Sowchoy
07-10-2025, 00:01
Ciao a tutti
Torno alla carica con un quesito a cui non capisco se non so rispondermi per mancanza di competenze o di audacia; ma forse ho bisogno di mettere insieme un po' di nozioni.
Stavo ripassando l'articolo relativo alla magnitudine integrata degli oggetti estesi e la loro relativa luminosità superficiale (https://www.astronomia.com/forum/showthread.php?2598-C-%E8-Magnitudine-e-Magnitudine!) Prendiamo ad esempio M31 che ha un estensione stimata di circa 3° di campo, con M.I +3.44, per cui dovrebbe avere una luminosità superficiale di circa +14; secondo la seguente formula:
V = VT + A + 2.5 log (a b) + 0.26
dove V è la L.S., VT la M.I., a e b sono l'asse maggiore e minore della galassia espressi in secondi d'arco.
A è una costante che dipende dal tipo di galassia, il valore è di 0.25 per le ellittiche e 0.13 per le lenticolari e 0.11 per le galassie a spirale! ( sempre se non ho sbagliato l'applicazione)
Con mio Capricorn da 70 mm sono riuscito a vederla nonostante lo strumento abbia una magnitudine limite di +11 (ovviamente l'ho vista con il dettaglio che un 70mm puo dare avendo un potere risolutivo di 1.44 e con la poca luce che possa raccogliere.) Credo di essere riuscito a vederne solo il nucleo che dovrebbe essere la parte più luminosa perché riuscivo a tenerlo comodamente in 1.44 gradi di campo reale e quindi dovrei aver visto solo la parte che si avvicina piu alla magnitudine integrata.
Ragionando nei termini, M33 che ha un'estensione stimata di circa 1 grado di campo, con la stessa luminosità superficiale, ma con M.I + 5.72, avrei difficoltà anche solo ad apprezzarne il nucleo perché molto meno esteso?
Ancora: l'ammasso globulare in ercole m13, ha un'estensione di 0.38 gradi di campo ( 23') con M.I + 5.8. Questa volta si riesce a ricavare il valore di correzione dalla tabella che è di 15.4 + M.I +5.8 = +21.2 di luminosità superficiale. Eppure con il capricorn si vede comunque il classico batuffolino in scala di grigi. Credo anche in questo caso di esserne riuscito a visualizzare solo il centro dell'ammasso la cui magnitudine si avvicina piu all'integrata, piuttosto che alla superficiale. ( si può giocare con gli ingrandimenti? l'ho visualizzata prima a 36x e poi a 90 x che nel mio caso sono circa 0.6 gradi di campo reale)
La mia domanda pratica quindi è: con quale criterio posso andare a scegliere cosa visualizzare in base alla luminosità superficiale di un oggetto e la magnitudine limite del mio telescopio?
noto che c'è una scalabilità dei fattori di correzione tanto più è esteso l'oggetto tanto piu aumenta il valore di luminosità superficiale. ( perché la magnitudine si "spalma" su più superficie?)
Ancora: aumentando il diametro dello strumento a valori importanti ( ad esempio 350 mm) vedo che la magnitudine limite si sposta di poco oltre i +14, ma ovviamente raccoglierei una quantità di luce esageratamente maggiore rispetto al 70 mm con conseguente aumento del potere risolutivo e di dettaglio)
in questo ultimo caso, riuscirei ad avere dettaglio della parte dell'oggetto visualizzato fino ad una magnitudine di + 14 anche se la sua superficiale è maggiore; e se ne volessi catturare ogni singola parte, avrei bisogno di utilizzare strumenti astrografici che permetto di campionare più dettagli avendo tempi di esposizione regolabili?
Forse ho un po' le idee confuse o forse non ci ho capito veramente niente.
Grazie all'anima pia che riuscirà a rispondermi
Mariano
Torno alla carica con un quesito a cui non capisco se non so rispondermi per mancanza di competenze o di audacia; ma forse ho bisogno di mettere insieme un po' di nozioni.
Stavo ripassando l'articolo relativo alla magnitudine integrata degli oggetti estesi e la loro relativa luminosità superficiale (https://www.astronomia.com/forum/showthread.php?2598-C-%E8-Magnitudine-e-Magnitudine!) Prendiamo ad esempio M31 che ha un estensione stimata di circa 3° di campo, con M.I +3.44, per cui dovrebbe avere una luminosità superficiale di circa +14; secondo la seguente formula:
V = VT + A + 2.5 log (a b) + 0.26
dove V è la L.S., VT la M.I., a e b sono l'asse maggiore e minore della galassia espressi in secondi d'arco.
A è una costante che dipende dal tipo di galassia, il valore è di 0.25 per le ellittiche e 0.13 per le lenticolari e 0.11 per le galassie a spirale! ( sempre se non ho sbagliato l'applicazione)
Con mio Capricorn da 70 mm sono riuscito a vederla nonostante lo strumento abbia una magnitudine limite di +11 (ovviamente l'ho vista con il dettaglio che un 70mm puo dare avendo un potere risolutivo di 1.44 e con la poca luce che possa raccogliere.) Credo di essere riuscito a vederne solo il nucleo che dovrebbe essere la parte più luminosa perché riuscivo a tenerlo comodamente in 1.44 gradi di campo reale e quindi dovrei aver visto solo la parte che si avvicina piu alla magnitudine integrata.
Ragionando nei termini, M33 che ha un'estensione stimata di circa 1 grado di campo, con la stessa luminosità superficiale, ma con M.I + 5.72, avrei difficoltà anche solo ad apprezzarne il nucleo perché molto meno esteso?
Ancora: l'ammasso globulare in ercole m13, ha un'estensione di 0.38 gradi di campo ( 23') con M.I + 5.8. Questa volta si riesce a ricavare il valore di correzione dalla tabella che è di 15.4 + M.I +5.8 = +21.2 di luminosità superficiale. Eppure con il capricorn si vede comunque il classico batuffolino in scala di grigi. Credo anche in questo caso di esserne riuscito a visualizzare solo il centro dell'ammasso la cui magnitudine si avvicina piu all'integrata, piuttosto che alla superficiale. ( si può giocare con gli ingrandimenti? l'ho visualizzata prima a 36x e poi a 90 x che nel mio caso sono circa 0.6 gradi di campo reale)
La mia domanda pratica quindi è: con quale criterio posso andare a scegliere cosa visualizzare in base alla luminosità superficiale di un oggetto e la magnitudine limite del mio telescopio?
noto che c'è una scalabilità dei fattori di correzione tanto più è esteso l'oggetto tanto piu aumenta il valore di luminosità superficiale. ( perché la magnitudine si "spalma" su più superficie?)
Ancora: aumentando il diametro dello strumento a valori importanti ( ad esempio 350 mm) vedo che la magnitudine limite si sposta di poco oltre i +14, ma ovviamente raccoglierei una quantità di luce esageratamente maggiore rispetto al 70 mm con conseguente aumento del potere risolutivo e di dettaglio)
in questo ultimo caso, riuscirei ad avere dettaglio della parte dell'oggetto visualizzato fino ad una magnitudine di + 14 anche se la sua superficiale è maggiore; e se ne volessi catturare ogni singola parte, avrei bisogno di utilizzare strumenti astrografici che permetto di campionare più dettagli avendo tempi di esposizione regolabili?
Forse ho un po' le idee confuse o forse non ci ho capito veramente niente.
Grazie all'anima pia che riuscirà a rispondermi
Mariano