un campo reale piuttosto limitato, magari potrebbe portare anche un 40mm/70°, resta da vedere e quantificare quanti di quei 70° del 40mm/70° sono realmente privi di vignettatura.

Sul mio RUMAK INTES MK67 da 152/1800mm io ho utilizzato con successo il mio BAADER ASPHERIC da 36mm/72° con una vignettatura modestissima e le stelle erano puntiformi fino all'estremo campo periferico.

1800/36 = 50x

72°/50 = 1° ,44

Pur avendo il RUMAK ad f12 ben 1800mm di focale, ovvero quasi uguale alla focale del mio C8HD di 2000mm di focale, riesco ad avere il campo REALE non modesto di 1°,44 ovvero un poco superiore al campo massimo ottenibile da un C8 ad f10 con lo stesso oculare.

2000mm/36mm = 55,56x

72°/55.56= 1°,3

Tanto per sfatare il mito che un MAK, oppure un RUMAK ad f12 sono del tutto inadatti a fare del deep sky, certo, per i grandissimi campi dove è sempre meglio un BINOCOLONE, sia diritto di almeno 20x80, che i grossi BT, ma per i medi campi e tutti i globulari, gli ammassi aperti concentrati, le nebulose planetarie e le stelle doppie, sono perfettamente fattibili con 1800mm di focale, ovviamente cielo buio permettendo.

Buon anno nuovo a tutti.:)

Giovanni BRUNO
04-01-2025, 11:38
Ieri un tentativo di osservar un basso GIOVE dal mio balcone esposto NORD, con il rifrattore TS SD APO da 102/711mm con la torretta binoculare DENKEMEYER e due modestissimi ....super.... SW da 3,6mm per circa 197,5x .

Apro una parentesi sulla difficoltà di ottenere degli alti ingrandimenti con un medio corto APO da 102/711mm ad f7, dove ho dovuto ripiegare su degli oculari da 3,6mm non proprio al TOP.

La serata era leggermente umida ed il seeing un poco più elettrico delle serate precedenti, ma come già so da mezzo secolo, è una favola da forum che un rifrattore patisce molto meno la turbolenza rispetto ad un SCT, oppure un MAK e RUMAK.

Giove friggeva eccome, ed a soli 197,5x l'immagine era molto più scura di quanto osservato con il RUMAK INTES da 152/1800mm a 225x.

Ragazzi, rimane confermato e pesantemente, che l'APERTURA VINCE SEMPRE, in modo particolare se il confronto avviene tra un valido APO da 102mm ed un validissimo RUMAK da 152mm.

Forse nel confronto che non ho mai potuto fare, tra un C6 SCT da 152/1520mm ed un APO da 102/711mm le cose potrebbero andare diversamente e meno penalizzante per l'APO da 102mm, ma al cozzo con un RUMAK INTES da 152/1800mm la differenza è davvero ben visibile e tutta a favore del RUMAK.:)

GiovanniZ
04-01-2025, 13:08
È da poco che ho il telescopio non ho molta esperienza pratica, quello che posso dire è che il tuo Rumak con l'oculare da 36mm 72°, come hai scritto, dà 1,44° di campo, con lo stesso oculare su uno SC 6" 1,7° che però, ha un'ostruzione (correggetemi se sbaglio) di 55mm (~36,7%), mentre uno SC 8" 1,27°, ostruzione di 70mm (34,5%), il mio Dob. 6" 2,16° e un'ostruzione di 34,5mm (23%), che però perde in tutto il resto cioè peso 6kg, traspirabilità (molto ingombrante), montatura che mi sa dovrò più avanti aggiornare o modificare.
Da quel che leggo l'ostruzione influisce sul contrasto, quando questa supera una data percentuale, gli anelli di diffrazione aumentano di intensità luminosa e di quantità "rovinando" l'immagine finale, e quando c'è cattivo seeing su questi strumenti dovrebbe venire amplificato, quindi temo che il C6 o il C8 avendo un'ostruzione così "ampia" ne siano afflitti, quindi se il tuo Rumak ha un'ostruzione del 25% o inferiore sarà difficile da superare in contrasto.
Penso che con un'ostruzione intorno al 13% si rasenterebbe la perfezione.

Free
04-01-2025, 13:23
Ho anche io un TS 102 f7 fpl53 , devo dire che non ho nessun problema a spingermi a 200x sui pianeti questa estate l'ho usato su Saturno a 225x oculare 6,3 mm con barlow 2x la visione era pulita ed era visibile tutto ciò che un 4 pollici può offrire , appena riesco lo proverò sù Giove sul quale non mi aspetto 200x essendo un pianeta a basso contrasto.

Giovanni BRUNO
06-01-2025, 09:22
Salve a tutti, il contrasto di un'ottica è prima di tutto dovuto alla qualità ottica dei singoli componenti e perfino dal livello di LUCIDATURA delle lenti e dei prismi.

Tutti i telescopi INTES ed INTES MICRO hanno una buona superlucidatura delle lenti, che giaca un fattore positivo nella minore percezione del cattivo seeing, ho scritto minore, non nessuna.

Per quanto riguarda la percentuale di ostruzione di un CATADIOTTRICO, essa è sempre il frutto di una dimensione più piccola possibile, ma che illumina il campo più grande possibile.

Tale dimensione è anche figlia del rapporto focale dello specchio primario.

In passato ho anche avuto prima l'INTES MICRO M715 RUMAK, un 7" ad f15 e quindi ostruito di solo il 28% , in seguito ho avuto l'INTES MICRO RUMAK M615 ad f15 ed aveva un'ostruzione di circa il 30% .

Il mio attuale RUMAK INTES MK 67 da 6" ad f12 ha un paraluce sul secondario di 53mm, e quindi un'ostruzione del 35% , ma la cosa non deve sorprendere, perché l'INTES MK67 nasce come strumento MULTIRUOLO, eccellente sul planetario e sul terrestre di potenza, ma anche con un buon foro in culatta ed un diagonale di serie da 2" che accetta e non fa vignettare un BAADER ASPHERIC da 36mm/72°.

Inoltre ha di serie anche un lungo treno di prolunghe modulare da 2" che finisce a 31,8mm per la fotografia planetaria e terrestre al fuoco diretto, ed ancora , possiede di serie un mostruosamente enorme e lunghissimo RIDUTTORE di FOCALE da f12 ad f8 dedicato, per fare anche della fotografia deep sky .

Peccato che io non sono e ne sarò mai un fotografo, ma se lo fossi, avrei tutto quello che mi servirebbe per farlo, compreso un campo piattissimo da urlo.

Voglio dire che uno strumento lo si giudica anche dalla somma delle sue attitudini globali, oltre ad avere una maniglia superiore di serie che porta in dote una magnifica manegevolezza e trasportabilità.

Avendo il meglio del meglio degli SCT con il C8 EDGE HD ed un'ottimo APO TS SD da 102/711mm FPL-53 + LANTANIO, potrei tirarmela alla grande con i due ottimi strumenti citati, ma serietà ed onestà vuole che io dico la pura verità e la pura verità è che il RUMAK da 6" sul campo quasi pareggia in risoluzione con il C8 HD e superi in scioltezza l'APO da 4".

Ovvero, se una legge mi obbligherebbe ad avere un solo telescopio tra i tre, sceglierei convintamente l'MK67.:)

GiovanniZ
06-01-2025, 13:51
Se si toglie l'ostruzione all'apertura reale che è di 168mm, facendo 2 calcoli risulterebbe avere la luminosità di un rifrattore di circa 160mm.
Mentre se si toglie l'ostruzione all'apertura di 168mm, l'ostruzione reale diventerebbe del 31,5%, ottimo direi.
Queste considerazioni, l'ottima lavorazione dei componenti e il progetto ben concepito mi sa che lo fa diventare uno strumento di prim'ordine.

Giovanni BRUNO
06-01-2025, 14:51
GiovanniZ, purtroppo è sbagliato quello che dici, anche se vorrei che fosse vero.

In un MAK e RUMAK, la vera apertura è quella del MENISCO ANTERIORE, il fatto che il menisco anteriore è leggermente divergente, richiede che lo specchio primario sia più grande di circa un 11% per poter riflettere i raggi divergenti generati dal MENISCO.

Mentre se in un MAK e RUMAK lo specchio primario fosse grande come l'apertura del MENISCO, allora lavorerebbe come uno strumento con apertura inferiore di circa 11% .

Assai note le discussioni sul MAK SW da 127mm, dove molti dicono convintamente che in effetti è un vero 116--118mm reali, perché la luce divergente del MENISCO non trova uno specchio primario superdimensionato ad occogliere i suoi raggi divergenti periferici, a tal riguardi io non ho nessuna opinione, perché non ho mai smontato un MAK SW da 127mm e quindi non ho mai misurato il diametro dello specchio primario.:)

Alpinista
06-01-2025, 15:34
Inoltre, se parliamo di luminosità, penso proprio che bisognerebbe tenere conto del fatto che gli specchi non riflettono il 100% della luce incidente e, in questo caso, abbiamo due riflessioni. Inoltre la percentuale di luce riflessa dipende, tra le altre cose, anche da quanto è “anziano” il trattamento, anche se in questo caso, essendo un tubo chiuso, la superficie riflettente si degrada più lentamente. Anche le lenti moderne, trattate antiriflesso, non trasmettono tutta la luce incidente, ma comunque in misura superiore ad uno specchio, e il loro trattamento, solitamente, non ha un degrado significativo con il passare del tempo.

Giovanni BRUNO
06-01-2025, 18:51
Alpinista, chi ha mai detto il contrario a riguardo della voce luce riflessa e trasmessa, tra lenti e gli specchi, a favore della maggiore luce trasmessa dalle lenti con trattamento antiriflesso, però con circa lo stesso diametro.

Ma siccome gli specchi si possono avere di grande diametro ed a basso prezzo, i conti per la luce comprata ed ottenuta va fatta senza errori, ricordandosi pure che gli specchi sono totalmente APO, mentre i rifrattori ACRO no e che gli APO seri costano un botto e se di 204 millmetri di diametro sono investimenti colossali.

Ricordandosi che l'ostruzione , mettiamo del 35%, su una apertura di 100mm, non si mangia il 35% della luce di una data apertura, ma solo 8,17%

Con la formula dell'area del cerchio r al quadrato per 3,14 avremo:

50x50x3.14 = 7850 mm quadrati di apertura se non fosse ostruita

17.5x17.5x3.14 = 961 mm quadrati di apertura dell'ostruzione

7850/961 = 8.17% di area realmente ostruita.

Come si può vedere dai calcoli, la reale ostruzione in AREA, ovvero l'area di apertura persa, è molto meno di quanto l'ostruzione percentuale LINEARE farebbe supporre, ed ecco perché i medi-grossi strumenti a specchi, sebbene ostruiti, hanno una grande luce disponibile ed una grande risoluzione.

Per chi avesse ancora dei dubbi potrebbe fare lo stesso calcolo per il confronto fra un C8 da 204mm di apertura ostruito al 35% ed un APO da 102mm non ostruito, anzi, lo faccio io.

102x102x3.14 = 32.669 mm quadrati, come se fosse senza ostruzione.

35x35x3.14 = 3.846 mm quadrati dell'ostruzione di 70mm

32.669-3846 = 28.823 mm quadrati di apertura non ostruita per il C8

51x51x3.14 = 8.167 mm quadrati a piena apertura dell'APO da 102mm.

28.823/8167 = 3.53 volte più luce libera da ostruzione per il C8

Ovvero il 353% di luce libera da ostruzione in più, direi che stare a discutere su pochi punti percentuali di trasmissione luminosa in più delle lenti, rispetto al 353% di luce in più di uno specchio ostruito da 204mm di diametro, rispetto ad un rifrattore di 102mm di diametro significa fare dei confronti totalmente fuori scala.

Premesso che esistono delle alluminature serie degli specchi che riflettono il 96% della luce e che gli specchi dielettrici, usabili anche sugli specchi secondari riflettono il 99% della luce.:)

Free
06-01-2025, 20:21
Perdonami , ma credo di non aver capito qualcosa , nei calcoli che hai fatto sopra hai calcolato l'ostruzione per il 102 mm moltiplicando 17,5x17,5x3,14 ma il 17,5 da dove salta fuori ?
L'ostruzione andrebbe calcolata sul diametro della stessa e non sulla sua percentuale .

Alpinista
06-01-2025, 20:52
Non vorrei innescare polemiche, però ci tengo a puntualizzare che nel post #23 si parlava di calcolare, in termini di luminosità, a quale apertura di un rifrattore equivarrebbe il catadiottrico da 152/1800 e, oltre all’ errore sull’apertura già segnalato, non si faceva cenno alla perdita di luminosità dovuta alla doppia riflessione, di cui va tenuto conto se si vuole ottenere un risultato realistico, soprattutto su specchi non di recente produzione. Non si parlava dell’ovvio fatto che il C8 è molto più luminoso di una apo da 102 mm di diametro, come invece viene fatto nel post #26.

GiovanniZ
06-01-2025, 21:20
Giovanni BRUNO, hai ragione, ho preso come riferimento il primario e non il menisco.
Alpinista vero, dovevo scrivere superficie e non luminosità.

Alpinista
06-01-2025, 21:57
Free: il calcolo va fatto sulla superficie, quindi 17,5 è il raggio dell’ostruzione di 35 mm, che va elevato al quadrato e moltiplicato per pigreco, per ottenere la superficie del cerchio. Però è poi stato fatto un errore nel calcolo finale della percentuale: ha diviso 7850 per 961 invece del reciproco. Il calcolo corretto sarebbe 961/7850 moltiplicato 100 che fa 12,24 % non 8,17 % .

Free
06-01-2025, 22:06
Alpinista grazie per la precisazione , non mi ero spiegato bene ma era quello che intendevo.

Alpinista
06-01-2025, 22:07
Prego, figurati.

Giovanni1971
07-01-2025, 09:10
Ciao a tutti.

Grazie per i dettagli tecnici, che sono tutti molto interessanti, ed il fatto che la discussione si riferisca ad uno strumento relativamente ‘esotico’ come il Rumak la rende ancor più appetibile. Per inciso, anch’io penso che la questione dell’ostruzione centrale sia spesso sovrastimata.

Però questo è un report [I]osservativo[I], ed in base al post che ha aperto tutta la discussione credo che il messaggio di fondo sia un altro. A causa di problematiche logistiche, Giove è stato osservato nel tardo pomeriggio a 30 gradi di altezza, ma se fosse stato possible osservarlo qualche ora più tardi a 70 gradi, i risultati sarebbero stati sicuramente migliori (ovviamente a parità di condizioni atmosferiche). Su questo credo non ci sia discussione.

Immagino che sia capitato a tutti noi di tentare invano ad osservare qualche oggetto ancora basso sull’orizzonte e rimanerne delusi, per poi ottenere risultati molto migliori solo qualche ora più tardi, in prossimità del meridiano.

Alla fine, la storia è sempre la stessa e ripeterero’ cose già note: i principali fattori che limitano le nostre osservazioni sono: (1) atmosfera e (2) logistica. Lo strumento ‘migliore’ è solo un concetto relativo e corrisponde a quello che ci permette di affrontare al meglio (1) e (2) in funzione delle nostre circostanze personali. Inoltre, più frequentemente si osserva e più le nostre capacità migliorano. Spesso si tende a dimenticare l’importanza di ‘allenarsi’ ad osservare con sufficiente frequenza, che ovviamente ci riporta alla questione logistica.

È perfettamente normale pensare ‘eh, se avessi avuto un 400mm con specchi lucidati dalla NASA chissà cosa avrei visto in più’. Ci è capitato a tutti. Ma alla fine è meglio godere sul momento di ciò che abbiamo e concentrarci sulle osservazioni, invece di pensare che sarebbe stato meglio farsi lanciare in orbita con il James Webb. Credo sia più produttivo e, soprattutto, piacevole :)

Buona giornata

Giovanni BRUNO
07-01-2025, 09:14
Free, quello che volevo dimostrare è il concetto errato che si ha del valore dell'ostruzione LINEARE del 35% su molti SCT, MAK e RUMAK in uno strumento ostruito, come se fosse davvero un'area del 35% di NON PASSAGGIO della LUCE, mentre è un parametro empirico e senza considerare la perfezione ottica delle lavorazioni, che predice un abbassamento del contrasto in funzione dell'ostruzione lineare.

Quindi l'ostruzione lineare del 35% predice una perdita di contrasto, mentre l'area in millimetri quadrati della stessa ostruzione del 35% è molto meno come luce realmente persa.

Inoltre un RIFRATTORE può essere un comatoso ACROMATICO CORTO ad f5 e magari di 150mm di diametro quindi un 150/750mm, un buon ACROMATICO di medio rapporto focale , tipo f10 e quindi un 150/1500mm ed un eccellente acromatico ad f15 ed oltre, tipo un 150/2250mm ed i risultati di contrasto e risoluzione realmente percepiti, sebbene per lo stesso diametro, sono diversi ed in positivo al crescere del rapporto focale.

A parte abbiamo i rifrattori realmente sostanzialmente APO, tipo il mio TS SD APO da 102/711mm ad f7 FPL-53 + LANTANIO e tantissimi altri, una vera invasione ed a prezzi relativamente moderati.

Il TS SD APO da 102/711mm è uno strumento meccanicamente superbo, che ho preso per la sua discreta compattezza fisica da chiuso e per la paciosa montabilità e da usare soprattutto per osservazioni deep sky a medio basso ingrandimento e quindi a medio-alto campo reale ed usato anche in torretta binoculare ZEISS a 45°, sia nel terrestre che sul cielo dove eccelle, tranne che per una non perfetta planarità di campo e sul campo non perfettamente piatto mi rode non poco.

Mentre per gli alti ed altissimi ingrandimenti, gli ho sempre preferito il RUMAK INTES MK67 da 152/1800mm, perché è più compatto, ha più risoluzione, regge molto meglio gli alti ed altissimi ingrandimenti ed ha un campo assolutamente perfettamente piano, campo perfettamente piano che sarebbe da provare almeno una volta nella vita.

Per tutti, su CLOUDY NIGTS si trovano decine di recensioni e discussioni sul RUMAK INTES MK67 ed il fratello gemello ORION ARGONAUT, dove il gota mondiale dell'astrofilia ha sempre avuto una considerazione molto alta.:)