Non darei la cosa così per scontata... :biggrin:Citazione:
Riguardo al 500x...mi rendo perfettamente conto che li utilizzerò poco
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Non darei la cosa così per scontata... :biggrin:Citazione:
Riguardo al 500x...mi rendo perfettamente conto che li utilizzerò poco
Ale non seguire @Angeloma...ti condurrebbe per sentieri irti e perigliosissimi...dove osservano le aquile:biggrin:
Io lo davo per scontato perchè l'ho letto...ma faccio come San Tommaso...
Ma come si fa a riconoscere la tipologia di un oculare? Le descrizioni tecniche danno solo il numero di lenti...è sufficiente? I Plossl e ortoscopici dovrebbero averne 4...quelli con 6-7 che tipologia sono?
Puoi avere la certezza che è così, e la quasi certezza (al limite delle possibilità umane di ridurre quel "quasi" a una pizillacchera) che trattasi dello stesso oculare, prodotto da United Optics, China e venduto con svariati brand.
480X per il 25 cm del nostro amico mi paion troppi. Un 2,5 mm con Ep di ben 16 mm scrifica troppo quanto a "focale nativa" dell'oculare e affida troppo lavoro alla barlow, che ingrandendo l'immagine primaria proveniente dal telescopio ne esalta anche le imperfezioni nella correzione delle aberrazioni o della figura parabolica di base.
Nell'ambito delle sue richieste ed aspettative, i 300 X offerti da un ortoscopico da 4 mm (0,83 mm di pupilla di uscita) da scegliere rigorosamente con montatura "volcan type" per evitare di doverne fare una lente a contatto, o i 375X di un 3,2 mm (vedrei bene il Celestron X-Cel LX) - o,67 mm di Pu - mi sembrano veramente il milite massimo.
Il Teknosky Planetary ED da 3,2 avrebbe dalla sua, se tenuto "immacolato" con bustina di silicagel pezzuolina e scatolina conservati religiosamente, una facile rivendibilità passata la fase di "ingrandimentite" senza rimetterci troppo. Lo acquisterebbe probabilmente uno dei tanti possessori di Apo a corta o cortissima focale, sempre alla ricerca di ingrandimenti decenti senza dover stare sempre a barloware.
Quando non vogliono dirti il tipo di schema che stanno utilizzando.
Molti oculari "barlowati" hanno un doppietto negativo, spessissimo cementato, che moltiplica la focale del telescopio in modo da rendere l'ingrandimento pari a quello di un 3,2, invece di un 2,5, invece che di un 7 mm. Verso l'occhio, dopo la "barlow incorporata" arriva l'oculare vero e proprio, che nei modelli più economici è un banale Reverse Kellner(tre lenti in due gruppi). In quel caso hai un totale di cinque lenti in tre gruppi, dunque in tutto sei transizioni aria/vetro (con la componente di luce dispersa che ne deriva).
Un Plossl ha due doppietti cementati, dunque quattro lenti in due gruppi. I doppietti possono essere identici o di dimensioni e focale leggermente differenti.
Un ortoscopico "vero" (di Abbe) ha un tripletto cementato, costoso perché è assai difficile industrialmente produrre tripletti cementati di piccole dimensioni... con gli assi ottici correttamente centrati e allineati, ed una lente di campo piano convessa. Il tripletto ha il compito di correggere perfettamente le aberrazioni che sarebbero introdotte dalla lente semplice dell'occhio.
Nell'immagine 2 ortoscopici a confronto.
Quello a sinistra è un "volcan type" (forse) più comodo avendo una bassa estrazione pupillare.
Allegato 20001
Io comunque uso con gran diletto e senza fastidi un otoscopio non "volcan".
Correggo il mio precedente post:
Viste le focali di 3,5 e/o 4mm e relativa estrazione pupillare, tolgo decisamente il "forse". Senza la forma "volcan" le ciglia avranno decisamente a che fare con la montatura dell'oculare...:biggrin:
Io uso un molto più comodo, quanto ad EP, 7mm.
insomma...per sintetizzare...le ottiche "planetary" offrono una immagine migliore al prezzo di una maggiore scomodità di osservazione (bassa estrazione pupillare)...