Una lente gravitazionale ha moltiplicato la luce osservata di un quasar lontano oltre 6 miliardi di anni luce, permettendo la misura diretta della velocità di rotazione (spin) del buco nero gigante che lo alimenta
ARTICOLO INAF di Guido Risaliti
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Una lente gravitazionale ha moltiplicato la luce osservata di un quasar lontano oltre 6 miliardi di anni luce, permettendo la misura diretta della velocità di rotazione (spin) del buco nero gigante che lo alimenta
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