Re: Un dialogo sul nulla, il niente e -forse- il... tutto.
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Francesca Diodati
Questo articolo è un capolavoro!
Mi associo in tutto e per tutto!!!
Re: Un dialogo sul nulla, il niente e -forse- il... tutto.
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vecchiaspugna
E se io dovessi immaginarmelo a quale figura dovrei pensare?
beh, nel tuo nickname mi sembra che ci sia già una mezza risposta ;) ... almeno a livello locale di ammassi e superammassi
Re: Un dialogo sul nulla, il niente e -forse- il... tutto.
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marco massara
beh, nel tuo nickname mi sembra che ci sia già una mezza risposta ;) ... almeno a livello locale di ammassi e superammassi
lol!
allora prendiamo il discorso da 1 altro verso... vediamo se ne cavo qualcosa.
La massa dell'universo è finita, quindi il numero di oggetti macroscopici è finito.
Da questo consegue che posso posizionare la totalità degli oggetti in uno spazio tridimensionale (con montagne e crateri ma pressappoco piano?), con t = adesso, oppure t = 300mln di anni dopo il big bang.
se è vero questo, allora posso dire che da un certo punto in poi non c'è più materia
se è vero questo allora non avrò trovato un confine per l'universo... ma ho trovato comunque un confine abbastanza netto: di qua c'è materia di là c'è il vuoto (diverso da niente).
Re: Un dialogo sul nulla, il niente e -forse- il... tutto.
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vecchiaspugna
lol!
allora prendiamo il discorso da 1 altro verso... vediamo se ne cavo qualcosa.
La massa dell'universo è finita, quindi il numero di oggetti macroscopici è finito.
Da questo consegue che posso posizionare la totalità degli oggetti in uno spazio tridimensionale (con montagne e crateri ma pressappoco piano?), con t = adesso, oppure t = 300mln di anni dopo il big bang.
se è vero questo, allora posso dire che da un certo punto in poi non c'è più materia
se è vero questo allora non avrò trovato un confine per l'universo... ma ho trovato comunque un confine abbastanza netto: di qua c'è materia di là c'è il vuoto (diverso da niente).
Ma lo spazio si è formato a partire dal Big Bang insieme alla materia. Pertanto non esiste un luogo dell'universo dove non vi sia materia, e un altro dove tutta la materia si è concentrata. Man mano che l'Universo si espande, si crea spazio, e gli oggetti lo seguono.
Re: Un dialogo sul nulla, il niente e -forse- il... tutto.
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vecchiaspugna
lol!
allora prendiamo il discorso da 1 altro verso... vediamo se ne cavo qualcosa.
La massa dell'universo è finita, quindi il numero di oggetti macroscopici è finito.
Da questo consegue che posso posizionare la totalità degli oggetti in uno spazio tridimensionale (con montagne e crateri ma pressappoco piano?), con t = adesso, oppure t = 300mln di anni dopo il big bang.
se è vero questo, allora posso dire che da un certo punto in poi non c'è più materia
se è vero questo allora non avrò trovato un confine per l'universo... ma ho trovato comunque un confine abbastanza netto: di qua c'è materia di là c'è il vuoto (diverso da niente).
purtroppo non sono un astrofisico, ma un economista-contadino (quindi doppiamente ignorante), ma la miglior risposta in senso scientifico l'ha già data il prof. Zappalà sia nell'articolo che nei commenti e credo che allo stato dell'arte sia la risposta più comunemente accettata dalla comunità scientifica. una chiave per capire il discorso sta nel metabolizzare il concetto che non esiste uno spazio assoluto e lo spazio tridimensionale dove vuoi posizionare gli oggetti mi pare proprio qualcosa di simile a questo spazio assoluto.
se poi non ti turbano affermazioni non scientifiche posso raccontarti della mia visione della materia come spazio e non come oggetto nello spazio, ma questa è appunto una visione e vorrei evitare "intuizioni" che potrebbero aumentare la "confusione" (i vecchi forum insegnano)
Re: Un dialogo sul nulla, il niente e -forse- il... tutto.
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Originariamente Scritto da
vecchiaspugna
lol!
allora prendiamo il discorso da 1 altro verso... vediamo se ne cavo qualcosa.
La massa dell'universo è finita, quindi il numero di oggetti macroscopici è finito.
Da questo consegue che posso posizionare la totalità degli oggetti in uno spazio tridimensionale (con montagne e crateri ma pressappoco piano?), con t = adesso, oppure t = 300mln di anni dopo il big bang.
se è vero questo, allora posso dire che da un certo punto in poi non c'è più materia
se è vero questo allora non avrò trovato un confine per l'universo... ma ho trovato comunque un confine abbastanza netto: di qua c'è materia di là c'è il vuoto (diverso da niente).
Francesca è stata perfettamente chiara. L'articolo lo dice in modo che penso esauriente: non esiste niente al di fuori dell'Universo (anche se è finito) perchè lo spazio e il tempo esistono solo al suo interno. Il "fuori" non ha significato... E quindi l'Universo rappresenta il tutto, ossia l'infinito. Non PUO' avere confini.
Re: Un dialogo sul nulla, il niente e -forse- il... tutto.
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Vincenzo Zappalà
Francesca è stata perfettamente chiara. L'articolo lo dice in modo che penso esauriente: non esiste niente al di fuori dell'Universo (anche se è finito) perchè lo spazio e il tempo esistono solo al suo interno. Il "fuori" non ha significato... E quindi l'Universo rappresenta il tutto, ossia l'infinito. Non PUO' avere confini.
si,ci sono fin qui! Vorrei solo capire se (indipendentemente dall'istante che prendo in considerazione) esiste un punto in cui una porzione di cielo è completamente nera
Re: Un dialogo sul nulla, il niente e -forse- il... tutto.
scusate eh, ma sostenere che l'universo ha una forma non é come sostenere che é finito? :biggrin:
Personalmente trovo che sia una domanda trabocchetto nata dalla nostra necessità di "figurarci" l'Universo.
Se l'universo é "tutto" come é possibile dargli una forma? necessiterebbe che ci fosse qualcosa al di la di esso.
Grazie dell'articolo e tanta invidia per la possibilità che avete avuto di fare una conversazione del genere!
Re: Un dialogo sul nulla, il niente e -forse- il... tutto.
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vecchiaspugna
si,ci sono fin qui! Vorrei solo capire se (indipendentemente dall'istante che prendo in considerazione) esiste un punto in cui una porzione di cielo è completamente nera
potresti trovare zone poco popolate, zone particolarmente povere di materia, ma sicuramente non vuote. Immagina gli spazi tra ammasso e ammasso. Se invece intendi "nero" per qualcosa priva assolutamente di materia posso dirti solo di NO. Saresti comunque nello spazio e nel tempo. Non potresti mai trovarti in una zona fuori dallo spazio, dato che non potresti esistere. Tu hai dimensioni (e quindi occcupi spazio) e non puoi esistere dove lo spazio non c'è. Lasciando perdere il tempo... Quando si parla di universo chiuso o aperto si intende solo che la massa può chiuderlo su se stesso oppure no. Universo piatto vuole dire che la distribuzione di massa è più o meno omogenea. In qualsiasi caso, però, essi rappresentano il tutto. Se tu viaggiassi in una certa direzione ti ritoveresti, ad esempio, al punto di partenza. La migliore similitudine è la superficie sferica: essa è finita, ma dovunque tu andassi torneresti prima o poi al punto di partenza. In questo senso è quindi anche infinita, dato che non esiste niente al di fuori di essa (ragionando ovviamente in due dimensioni). capisco che sono concetti duri da digerire e nemmeno rappresentabili se non con simulazioni a due o tre dimensioni...
Re: Un dialogo sul nulla, il niente e -forse- il... tutto.
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Originariamente Scritto da
Andrea I.
scusate eh, ma sostenere che l'universo ha una forma non é come sostenere che é finito? :biggrin:
Personalmente trovo che sia una domanda trabocchetto nata dalla nostra necessità di "figurarci" l'Universo.
Se l'universo é "tutto" come é possibile dargli una forma? necessiterebbe che ci fosse qualcosa al di la di esso.
Grazie dell'articolo e tanta invidia per la possibilità che avete avuto di fare una conversazione del genere!
No, Andrea... la forma dipende dalla distribuzione della materia. Non è una forma come noi l'intendiamo, ma si rifà al concetto di curvatura...