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Red Hanuman
11-03-2014, 21:02
Il decimo pianeta non c’è
Al di fuori del nostro Sistema solare non ci sono pianeti di grande massa. Ma nel raggio di 500 anni luce ci sono oltre 3.500 stelle e nane brune. Questi i risultati di due studi ottenuti dai dati raccolti dall'osservatorio spaziale WISE
di Marco Galliani

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Il terzo sistema stellare binario più vicino al sole, scoperto dal telescopio spaziale WISE nel marzo 2013. Crediti: NASA/JPL/Gemini Observatory/AURA/NSF
Inutile cercarlo, il leggendario decimo pianeta del Sistema solare non c’è, con buona pace dei catastrofisti che di tanto in tanto ne preannunciano la sua apparizione per portare immani sconquassi anche sulla Terra. Ad annunciarlo è l’Agenzia Spaziale Statunitense con un comunicato sull’ultima, estesa analisi dei dati provenienti dalla missione WISE (Wide-Field Infrared Survey Explorer). Questo osservatorio orbitante tra il 2010 e il 2011 ha scansionato completamente per due volte l’intero cielo nell’infrarosso, individuando 750 milioni di oggetti celesti, tra asteroidi, stelle e galassie. Lo scorso novembre la NASA ha rilasciato il catalogo completo di questa dettagliata indagine, che gli astronomi hanno utilizzato anche per confrontare i dati della prima e della seconda campagna osservativa, al fine di evidenziare oggetti celesti in movimento sul piano del cielo.


Da questa analisi è emerso che nel raggio di 10.000 unità astronomiche non esistono pianeti della massa di Saturno. Inutile anche cercarne di più grandi, della stazza di Giove: non ne troveremmo nemmeno uno entro 26.000 unità astronomiche. Misure queste che si spingono ben oltre i confini del nostro Sistema solare: per confronto Plutone dista circa 40 unità astronomiche dalla nostra Stella (e una unità astronomica è la distanza che separa la Terra dal Sole, ovvero circa 150 milioni di chilometri).


“Nel Sistema solare esterno probabilmente non esiste un pianeta gassoso gigante o una piccola stella” dice Kevin Luhman, autore dell’articolo (http://iopscience.iop.org/0004-637X/781/1/4/) pubblicato sulla rivista The Astrophysical Journal in cui vengono presentati i risultati dell’indagine.


Se nel nostro vicinato possiamo quindi essere sicuri di non avere ‘oscuri compagni’, basta spingere il nostro sguardo in avanti di pochi anni luce e lo scenario cambia radicalmente. Un secondo studio (http://arxiv.org/pdf/1402.0661v1.pdf), sempre basato sui dati del catalogo WISE e anch’esso accettato su The Astrophysical Journal, ha infatti scoperto oltre 3.500 stelle e nane brune entro 500 anni luce da noi. 3.525 per la precisione, di cui 762 sono presenti anche nell’articolo di Luhman e colleghi.


Tra questa grande messe di nuovi oggetti identificati, c’è una stella a circa 20 anni luce che si trova in direzione della costellazione del Regolo (Norma) e una coppia di nane brune ad appena 6,5 anni luce, il sistema stellare più vicino scoperto negli ultimi decenni.


Nonostante il grande numero di nuovi vicini del Sole scoperti grazie a WISE, non c’è dunque traccia di un pianeta oltre l’orbita di Plutone, ma per Ned Wright della University of California a Los Angeles, principal investigator di WISE, le sorprese che può ancora riservarci lo spazio circostante il nostro sistema planetario sono ancora molte: “Con i dati di WISE abbiamo identificato stelle che finora erano completamente ignote e riteniamo che ce ne siano ancora molte da scoprire con questa missione. Non conosciamo il nostro vicinato solare così bene come si potrebbe pensare”.


Per saperne di più:


La notizia (http://www.nasa.gov/press/2014/march/nasas-wise-survey-finds-thousands-of-new-stars-but-no-planet-x/) pubblicata dalla NASA
L’articolo (http://iopscience.iop.org/0004-637X/781/1/4/) A search for a distant companion to the Sun with the Wide-Field Infrared Survey Explorer di Kevin Luhman pubblicato su The Astrophysical Journal
L’articolo (http://arxiv.org/abs/1402.0661) The AllWISE Motion Survey and The Quest for Cold Subdwarfs di J. Kirkpatrick et al. in pubblicazione su The Astrophysical Journal


Articolo originale QUI (http://www.media.inaf.it/2014/03/10/il-decimo-pianeta-non-ce/).

alexander
14-03-2014, 07:00
quando un giorno sole morira queste nane brune cosi vicine potrebbero usare il materiale della nebulosa planetaria del sole per accendersi, magari come piccole nane rosse? o son comunque troppo lontane?

Red Hanuman
14-03-2014, 20:57
quando un giorno sole morira queste nane brune cosi vicine potrebbero usare il materiale della nebulosa planetaria del sole per accendersi, magari come piccole nane rosse? o son comunque troppo lontane?
No, sono troppo lontane, e il materiale che potrebbero assorbire troppo poco (la densità si riduce col volume, e dunque col cubo della distanza....). ;)