Un nuovo (vecchio) metodo per scoprire esopianeti
Le osservazioni di Kepler sono estremamente accurate nel determinare le più piccole variazioni luminose e continuano a scoprire nuovi esopianeti con il metodo dei transiti. Affiancano, in questa ricerca, il metodo spettroscopico che studia le variazioni periodiche della velocità radiale della stella dovuta alla presenza di un corpo planetario abbastanza massiccio. Kepler, però, date le sue fantas...
leggi tutto...
Re: Un nuovo (vecchio) metodo per scoprire esopianeti
Un articolo ENTUSIASMANTE che ti mette in moto il cervello ma anche la fantasia nel momento in cui ci si sofferma sulle possibilità offerte dalle nuove tecniche.... e un ennesimo tributo al nostro Albert... ce ne fossero di menti così.... Grazie Vincenzo !!
Re: Un nuovo (vecchio) metodo per scoprire esopianeti
Citazione:
Originariamente Scritto da
Vincenzo Zappalà
Le osservazioni di Kepler sono estremamente accurate nel determinare le più piccole variazioni luminose e continuano a scoprire nuovi esopianeti con il metodo dei transiti. Affiancano, in questa ricerca, il metodo spettroscopico che studia le variazioni periodiche della velocità radiale della stella dovuta alla presenza di un corpo planetario abbastanza massiccio. Kepler, però, date le sue fantas...
leggi tutto...
Se ho capito bene, l'effetto (oltre chiaramente alla velocità) dipende molto anche dal rapporto dalle masse della coppia stella/pianeta e dall'eccentricità dell'orbita del pianeta stesso.
L'ideale dovrebbe essere una stella poco massiccia con un pianeta molto massiccio ed un'orbita "allungata" tipo quella della cometa di Halley.... corretto? :confused:
Re: Un nuovo (vecchio) metodo per scoprire esopianeti
Citazione:
Originariamente Scritto da
AlexanderG
Se ho capito bene, l'effetto (oltre chiaramente alla velocità) dipende molto anche dal rapporto dalle masse della coppia stella/pianeta e dall'eccentricità dell'orbita del pianeta stesso.
L'ideale dovrebbe essere una stella poco massiccia con un pianeta molto massiccio ed un'orbita "allungata" tipo quella della cometa di Halley.... corretto? :confused:
ciao bello!
perchè dici che l'orbita deve essere allungata?
Re: Un nuovo (vecchio) metodo per scoprire esopianeti
Citazione:
Originariamente Scritto da
Vincenzo Zappalà
ciao bello!
perchè dici che l'orbita deve essere allungata?
Quando il pianeta è vicino alla stella l'effetto "allungamento" dovrebbe sentirsi molto più rispetto a quando è distante; la variazione di luce, perciò, dovrebbe essere più facile da rilevare .... credo :thinking:
Re: Un nuovo (vecchio) metodo per scoprire esopianeti
Citazione:
Originariamente Scritto da
AlexanderG
Quando il pianeta è vicino alla stella l'effetto "allungamento" dovrebbe sentirsi molto più rispetto a quando è distante; la variazione di luce, perciò, dovrebbe essere più facile da rilevare .... credo :thinking:
d'accordo... ma vale anche con un'orbita circolare.... cerchi sempre la via più facile, eh!!!! :biggrin:
Re: Un nuovo (vecchio) metodo per scoprire esopianeti
Citazione:
Originariamente Scritto da
Vincenzo Zappalà
d'accordo... ma vale anche con un'orbita circolare.... cerchi sempre la via più facile, eh!!!! :biggrin:
Col tempo imparerò :D
Re: Un nuovo (vecchio) metodo per scoprire esopianeti
Il caro e vecchio Einstein è sempre una garanzia! Certo che un pianeta così grosso e massivo che orbita in un giorno e mezzo implica che sia davvero vicino alla stella...strano che non sia stato sgretolato dalle forze mareali!
Una curiosità...ma il forte vento superficiale, in che modo sarebbe stato dedotto??
Grazie Enzo!
Re: Un nuovo (vecchio) metodo per scoprire esopianeti
Citazione:
Originariamente Scritto da
Lampo
Una curiosità...ma il forte vento superficiale, in che modo sarebbe stato dedotto??
Per istinto mi verrebbe da dire "a causa della enorme differenza di temperatura tra la faccia illuminata e quella oscura", ma non so se questa sia la risposta corretta.
Ciao,
Alex.
Re: Un nuovo (vecchio) metodo per scoprire esopianeti
Citazione:
Originariamente Scritto da
Lampo
Il caro e vecchio Einstein è sempre una garanzia! Certo che un pianeta così grosso e massivo che orbita in un giorno e mezzo implica che sia davvero vicino alla stella...strano che non sia stato sgretolato dalle forze mareali!
Una curiosità...ma il forte vento superficiale, in che modo sarebbe stato dedotto??
Grazie Enzo!
penso che si sia dedotto dallo spostamento del punto caldo, se intendi la spiegazione di questo fenomeno. In generale l'esistenza di un vento è sicuramente legato anche a quanto dice AlexanderG. Sulla marea... essendo gassoso e avendo una forte autogravitazione riesce a tenere. D'altra parte lo fanno anche le stelle binarie quasi a contatto...