Questo argomento mi affascina moltissimo. Bellissimo articolo, chiarissimo, nonostante la complessità dell'argomento. Complimenti.
Ho capito qualcosa anch'io!:biggrin:
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Questo argomento mi affascina moltissimo. Bellissimo articolo, chiarissimo, nonostante la complessità dell'argomento. Complimenti.
Ho capito qualcosa anch'io!:biggrin:
Caro Sandro, ti ho dato già una risposta, ma temo che la possiamo vedere solo noi dello staff.
I tuoi post precedenti sono stati moderati perché multipli, e ci dev'essere qualcosa che ti impedisce di vedere loro e la mia risposta che ti cita....
Comunque, riflettendoci sopra una volta di più, credo che l'errore nel paradosso EPR sia nelle premesse, cioè nel considerare il dato rilevato sulla prima particella disaggregato da quello complessivo delle altre in correlazione.
Questo porta a considerare l'informazione emergente sulla seconda particella come una comunicazione, mentre in realtà non lo è.
Mi spiego meglio. Il principio di indeterminazione di Heisenberg ci dice che non è possibile determinare CONTEMPORANEAMENTE alcune proprietà di una particella (solitamente, ci si riferisce a posizione e quantità di moto, ma vale anche per altre proprietà) con un errore piccolo a piacere. Più si riduce l'errore su una di queste proprietà e più aumenta sull'altra.
Questo ci costringe ad usare le leggi della probabilità per descriverne i comportamenti, ma le leggi della probabilità riguardano sempre e solo gruppi, e non singoli.
In effetti, non ha senso usare le probabilità su un singolo individuo, perché saranno sempre uguali a 100% (o a 0%). Un singolo o ha una proprietà o non ce l'ha, non ci sono alternative. Le proprietà sono sempre determinate nel momento in cui le verifichi.
Fare uso delle leggi di probabilità su un singolo dato è, dunque, concettualmente scorretto.
E' un po' come voler fare una divisione per zero: il risultato non esiste, l'espressione non ha significato.
Ora, nel momento in cui determiniamo una proprietà di una particella che è correlata con quella di un'altra, compiamo questo errore concettuale, perché per entrambe le proprietà diventano 100% in un senso e 0% in un'altro, nello stesso preciso istante in cui effettuiamo la misura. E' questo quello che accade quando diciamo che la funzione d'onda è collassata. In realtà, la funzione d'onda esiste ancora se consideriamo l'insieme delle particelle e delle loro proprietà statistiche. Se lo spin può essere solo + 1/2 per una e -1/2 per l'altra, così è prima della misura e così sarà dopo. Tenendo conto dell'insieme delle particelle, la situazione non è cambiata dopo la lettura. E se nulla è cambiato, non esiste comunicazione..... ;)
Probabilmente sono in errore, ma così mi sembra che abbia più senso il tutto.... :biggrin:
Caro Sandro, ti ho dato già una risposta più volte, ma temo che la possiamo vedere solo noi dello staff.
I tuoi post precedenti sono stati moderati perché multipli, e ci dev'essere qualcosa che ti impedisce di vedere loro e la mia risposta se ti cito....
Forse dovresti sentire Stefano per vedere di capire qual'è il problema. Sono curioso...
Stefanoooooooo!!!!!! :biggrin:
Comunque, riflettendoci sopra una volta di più, credo che l'errore nel paradosso EPR sia nelle premesse, cioè nel considerare il dato rilevato sulla prima particella disaggregato da quello complessivo delle altre in correlazione.
Questo porta a considerare l'informazione emergente sulla seconda particella come una comunicazione, mentre in realtà non lo è.
Mi spiego meglio. Il principio di indeterminazione di Heisenberg ci dice che non è possibile determinare CONTEMPORANEAMENTE alcune proprietà di una particella (solitamente, ci si riferisce a posizione e quantità di moto, ma vale anche per altre proprietà) con un errore piccolo a piacere. Più si riduce l'errore su una di queste proprietà e più aumenta sull'altra.
Questo ci costringe ad usare le leggi della probabilità per descriverne i comportamenti, ma le leggi della probabilità riguardano sempre e solo gruppi, e non singoli.
In effetti, non ha senso usare le probabilità su un singolo individuo, perché saranno sempre uguali a 100% (o a 0%). Un singolo o ha una proprietà o non ce l'ha, non ci sono alternative. Le proprietà sono sempre determinate nel momento in cui le verifichi.
Fare uso delle leggi di probabilità su un singolo dato è, dunque, concettualmente scorretto.
E' un po' come voler fare una divisione per zero: il risultato non esiste, l'espressione non ha significato.
Ora, nel momento in cui determiniamo una proprietà di una particella che è correlata con quella di un'altra, compiamo questo errore concettuale, perché per entrambe le proprietà diventano 100% in un senso e 0% in un'altro, nello stesso preciso istante in cui effettuiamo la misura. E' questo quello che accade quando diciamo che la funzione d'onda è collassata. In realtà, la funzione d'onda esiste ancora se consideriamo l'insieme delle particelle e delle loro proprietà statistiche. Se lo spin può essere solo + 1/2 per una e -1/2 per l'altra, così è prima della misura e così sarà dopo. Tenendo conto dell'insieme delle particelle, la situazione non è cambiata dopo la lettura. E se nulla è cambiato, non esiste comunicazione..... ;)
Probabilmente sono in errore, ma così mi sembra che abbia più senso il tutto.... :biggrin:
Fatto, erano rimasti dei messaggi in coda di moderazione, non ho capito perchè. Indagherò ;)
Ciao, complimenti davvero per l'articolo.. E' scritto veramente bene e in modo accurato!
Scusa solo una domanda nata dalla mia ignoranza: il fatto che il potenziale del campo non sia zero alle temperature attuali permette di rompere la simmetria e questo a sua volta permette ai mediatori della forza debole di interagire con esso e acquisire massa. Perche' gluoni e fotoni non sono interessati da questa rottura di simmetria?
Red, chiedo troppo se ti chiedo di dire ancora qualcosa su questo (con parole tue...)
Interessante la tua idea sul paradosso EPR, certo che tra gemelli e EPR Einstein ci ha lasciato delle belle gatte da pelare. Io invece per spiegare Epr vedrei bene una escursione nella quinta dimensione, nel senso che le particelle "entagled" mantengono un legame che si espande in una ipotetica quinta dimensione e che non è possibile rilevare.