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Sandro84
20-10-2025, 16:04
Vorrei proporvi questo mio articolo per capire se vale la pena provare ad approfondire e cercare di farmi pubblicare, se c'è qualcosa di valido, di affascinante o se è tutto da buttare. Manca la parte della formalizzazione matematica altrimenti il post veniva troppo lungo. In caso la aggiungo alla discussione.

Titolo
Gravità Statistica: tentativo di unificare Gravità ed Inerzia
Autore: Sandro Salvati
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Abstract
Questo studio propone una nuova interpretazione della gravità e dell'inerzia basata sull'ipotesi che lo spazio non sia continuo ma discreto e sia paragonabile a una rete di nodi. In assenza di massa, questa rete ha densità uniforme; in associazione alla massa, tuttavia, sono presenti gradienti concentrici che determinano sia l'attrazione gravitazionale che la resistenza inerziale al moto dei corpi massivi. Gravità e inerzia emergono come fenomeni collettivi. La gravità emerge dalla formazione di gradienti di densità concentrici attorno alle masse, l'inerzia dalla polarizzazione anisotropa di queste strutture quando i corpi subiscono un'accelerazione. L'inerzia è spiegata come un effetto della polarizzazione dello spazio circostante, che è strutturato in gusci concentrici attorno alle particelle massive. È la rottura di simmetria del campo di Higgs che fornisce alle particelle un guscio polarizzabile, responsabile della massa inerziale osservata. Al contrario, le particelle senza massa, come i fotoni, mantengono un ambiente permanentemente polarizzato che non può cambiare in configurazioni concentriche, imponendo il limite naturale alla propagazione alla velocità della luce, dato dall'interazione del guscio polarizzato dei fotoni con il substrato spaziale circostante.
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Introduzione
La gravità è stata interpretata in diversi modi: Newton la descrisse come una forza a distanza [2] ed Einstein come la curvatura dello spazio-tempo [1]. Nonostante il successo delle teorie esistenti, permangono problemi fondamentali, come l'origine dell'inerzia, la relazione tra gravità e meccanica quantistica e la natura discreta o continua dello spazio. La teoria presentata qui, chiamata gravità statistica, considera lo spazio come una rete discreta e interpreta gravità e inerzia come effetti derivanti dalla polarizzazione locale di questa rete. Lo spazio è un reticolo tridimensionale di nodi con densità uniforme in assenza di massa. In presenza di massa, troviamo concentrazioni di nodi che si organizzano in gradienti concentrici, una sorta di guscio. Più ci allontaniamo dalla massa, più la densità di questi gusci si avvicina al valore di fondo costante. La densità dei gusci segue la legge di gravitazione di Newton. Il moto gravitazionale di un corpo immerso in questo mezzo viene interpretato come il risultato di un gradiente statistico: il corpo tende a muoversi nella direzione in cui la densità dello spaziotempo varia più rapidamente, cioè verso i gusci di un'altra massa. Oltre alla gravità, viene introdotta una seconda componente: quando una massa viene spinta contro la propria inerzia, il suo guscio concentricamente simmetrico si polarizza. Quando una massa è a riposo, il suo guscio di spazio appare sferico e isotropo. Quando è in movimento, tuttavia, il guscio di spazio appare deformato, con la concentrazione di densità spostata nella direzione del moto, opposta alla forza che agisce sul corpo se viene spinto. Quando un corpo subisce un'accelerazione, la rete si polarizza nella direzione del moto e rimane polarizzata fino all'intervento di nuove forze. Questa polarizzazione è all'origine dell'inerzia: il corpo resiste al cambiamento di stato di moto perché riorganizzare il guscio richiede tempo ed energia. Pertanto, due fenomeni (gravità e inerzia) vengono unificati sotto lo stesso quadro: il comportamento statistico del mezzo spaziale. La rottura di simmetria del campo di Higgs [6] conferisce alle particelle un guscio polarizzabile, identificabile con la massa inerziale. Le particelle prive di massa, come i fotoni, hanno un guscio polarizzato statico e non riconfigurabile, che ne determina la propagazione a una velocità limite. Il moto di un corpo in generale è determinato dallo scambio tra il suo guscio e lo spazio circostante, che può essere rappresentato dallo sfondo costante o dal guscio di un'altra massa vicina. Il modello suggerisce che lo spaziotempo agisca come un mezzo attivo, in grado di reagire alla presenza e al moto delle masse. In questo contesto, la dinamica microscopica del moto emergerebbe da processi statistici di densificazione e polarizzazione.
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Risultati
Questo modello mostra somiglianze e incorpora diverse teorie. Ad esempio, la legge di gravitazione universale di Newton viene semplicemente reinterpretata come un effetto emergente dai gradienti di polarizzazione. Proprio come la gravità quantistica a loop [4], anche qui viene abbracciata l'ipotesi della granularità dello spazio. Ci sono anche somiglianze con la gravità entropica (Verlinde) [3], ma qui i fenomeni statistici emergenti non sono dovuti all'entropia ma alla configurazione dello spazio. La curvatura dello spazio-tempo di Einstein è sostituita da una riorganizzazione discreta della rete spaziale. La geometria della relatività generale sarebbe una descrizione macroscopica efficace e rimane completamente valida. Anche la gravità teleparallela [8] ha tentato di modificare concettualmente la teoria della relatività. In questa teoria, la gravitazione è causata dalla torsione dello spaziotempo, che agisce come una forza. Pertanto, le traiettorie non sono descritte da geodetiche, ma da equazioni di forza. Il punto chiave di questa teoria è che sradica la credenza diffusa che la gravità produca curvatura nello spaziotempo. Attribuire la curvatura allo spaziotempo non è un'operazione assoluta, ma dipendente dal modello. La gravità teleparallela sembrerebbe essere una teoria molto più appropriata per affrontare la quantizzazione del campo gravitazionale. Il moto nel mio modello non segue le linee geodetiche di uno spaziotempo curvo, né è guidato dalla torsione dello spaziotempo, ma piuttosto segue una differenza di densità nei gradienti spaziali circostanti. L'aspetto più affascinante e intrigante di questo modello è l'equivalenza tra massa inerziale e massa gravitazionale, una conseguenza naturale del meccanismo di polarizzazione dello spazio. Ad esempio, un corpo che si muove di moto rettilineo uniforme ha subito in un certo momento nel passato una polarizzazione dei suoi gusci spaziali, che conservano una memoria di questi cambiamenti. Maggiore è la polarizzazione, maggiore è la sua velocità. Il limite della velocità della luce è un effetto dello scambio con la rete spaziale discreta, che si comporta come un superfluido, analogamente alla teoria di Liberati e Maccione [7]. Il modello potrebbe avere implicazioni e applicazioni in vari campi della cosmologia; La densità e la polarizzabilità della rete potrebbero spiegare l'espansione accelerata. Il modello potrebbe spiegare l'origine di varie forze e la rottura della simmetria, fornire una nuova interpretazione del Big Bang e spiegare più dettagliatamente il funzionamento dei buchi neri.________________________________________
Conclusioni
Il modello presentato offre una nuova prospettiva sulla gravità e sull’inerzia, interpretandole come effetti emergenti da una rete discreta di spazio. La presenza di gusci polarizzati legati al campo di Higgs fornisce un quadro coerente che unisce gravità e inerzia. Le equazioni introdotte permettono di derivare predizioni verificabili, aprendo la strada a future indagini teoriche e sperimentali.
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Riferimenti
1.Einstein A., Die Grundlage der allgemeinen Relativitätstheorie, Annalen der Physik (1916).
2.Newton I., Philosophiæ Naturalis Principia Mathematica (1687).
3.Verlinde E., On the Origin of Gravity and the Laws of Newton, JHEP (2011).
4.Rovelli C., Quantum Gravity, Cambridge University Press (2004).
5.Zee A., Quantum Field Theory in a Nutshell, Princeton University Press (2010).
6.Peter W. Higgs, Broken symmetries and the masses of gauge bosons, in Physical Review Letters (1964).
7.Liberati S. e Maccione L., Astrophysical Constraints on Planck Scale Dissipative Phenomena, in Physical Review Letters (2014).
K. Hayashi e T. Shirafuji, New General Relativity, in Phys. Rev. (1979).

Red Hanuman
20-10-2025, 21:33
Stasera sono cotto, domani ci do un'occhiata.;)

Red Hanuman
22-10-2025, 07:50
Ho letto il testo, e l'idea mi pare interessante. Il punto è sempre il solito, però: manca la formulazione matematica che consentirebbe (a me, in linea generale) di capirne le implicazioni.

Personalmente, perdonami, ma rimango più affascinato dalla teoria di Verlinde, non fosse altro per il suo legame con l'entropia.;)

Sandro84
23-10-2025, 12:04
E' una bozza di come il modello potrebbe funzionare, c'è ancora molto da sistemare e rivedere.

Possiamo descrivere il modello in termini di un campo scalare di densità [5] ρ(x,t):

ρ(x,t)=ρ_0+δρ(x,t)
ρ_0: densità costante di spaziotempo (vuoto).
δρ: perturbazioni dovute a presenza e movimento di massa.

L’equazione del campo può essere scritta come:

□δρ-m^2 δρ=-κT(x,t)
con:
□: operatore d’Alembertiano (dinamica onde).
m: parametro che controlla il range della perturbazione (legato alla struttura a gusci).
T(x,t): sorgente dovuta alla massa/energia.
κ: costante di accoppiamento.

Il moto delle masse deriva dal principio:

F=-∇ρ(x,t)

In quiete, δρ mantiene simmetria radiale. In condizioni di accelerazione, compare un termine di polarizzazione δρ_pol, che introduce anisotropia:

ρ(x,t)=ρ_0+δρ_rad (r)+δρ_pol (x,t)

Sia ϕ(x,t) il campo di polarizzazione della rete di spaziotempo, che rappresenta la deviazione anisotropa locale della densità di spaziotempo rispetto alla simmetria radiale ideale.
L’evoluzione temporale di ϕ segue una dinamica di tipo diffusione-reazione:

τ ∂ϕ/∂t=D∇^2 ϕ-αϕ+γρ_p (x,t)+κη^2 (x,t)
dove:
τ è la costante di rilassamento temporale del campo di polarizzazione (descrive quanto rapidamente i gusci reagiscono alle variazioni di moto del corpo).
D è il coefficiente di diffusione spaziale del campo, che rappresenta la tendenza alla redistribuzione isotropa delle deformazioni.
αϕ è un termine dissipativo lineare, che tende a riportare il campo verso lo stato isotropo (ϕ=0).
γρ_p (x,t) rappresenta la sorgente gravitazionale locale, legata alla densità di massa ρ_p.
κη^2 (x,t) è un termine di rumore o fluttuazione quantistica, proporzionale alla densità energetica stocastica del mezzo-spaziotempo.

Nei regimi statici, ∂ϕ/∂t=0, e l’equazione si riduce a un equilibrio tra diffusione e forza gravitazionale:

D∇^2 ϕ-αϕ+γρ_p (x,t)+κη^2 (x,t)=0
che descrive la forma stazionaria dei gusci polarizzati.
Durante una caduta libera, ∂ϕ/∂t≠0, e la diffusione non è in grado di compensare immediatamente la variazione di campo, producendo una polarizzazione anisotropa transitoria dei gusci.
Questa anisotropia è ciò che si percepisce macroscopicamente come inerzia gravitazionale.
Immaginiamo che la “rete” di spazio, il mezzo quantizzato, sia simile a un campo di Higgs esteso:
-In assenza di massa: lo spazio è isotropo, ϕ=0, e la densità di fondo è costante (ρ_0).
-In presenza di massa: il campo ϕ si polarizza, cioè si allinea secondo i gradienti di densità.
-In moto accelerato: il campo non riesce a riorganizzarsi istantaneamente → nasce una polarizzazione direzionale, equivalente al fenomeno dell’inerzia.

Così, la massa non è più solo “una proprietà intrinseca”, ma una risposta dinamica dello spaziotempo stesso, esattamente come nel campo di Higgs, ma con struttura spaziale.
Possiamo interpretare l’equazione come un’equazione di tipo Landau–Ginzburg per il campo di Higgs geometrico:

τ ∂ϕ/∂t=D∇^2 ϕ-(∂U(ϕ))/∂ϕ+γρ_p (x,t)
dove U(ϕ) è il potenziale effettivo che definisce la configurazione minima del campo.
In questo contesto:
-lo spazio a gusci è l’analogo geometrico della configurazione di equilibrio del campo di Higgs.
-La polarizzazione dinamica è la sua deviazione transitoria.
-La caduta libera è la manifestazione macroscopica di una reazione microscopica dello spaziotempo polarizzato.

Il campo di Higgs segue un’equazione di tipo Klein-Gordon con potenziale quartico

□η+μ^2 η-λ_H η^3=S(x,t)
Qui:
□=∂_t^2-∇^2 è l’operatore d’Alembertiano (propagazione relativistica).
η(x,t) è il campo di Higgs geometrico o densità di campo scalare.
μ^2e λ_H determinano la forma del potenziale V(η).
Il termine a destra (S(x,t)) rappresenta le sorgenti o accoppiamenti esterni.
□η È il termine di propagazione del campo nel tempo e nello spazio, descrive la diffusione e le oscillazioni del campo di Higgs nella rete di spaziotempo.
+μ^2 η-λ_H η^3 Deriva dal potenziale di Higgs:
V(η)=-1/2 μ^2 η^2+1/4 λ_H η^4
La derivata rispetto a η dà:
dV/dη=-μ^2 η+λ_H η^3
Perciò nel moto compare +μ^2 η-λ_H η^3.
Fisicamente, questo genera rottura spontanea di simmetria: il campo ha un minimo stabile non nullo (η=±v=μ/√(λ_H )).
Per quanto riguarda gli accoppiamenti esterni:
S(x,t)= -2κηϕ-yψˉψ
-2κηϕ Questo è il termine di accoppiamento tra il campo di Higgs geometrico (η) e il campo di polarizzazione dello spaziotempo (ϕ).
Significa che:
dove lo spaziotempo si polarizza (ϕ≠0), la distribuzione del campo η viene deformata;
l’energia del campo di Higgs non è uniforme, ma varia con la struttura a gusci.
Fisicamente: il vuoto stesso (campo η) si “adatta” localmente al gradiente di spaziotempo polarizzato.
-yψˉψ È il termine di accoppiamento Yukawa, identico a quello del Modello Standard.
Qui:
ψ è un campo fermionico (materia, ad esempio un elettrone o una particella di massa m);
ψˉψ è il suo bilineare scalare;
y è la costante di accoppiamento Yukawa.
Questo termine rappresenta come la materia interagisce col campo η, acquisendo massa effettiva:
m_ψ=y⟨η⟩
dove ⟨η⟩ è il valore medio del campo nel vuoto.

L’intera equazione descrive un campo di Higgs “geometrizzato”, deformato dal campo di polarizzazione ϕ e accoppiato alla materia ψ:

□η+μ^2 η-λ_H η^3=-2κηϕ-yψˉψ
Nel modello proposto:
η rappresenta il campo scalare di fondo dello spaziotempo (densità quantizzata media);
ϕ è la polarizzazione locale dei gusci, cioè la deformazione anisotropa;
ψ rappresenta la materia immersa in tale mezzo (una particella o corpo puntiforme).
Quando una massa è presente (ψˉψ≠0) → induce ϕ, che a sua volta deforma localmente η.
Il risultato è una regione dello spazio con densità alterata, cioè un campo gravitazionale locale emergente.
Il mio modello estende il campo di Higgs al dominio geometrico:
-lo spaziotempo stesso è un campo di tipo Higgs (η);
-la gravità nasce come una polarizzazione di quel campo (ϕ);
-l’inerzia e la massa derivano dal termine di accoppiamento Yukawa con la materia.
È una visione unificata di geometria e massa, dove la “rete di spaziotempo” si comporta come un mezzo di Higgs polarizzabile.
Una particella è immersa nel campo di densità spaziotemporale η(x,t), accoppiato alla sua polarizzazione locale ϕ(x,t).

L’energia di interazione Yukawa fornisce la massa inerziale a riposo:

m_0=y⟨η⟩
dove:
y è la costante di accoppiamento Yukawa;
⟨η⟩ è il valore medio del campo di Higgs geometrico nel vuoto.
Questa massa m_0 è la massa inerziale in quiete, la risposta del campo isotropo, con gusci concentrici simmetrici.

Quando la particella entra in moto (cioè viene accelerata rispetto al campo), il suo guscio di spaziotempo subisce una polarizzazione direzionale:

ϕ(x,t)≠0
che modifica la densità locale del campo η.

Si può esprimere la massa effettiva in moto come:

m_eff=y ⟨η+δη(ϕ,v)⟩
dove:
δη(ϕ,v) rappresenta la variazione locale del campo di fondo dovuta al moto e alla polarizzazione;
v è la velocità del corpo.

A piccoli moti (regime non relativistico), si può approssimare:
m_eff≈m_0 (1+(ϕ(v))/η_0 )
con ϕ(v) proporzionale alla deformazione anisotropa dei gusci.

Il moto della particella è governato dal gradiente del campo di densità spaziotempo:

F=-∇ρ(x,t)
dove:

ρ(x,t)=ρ_0+δρ(x,t)+ϕ(x,t)
e il termine ϕ(x,t) rappresenta la polarizzazione dinamica del guscio.

L’equazione del moto si scrive quindi come:

m_eff (x,t)(d^2 x^μ)/(dτ^2 )=-∂^μ ρ(x,t)

oppure, nella forma scalare classica:

F=m_eff (x,t) a=-dρ/dr
Questa relazione mostra che l’inerzia stessa (cioè la resistenza all’accelerazione) non è costante ma dipende dalla configurazione locale del campo.

Nel limite relativistico, se la deformazione dei gusci è proporzionale al fattore di Lorentz, otteniamo naturalmente:

m_eff=m_0/√(1-v^2/c^2 )
che può essere reinterpretato come un effetto di polarizzazione crescente del campo di spaziotempo al crescere della velocità: più il guscio è deformato, maggiore è la densità effettiva del campo da attraversare.

Red Hanuman
23-10-2025, 18:47
Me lo leggo con calma...

Morimondo
26-10-2025, 11:34
Questo studio propone una nuova interpretazione della gravità e dell'inerzia basata sull'ipotesi che lo spazio non sia continuo ma discreto e sia paragonabile a una rete di nodi

Ho capito poco, ma trovo interessante lo spazio inteso come rete, del resto ho visto delle foto in cui in effetti lo spazio intergalattico o forse meglio inter ammassi galattici presenta dei filamenti che si addensano in prossimità delle galassie.

Alcuni paragonano ciò alle reti neuronali che sono forse l'oggetto più complesso dell'universo, si stimava che nell'uomo vi fossero tra i 6 e i 100 miliardi di neuroni. Oggi risultano essere 86 miliardi.
In rete questo articolo

https://www.media.inaf.it/2020/11/17/reti-cosmica-neurale/

In questa tua ipotesi come si realizzerebbe l'espansione dello spazio e cosa ci sarebbe tra i filamenti?

Spero di non essere andato troppo fuori tema e che non sia impossibile rispondere alle mie domande perchè assolutamente non attinenti, pon conosco la matematica superiore e anche molto altro.

Sandro84
26-10-2025, 15:11
Come spiego l'espansione dell'universo...
C'è da dire che se si immagina di quantizzare lo spazio, come propongo di fare io, in una teoria quantistica della gravità, allora è difficile immaginare l'espansione come una continua creazione di nuovo spazio in ogni punto dell'universo. In questo caso, se lo spazio è assimilabile ad una qualunque altra forma di energia, dovremmo ammettere che in continuazione si formi nuova energia per dar vita a del nuovo spazio. Questo potrebbe anche accadere, chissà, ma a me piace pensare che il principio di conservazione dell'energia si applichi all'intero universo e mi piace anche supporre che l'intero universo sia un sistema isolato.
Io personalmente mi immagino l'espansione come uno scorrere di spazio come un fiume che trascina con se tutto quello che c'è al suo interno, ovvero le galassie. Però una visione del genere ha dei limiti, lo scorrere dovrebbe essere direzionale (da un centro verso l'esterno). Qui ci andiamo però ad addentrare in discorsi più metafisici. Meglio limitarci a cercare di capire come possa funzionare la gravità e se c'è una possibilità di unificarla con l'inerzia. Sarebbe già questa una speranza utopica.

Alby68a
26-10-2025, 19:32
Ho letto il post, ho capito lo 0.1%. Ma avrei una domanda.
Lo spazio si curva in presenza di materia. Maggiore e la materia maggiore è la curvatura. Immagino questa curvatura come uno stiramento dello spazio. Questa proprietà 'elastica' della spazio si manifesta, ad esempio, come la forza mareale tra due corpi. Tale deformazione dello spazio può disintegrare una piccola luna che orbita troppo vicino al suo pianeta. Quindi una forte curvatura dello spazio può disgregare la materia, così come l'espansione dello stesso,che se dovesse continuare all'infinito, disgregherebbe ogni cosa fini agli atomi.
Questa premessa, se corretta, mi lascia pensare che l'enorme curvatura prodotta da un buco nero avrebbe lo stesso effetto sulla materia che vi precipita. Senza che si possa aggregare in una singolarità.
Infine perchè la materia dovrebbe influire sull'espansione dello spazio? Certo, so che lo prevede la legge di un noto fisico [emoji28]

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Morimondo
26-10-2025, 19:59
Ho letto il post, ho capito lo 0.1%.Infine perchè la materia dovrebbe influire sull'espansione dello spazio? Certo, so che lo prevede la legge di un noto fisico [emoji28] Inviato dal mio M2101K7BNY utilizzando Tapatalk

Questa è una bella domanda secondo me lo spazio inteso come curvatura e sua espansione è molto più misterioso di un buco nero.

Sandro84
26-10-2025, 21:08
Lo spazio si curva in presenza di materia. Maggiore e la materia maggiore è la curvatura. Immagino questa curvatura come uno stiramento dello spazio.

Nel mio modello, il concetto di curvatura dello spazio è sostituito da quello di densità di spazio, come un "guscio virtuale" che si va ad appiccicare alle masse. Più la massa è grande e più questo guscio è denso ed esteso. La densità diminuisce all'allontanarsi dalla massa. Questo guscio è per certi versi assimilabile alla materia oscura, rappresentando un energia extra associata alle masse. Sono questi gusci di spazio a governare il moto dei corpi. Il modello cerca di rispondere alla domanda: cosa cambia tra un corpo in quiete ed uno in movimento? In cosa consiste l'energia cinetica? Di cosa è costituita? La differenza fondamentale tra un corpo in quiete ed uno in moto va ricercata nella conformazione e polarizzazione di questi gusci.