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Visualizza Versione Completa : Riscaldatore passivo per portapile o consolle con portabatteria interna



Valerio Ricciardi
14-02-2015, 14:47
Alcune montature, come la EQ-EM10, hanno il telecomando dei motori che incorpora anche sei pile a stilo tipo Duracell AA, essendo consolle e motori alimentati a 9 V. Molte motorizzazioni di montature Synta (EQ3.2, EQ5, NEQ5) o Seben (Astro 3 alias EQ3.1) hanno invece un portapile esterno per sei mezze torce (tipo DD) collegato con un jack alla consollina.

nell'uno e nell'altro caso, l'amperaggio a disposizione non è elevatissimo (questa la ragione del successo delle varie Powertank, ed anche batterie esterne tipo auto quando i V sian 12) per cui capita che con temperature MOLTO rigide la tensione disponibile cali di quel tanto che, complice anche il grasso dei cuscinetti che per poco che sia può diventare per forza delle due solo più viscoso, certo non meno, l'avanzamento del motore AR diventi un poco irregolare se si sta sotto zero.

Ho pensato ad un porta/consolle integrata (per la EQ-EM10 che è una sorta di «EQ5 DeLuxe», su cuscinetti come la II generazione di EQ5) o porta/portapile, che favorisca il mantenimento di una temperatura delle pile buona per far sì che diano il meglio di sé.

si basa su

1) un piccolo borsello comprato dai cinesi, del tipo più semplice possibile, con patta
2) un pezzo di neoprene da tappetino per ginnastica, di circa 8-10 mm di spessore, largo quanto la misura in larghezza disponibile del borsello più, circa, lo spessore disponibile del fondo, questo è piegato ad L dopo averne intaccato il retro, senza arrivare a tagliarlo ma lasciando 1-2 mm di materiale, all'altezza che serve
3) un comunissimo siberino di quelli piatti a parallelepipedo, es. quelli della GioStyle, potendo scegliere più è piatto meglio è
4) Le due parti di una chiusura Fastex recuperati da un vecchio marsupio.

Si prepara il neoprene isolante; si taglia la tracolla accorciandola il giusto per poter chiudere l'aggancio Fastex attorno alla testa del cavalletto, dove si stringe circa all'altezza della regolazione di altezza per l'allineamento polare (da fare prima); si cuce la tracolla previo anche incollaggio con adesivo policloroprenico, in modo che non possano sfilarsi accidentalmente le fibbie nemmeno se siamo MOLTO distratti.
Poi si inserisce il neoprene in modo che il suo spessore sia "dietro", ossia se avessimo il borsello a tracolla verso il corpo.
Ora si prende il siberino e lo si riscalda a lungo a bagnomaria a non oltre 55 °C, diciamo che la temperatura dell'acqua molto calda - non diluita - che esce da un normale scaldabagno va benone.
Al momento di osservare, fatta la messa in stazione e tutto l'ambaradan accessorio si inserisce il siberino nel borsello davanti al neoprene; poi si inserisce all'ultimo la consolle, la cui parte posteriore (lato portapile) avrà lo sportellino del portapile a contatto col siberino, e la tastiera rivolta verso l'anteriore.
Il neoprene contribuirà a rallentare di molto il raffreddamento del siberino; che terrà sufficientemente calde le pile. Converrà che la zip della borsa sia anche lasciata aperta, tanto la "patta" appoggiata sopra e tenuta dal Velcro "di serie" del borsello sarà più che sufficiente a ridurre la perdita di calore.