Re: Civiltà aliene: nessuna traccia nell’universo vicino
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DarknessLight
Scusa, non ti seguo molto... non riesco a capire cosa intendi dire...
Forse che il metodo di indagine che ha portato a concepire la teoria dell evoluzione (intesa come neodarwinismo) è differente da quello utilizzato nelle altre scienze?
No,
affermo soltanto che come tra il bianco ed il nero ci sono infinite sfumature di grigio anche tra il misurabile e il non misurabile non c'è una netta linea di demarcazione...
e più le cose diventano complesse e/o i numeri più grandi e più le sfumature di grigio aumentano ed entrano in ballo calcoli probabilistici e statistici... e che quando i numeri diventano infinitamente grandi e infinitamente piccoli anche se filosofeggi hai qualche probabilità di raccontarla giusta!!!:cool::biggrin::angel:
Re: Civiltà aliene: nessuna traccia nell’universo vicino
È un eufemismo per dire che non simpatizzi per la teoria dell evoluzione delle specie, vero? :)
Se è così, tranquillo, in democrazia ognuno è libero di avere la sua idea. Però qui che siamo in un forum scientifico cerchiamo di attenerci ai fatti;)
Re: Civiltà aliene: nessuna traccia nell’universo vicino
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Originariamente Scritto da
DarknessLight
È un eufemismo per dire che non simpatizzi per la teoria dell evoluzione delle specie, vero? :)
Se è così, tranquillo, in democrazia ognuno è libero di avere la sua idea. Però qui che siamo in un forum scientifico cerchiamo di attenerci ai fatti;)
Arino!!!
Anche se l'idea di essere uno dei discendenti di quelle curiosissime scimmie col c**o rosso non mi esalta... credo anch'io che la teoria di Darwin sia la più attendibile. Tra l'altro avevo gia scritto:
"Mica ho contestato la teoria di Darwin, figurati che non mi vergogno affatto a confessare pubblicamente che la condivido!!!"
Sai, anche se dovrei definirmi ateo perché ho tante buone ragioni per non credere in Dio, preferisco definirmi agnostico perché non sono in grado di dimostrarlo...
PS: Perchè secondo te si deve essere per forza pro o contro qualcosa?
Re: Civiltà aliene: nessuna traccia nell’universo vicino
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Stefanone
Siamo veramente sicuri che i cristalli a modo loro non siano viventi?:cool:
:wtf: Si, dal momento che non sono dotati né di teleonomia né di invarianza.
Ascolta: :rolleyes:
1) prima si definisce con modalità razionali e condivise cosa può essere considerato "vita" e quali caratteristiche deve avere per essere considerato parte dell'universo vivente
2) poi si confrontano le caratteristiche specifiche di ciò che stai esaminando con le proprietà attese da ciò che consideri vivente, e stabilisci coerentemente con esse se lo puoi considerare un organismo o no.
Se in meccanica convenzionalmente esistono motori pluricilindrici a combustione interna con disposizione in linea, a V, contrapposti (detti anche boxer, come le Subaru, il Maggiolino VW di una volta, le Lancia Flavia e Gamma, le prosche 356 e 911) e rotativi (tipo Wankel), poi se ti mettono sul banco un motore, e ti chiedono, "comé?" in due minuti scarsi (se ha molte carenature che coprono pezzi) puoi stabilire se è in linea, o a V, o cosa, non che la cosa è opinabile o deve essere stabilita a maggioranza o può essere oggetto di opinioni parimenti dotate di dignità ed equipollenti.
Si chiama metodo sperimentale. Ipoteticamente, i seguaci della cromoterapia possono anche ritenere che la miglior cura per una ferita in suppurazione sia l'osservazione di un certo tono di colore che sviluppa le difese immunitarie del ferito in modo che esso naturalmente sconfigge l'assalto batterico.
Se puntualmente il ferito infettato curato con la cromoterapia o coi fiori di Bach muore lo stesso, non possono dire che i fiori di Bach sono alternativi a una coltura dell'essudato della ferita con tracciatura di un antibiogramma e susseguente scelta del principio antibiotico più efficace per i ceppi batterici interessati.
Perché esiste una sola medicina. Quella che cura. Le parole non curano.
Se un impiastro di erbe amazzoniche masticato da uno sciamano e poi sputato in una terrina cui viene aggiunto del lattice di altre piante, messo sulla ferita, sconfigge l'infezione, quella è medicina anche se lo sciamano è analfabeta; poi magari scopri che in quell'intruglio era presente un principio antibiotico naturale potentissimo e che la Bayer nemmeno immaginava potesse funzionare.
Poi con calma la scienza "ufficiale" accademica di persone che hanno fatto tanti esami ed hanno tutti gli attestati incorniciati in studio, ci fa un ragionamento, delle analisi, delle ipotesi, sviluppa un modello, lo testa, fa degli esperimenti in doppio cieco, e conclude che la cosa che guariva l'infezione, era un certo enzima tal dei tali cui mettono un nuovo nome.
Nel mentre, lo sciamano che cura col suo impiastro sta facendo della medicina, non è un ciarlatano, perché i feriti guariscono. Anche se lui non ha i pezzi di carta con gli svolazzi incorniciati. Ma i pazienti guariscono, ossia ci sono dei fatti. Fatti. Non "me lo ha detto mio cuggino" o "l'ho sentito al TG di Emilio Fede".
Il trattamento Di Bella non era medicina contro il cancro, perché era un buon analgesico, migliorava di molto la qualità della vita, ma poi i pazienti morivano serenamente di cancro come previsto. Tutti. Nessuno escluso. Di Bella era forse un illuso, molto un visionario, pare proprio una brava persona, ma non sapeva curare il cancro, punto e fine. Non c'è UNA cartella clinica attestante guarigione dopo trattamento col protocollo Di Bella se prima erano state ovviamente abbandonate le cure offerte dalla medicina allopatica occidentale.
Nella Scienza è legittimo avere delle opinioni; ci mancherebbe! Ma esse devono essere suffragate dai fatti. Perciò le diverse opinioni non hanno tutte la stessa dignità. O quello che pensi è vero, o non lo è. Se tu sei convinto che ogni pezzo di legno galleggia perché così ti diceva tua nonna, e un botanico ti dice che esistono tante essenze dure tropicali che hanno densità maggiore di quella dell'acqua, e tu ti intestardisci a non voler sentire la mia, e io ti tiro in una piscina un bel pezzo di ebano appena scortecciato e quello va subito a fondo, fino a un istante prima è comprensibile che tu, sulla base della tua limitata esperienza possa pensare "il legno è legno e alla fin fine il legno galleggia e il ferro affonda, lo sanno anche i bambini", dopo... no.
Dopo che hai visto l'ebano (e non solo quello) affondare nell'acqua anche se ce lo poso con molta delicatezza, e posarsi sul fondo, non hai più titolo per affermare "ogni pezzo di legno galleggia". Non è più una opinione come un altra, è un opinione solo sbagliata.
* * * * *
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Re: Civiltà aliene: nessuna traccia nell’universo vicino
Caro Valerio,
parlare di teleonomia credo significhi di fatto considerare soltanto il cosiddetto ciclo del carbonio e quindi escludere forme di vita in assenza di DNA... e cosa c'è di più terricolo del DNA?
Proprio per il detto motivo io credo che una forma di vita "DNA dipendente" non può essere definita "aliena".
PS: Mi piacciono le tue parabole mi ricordano i tempi della parrocchietta e del catechismo quando Celentano cantava "Azzurro"...
Re: Civiltà aliene: nessuna traccia nell’universo vicino
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Originariamente Scritto da
Stefanone
Sai, anche se dovrei definirmi ateo perché ho tante buone ragioni per non credere in Dio, preferisco definirmi agnostico perché non sono in grado di dimostrarlo...
Tranquillo... io non giudico la religione di nessuno... fai conto che io sono politeista...
Citazione:
PS: Perchè secondo te si deve essere per forza pro o contro qualcosa?
Mai affermato nulla del genere :)
Re: Civiltà aliene: nessuna traccia nell’universo vicino
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Anche se l'idea di essere uno dei discendenti di quelle curiosissime scimmie col c*lo rosso non mi esalta...
Perché invece essere una scimmia bipede dovrebbe essere esaltante !? Io personalmente mi annoio anche così ... :hm: soprattutto così ...
Re: Civiltà aliene: nessuna traccia nell’universo vicino
Citazione:
Originariamente Scritto da
Stefanone
parlare di teleonomia credo significhi di fatto considerare soltanto il cosiddetto ciclo del carbonio e quindi escludere forme di vita in assenza di DNA... e cosa c'è di più terricolo del DNA?
E chi l'ha detto? Un equivalente del DNA è possibile anche su base silicica, ad esempio.
Ma invarianza e teleonomia mi sembrano poter essere considerati ugualmente capisaldi.
Ma questo è argomento che nel dettaglio va lasciato agli esobiologi, io non sono un teorico dissimulato, son solo un operaio specializzato della fotografia ed un manovale, anche se discretamente esperto, della lingua italiana.
Re: Civiltà aliene: nessuna traccia nell’universo vicino
Citazione:
1) prima si definisce con modalità razionali e condivise cosa può essere considerato "vita" e quali caratteristiche deve avere per essere considerato parte dell'universo vivente
2) poi si confrontano le caratteristiche specifiche di ciò che stai esaminando con le proprietà attese da ciò che consideri vivente, e stabilisci coerentemente con esse se lo puoi considerare un organismo o no.
Questa cosa che hai scritto me la incornicerei !! ;)
Re: Civiltà aliene: nessuna traccia nell’universo vicino
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Originariamente Scritto da
Valerio Ricciardi
E chi l'ha detto? Un equivalente del DNA è possibile anche su base silicica, ad esempio.
No, Valerio! Il silicio non ha assolutamente la flessibilità del carbonio, e la differenza (seppur piccola) di elettronegatività fa, appunto, differenza. Il silicio non riuscirebbe mai a fare molecole come quelle del carbonio, anche per via delle dimensioni. Poi, il carbonio è molto più comune.
Insomma, se c'è vita, è a base di carbonio...;)