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Visualizza Versione Completa : Correlazione magnitudine-distanza



Cagnaccio
07-06-2014, 10:36
ho un dubbio, la magnitudine è correlabile alla distanza?
esempio, se in una tabella di effemeridi non trovo la distanza in UA, ma solo la magnitudine dell'astro, posso assumere che a magnitudini sempre più positive l'astro si stia allontanando e viceversa?

etruscastro
07-06-2014, 11:21
dipende da quale magnitudine parliamo......
qua c'è un po di tutto per iniziare a chiarirsi le idee:
http://www.astronomia.com/2012/07/21/anche-locchio-vuole-la-sua-parte/
http://www.astronomia.com/2012/07/18/scopriamo-i-misteri-di-celestia-co/
http://www.astronomia.com/risorse/approfondimenti

p.s. ti sposto in una sezione più adatta! ;)

Cagnaccio
07-06-2014, 11:48
grazie etruscastro, ho letto con piacere i primi due articoli, la sezione approfondimenti la utilizzo già ed ogni qual volta ho qualche dubbio, da quel che capisco la risposta è NI :D

con una buona dosa di approssimazione posso affermare che, in mancanza di una tabella di effemeridi completa, posso desumere che meno brillante è l'astro e più è lontano

ed in ogni caso, fornendo meno luce al mio tele, si vedrà comunque di meno

cicciohouse
07-06-2014, 13:21
Domanda basilare che, se te la stai ponendo adesso, approfondendo ti apre le porte ai principi dell'astrofisica e della cosmologia, fondamentali per poter dare un risposta...
Personalmente trovo difficile che si possa essere appassionati di astronomia (ergo astrofili) senza sentire mai il bisogno di porsi domande fondamentali (e cercare le risposte) come questa...

Saluti

Valerio Ricciardi
13-07-2014, 12:31
con una buona dosa di approssimazione posso affermare che, in mancanza di una tabella di effemeridi completa, posso desumere che meno brillante è l'astro e più è lontano

In teoria, assolutamente no: una galassia a sei miliardi di anni luce o una lampadina tascabile in orbita a 200 km di altezza potrebbero avere la stessa magnitudine apparente.

In pratica, spesso, molto spesso un puntino luminoso di magnitudine apparente +9,2 è la traccia della luce di una stella ben più lontana di un altro puntino luminoso di magnitudine -0,3... ma che te ne fai di una pseudo informazione tanto aleatoria? :meh:

E' una cosa che sta a livelli di veridicità troppo inferiore a un generico "in mare, di norma è il pesce più grosso a mangiare il pesce più piccolo"...

...l'Universo è troppo profondo

Cagnaccio
13-07-2014, 15:00
già valerio, il problema sta proprio lì,
le tabelle di effemeridi che consulto sono troppo generiche e parlano di pesci che hanno distanze molto diverse tra loro, purtroppo ho appreso con rammarico che le cose stanno proprio così

col senno di poi, la richiesta che feci a giugno, aprendo il post, riguardava i pianeti del nostro sistema solare, la domanda era conoscendo solo la magnitudine è probabile desumere che la distanza in UA sia direttamente proporzionale?
per le galassie la risposta quindi è: no, l'esempio della lampadina calza a pennello
per i pianeti, con una buona approssimazione è: si, minore è la magnitudine (di, es. saturno) e maggiore sarà la sua distanza da me

Enrico Corsaro
07-09-2014, 10:08
Ciao a tutti,

provo a chiarire un pò le cose.

La magnitudine apparente e quella assoluta sono legate direttamente alla distanza dell'astro in termini di modulo di distanza, secondo questa equazione
8268
in cui m è la magnitudine apparente (semplice da misurare), M quella assoluta (spesso non nota) e d la distanza in parsec.

Più un oggetto è lontano più la sua magnitudine apparente aumenta (cioè il flusso che osserviamo, a cui essa è direttamente collegata, diminuisce ed esattamente con l'inverso del quadrato della distanza, d^(-2) ) e questo vale sempre, per qualsiasi oggetto la cui luce arrivi a noi.

Veniamo adesso ad alcune considerazioni pratiche. Se hai una lista di valori di magnitudine apparente m al variare del tempo per uno stesso oggetto, come ad esempio nel caso delle effemeridi, non puoi mai calcolare la distanza assoluta dell'oggetto ma solo le variazioni relative di distanza tra un istante di tempo ed un altro successivo a tuo piacere, cioè puoi calcolare quanto l'oggetto si sia spostato (avvicinato o allontanato rispetto a te) rispetto a prima. Per il calcolo ti basta combinare la formula di prima con un'altra uguale, in cui semplicemente M rimane uguale e m è diversa nei due casi (insieme alla distanza d).

L'esempio della lampadina è corretto, ma vale solo nel caso di oggetti differenti fra loro. Se l'oggetto è lo stesso, vale sempre la regola di cui sopra, che siano pianeti, galassie, stelle. Quindi occhio, la magnitudine è sempre legata alla distanza dell'oggetto, ma non solo ovviamente alla distanza, anche alla luminosità intrinseca, legata a M (vedi sempre formula in alto).

Le distanze assolute dei pianeti vengono tipicamente misurate con paralassi annuali, metodo molto preciso dal momento che nell'arco di un anno possiamo osservare considerevoli variazioni nella posizione dei pianeti sulla volta celeste poichè sono tutti relativamente vicini a noi.

Spero di aver chiarito un pò le idee.

Ciao,
Enrico

Cagnaccio
08-09-2014, 10:42
Grazie mille delle esaustive spiegazioni, in effetti mi sono chiarito le idee mesi fa.
Sono lieto che il thread prosegua data la sua natura interessante.

Pensiamo a due stelle, una lontana 500 a.l. e l' altra 5000 a.l., sono 10 volte tanto, ma possono avere magnitudine simile.
Magari una è un sole come il nostro ela più lontana invece è un' ipergigante blu che sta per esplodere.

Enrico Corsaro
08-09-2014, 10:57
Grazie mille delle esaustive spiegazioni, in effetti mi sono chiarito le idee mesi fa.
Sono lieto che il thread prosegua data la sua natura interessante.

Mi fa piacere che hai trovato il mio post utile!



Pensiamo a due stelle, una lontana 500 a.l. e l' altra 5000 a.l., sono 10 volte tanto, ma possono avere magnitudine simile.
Magari una è un sole come il nostro ela più lontana invece è un' ipergigante blu che sta per esplodere.

Certamente, può benissimo accadere ;).

etruscastro
08-09-2014, 15:09
questo paragone quando lo uso nelle serate pubbliche, lascia sempre di stucco il pubblico presente.... spessissimo le persone non si pongo neanche il banale quesito del perché una stella possa avere un colore piuttosto che un'altro.....

Enrico Corsaro
08-09-2014, 18:57
questo paragone quando lo uso nelle serate pubbliche, lascia sempre di stucco il pubblico presente.... spessissimo le persone non si pongo neanche il banale quesito del perché una stella possa avere un colore piuttosto che un'altro.....

Questo e' un ottimo motivo che può spingere a fare divulgazione e corsi per studenti! D'altronde l'astronomia e' oltre una delle più antiche discipline anche quella più affascinante per le domande esistenziali dell'uomo!