Visualizza Versione Completa : upgrade al prossimo telescopio
Eccomi qui, a chiedervi aiuto e a chiarirmi vari aspetti.
Ho dal 2000 un 114/900 che ormai, ovviamente non mi basta più.
Devo fare un cambio, un upgrade, una crescita obbligata. All'inizio pensavo al celestron C11 motorizzato con montatura Eq, ma il prezzo comincia ad andare oltre 3000euro ....
Faccio delle premesse:
- vivo a Roma
- non sono interessata a fare astrofotografia perchè non ho tempo da dedicarci (esposizioni lunghe, postproduzioni ecc..)
- preferisco quindi osservare e magari con un ottimo cellulare e l'adattatore scattare qualche cosa al volo.
- ho tanto spazio
- un giardino con esposizione est sud ovest e poco nord.
- vorrei osservare sia pianeti che qualche oggetto deepsky ...
Alla fine risparmiando credo un bel pò, ho visto su un dobson Skywatcher goto da 250mm (da vedere se riesco a prendere un 300mm).
Ora, Considerando le premesse sopra citate, domando:
1) PRO e CONTRO
2) predere online o meglio in negozio?
3) conoscete negozi o siti seri dove magari poter risparmiare qualcosa?
4) quali oculari prendere , marca modello ecc...
Per ora mi fermo qui , poi in base alla vostre risposte ....purtroppo per voi ne farò altre :rolleyes::biggrin:
grazie in anticipo
Ciao AstriD,
benventuta sul Forum.
Assodato che non sei interessata all'astrofotografia e quindi sei una visualista con tanto spazio in giardino, la scelta di un dobson è ottima. Immagino che non avrai cieli scuri, vivendo a Roma per cui optare per il goto è una scelta altrettanto valida.
Un 250mm è più gestibile per molti aspetti rispetto al 300mm. Ma se non hai velleità di spostarti sotto un cielo scuro per godere delle meraviglie della via lattea, il 300mm (meno trasportabile) può essere una scelta azzeccata.
Se osservi da casa con un forte IL sfrutterai il telescopio soprattuto per il planetario. Quindi non dovranno mancare oculari che ti portano tra i 200x e 400x. Ocualri con poche lenti, tipo i plossl.
Per il deep invece oculari di qualità, tipo ES a bassi e medi ingrandimenti. Direi in totale almeno 4 oculari.
Per ora è tutto!
etruscastro
06-06-2025, 17:53
in quale zona di Roma vivi?
perché roma nord non è come roma sud
comunque se vuoi un negozio fisico c'è Unitron
GiovanniZ
08-06-2025, 16:12
Il problema dei Dobson Goto è il peso.
Il Flextube Goto
254, peso spedizione 33+18=51kg, nella versione 305 peso spedizione 33+23=56kg e nella versione 355 peso spedizione 43+26+11=80kg.
Tra il 254 e il 305 ci sono appena 5kg di differenza, mentre tra il 305 e il 355 c'è un salto di 24kg, sembra che la montatura del 355 sia molto robusta e pesante.
Il 305, con soli 5kg in più del 254 sembra il più leggero in proporzione all'apertura.
Come oculari sicuramente il Morpheus da 9mm e 6,5mm.
Per quel tipo di spesa meglio andare in un negozio fisico.
FraMauro88
08-06-2025, 21:10
Vai tranquilla di dobson, un 250 va più che bene. Il 300 mm l'ho dato via pochi mesi fa proprio a causa dell'eccesso di peso...non tanto il tubo ( che nello Skywatcher Flextube è collassabile quindi ancora relativamente trasportabile), ma la montatura. Quella è veramente mastodontica, quella di un 250mm non è che sia una piuma ma qualche kg in meno c'è.... Anche perché immagino il cielo di Roma , un 300mm non lo sfrutteresti come merita e saresti costretta a spostarti altrove. E se non potrai spostarti ogni volta a causa di impegni vari ti ritroverai con un cannone pesantissimo che non ti mostrerà nulla di più di un 250mm. Giusto sul planetario vai tranquilla, che non risente troppo dell'inquinamento luminoso....io ho attualmente il gso, rimarchiato tecnosky, 250mm. Dopo aver provato tante configurazioni lo considero un ottimo compromesso tra diametro, trasportabilità e facilità d'uso. E la schiena ringrazia :biggrin: .... Riguardo gli oculari ho un Hyperion 24mm, un ottimo ES da 14mm 62°veramente efficiente, soprattutto con le nebulose planetarie e i globulari, un Pentax 8,5mm che sul planetario è quello ché uso di più, e un ortho vecchia scuola da 6mm
Concordo con l'indicazione di un Dobson goto, le cui dimensioni però sono da valutare bene; nel senso che se l'uso sarà quasi o del tutto stanziale da un giardino di un cielo romano (non è scritto esplicitamente ma mi sembra di intuire così) non è detto che il 30 cm sia il migliore. E' vero che il diametro serve sempre, ma va rapportato alle proprie possibilità di trasporto/monta/smonta; anche l'aspetto pratico e logistico ha il suo valore e spesso fa la differenza tra decidere di uscire a osservare oppure lasciar perdere.
In questo senso non scarterei affatto la versione da 8" f6 che dalla città, nel rapporto potenza e bontà ottica/facilità di utilizzo, è davvero tanta roba :sneaky:
P.S.: agli oculari meglio pensarci dopo aver scelto e provato il telescopio... :whistling:
GiovanniZ
09-06-2025, 10:20
Vero, ma nel caso della versione Goto la differenza di peso tra il 254 e il 305, avendo la stessa montatura (stesso peso), la differenza è solo nel peso del tubo che è di 5Kg, con un "guadagno" del 45% di luminosità.
La cosa cambia tra la versione Goto e no, che nella versione 254 è di 18kg.
Si, ma volevo evidenziare la differenza in peso (e maneggevolezza) tra l'8" - circa 23-24 kg totale - e il 10" - 12" ;)
in quale zona di Roma vivi?
perché roma nord non è come roma sud
comunque se vuoi un negozio fisico c'è Unitron
Sono a Roma nord bufalotta nomentana... Unitron? Non conosco, vado a vedere grazie 1000
Un 250mm è più gestibile per molti aspetti rispetto al 300mm. Ma se non hai velleità di spostarti sotto un cielo scuro per godere delle meraviglie della via lattea, il 300mm (meno trasportabile) può essere una scelta azzeccata.
Grazie tantissimo! In effetti il 300mm lo vedo enorme... Ma c'è così tanta differenza con il 250? Calcolando che sono a Roma....
Il problema dei Dobson Goto è il peso.
Grazie anche a te per le delucidazioni!!!
Vai tranquilla di dobson, un 250 va più che bene. Il 300 mm l'ho dato via pochi mesi fa proprio a causa dell'eccesso di peso...
Perfetto! Immaginavo che dal 250 al 300non ci fosse tutta questa differenza di osservazione.. Maledetto inquinamento romano :biggrin:
Grazie anche a te;)
FraMauro88
10-06-2025, 20:42
La differenza c'è solo sotto cieli molto scuri, tipo a Forca Canapine.... purtroppo in presenza di forte inquinamento un grande diametro non fornisce troppi dettagli in più, vedi magari una macchia più grande, ma senza dettagli....
Sono a Roma nord bufalotta nomentana... Unitron? Non conosco, vado a vedere grazie 1000
Ottimo per disponibilità e assistenza anche M42 a Frascati !
etruscastro
11-06-2025, 07:58
AstriD presta attenzione all'uso del -quote-, leggi il nostro regolamento, i tuoi messaggi precedenti li ho modificati io! ;)
cesarelia
11-06-2025, 12:24
Da un cielo come quello di Roma le osservazioni del cielo profondo sono un vezzo di cui ci si stanca presto, e si finirà o per andare a caccia di cieli buii o per fare solo osservazione planetaria ad ingrandimenti medio-alti.
Prevedendo che AstriD opterà per il piano B (pianeti) mi permetto di focalizzare l'attenzione su un aspetto che nessuno ha portato alla luce: ad alti ingrandimenti ci si deve preoccupare tanto più del seeing, quanto più ampio è il diametro.
Traduco: un 300 mm fa vedere meglio Luna e pianeti, ma a patto che il seeing della serata sia ottimo, altrimenti un 150 mm è una scelta più saggia (oppure si diaframma all'occorrenza il 300mm, anche se finora non ho provato per vedere se funziona).
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Sono molto d'accordo, così d'accordo che infatti avevo suggerito di considerare un Dobson 203/1200, un gran bel concentrato di potenza ottica, portabilità e resa nel tuttofare. ;)
Osservo con i pianeti con un 150mm ed un 200mm. La differenza la noto tra i due diametri per luminosità, ingrandimenti e dettagli. Nel mio caso ho sempre avuto serate decenti per osservare con il 200mm.
Se avessi un 250mm preferirei quello al 200mm. Per i pianeti nel 150mm non ci guando neanche più, se non la Luna.
Il 250mm è gestibile e potente. Nelle serate buone potrai arrivare facilmente ad osservare a 300x ancora con una buona luminosità e contrasto. Altrimenti scendi a 220/250x che è sempre un bel vendere per i pianeti.
Il 250mm raccoglie più luce e quindi risponde meglio se utilizzo filtri anti IL per osservare il deep sky.
Perché prendere un 200 se posso andare su un 250?
- vorrei osservare sia pianeti che qualche oggetto deepsky ...
Sulla base di questa premessa abbiamo tutti consigliato uno specchio (fosse stato di interesse il solo planetario avrei indicato un Mak).
Il diametro vince sempre, ma su quale orientarsi, dal 150 al 300, dipende dalla disponibilità all'impegno (economico ma soprattutto pratico) richiesto, e che solo il richiedente conosce... ;)
Condivido pienamente quanto detto da cesarelia .
cesarelia
13-06-2025, 12:41
Se avessi un 250mm preferirei quello al 200mm. Per i pianeti nel 150mm non ci guando neanche più
Con il mio 300mm a 300x e seeing medio, una luna di Giove ha l'orrendo aspetto di un grappolo di speckle; non dubito che a 250mm gli speckle saranno certamente più contenuti.
Poi, come ho già detto prima, un semplice diaframma dovrebbe ridurre gli speckle nelle serate con seeing medio, conservando però la possibilità di sfruttare la potenza dell'intero diametro quando le condizioni saranno più favorevoli.
PS: per approfondimento tecnico sull'origine degli speckle e della loro relazione con il diametro, c'è questo bel video:
https://youtu.be/e66spg46s68
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Ciao Elia. Il video spiega in modo semplice e chiaro fenomi che conosciamo sommariamente e con i quali ci confrontiamo. Nel video si fa riferimento a sensori e risoluzioni angolari ma l'occhio umano funziona in modo diverso da un sensore. Per le foto si parla di campionamento e per il visuale di ingrandimento.
Prendo ad esempio il tuo newton 114, per solo per semplicità, perché ha una risoluzione di 1". Il nostro occhio invece ha una risoluzione di 30" (30 volte peggio). Quindi se vuoi vedere una doppia separata da 5" con i tuoi occhi hai necessità di adattare il Pr del tuo occhio a quello del telescopio e quindi devi usare un ingrandimento tale da separare angolarmente l'oggetto con un valore molto maggiore di 30" per osservare la doppia. Perché molto maggiore ? per la PDF che dipende dal diametro che dipende a sua volta dal seeing. Peggiore è il seeing maggiore dovrà essere l'ingrandimento. Ma il 114 ha un limite basso per l'ingrandimento, mentre un diametro maggiore no. Ecco perché è più facile separare doppie con un diametro maggiore, perché la PDF è minore e il potenziale ingrandimento è più grande. Trascuro altri fattori che pur incidono, come la qualità delle ottiche, dell'intubazione e la collimazione, solo per citare i più noti.
Come traduciamo tutto questo? che in visuale con un diametro maggiore vedi sempre meglio che con un diametro minore, sempre che il seeing non faccia proprio schifo. "Sempre meglio" lo puoi intendere anche a partità di ingrandimenti tra i diversi telescopi.
Ma in genere basta osservare una stella a fuoco ad alti ingrandimenti per capire se è la serata giusta per osservare i pianeti con un 200, 250 o 300mm.
Ogni contributo critico è ben accetto per la crescita della discussione e delle conoscenze del sottoscritto.
Riporto qui le annotazioni riportate da un famoso osservatore di stelle doppie , Paul Couteau , che sul volume 2 (pag.261) della rivista "Orione" ha scritto :
" Più l'apertura aumenta più lo strumento è sensibile alla turbolenza .
La mia esperienza con cannocchiali da 38 a 76 centimetri , all'Osservatorio di Nizza , mi hanno permesso di fare alcuni paragoni .
Se le immagini sono perfette con il 38 cm , allora sono praticamente perfette anche con il 76 cm .
Ho notato che l'atmosfera limita l'ingrandimento a un valore che è indipendente dall'apertura .
Cioè , se con un cannocchiale di 38 cm , le condizioni non permettono di superare i 900x , non si potrà superare questo valore nemmeno con il 76 cm , tuttavia si potrà raggiungerlo .
In queste condizioni la maggiore apertura , non permetterà di osservare Stelle binarie che risultavano troppo strette col telescopio più piccolo.
Se le condizioni sono meno buone , l'esperienza dimostra che la perdita di efficienza è molto notevole per un telescopio più grande di apertura .
Può accadere perfino che una binaria , le cui componenti hanno una luminosità molto diversa , non sia più osservabile come tale con un telescopio a grande apertura , mentre lo è ancora con un' apertura più modesta " .
ho letto per caso " speckle" e subito mi si sono rizzate le antenne! :D
Dunque, io faccio hi-res visuale da .......(devo pensarci).... 23 anni col dob da 45cm , e prima avevo un 30cm (sempre dobson): entrambi di provata qualità ottica ( test di Focault, autocollimazione con specchio piano etc.)
Dalla pianura padana.
Di solito per controllare il seeing della serata uso prima 270x e poi passo a 540x analizzando il disco di Airy e per vedere le speckle nel mio strumento (che corrisponderebbe a un Pickering 3 o 4 al massimo) il seeing deve essere proprio pessimo!
Ma , se si ha cura di scegliere bene la serata in cui si vuole fare hi-res e cioè : alta pressione che dura da parecchi giorni, e conseguente mancanza di jet-stream in quota, conoscenza del seeing locale (cioè di quello che sta subito intorno alla zona in cui si vuole osservare) e altre cosette che si imparano (per es. essere sopravento o sottovento..) .....insomma non è per nulla difficile trovare serate con seeing perlomeno sufficiente (intendo un Pickering 6 in cui si vede sempre il dischetto centrale ma gli anellini sono agitati)...con il mio 45cm ....figurarsi con un 25cm oggetto del thread ( se ho capito bene , non ho letto tutto).
poi, per carità , esisteranno pure località in cui il seeing è sempre cattivo (mi viene in mente una valle montana) ..e vabbè .. lì non si farà hi-res e si farà qualcos' altro :biggrin:
Rispondo a free.
38 cm a 900x ???
Un 15 cm a quanti ingrandimenti arriverebbe nelle stesse condizioni?
Perdonami non voglio essere provocatorio. Qui parliamo di differenze tra un 20 ed 25 cm.
La mia esperienza diretta tra un 114, 150 e 200mm l'ho scritta.
Non penso sia molto diversa tra un 200 ed un 250.
Magari chi utilizza un 250mm è più titolato di me a raccontare la sua esperienza. Ma ho letto ora il post di dob, quindi ancora meglio.
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Certamente neanche io volevo essere provocatorio , mi è sembrato giusto condividere la testimonianza di un astronomo di professione , scusami ma non capisco il perchè ti sconvolge un ingrandimento di 900x con un rifrattore da 38 centimetri .
Perchè qui si parla della difficoltà di ingrandimenti tra 200 e 300x mente nell'articolo citato si arriva a 900x in scioltezza ;)
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Cambia il metro della scala , ma il risultato è uguale
Osservando un bel sasso immerso tra la risacca ed il mare, ripensavo al fronte d'onda del video proposto da cesarelia.
Qualcuno dirà ma non ti rilassi al mare. In effetti è così, mi rilasso e la mente è libera si vagare da un assurdo ad un altro [emoji1]
Immaginiamo che con un 300mm osservo Giove in Hi-res. Il fronte d'onda che entra nel tubo è quello che vedo approssimativamente con l'oculare, ossia Giove con tante stelle e spazio intorno.
In questo caso Giove è una parte del fronte d'onda? Perchè se così fosse la turbolenza per Giove andrebbe misurata in base alla sua dimensione angolare, così come per i dischetti dell'immagine del video postato.
È un ragionamento sbagliato?
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La turbolenza locale ha in genere un andamento ondulatorio e più o meno sinusoidale, per cui un tele di piccola apertura includerà una piccola parte d' onda, mentre uno di grande apertura ne includerà parti più estese, ragione per cui in presenza di turbolenza le grandi aperture sono svantaggiate rispetto alle piccole; posso riportare un esempio in cui un Saturno osservato col mio RC 8" era in pratica uguale a quello osservato pochi giorni dopo al telescopio riflettore di 60 cm. della specola Margherita Hack di Trieste, vedevo gli stessi particolari.
Grazie, ma la domanda in pratica era: ' un pianeta che ha una dimensione angolare molto piccola rispetto al campo raccolto dall'obiettivo, è soggetto all'interferenza di tutta l'onda sinusoidale o solo di una piccola parte di essa?'
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cesarelia
15-06-2025, 11:18
Mi dispiace che AstriD si è trovato il suo post invaso da una entusiasmante e frizzante discussione tecnica.
Per rispondere all'ultimo intervento di Alby68a, l'immagine del pianeta è soggetta all'interferenza di tutta l'onda sinusoidale.
Ogni oggetto celeste (o meglio ogni dettaglio di un oggetto celeste) produce un fronte d'onda di luce che investe l'intero pianeta e di cui il telescopio raccoglie solo una superficie ampia quanto l'imboccatura.
Tutti i fronti d'onda che entrano nel telescopio si differenziano leggermente per inclinazione (direzione di provenienza e di propagazione), e ciascuno di essi si focalizzerà in un preciso punto del piano focale per imprimersi sul sensore o sulla retina dell'occhio.
Nel video si fa riferimento a sensori e risoluzioni angolari ma l'occhio umano funziona in modo diverso da un sensore.Il seeing peggiora la risoluzione in termini di campo reale, senza mettere in mezzo il campionamento o l'ingrandimento.
Paul Couteau , che sul volume 2 (pag.261) della rivista "Orione" ha scritto :
" Più l'apertura aumenta più lo strumento è sensibile alla turbolenzaQuesta frase riassume bene quello che volevo dire.
per vedere le speckle nel mio strumento (che corrisponderebbe a un Pickering 3 o 4 al massimo) il seeing deve essere proprio pessimo!Ho il dobson da poco tempo, mi fido di chi come dob45 ha più esperienza in merito. Probabilmente mi sono trovato a fare osservazioni planetarie sempre in serate con seeing pessimo. Prossimamente farò osservazioni parallele sia con il dobson che con il 114.
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Alpinista
15-06-2025, 13:44
Vorrei contribuire anche io alla interessante discussione.
Sul “Libro dei telescopi” quarta edizione scritto dall’astronomo Walter Ferreri, che penso non abbia bisogno di presentazioni (astronomo professionista e non semplice dilettante) a pag. 230 vi è un’appendice intitolata: “Le prestazioni nei corpi planetari”.
Si può leggere: “La turbolenza atmosferica livella ed altera, anche profondamente, le prestazioni offerte dai telescopi sull’osservazione dei pianeti. L’esperienza insegna che i risultati sono abbastanza lineari fino a strumenti di 15-20 cm di diametro, soprattutto rifrattori. Oltre, ciò che si vedrà è così fortemente influenzato dalle condizioni atmosferiche che solo in notti eccezionali gli strumenti più grandi rendono di più” seguono esempi, anche fotografici, e citazioni.
D’altronde se il seeing non limitasse le grandi aperture non ci sarebbe alcuna ragione per spendere miliardi di dollari per mandare telescopi nello spazio o costruire ottiche adattive.
La mia opinione, beninteso senza volere polemizzare con nessuno e maturata in base alla mia limitata esperienza, è che, in ambito di osservazione planetaria, oltre 250 mm non vale la pena andare, e che 200 mm sono più che sufficienti nella maggior parte dei casi.
Ringrazio cesarelia per video postato e per avermi chiarito un aspetto della questione. Il confronto è sempre un arricchimento per tutti.
Questo mi lascia pensare che anche in fotografia hi-res è bene approfondire gli aspetti legati al seeing prima di immaginare di salire di diametri importanti.
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GiovanniZ
15-06-2025, 16:50
Però, quello che non capisco è che ci sono persone che hanno telescopi con aperture di 800/900mm, e dicono che riescono a vedere i colori di galassie e oggetti del cielo profondo.
Potranno essere nel posto con miglior seeing, ma da quello che ho capito è, che il seeing comunque non va sotto i 0,3 arco secondi, che corrisponde a una apertura di circa 400mm.
Posso capire che in città il seeing sia più ostico, e probabilmente arriverà mai a 0,3 arcosecondi, ma probabilmente nella maggioranza delle serate arriverà a 1,0 arcosecondi (120mm) e più raramente si raggiungeranno i 0,6/0,8 arcosecondi (200/150mm).
Quindi, conviene veramente superare i 400mm?
Correggetemi pure se ho scritto cavolate!
Alpinista
15-06-2025, 17:46
Una cosa è l’osservazione ad alta risoluzione (pianeti, Luna, stelle doppie) un’altra è l’osservazione deep sky (galassie, ammassi, nebulose).
Quando si osservano pianeti, ed è l’argomento dei post precedenti, il dettaglio visibile è determinato dal potere risolutivo del telescopio che aumenta con l’apertura, ma viene limitato dal seeing atmosferico. Oltre i 200–250 mm, nella maggior parte delle notti l’atmosfera diventa il collo di bottiglia. Un telescopio da 800 mm, in alta risoluzione, non vedrebbe più dettagli di uno da 250 mm se il seeing non è eccezionale. Esempio semplice: si può paragonare all’utilizzo di una fotocamera da 100 megapixel impiegata per scattare attraverso un vetro appannato: non risolvi più dettagli rispetto ad una fotocamera con minore risoluzione.
Invece, per il deep sky, il discorso cambia: qui non serve risolvere dettagli finissimi, ma raccogliere più luce per vedere oggetti deboli. Una grande apertura come un 800 mm permette, grazie alla maggior luminosità, di percepire anche sottili colorazioni in alcune galassie o nebulose. Ma questo non ha nulla a che fare col potere risolutivo angolare, è solo questione di quantità di fotoni raccolti.
Esempio: se guardi un affresco sbiadito in una stanza semibuia, aumentare la luce (cioè l’apertura) ti fa percepire i colori.
Sono due regimi fisici diversi: uno è limitato dal seeing e lavora su dettagli minuti (alta risoluzione), l’altro dalla magnitudine superficiale e dalla sensibilità dell’occhio (deep sky)
Se non ti aspetti di vedere i colori come sono in fotografia , posso dirti che qualcosa si vede , un classico è la famosa Nebulosa di Orione m42 , un buon rifrattore da 6 pollici o un catadriottico da 8 , in serate favorevoli mostreranno sfumature di verde , ho avuto occasione di vederlo quando avevo il c8 , bisogna rimanere bassi di ingrandimenti ed avere una buona PU .
Per quanto riguarda la tua curiosità , sul fatto che sia opportuno avere un telescopio superiore a 300 mm , direi sicuramente di si , se si ha la possibilità di sfruttare un cielo nero e si vuole fare Deep Sky a bassi ingrandimenti , il seeing non nuoce tanto , quindi un diametro generoso va benissimo , la storia cambia in alta risoluzione , ( a parte il fatto , che per quanto mi riguarda un dob manuale non è indicato a tale scopo ) quando ci saranno giornate di seeing straordinario "poche" allora il 300mm darà spettacolo , in altre serate "molte" quando il seeing sarà poco buono , " come è stato bene argomentato in queste pagine " il diametro maggiore non sarà capace di sfrutterà le sue potenzialità .
Personalmente non sono un fans dei grossi diametri , avere telescopi di grossi diametri richiederebbe delle postazioni fisse in luoghi lontano dalle città .
Osservare da siti con grande inquinamento luminoso con grossi dobson non ha senso .
Non vogliateneme per quanto scritto , certamente non tutti saranno d'accordo su quanto accennato , ma è giusto che sia così.
Armando31
16-06-2025, 10:06
Free è stato ripetuto più volte i nostri occhi non sono capaci di vedere i colori dei dso molto lontani nel cielo profondo , anche se hai un telescopio con un metro di apertura vediamo solo le sfumature di grigio ,con i bastoncelli i colori li vediamo con i coni solo sui pianeti e sul terrestre,
invece i sensori adottano l'esposizione per fare apparire i colori con ciò basta untubetto da 50mm per fare apparire i colori
GiovanniZ
16-06-2025, 10:56
Quindi, Armando31, riassumendo, mi stai dicendo che in visuale avere un 500mm, rispetto ad esempio un 250mm serve a poco, se non per poter arrivare a p.u. maggiori e avere visioni più luminose, e nei momenti di seeing migliore vedere più dettagli, ma comunque senza vedere colori.
Armando31
16-06-2025, 12:47
Sto dicendo che i nostri occhi non possono vedere i colori da un segnale molto lontano anni luce per poterli vedere occorrerebbe esporrere il segnale per parecchi minuti è memorizzare come fanno i sensori
Come dice Free al max puoi percepire delle sfumature su la m42 perchè è molto vicina è luminosa, ma una m31 la vedrai sempre in grigio i coni non entreranno mai in ballo la vedrai solo con i bastoncelli con una P.U abbastanza dilatata
etruscastro
16-06-2025, 12:51
ragazzi cerchiamo di non riprendere discorsi triti e ritriti e rimanere in tema con la richiesta del thread.
Giovanni BRUNO
16-06-2025, 19:04
Spiacente dover dissentire, ma io con il mio ex BT MIYAUCHI da 100mm a 45°, settato a 37x100, vedevo delle traccie color ruggine in M31, da cieli di medio buio.:)
Armando31
17-06-2025, 09:05
E ti pareva!:biggrin:
GiovanniZ
17-06-2025, 10:25
C'è un ragazzo, che ha un telescopio da 32", (81cm, sito di osservazione Canarie) e scrive (riporto il testo di una discussione Facebook):
Domanda: "chissà che spettacolo"
Risposta: "si vedono i colori nelle nebulose più brillanti..."
Domanda: "Perdonami ma l'occhio umano non potrebbe vedere i colori, o sbaglio?"
Risposta: "dipende da quanta luce arriva sui sensori della retina...
Se è sufficiente per vederli si vedono!
La M42 per esempio mostra molto bene il blu intorno al trapezio e tutta la nebulosa è rosa pallido, in alcuni punti è di un rosso più marcato.
Anche la M57 nostra il verde e un debole anello rosso all'esterno, così come la M27, verde con 2 deboli archi rossi sui lobi, anche la eskimo e la blu snowball sono perfettamente colorate.
Non sono sensazioni dato che tutti (e sottolineo tutti) i miei ospiti sono in grado di vederli.
Questo, chiaramente con 150 ingrandimenti che producono la pupilla d'uscita massima, 6mm.
Se si alzano gli ingrandimenti si notano più dettagli e più contrasto ma si perdono i colori.
Sulla M57 per esempio ci sì può spingere fino a 1000X si vedono molto bene i dettagli e i filamenti dell'anello e debolmente la nana bianca al centro."
Visto che l'interesse per questo tema a ondate ritorna, vorrei suggerirvi di continuare qui:
https://www.astronomia.com/forum/showthread.php?28462-Colore-degli-oggetti-deep-sky&highlight=colori+nebulose
;)
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