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Visualizza Versione Completa : Dubbio relativita' ristretta 2



icsics
02-05-2025, 18:27
Salve
Vorrei aggiungere un' appendice ad una discussione che non trovo piu' "Dubbio relativita' ristretta" riguardo la desincronizzazione spaziale di orologi.
Vorrei riprendere la trattazione di Simone Lotti esaustiva sull'argomento L'autore fa riferimento al diagramma di Minkoski e alle trasformate (inverse) di Lorentz.
Mi chiedevo se fosse possibile arrivare a determinare questa scollatura temporale anche in altro modo.Faccio riferimento
al comportamento anomalo della luce rispetto ai canoni della fisica classica comportamento che
detta il tempo di un sistema inerziale osservabile da un altro sistema inerziale
I dati che ci interessano, come dalla trattazione letta, sono v astronave = 0.6 c e distanza terra pianeta 6 anni luce
Immaginiamo che dalla terra al pianeta P venga lanciato un raggio di luce,se la distanza es e' 6 anni luce il tempo di arrivo logicamente sara' di 6 anni.
Quando passa l'astronave a v = 0.6 c nei pressi della terra verso P dopo 6 anni il suo percorso sara' di 3.6 anni luce distanza che la luce raggiunge in
3.6 anni .Il movimento della luce dopo questo tempo avviene in un sistema relativistico (lancio del raggio dall'astronave ) e possiamo indicare questo tempo con t'
Ora attribuiamo a t' il valore 0 Questo ci permette ci costruire il diagramma di Minkoski infatti con t' = 0
costruiamo l'asse dei tempi relativistici del t' = 0 con un angolazione dettata dalla distanza di 3.6 anni tra la terra e il pianeta.
Mi sembra di aver bypassato le trasformate inverse di Lorentz.
Grazie dell'attenzione.

frignanoit
03-05-2025, 03:16
L'attenzione c'è l'ho messa tutta, con la stessa ho seguito molto l'astrofisica, ma sono convinto e scusate che, la teoria su questi calcoli non ha un riscontro definitivo, per il fatto che, al pianeta x non c'è mai stato nessuno a rilevare il dato. Senza calcoli, io invio un segnale, mi aspetto che alla velocità C questo arriva alla distanza x in tempo Y, ok, ma chi l'ha mai ricevuto per dire sì ci siamo con i calcoli .. vediamo le sonde inviate, riceviamo dati a distanza di molti anni, ma anche queste cambiano la distanza perché allo stesso tempo viaggiano e si spostano (distanze relativamente corte), come possiamo stabilire che al pianeta X arrivi il segnale in tot tempo. Io sono dell'idea che, questi quesiti se non fanno parte di paranoie fanno parte di domande che alla fine la risposta resta una opinione e non un dato di fatto.. un piccolo riferimento, le frequenze radio, se trasmetto su una frequenza e poi c'è un altro che trasmette sulla stessa ci incontriamo, si accavallano le trasmissioni allora che possiamo fare? Ti sposti di frequenza tu oppure io?.. questo è un dato di fatto, le trasmissioni si sono accavallate e lo vediamo... Al pianeta X chi c'è a rilevare questo tempo calcolato in teoria...

Red Hanuman
04-05-2025, 18:25
Il quesito è esposto in un modo che non mi riesce facile da interpretare.


Salve
Vorrei aggiungere un' appendice ad una discussione che non trovo piu' "Dubbio relativita' ristretta" riguardo la desincronizzazione spaziale di orologi.
Vorrei riprendere la trattazione di Simone Lotti esaustiva sull'argomento L'autore fa riferimento al diagramma di Minkoski e alle trasformate (inverse) di Lorentz.
Mi chiedevo se fosse possibile arrivare a determinare questa scollatura temporale anche in altro modo.Faccio riferimento
al comportamento anomalo della luce rispetto ai canoni della fisica classica comportamento che
detta il tempo di un sistema inerziale osservabile da un altro sistema inerziale
I dati che ci interessano, come dalla trattazione letta, sono v astronave = 0.6 c e distanza terra pianeta 6 anni luce
Immaginiamo che dalla terra al pianeta P venga lanciato un raggio di luce,se la distanza es e' 6 anni luce il tempo di arrivo logicamente sara' di 6 anni.

Il raggio di luce parte da Terra o dall'astronave? Tanto per capire il contesto, perchè più in là sembra che il raggio parta dall'astronave.


Quando passa l'astronave a v = 0.6 c nei pressi della terra verso P dopo 6 anni il suo percorso sara' di 3.6 anni luce distanza che la luce raggiunge in
3.6 anni .

Questo col sistema di riferimento terrestre. Per l'astronave sono passati 4.8 anni, e percorsi 2.88 a.l. .


Il movimento della luce dopo questo tempo avviene in un sistema relativistico (lancio del raggio dall'astronave )

Un po' di confusione c'è.


e possiamo indicare questo tempo con t'
Ora attribuiamo a t' il valore 0 Questo ci permette ci costruire il diagramma di Minkoski infatti con t' = 0
costruiamo l'asse dei tempi relativistici del t' = 0 con un angolazione dettata dalla distanza di 3.6 anni tra la terra e il pianeta.

Qui c'è un altro po' di confusione. Per noi sono 6 a.l. e 6 anni, ma per l'astronave sono passati 4.8 anni, e la distanza sarà appunto 4.8 a.l., misurati col sistema di riferimento dell'astronave.


Mi sembra di aver bypassato le trasformate inverse di Lorentz.
Grazie dell'attenzione.

Il ragionamento mi sembra applicato con premesse errate, e quindi errato di fondo.

icsics
05-05-2025, 11:09
In mezzo a tanta luce ho dimenticato di scrivere che al passaggio dell'astronave accanto alla terra anche da essa viene lanciato un raggio di luce verso P con gli orologi astronave e quello di terra sincronizzati sullo = 0.Dalle trasformate inverse di Lorentz c al denominatore di vt e' presente per semplificazione cioe' matematicamente O. K. ma dal punto di vista fisico cosa ci dice? Semplicemente vt/c esprime quanto tempo impiega un raggio di luce a percorrere il tratto percorso dall'astronave. Ponendo poi t' = 0 (tempo relativistico affinche' il raggio sparato dall'astronave giunga in P)rimane proprio il valore vt/c prima del conteggio relativistico che possiamo esprimere anche con L (distanza tra terra e pianeta) = vL/c quadro
Cioe' prima che l'astronave compia il suo tragitto l'orologio del pianeta ha gia' segnato vL/c quadro.

icsics
06-05-2025, 11:38
In mezzo a tanta luce ho dimenticato di scrivere che al passaggio dell'astronave accanto alla terra anche da essa viene lanciato un raggio di luce verso P con gli orologi astronave e quello di terra sincronizzati sullo = 0.Dalle trasformate inverse di Lorentz c al denominatore di vt e' presente per semplificazione cioe' matematicamente O. K. ma dal punto di vista fisico cosa ci dice? Semplicemente vt/c esprime quanto tempo impiega un raggio di luce a percorrere il tratto percorso dall'astronave. Ponendo poi t' = 0 (tempo relativistico affinche' il raggio sparato dall'astronave giunga in P)rimane proprio il valore vt/c prima del conteggio relativistico che possiamo esprimere anche con L (distanza tra terra e pianeta) = vL/c quadro
Cioe' prima che l'astronave compia il suo tragitto l'orologio del pianeta ha gia' segnato vL/c quadro.

In sintesi e chiudo questo metodo ci dice che il valore della desincronizzazione spaziale degli orologi equivale al tempo che impiega la luce a coprire la distanza percorsa dall'astronave al tempo t che impiega la luce lanciata dalla terra al pianeta da t =0.Tutto qui.
Saluti